COVID-19

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Disambiguazione – Se stai cercando il virus responsabile, vedi SARS-CoV-2.
Disambiguazione – Se stai cercando l'epidemia in corso originatasi a Wuhan, vedi Epidemia di COVID-19 del 2019-2020.
Le informazioni riportate non sono consigli medici e potrebbero non essere accurate. I contenuti hanno solo fine illustrativo e non sostituiscono il parere medico: leggi le avvertenze.
COVID-19
Rappresentazione grafica del coronavirus SARS-CoV-2
Specialitàinfettivologia, pneumologia, virologia, epidemiologia e medicina d'emergenza-urgenza
EziologiaInfezione da SARS-CoV-2
Classificazione e risorse esterne (EN)
ICD-10U07.1 e U07.2
OMIM301051
MeSHD000086382
MedlinePlus007768
eMedicine2500114
Sinonimi
Malattia respiratoria acuta da SARS-CoV-2
Polmonite da nuovo coronavirus
Polmonite di Wuhan

La COVID-19 (acronimo dell'inglese COronaVIrus Disease 19), o malattia respiratoria acuta da SARS-CoV-2 o più semplicemente malattia da coronavirus 2019, è una malattia infettiva respiratoria causata dal virus denominato SARS-CoV-2 appartenente alla famiglia dei coronavirus. I primi casi sono stati riscontrati durante la pandemia di COVID-19 del 2019-2020.[1]

Il virus, originatosi in talune specie animali, si trasmette tra persone per via aerea.[2] Una persona infetta può presentare sintomi dopo un periodo di incubazione che può variare tra 2 e 14 giorni circa (o raramente ci sono stati casi di 29 giorni), durante i quali può comunque essere contagiosa.[3][4] Per limitarne la trasmissione devono essere prese precauzioni, come adottare una buona igiene personale, lavarsi regolarmente le mani e indossare mascherine con filtro.[5] Coloro che ritengono di essere infetti devono indossare una mascherina chirurgica e chiamare immediatamente un medico per un consiglio.[6][7]

Il coronavirus colpisce principalmente il tratto respiratorio inferiore e provoca una serie di sintomi descritti come simil-influenzali,[2][7] tra cui febbre, tosse, respiro corto, dolore ai muscoli e stanchezza; nei casi più gravi può verificarsi una polmonite, una sindrome da distress respiratorio acuto, sepsi e shock settico, fino ad arrivare al decesso del paziente. Il trattamento della malattia consiste in genere nel gestire i sintomi clinici poiché, a febbraio 2020, non è stato trovato alcun rimedio efficace; tuttavia, sono allo studio alcuni farmaci, tra cui alcuni antivirali, già impiegati con altri agenti patogeni.[2] La malattia venne identificata per la prima volta nei primi giorni del 2020 dalle autorità sanitarie della città di Wuhan, capitale della provincia di Hubei in Cina, tra i pazienti che avevano sviluppato una polmonite senza una causa chiara.[2]

Epidemiologia e cenni storici

Cittadini di Wuhan in coda per acquistare mascherine durante l'epidemia del 2019-2020

Intorno a metà dicembre 2019, le autorità sanitarie della città di Wuhan in Cina (circa 11 milioni di abitanti), riscontrarono i primi casi di pazienti che mostravano i sintomi di una "polmonite di causa sconosciuta"; questo primo gruppo di malati era in qualche modo collegato al locale mercato all'ingrosso dei frutti di mare, il quale aveva circa un migliaio di bancarelle su cui si vendevano pesce, polli, fagiani, pipistrelli, marmotte, serpenti, cervi macchiati e organi di conigli oltre ad altri animali selvatici. Fin da subito venne ipotizzato che si trattasse di un nuovo coronavirus proveniente da una fonte animale (una zoonosi).[8][9][10][11]

Il ceppo responsabile dell'epidemia è stato identificato nei primi giorni di gennaio 2020 e designato SARS-CoV-2 o "Nuovo Coronavirus di Wuhan", mentre il suo genoma è stato pubblicato il 10 gennaio.[12]

