Papirio Fabiano: differenze tra le versioni

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Faceva parte della ''[[gens Papiria]]'', al tempo di [[Tiberio]] e [[Caligola]], nella prima metà del I secolo.
 
Era pupillo di [[AurelioArellio Fusco]] e di [[Blando]] nella retorica, e di [[Sesto]] nella filosofia. Nonostante fosse molto più giovane dei due, insegnò ad [[Albuzio Sila]] l'eleoquenza.<ref name="Controv.">Seneca, ''Controversiae'', II, proemio, pp. 134-6, III, p. 204, ed. Bipont.</ref> Lo stile retorico di Fabianus viene descritto da [[Lucio Anneo Seneca il Vecchio|Seneca il Vecchio]],<ref name="Controv." /> e viene spesso citato nel terzo libro del ''Controversiae'' e nel ''[[Suasoriae]]''. Il suo primo modello di retorica fu il maestro ArelliusArellio FuscusFusco, ma in seguito utilizzò uno stile meno ornato.
 
Ben presto Fabiano abbandonò la retorica a favore della filosofia. [[Lucio Anneo Seneca|Seneca il Giovane]] pone le sue opere filosofiche accanto a quelle di [[Marco Tullio Cicerone|Cicerone]], [[Gaio Asinio Pollione|Asinio Pollione]] e [[Tito Livio]], lo storico.<ref name="Senec. Epist. 100">Seneca, Epist. 100.</ref> Lo stile filosofico di Fabiano viene descritto da Seneca,<ref name="Senec. Epist. 100" /> ed in alcuni punti questa sua descrizione coincide con quella dell'omonimo più anziano.<ref name="Controv." /> Entrambi i Senecas sembrano aver conosciuto, e certamente stimato, Fabianus.<ref>Cf. ''Controversiae'' iii. proemio. con Epist. 11.</ref>