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Marco Simoncelli

Da Wikiquote, aforismi e citazioni in libertà.
Marco Simoncelli (2008)

Marco Simoncelli (1987 – 2011), pilota motociclistico italiano.

Citazioni di Marco Simoncelli

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  • Si vive di più andando 5 minuti al massimo su una moto come questa, di quanto non faccia certa gente in una vita intera.[1]

Citato in Tancredi Palmeri, gazzetta.it, 24 ottobre 2011.

  • Adesso se mi sveglio presto tipo queste mattine che c'ho il fuso orario, ancora mi butto nel lettone dei miei, mi piace da matti.
  • C'è questa leggenda che tutti i piloti, insomma, c'hanno queste gran storie con le ombrelline. Ma io non ho mai... acchiappata una... Perché loro le ombrelline arrivano la mattina quando tu, la Madonna, sei teso da matti per la gara, e quindi non è che pensi alla gnocca pensi alla gara... Poi quando è finita la gara che magari è andata anche bene quindi la Madonna sei gasato che magari c'hai voglia anche di far festa... le ombrelline sono già andate via, e te rimani lì...
  • Dalle cose che dici ho visto che l'hai letto il mio libro. Neanch'io l'ho letto così tanto.
  • E però io penso che gli spagnoli devono farsi un po' un esame di coscienza, e pensare che se sono dietro, se non sono lì davanti in classifica, non è per colpa mia per il sorpasso che ho fatto lì, ma perché magari devono fare un po' meno pugnette e darci un po' più di gas.
  • Forse gli spagnoli dovrebbero giocare un po' più a carte, così almeno si rilassano. Però tira il culo a perdere anche a carte.
  • Io vedo anche alcuni miei amici che magari capito finito il liceo, non sanno nemmeno loro che cosa fare, se andare all'università, se lavorare. Secondo me una cosa che aiuta a vivere in modo comunque più coraggioso è avere un obiettivo. Che sia di qualsiasi tipo, di sport o di lavoro. Però Diobò se te hai nella testa un obiettivo, un qualcosa che devi raggiungere, secondo me ti aiuta ad andare avanti senza paura.
  • Mi stavo allenando nel cross quando mi si avvicina un tipo, mi fa un sacco di domande, mi presenta anche il figlio e poi, un attimo prima di andarsene, mi dice: "Comunque Dovizioso va più forte!".
  • Per essere forti e essere vincenti, bisogna arrivare a prendere la bandiera a schiaffi.
  • Praticamente boh avevo 14 anni, e andavo con lo scooterone del mio babbo su e giù per la stradina di casa. E mia mamma che faceva: "Diobò va piano, st'attento che arriva la zia su, st'attento ad andar giù". Io, frega n'casso se arriva la zia. Io andavo giù a tutto gas. È arrivata la zia... Ho visto la sagoma bianca con la scritta rossa Opel comparire. Ho avuto la prontezza di riflessi di prenderla appieno.
  • Tempo fa sono andato ad allenarmi su una pista da cross. All'ingresso il custode mi riconosce, sorride e inizia a tempestarmi di domande: "Ma lei è Simoncelli? Il pilota famoso? Quello che corre in MotoGP?". Rispondo tutto fiero: "Già, sono proprio io". E lui: "Trenta euro!".

Citazioni su Marco Simoncelli

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  • Abbiamo perso una stella luminosa, Marco era molto amato dai tifosi per la sua personalità, il suo carattere, il suo carisma. La gente ama guardarci non soltanto per le gare, ma anche per quello che riusciamo a trasmettere. E Marco era una personalità come non ce ne sono tante in MotoGp, anche se qualcuno non sarà d'accordo con questo. A me piaceva molto il modo con cui si rapportava ai tifosi. (Colin Edwards)
  • Come regalo di Natale vorrei indietro il Sic. (Valentino Rossi)
  • Ero il suo manager e [dopo la sua morte] fu come perdere qualcosa di me dentro e volevo anche smettere. Ho passato due mesi a casa di Paolo Simoncelli, dormivo nella camera di Marco e volevo smettere, fu lo stesso Paolo, non dico a convincermi ma quasi, a continuare e ho fatto bene. E Marco, secondo me, da lassù ha detto "Carlo hai fatto bene..." (Carlo Pernat)
  • [«Qual è il ricordo più bello che ha di Marco?»] La sua voglia di vivere. Era una persona splendida, grazie al suo carattere, al suo temperamento che piaceva a tutte le persone che incontrava. Marco era veramente unico. [...] Lui era già un campione. Ma non importa cosa sarebbe diventato, io mi sono fermato a quel giorno in cui Marco ha perso la vita. Mi sono fermato a questa tragedia e voglio ricordare Marco per quello che veramente era, una persona eccezionale. (Fausto Gresini)
  • Perdere Marco Simoncelli è stato un vero dramma. Sia umano che sportivo, chiaramente. Lui era come Rossi ma non uguale a Valentino. Non so se mi spiego. Il SIC piaceva anche a chi in pista lo detestava. Averlo come rivale non era uno scherzo e molti piloti spagnoli lo possono confermare. La sua voglia di portare la moto al limite, la sfida, l'entusiasmo: tutte caratteristiche che lo manterranno sempre nei nostri cuori. (Carlo Pernat)
  • Tra tutti, era quello più vero e spontaneo, quasi ingenuo nella sua semplicità: non credo incontrerò mai più un altro pilota così. Per me era il migliore. [«Dopo quello che è successo a Marco, hai mai pensato di smettere?»] Altroché: ci ho pensato per quattro mesi. In quel periodo, tra novembre e dicembre, fui contattato da Cal Crutchlow, che voleva che gli facessi da manager, ma gli dissi di no, perché volevo smettere. Poi, a gennaio, si riaccese la scintilla: ne parlai anche con Paolo [il papà di Marco, ndr] e pure lui mi convinse a ricominciare. Ma è diverso da prima, perché quando vedi morire un amico inevitabilmente qualcosa ti lascia dentro: con Marco mi divertivo veramente. (Carlo Pernat)
  • Ho visto tante, troppe persone che fino al giorno prima parlavano male di lui e che poi il giorno dopo erano lì in prima fila a fare 'i belli'. Dovrebbero vergognarsi. [...] Simoncelli l'ho sempre difeso anche quando tutti gli davano contro, perchè quello era il modo di correre di uno che aveva le palle.
  • Marco a differenza degli altri, che vivono le corse come dei professionisti portandosi dietro un sacco di paranoie, provava gusto nel correre. Per lui, come si dice, "pioggia o asciutto cambiava poco". L'importante era che ci fossero la pista e una motocicletta, esattamente come deve essere per un pilota normale. Ecco, Simoncelli era un pilota 'normale', con i suoi pregi e i suoi difetti, per quello piaceva a tutti.
  • Simoncelli, lo ricordo come un amico che non c'è più. Uno con dei valori, che mi sarebbe piaciuto avere come figlio.
  • Un pilota che ti dava soddisfazione perchè correva come quelli dei miei tempi, che ti facevano alzare dal divano. Mi dava gusto guardarlo persino quando faceva le interviste perchè era un puro. Purtroppo si sente la sua mancanza anche perché, diciamola tutta, era l'erede designato di Valentino [Rossi].

Note

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  1. Citato in Simoncelli muore in pista. Rossi: «Perdo un fratello», corrieredellosport.it, 23 ottobre 2011.

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