Numero cumulativo di casi e decessi durante l'epidemia del 2019-2020 (scala semi-logaritmica)

A febbraio 2020 il tasso di mortalità e di morbilità dovuti alla malattia non sono ancora ben chiari; mentre nel corso dell'attuale epidemia la mortalità tende a cambiare nel tempo, la percentuale di infezioni che progrediscono verso una malattia diagnosticabile rimane ancora non definita.[13][14] Tuttavia, la ricerca preliminare sulla COVID-19 ha rilevato un tasso di mortalità compreso tra il 9% e il 11%[15] e, nel gennaio 2020, l'OMS ha suggerito che questo valore potesse essere di circa il 3%.[16] Uno studio effettuato su 55 casi fatali ha rilevato che le prime stime sulla mortalità potrebbero essere troppo elevate poiché non sono state prese in considerazione le infezioni asintomatiche stimando, dunque, un rapporto medio di mortalità per infezione (la mortalità tra gli infetti) compreso tra lo 0,8% includendo i portatori asintomatici e il 18% includendo solo i casi sintomatici della provincia di Hubei.[17]

Al 22 febbraio 2020 sono stati confermati 77 990 casi, con 21 318 guarigioni e 2 363 morti[18]

Infezioni sono state segnalate in gran parte del mondo occidentale e in Asia, principalmente in coloro che provenivano dalla Cina continentale, con trasmissione locale riscontrata anche in Germania, Francia, Italia, Hong Kong, Vietnam, Thailandia, Singapore, Giappone, Corea del Sud, Australia. I decessi sono stati segnalati nella Cina continentale, nelle Filippine, e a Hong Kong. A partire dall'11 febbraio 2020, solo la Cina continentale è elencata come un'area con trasmissione di comunità in corso.[19]

Nomenclatura

L'11 febbraio 2020 l'organizzazione mondiale della sanità ha annunciato che il nome ufficiale della malattia è "COVID-19". Il direttore Tedros Adhanom Ghebreyesus ha spiegato che "co" sta per "corona", "vi" per "virus" e "d" per "malattia (in lingua inglese "disease"), mentre "19" è l'anno in quanto l'epidemia è stata identificata per la prima volta il 31 dicembre 2019. Tedros ha aggiunto che il nome era stato scelto per evitare riferimenti a una specifica posizione geografica, specie animale o gruppo di persone in linea con le raccomandazioni internazionali per la denominazione che sono volte a prevenire la stigmatizzazione.[20]

Eziologia

Lo stesso argomento in dettaglio: SARS-CoV-2.

La malattia è causata dal virus denominato SARS-CoV-2, appartenente alla famiglia dei coronavirus. Si ritiene che questo sia di origine zoonotica, ma attualmente (febbraio 2020) la modalità di trasmissione predominante è fra uomo e uomo, generalmente attraverso goccioline respiratorie (droplet) che le persone emettono starnutendo o tossendo, e che in seguito vengono inspirate.[2]

Genoma virale

Organizzazione del genoma del SARS-CoV-2

Il 22 gennaio 2020, il Journal of Medical Virology ha pubblicato un rapporto con analisi genomica indicante che i serpenti nell'area di Wuhan sono "il più probabile serbatoio di animali selvatici" per il virus, ma sono necessarie ulteriori ricerche.[21]

Tuttavia, il modo in cui il virus potrebbe adattarsi sia agli ospiti a sangue freddo che a quelli a sangue caldo rimane un mistero.[22] Un evento di ricombinazione omologa può aver mescolato un virus "clade A" (virus simili a SARS Bat CoVZC45 e CoVZXC21) con la proteina legante del recettore di un Beta-CoV ancora sconosciuto.[23][24]

Infatti, le sequenze del betacoronavirus di Wuhan mostrano somiglianze con i betacoronavirus trovati nei pipistrelli; tuttavia, il virus è geneticamente distinto da altri coronavirus come quello correlato alla sindrome respiratoria acuta grave (SARS) e il coronavirus correlato alla sindrome respiratoria mediorientale da Coronavirus (MERS).[25]

