Compagnia svedese delle Indie orientali

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La Compagnia svedese delle Indie Orientali (in svedese: Svenska Ostindiska Companiet o SOIC) venne fondata a Goteborg nel 1731 con l'obiettivo di svolgere commerci con l'estremo oriente. L'idea fu ispirata dal successo della Compagnia olandese delle Indie Orientali e della Compagnia Inglese delle Indie Orientali; essa crebbe fino a diventare la più grande compagnia di commerci di Svezia del XVIII secolo, fino a cessare di esistere nel 1813.

Antefatti

Le ragioni per la fondazione della compagnia hanno origine più di un secolo prima. Fin dal 1626, infatti, l'olandese Willem Usselincx ottenne i privilegi reali da parte del sovrano di Svezia per fondare una compagnia che svolgesse commerci con l'estremo oriente. Nonostante ciò, a causa delle guerre in atto a quel tempo nessuna nave riuscì a partire per la sua destinazione. Un altro tentativo coinvolse un gruppo di pirati del Madagascar, che pensavano di spostare la propria base in Svezia. Essi offrirono una solida base finanziaria e i negoziati con il re Carlo XII avevano raggiunto un buon livello durante la campagna del sovrano contro la Norvegia, ma quando il re morì tutto si bloccò e non se ne fece più nulla (1718).

Dopo la Grande guerra del Nord la Svezia era economicamente prostrata e il commercio veniva visto come una possibilità per ricostruire il paese. Quest'idea era comunque contestata, poiché la Svezia poteva esportare Acciaio e Legname e ad alcuni pareva uno spreco scambiare tali materie prime con e porcellana. Anche la nascente industria tessile svedese era timorosa del commercio, così che la nuova società promise di astenersene.

Una nuova compagnia che avesse lo scopo di intromettersi nei lucrosi affari delle grandi potenze europee (principalmente la Francia e la Gran Bretagna) non era facile da costruire da zero, ma un decisivo aiuto venne dal regime di monopolio accordato a tali compagnie e dai mercanti scozzesi ed inglesi che erano stati lasciati fuori dalla Compagnia Inglese delle Indie Orientali, i quali erano ben felici di avere la loro parte di commerci finanziando la nuova compagnia svedese.

La nascita del SOIC

La Goteborg (una nave per il commercio con l'India) nel porto di Oslo il 10 giugno 2005, in occasione del centenario dello scioglimento dell'unione fra la Svezia e la Norvegia; la nave è una copia di un vascello del XVIII secolo.

Nel 1729 il mercante scozzese Colin Campbell fondò una compagnia con lo svedese Henrik König, dopo aver precedentemente discusso l'idea con Nicolaus Sahlgren. La reazione del governo svedese fu riluttante: il fallimento di una compagnia simile basata ad Ostenda, nei Paesi Bassi Meridionali (allora controllati dall'Impero austriaco), era di cattivo augurio. König però portò il problema all'attenzione del parlamento svedese ed ebbe successo, ottenendo i privilegi reali per la compagnia il 14 gennaio 1731, inizialmente per un periodo di 15 anni. Fra i termini dell'accordo:

  • il monopolio di tutti i commerci ad est del Capo di Buona Speranza;
  • tutte le partenze e gli arrivi sarebbero avvenuti dal porto di Goteborg;
  • lo stato svedese avrebbe avuto 100 riksdaler più le tasse su ogni bastimento;
  • il carico sarebbe stato venduto all'asta non appena giunto in porto;
  • la compagnia poteva usare tutte le navi che voleva, ma esse dovevano venire costruite ed equipaggiate in Svezia;
  • le navi dovevano battere bandiera svedese ed avere carte nautiche svedesi;
  • la compagnia aveva il diritto di emettere azioni per finanziare i propri commerci;
  • i beni e i rifornimenti di cui abbisognava la compagnia erano esenti dalla dogana svedese;
  • gli ufficiali della compagnia avevano la stessa autorità degli ufficiali navali svedesi;
  • l'equipaggio imbarcato sulle navi della compagnia era esentato dal servizio militare;
  • la compagnia aveva il diritto di difendere se stessa, rispondendo con la violenza alla violenza;
  • la compagnia aveva il diritto di mantenere il segreto sulle sue finanze e sugli azionisti.

Le ragioni dell'ultima clausola erano sia interne che esterne: prima di tutto ai cittadini britannici era vietato svolgere commerci in Asia, inoltre all'interno della Svezia in molti sospettavano che gli stranieri stessero derubando le ricchezze svedesi; con questa clausola l'anonimato veniva garantito. Anche la gelosia dei mercanti che non facevano parte della compagnia giocò un ruolo, così che si arrivò a bruciare i libri contabili dopo che essi erano stati riveduti e vistati, ottenendo così il più rigoroso segreto sugli affari della compagnia.

