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Jérôme Lalande

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Jérôme Lalande

Joseph-Jérôme Le François de Lalande (1732 – 1807), astronomo e scrittore francese.

Citazioni di Jérôme Lalande

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  • Il carattere tranquillo di questo popolo è ben apparso durante la terribile carestia che provò questa città [di Napoli] nel 1764: non si vide la minima sommossa; tuttavia le strade erano piene di infelici che morivano o di fame o per le malattie che la malnutrizione porta con sé, e i Magistrati avevano tanto più torto, in quanto avevano lasciato esportare i grani in abbondanza qualche mese prima.[1]
  • Niente si può immaginare di più bello, di più grande, di più singolare sotto tutti i punti di vista del colpo d'occhio di Napoli da quel lato in cui la si vede: questa città è posta al fondo di un bacino, chiamato in italiano cratere, che ha due leghe e mezzo di larghezza e altrettante di profondità; esso sembra quasi chiuso dall'isola di Capri, che si presenta dal lato di mezzogiorno, e sebbene a sette leghe di distanza la vista termini piacevolmente, si crede di vedere ai lati di quest'isola due aperture chiamate in effetti Bocche di Capri, ma l'una ha più di otto leghe di larghezza, e l'altra ha solamente una lega, sebbene esse appaiono pressoché uguali.[1]
  • Non è possibile parlare di fisica senza elogiare Maria Angela Ardinghelli che si è fatta conoscere fin dalla sua prima giovinezza per i suoi talenti e per la sua cultura; discendente da una nobile famiglia, ornata di tutte le grazie del suo sesso, ella vi aggiunge una modestia semplice e delicata che l'abbelliscono agli occhi di coloro che l'ammirano. Nella repubblica delle lettere è nota per le traduzioni italiane che ha compilato delle opere inglesi di Hales, il più grande fisico dell'Inghilterra. [...] Mademoiselle Ardinghelli è alla testa di quelle donne illustri che in Italia sono la gloria del loro sesso.[2]
  • Non si incontrano affatto la sera, nelle strade di Napoli, quelle donne che sono la vergogna del loro sesso con le molestie; è vero che vi sono delle guide che si piazzano nei luoghi conosciuti, come vicino al teatro, ma è ancora con una specie di riservatezza, o di timidezza, che fa onore ai costumi e alla città di Napoli.[1]

Note

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  1. a b c Da Voyage d'un François en Italie: fait dans les années 1765 et 1766, traduzione di Lorenzo Terzi; citato in Lorenzo Terzi, Joseph-Jérôme Le François de Lalande a Napoli, ARPA Campania n. 1, Napoli 2010.
  2. Da Voyage d'un françois en Italie, fait dans les années 1765 et 1766, 1769, tome III, Des Sciences et des Arts, pp. 461-462; citato in Ardinghelli Maria Angela, scienzaa2voci.unibo.it.

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