Il SARS-CoV-2 è strettamente correlato al SARS-CoV-1 (identico dal 75% all'80%). Gli istituti di ricerca e per il controllo delle malattie cinesi hanno isolato cinque genomi del nuovo coronavirus, tra cui BetaCoV/Wuhan/IVDC-HB-01/2019, BetaCoV/Wuhan/IVDC-HB-04/2020, BetaCoV/Wuhan/IVDC-HB-05/2019, BetaCoV/Wuhan/WIV04/2019 e BetaCoV/Wuhan/IPBCAMS-WH-01/2019.[25][26][27] La sua sequenza di RNA ha una lunghezza di circa 30 kbp (30 000 coppie di basi).[25]

Trasmissione e serbatoio biologico

Sebbene non siano ancora del tutto chiare le modalità di trasmissione del virus è stato confermato che è in grado di passare da uomo a uomo. Un funzionario della sanità pubblica nello stato di Washington negli Stati Uniti ha osservato che i coronavirus vengono trasmessi principalmente "attraverso uno stretto contatto con un altro individuo, in particolare tossendo e starnutendo su qualcun altro che si trova entro un raggio di circa 1-2 metri da quella persona".[28] Si ritiene, infatti, che nella maggior parte dei casi la diffusione tra persone avvenga attraverso le goccioline respiratorie emesse da un individuo infetto mediante tosse o starnuti che, successivamente, vengono inalate da un soggetto sano che si trovi nelle vicinanze. Non è chiaro se sia possibile infettarsi dal virus anche dopo aver toccato superfici od oggetti ove sia presente portando poi le mani verso la propria bocca o verso il naso o gli occhi.[29]

Sebbene i virus respiratori siano trasmissibili solitamente quando il soggetto malato presenta anche i sintomi, sembrerebbe che il SARS-CoV-2 possa diffondersi anche in occasione di un contatto ravvicinato con un paziente asintomatico.[29] Si stima che il tasso netto di riproduzione della trasmissione del virus da uomo a uomo sia tra il 2,13[30] e il 4,82[31][32]. Tale valore indica il numero di altre persone a cui un paziente appena infetto possa trasmettere la malattia. Secondo quanto riferito, al 24 febbraio il nuovo coronavirus è stato finora in grado di trasmettersi in catena fino ad un massimo di quattro persone.[33]

Il 22 gennaio 2020, alcuni scienziati avevano pubblicato un articolo che, dopo aver esaminato "umani, pipistrelli, galline, ricci, pangolini e due specie di serpenti", concludeva che il "2019-nCoV sembra essere un virus ricombinante tra il coronavirus del pipistrello e un coronavirus di origine sconosciuta" ... e ... "tra gli animali selvatici il serpente è il serbatoio più probabile per il 2019-nCoV" da cui poi viene trasmesso agli umani.[34][35] Ulteriori studi hanno inoltre suggerito che il SARS-CoV-2 sia originato a seguito della "combinazione di virus da pipistrelli e serpenti".[34][35][36] Tuttavia, parte della comunità scientifica ha contestato tali conclusioni sostenendo che il pipistrello doveva essere il serbatoio naturale, mentre l'ospite intermedio, un uccello o un mammifero e non gli stessi serpenti.[36][37]

Al 25 gennaio 2020 non è ancora stato confermato quale possa essere il serbatoio naturale del virus nella fauna selvatica e l'ospite intermedio che lo ha trasmesso agli esseri umani. È stato invece confermato che il SARS-CoV-2 riesca ad entrare nella cellula umana attraverso il recettore ACE 2, come il virus SARS.[38]

Patogenesi

Gli esami istopatologici effettuati post mortem su campioni di tessuto polmonare hanno mostrato un danno alveolare diffuso con essudati di fibromixoidi cellulari in entrambi i polmoni. Sono stati osservati cambiamenti virali citopatici nei pneumociti. L'immagine polmonare assomigliava alla sindrome da distress respiratorio acuto (ARDS).[39]