La lettera con cui venivano concessi i privilegi venne tradotta in francese ed in latino e distribuita a tutte le principali potenze. La loro reazione fu negativa: esse fecero chiaramente capire che la nuova compagnia non era assolutamente la benvenuta. L'ambasciatore svedese a Londra addirittura non osò presentare la lettera al governo britannico. Le richieste di ottenere assistenza presso le loro basi navali, se necessaria, non ottennero nemmeno risposta.

La prima spedizione

La forza trainante della compagnia fu Colin Campbell, nominato cavaliere dal re svedese e mandato a Goteborg per organizzare la prima spedizione. Essa partì il 9 febbraio 1732 sulla nave Friedericus Rex Sueciae, con a bordo Campbell in qualità di ambasciatore presso la corte cinese. Il capitano era Georg Herman di Trolle, che come Campbell era già stato in Cina precedentemente. L'equipaggio era composta da circa cento uomini.

La spedizione partì senza alcun problema: dopo aver doppiato il Capo di Buona Speranza ed essere arrivati a Canton, il principale porto commerciale della Cina dell'epoca, vennero caricati i beni da commerciare. Durante il viaggio di ritorno, la nave venne fermata dagli olandesi fra Giava e Sumatra, per poi essere portata a Batavia (l'odierna Giakarta). Campbell protestò e mostrò le carte nautiche, ma gli olandesi risposero che essi avevano sospettato che il vascello battesse bandiera svedese senza averne il diritto. La spedizione venne infine lasciata andare, ma era stato perso tempo prezioso ed ora i venti erano sfavorevoli. Gran parte dei componenti dell'equipaggio morì durante la traversata, in numero tale che fu necessario reclutare marinai norvegesi non appena vennero raggiunte le coste di quel paese.

Il 27 agosto 1733 la nave rientrò a Goteborg, circa un anno e mezzo dopo la sua partenza. Il viaggio era economicamente stato un grandissimo successo, con un guadagno di circa 900.000 riksdaler ed un dividendo pari al 25% del capitale.

Spedizioni successive

Durante tutta la sua esistenza, la compagnia effettuò 132 spedizioni. Di queste 8 andarono perdute, totalmente o parzialmente. Probabilmente la perdita più dolorosa fu quella della nave "Götheborg" nel 1745, quando essa affondò nei pressi della fortezza di Älvsborg, all'imbocco del porto di Goteborg dopo aver compiuto senza problemi il viaggio di andata e ritorno verso la Cina. Benché molti libri contabili vennero bruciati, resta evidente che la compagnia facesse enormi profitti e che numerosi svedesi si siano arricchiti in quegli anni grazie ad essa.

Le navi esportavano principalmente ferro, sia sotto forma di barre che lavorato (come asce, ancore, acciaio, ecc...), rame e legname. Le spedizioni si fermavano brevemente a Cadice, in Spagna, dove commerciavano i propri prodotti per acquistare argento. I beni importati riguardavano invece principalmente il , gran parte del quale veniva poi ri-esportato e contrabbandato in Inghilterra ad un prezzo inferiore a quello cui veniva venduto dal monopolio di stato in quel paese. Un altro bene importato era la porcellana, il cui valore era circa il 5% dell'intero valore delle spedizioni della compagnia. Nel corso degli anni si stima che siano state importati circa 50 milioni di pezzi di porcellana dalla Cina.

Solitamente una spedizione andata a buon fine poteva portare ad un guadagno di circa il 25-30% del capitale investito, ma si raggiunse anche il 60%. Molto dipendeva dai mercanti e dal capitano: i mercanti dovevano concludere un gran numero di accordi favorevoli mentre il capitano aveva il difficile compito di effettuare il viaggio senza ostacoli e nel minor tempo possibile. Le navi erano lunghe circa 50 metri e trasportavano alcune decine di fucili a scopo di autodifesa. L'ultimo bastimento tornò a Goteborg nel marzo del 1806 e, anche se la compagnia aveva ottenuto un prolungamento dei diritti fino al 1821, essa cessò di esistere nel 1813.

Organizzazione

La Compagnia Svedese delle Indie Orientali era formata da un Consiglio dei Direttori. Dal 1731 al 1813 questi Consigli si sono susseguiti tra le Cinque Carte della Compagnia, che erano delle licenze bancarie date dal governo e dalla monarchia svedese alla Compagnia.

La Prima Carta (1731-1746)

Durante la “Prima Carta” (1731-1746) il Consiglio dei Direttori era composto da tre membri:

Poi sono aumentati:

  • dal 1732 Volrath Tham (1687-1737), Assessore, di Göteborg
  • dal 1733 Nicolaus Sahlgren (1701-1766), Kommerseråd, di Göteborg
  • dal 1737 Hugh Campbell, nato e morto in Inghilterra, Mercante, di Göteborg
  • dal 1737 Charles Pike (d 1741), