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Béla Kun

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Béla Kun nel 1922

Béla Kun, all'anagrafe Ábel Kohn (1886 – 1938), politico comunista ungherese.

Citazioni su Béla Kun

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  • Anche le perdite degli ungheresi [nel periodo delle grandi purghe] furono pesanti e compresero lo stesso Béla Kun, capo della rivoluzione comunista del 1919 in Ungheria. Il suo comportamento durante il Terrore a Budapest sfociò in azioni ancora peggiori quando, dopo essere arrivato in volo a Mosca, fu posto al governo della Crimea appena conquistata, e venne biasimato e ritirato dall'incarico da Lenin per eccessiva crudeltà. (Robert Conquest)
  • Béla Kun [arrestato in Unione Sovietica nel 1937] fu portato a Lefortovo[1] dove venne torturato. Si dice che sia stato tenuto ritto su un piede solo per periodi da dieci a venti ore. Quando ritornò nella sua cella dopo l'interrogatorio aveva le gambe gonfie e il viso così nero da essere irriconoscibile.[2] (Robert Conquest)
  • Più scellerata e bestiale fu in Ungheria l'azione [antisemita] di Bela Kuhn, individuo di specie anche peggiore, che per qualche tempo riuscì a dominare lo Stato e poi si rifugiò in U.R.S.S. Di lui anche gli elementi estremisti ungheresi che vennero a Parigi e che erano intorno al conte Karoly[3], mi parlarono con orrore e comprendo quanto male la sua azione abbia fatto agli ebrei. (Francesco Saverio Nitti)

Note

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  1. Prigione nell'omonimo quartiere moscovita.
  2. Walter G. Krivitskij, In Stalin Segret Service (London 1939), p. 217. [N.d.A., p. 829.]
  3. Mihály Károlyi (1875–1955), detto "il conte rosso" per le sue simpatie socialiste.

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