Clinica

Segni e sintomi

Sintomi del coronavirus SARS-CoV-2

Coloro che sono infetti possono risultare asintomatici o presentare alcuni sintomi come febbre, tosse o respiro corto.[40][41][42] Vomito, diarrea o sintomi respiratori superiori (ad es. starnuti, naso che cola, mal di gola) sono meno frequenti.[43] I casi possono tuttavia progredire in peggio evolvendo in polmonite, insufficienza multiorgano, fino a portare al decesso nei soggetti più vulnerabili.[44][45]

Il periodo di incubazione varia da 1 a 14 giorni con un periodo mediano stimato di incubazione tra i 5 e i 6 giorni.[46][47]

Una revisione dell'Organizzazione mondiale della sanità effettuata su 55 924 casi confermati in laboratorio in Cina ha indicato i seguenti segni e sintomi tipici: febbre (87,9% dei casi), tosse secca (67,7%), affaticamento (38,1%), produzione di espettorato (33,4%), mancanza di respiro (18,6%), mal di gola (13,9%), mal di testa (13,6%), mialgia o artralgia (14,8%), brividi (11,4%), nausea o vomito (5,0%), congestione nasale (4,8%), diarrea (3,7 %), emottisi (0,9%) e congestione congiuntivale (0,8%).[48]

Un altro studio su 1 099 pazienti cinesi ha scoperto che le scansioni effettuate tramite tomografia computerizzata hanno mostrato un'"opacità a vetro smerigliato" nel 56% dei pazienti, ma il 18% non presentava segni radiologici. Opacità bilaterali e periferiche a vetro smerigliato sono i reperti ottenuti tramite tomografia computerizzata più tipici, inizialmente le lesioni si trovano su un polmone, ma con il progredire della malattia, le indicazioni si manifestano in entrambi i polmoni nell'88% dei pazienti.[49]

Il 5% dei pazienti è stato ricoverato in unità di terapia intensiva, il 2,3% ha richiesto una ventilazione meccanica e l'1,4% è deceduto.[50]

Nella maggioranza dei casi, al momento del ricovero in ospedale, i segni vitali appaiono generalmente stabili,[51][9][52] mentre gli esami del sangue mostrano comunemente un basso numero di globuli bianchi (leucopenia e linfopenia).[44]

I bambini sembrano reagire alla malattia meglio degli adulti poiché i sintomi sono generalmente più lievi, ma mancano ancora prove sufficienti.[53]

Esami di laboratorio e strumentali

Kit per il test da laboratorio per SARS-CoV-2 messo a punto dal CDC statunitense[54]

Il 15 gennaio 2020, l'Organizzazione Mondiale per la Sanità ha pubblicato un protocollo riguardante il test diagnostico per SARS-CoV-2, sviluppato da una squadra di virologi dell'Ospedale universitario della Charité in Germania.[55] All'imaging biomedico (radiografia o tomografia computerizzata del torace) si riscontrano segni riconducibili alla polmonite. Successivamente, l'Organizzazione Mondiale per la Sanità ha pubblicato diversi ulteriori protocolli diagnostici.[56]

Il test utilizza la reazione a catena della polimerasi inversa in tempo reale (rRT-PCR).[57] Il test può essere eseguito su campioni di espettorato o di sangue.[58] I risultati sono generalmente disponibili entro poche ore o, al massimo, giorni.[59][60]

La diagnosi viene effettuata grazie all'esecuzione di un esame di reazione a catena della polimerasi inversa in tempo reale (rRT-PCR) su campioni biologici prelevati dal paziente.[61] Il test può essere eseguito su campioni di espettorato o di sangue.[62] I risultati sono generalmente disponibili entro poche ore o, al massimo, giorni.[63][64]

