17ª Divisione fanteria "Pavia": differenze tra le versioni

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17ª Divisione fanteria "Pavia"
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La 17ª Divisione fanteria "Pavia" fu una grande unità del Regio Esercito durante la seconda guerra mondiale. Si trattava di una divisione autotrasportabile del tipo Africa Settentrionale, che venne completamente distrutta durante la seconda battaglia di El Alamein, nel novembre 1942.

Storia

Origini e costituzione dell'unità

La divisione Pavia trova le sue origini nell'omonima brigata di fanteria, costituita nel marzo 1860. Tale unità era composta da due reggimenti, il 27º ed il 28º, che vennero formati nello stesso periodo. Con questo organico partecipa alla terza guerra di indipendenza, alla prima guerra italo-abissina ed alla prima guerra mondiale. Nel 1926, in seguito alla riforma dell'esercito[1], alla brigata viene assegnato anche l'11º Reggimento fanteria "Casale", ed il 20 ottobre diventa la XVII Brigata di Fanteria. Tale unità, con il 26º Reggimento artiglieria, vanno a costituire la Divisione Militare Territoriale di Ravenna, che a sua volta nel 1934 assume la designazione di Divisione di fanteria del Rubicone. Il 27 aprile 1939, i due reggimenti originari della brigata, insieme con il reggimento di artigleiria, costituiscono la 17ª Divisione fanteria "Pavia".

Le prime fasi in Africa Settentrionale

Organizzata come divisione autotrasportabile del tipo AS, la divisione venne dislocata in Libia. All'inizio delle ostilità, si trovava presso il confine con la Tunisia, di proprietà della Francia. Dopo il 25 giugno, la Grande Unità fu trasferita ad ovest di Tripoli, dove venne impiegata per operazioni di difesa costiera (compito che svolgerà fino all'aprile dell'anno successivo).

Nella primavera del 1941, prende parte alla controffensiva dell'Asse attaccando in direzione della via Balbia: raggiunte le retroguardie australiane presso la città di Mechili, che venne ciorcondata il 6 aprile. Due giorni dopo, la guarnigione si arrese, lasciando nelle mani degli italo-tedeschi 3.000 prigionieri.

Successivamente, la divisione proseguì la sua avanzata, contribuendo ad isolare la città di Tobruk e prendendo parte al successivo assedio. Il giorno 23 novembre, durante l'Operazione Crusader, la 70th Infantry Division riuscì a fare breccia nelle linee della 25ª Divisione fanteria "Bologna". Le truppe italiane furono quindi costrette a sostenere pesanti combattimenti, ai quali prese parte anche la Pavia: Violenti contrattacchi permisero di ristabilire la situazione di partenza agli inizi di dicembre, ma il sette del mese i britannici effettuarono un nuovo attacco, che costrinse la divisione a ritirarsi il giorno successivo. Durante la ritirata, la Pavia effettuò azioni di retoguardia: in particolare, secondo l'Official Australian History della seconda guerra mondiale, la tenace difesa ad El Adem ritardò l'avanzata australiana di oltre tre ore, consentendo la ritirata alle forze dell'Asse (nonché alla maggior parte della stessa divisione).

Le ultime operazioni e la battaglia di El Alamein

Nella prima metà del 1942, la Pavia prese parte all'offensiva italo-tedesca e partecipò alla battaglia di al Gazala. Inquardata nel X Corpo d'armata italiano, prese parte alla difesa del costone di Ruweisat, in occasione della quale subì pesanti perdite ad opera dei neozelandesi.

Durante la seconda battaglia di El Alamein, la divisione era schierata, insieme alla 185ª Divisione paracadutisti "Folgore", all'estremità meridionale dello schieramento. Coinvolta in violenti e praticamente ininterrotti combattimenti dal 24 ottobre al 3 novembre, l'unità è costretta a ritirarsi in direzione di Alani el Nuss, con le retroguardie che vennero distrutte dall'avanzata nemica. Privi di mezzi di trasporto ed ormai appiedati, i reparti superstiti furono raggiunti a Fuka, dove si arresero il 4 novembre.

La 17ª Divisione fanteria "Pavia" venne considerata sciolta in zona operazioni per eventi bellici il 25 novembre dello stesso anno.

Ordine di battaglia

1940

1941

  • 27º Reggimento fanteria "Pavia"
  • 28º Reggimento fanteria "Pavia"
  • 26º Reggimento artiglieria "Rubicone" (su tre gruppi)
  • 77º Gruppo di artiglieria contraerea (due batterie)
  • 5º Battaglione carri leggeri
  • 6º Battaglione corazzato "Lancieri di Aosta"
  • 17º Battaglione misto Genio
  • 21ª Sezione di Sanità (due ospedali)
  • 71ª Sezione panettieri
  • 207ª Autosezione
  • 679ª Sezione della Croce Rossa
  • 54º Ufficio Posta Militare

Ottobre 1942

  • 27º Reggimento fanteria "Pavia"
  • 28º Reggimento fanteria "Pavia"
  • 26º Reggimento artiglieria "Rubicone" (su tre battaglioni e due batterie antiaeree)
  • 17º Battaglione misto Genio
  • 21ª Sezione di Sanità (due ospedali)
  • 71ª Sezione panettieri
  • 207ª Autosezione
  • 679ª Sezione della Croce Rossa
  • 54º Ufficio Posta Militare

Comandanti

  • Generale Pietro Zaglio
  • Generale Antonio Franceschini
  • Generale Arturo Torriano
  • Generale Nazzareno Scattaglia

Cinematografia

Il protagonista del film El Alamein - La linea del fuoco è inquadrato nel 28º reggimento della divisione Pavia, e ne segue le sorti sia durante la battaglia, sia in occasione della successiva ritirata.

Note

  1. ^ Legge dell'11 marzo 1926

Bibliografia

  • Paoletti, Ciro, A Military History of Italy, Greenwood Publishing Group, 2008, ISBN 0275985059.
  • Mario Montanari, Le operazioni in Africa Settentrionale, Roma, Italia, Ufficio Storico SME, 1985-1993.

Voci correlate

Collegamenti esterni