Papirio Fabiano

retorico e filosofo dell'antica Roma

Papirius Fabianus (... – ...) è stato un retorico e filosofo dell'antica Roma.

Biografia

  Lo stesso argomento in dettaglio: Storia della letteratura latina (14 - 68).

Faceva parte della gens Papiria, al tempo di Tiberio e Caligola, nella prima metà del I secolo.

Era pupillo di Aurelio Fusco e di Blando nella retorica, e di Sesto nella filosofia. Nonostante fosse molto più giovane dei due, insegnò ad Albuzio Sila l'eleoquenza.[1] Lo stile retorico di Fabianus viene descritto da Seneca il Vecchio,[1] e viene spesso citato nel terzo libro del Controversiae e nel Suasoriae. Il suo primo modello di retorica fu il maestro Arellius Fuscus, ma in seguito utilizzò uno stile meno ornato.

Ben presto Fabiano abbandonò la retorica a favore della filosofia. Seneca il Giovane pone le sue opere filosofiche accanto a quelle di Cicerone, Asinio Pollione e Tito Livio, lo storico.[2] Lo stile filosofico di Fabiano viene descritto da Seneca,[2] ed in alcuni punti questa sua descrizione coincide con quella dell'omonimo più anziano.[1] Entrambi i Senecas sembrano aver conosciuto, e certamente stimato, Fabianus.[3]

Fabiano è stato l'autore di un'opera intitolata [Rerum ?] Civilium, ed il totale delle sue opere superò quello di Cicerone.[4] Fece molta attenzione alla scienza fisica, e viene definito da Plinio il Vecchio rerum naturae peritissimus,[5] "molto esperto in materia di natura". Da quanto si legge di Seneca (Natur. Quaest., III, 27), sembra che abbia scritto di fisica, e le sue opere intitolate De Animalibus e Causarum Naturalium Libri vengono spesso citate da Plinio.[6]

Note

  1. ^ a b c Seneca, Controversiae, II, proemio, pp. 134-6, III, p. 204, ed. Bipont.
  2. ^ a b Seneca, Epist. 100.
  3. ^ Cf. Controversiae iii. proemio. con Epist. 11.
  4. ^ Epist. 100.
  5. ^ H. N. xxxvi. 15, s. 24
  6. ^ H.N. genericamente nel suo Elenchos o sommario di materiale, I, II, VII, IX, XI-XVII, XXIII, XXVIII e XXXVI, e specialmente, ma senza citazione esplicita dell'opera di Fabiano, II, 47 § 121; II, 102 § 223, IX, 8 § 25; XII, 4 § 20; XV 1 § 4; XXIII, 11 § 62; XXVIII, 5 § 54.

Bibliografia