L'OMS ha pubblicato diversi protocolli di test per il SARS-CoV-2.[65][56] Il test utilizza la reazione a catena della polimerasi per trascrizione inversa in tempo reale (rRT-PCR).[66] Il test può essere eseguito su campioni respiratori o ematici.[67] I risultati sono generalmente disponibili entro poche ore o giorni.[68][69] Tuttavia, il polmonologo cinese Wang Chen ha riferito che questo metodo di test RT-PCR avrebbe dato falsi positivi nel 50-70% dei casi.[70]

Gli scienziati cinesi sono stati in grado di isolare un ceppo del coronavirus e pubblicare la sequenza genetica in modo che i laboratori di tutto il mondo potessero sviluppare autonomamente test PCR per rilevare l'infezione da virus.[71][72][73][74]

Trattamento

A gennaio 2020 non era stato approvato ancora alcun trattamento o vaccino per la malattia e nemmeno per nessuno dei coronavirus umani.[75][76] Tuttavia, i Centri per la prevenzione e il controllo delle malattie (CDC) statunitensi hanno consigliato di alleviare i sintomi assumendo regolarmente farmaci antinfluenzali, bevendo liquidi e riposando.[77] Nei casi più gravi si potrebbe rendere necessario un trattamento finalizzato al sostegno delle funzioni vitali, come la ventilazione artificiale o l'ECMO.

A febbraio 2020 sono stati iniziati test sull'impiego di alcuni farmaci per contrastare l'infezione del virus, tra questi:

  • Tocilizumab, farmaco anti-artrite utilizzato anche nei casi di lupus e psoriasi; in 24 ore di terapia ha evidenziato ottimi risultati su pazienti in ventilazione assistita.

[79]

Prognosi

Il grafico riporta il tasso di guarigione nel corso dell'epidemia di COVID-19 del 2020 in Cina, calcolato considerando diversi valori di shift temporale tra censimento del caso e guarigione.[41][80].
Mortalità per età in Cina[81]

Il tasso di letalità apparente, ottenuto dal semplice rapporto tra decessi e casi riportati in una certa data, è stato inizialmente stimato al 3% circa[82], e successivamente tra il 2 e il 3%. Tale dato (come anche quello del 14,6% riferito allo studio di un campione di 41 pazienti, molti dei quali erano ancora in cura) "va preso con grande cautela, in quanto non tutti i pazienti hanno concluso la loro malattia (guariti o morti)"[83].

Per contro, alla data del 28 gennaio 2020, si riportano 992 decessi a fronte di 10 guarigioni[80][84](circa il 57% dei decessi sul totale delle malattie "concluse" registrate); a mero titolo di confronto, i casi di infezione totali accertati 8 giorni prima, cioè al 20 gennaio 2020, erano pari secondo la stessa fonte a 291. Il rapporto apparente (cioè non corretto in base alla durata del ricovero) tra guarigioni e decessi si è andato in seguito spostando a favore dei guariti, fino ad un rapporto di circa 2:1 al 5 febbraio 2020; successivamente è andato ulteriormente aumentando, dimostrando la scarsa capacità predittiva anche di questo secondo metodo di calcolo.

La Commissione nazionale per la salute cinese ha pubblicato uno studio riguardante i dati aggiornati al 22 gennaio 2020 (17 morti), secondo cui il tempo medio dalla comparsa dei sintomi alla morte sarebbe di 14 giorni (da un minimo di 6 ad un massimo di 41)[85]. Secondo quanto riferito in conferenza stampa da fonti governative cinesi, il tempo tipico di cura nei casi di guarigione risulterebbe invece di 7 giorni (giungendo anche a 14 e più giorni in casi gravi)[86]. Ciò suggerisce di correggere il calcolo dei tassi di letalità e di guarigione prendendo in considerazione introducendo un ritardo temporale pari alla durata media della malattia nei due diversi casi[87].

Il tasso di guarigione, può quindi essere stimato come:

Guariti alla data (x) / Casi alla data (x-T)[87]

Il relativo grafico, tracciato per una durata della malattia T tra 0 e 14 giorni, mostra (fatto salvo l'andamento instabile delle prime fasi dell'epidemia) un andamento rumoroso ma stabile tra T=7 e T=10, e l'intera famiglia di curve tende in proiezione verso valori tra il 30 e il 40%. Ciò appare coerente con i primi studi clinici[85][86].

Postumi e follow up

Prevenzione

Lo stesso argomento in dettaglio: SARS-CoV-2 § Prevenzione_collettiva e di comunità.

A scopo preventivo l'Organizzazione Mondiale della Sanità raccomanda di "lavarsi le mani regolarmente, coprendo bocca e naso quando si tossisce e starnutisce ed evitare uno stretto contatto con chiunque mostri sintomi di malattie respiratorie (come tosse e starnuti)".[88]

Nel corso dell'epidemia, alcuni paesi hanno richiesto alle persone di segnalare sintomi simil-influenzali al proprio medico, soprattutto se hanno visitato la Cina continentale.[89]

Le misure raccomandate per contenere e prevenire l'infezione variano a seconda della probabilità che le persone possano entrare in contatto con soggetti malati. Un certo numero di paesi ha sconsigliato di viaggiare nella Cina continentale, nella provincia di Hubei o solo a Wuhan.[90][91] Altre raccomandazioni includono lavaggi frequenti delle mani con acqua e sapone, non toccare gli occhi, il naso o la bocca a meno che le mani non siano pulite e coprirsi la bocca quando si tossisce.[77] Coloro che risiedono nelle aree ad alto rischio dovrebbero prendere ulteriori precauzioni anche nei confronti di persone che non presentano sintomi.[92]

I coronavirus sopravvivono solo per alcune ore sulle superfici, quindi non vi è alcun rischio nel ricevere posta o pacchi inviati da qualcuno che è infetto.[93] I metodi per rimuovere il virus dalle superfici includono l'uso di disinfettanti a base di cloro, etanolo al 75%, acido peracetico e cloroformio.[94]

Non ci sono prove che animali domestici, come cani e gatti, possano essere infetti.[94] In ogni caso, il governo di Hong Kong ha avvertito tutti coloro che viaggiano fuori città di non toccare animali, non mangiare carne di selvaggina e evitare di recarsi in mercati di pollame vivo e allevamenti.[95]

Note

  1. ^ Q&A on coronaviruses, su World Health Organization (WHO). URL consultato il 27 gennaio 2020 (archiviato dall'url originale il 20 gennaio 2020).
  2. ^ a b c d e (EN) Q & A on novel coronavirus, su European Centre for Disease Prevention and Control. URL consultato l'11 febbraio 2020 (archiviato il 16 febbraio 2020).
  3. ^ (EN) Symptoms of Novel Coronavirus (2019-nCoV) | CDC, su www.cdc.gov, 10 febbraio 2020. URL consultato l'11 febbraio 2020 (archiviato il 15 febbraio 2020).
  4. ^ (EN) expert reaction to news reports that the China coronavirus may spread before symptoms show | Science Media Centre, su sciencemediacentre.org. URL consultato l'11 febbraio 2020.
  5. ^ (EN) Do you need to wear a mask to protect yourself from the coronavirus?, su The Feed. URL consultato l'11 febbraio 2020.
  6. ^ MOH | Updates on 2019 Novel Coronavirus (2019-nCoV) Local Situation, su www.moh.gov.sg. URL consultato l'11 febbraio 2020.
  7. ^ a b (EN) Australian Government Department of Health, Novel coronavirus (2019-nCoV), su Australian Government Department of Health, 21 gennaio 2020. URL consultato l'11 febbraio 2020.
  8. ^ Undiagnosed pneumonia – China (HU) (01): wildlife sales, market closed, RFI Archive Number: 20200102.6866757, su Pro-MED-mail, International Society for Infectious Diseases. URL consultato il 13 gennaio 2020 (archiviato dall'url originale il 22 gennaio 2020).
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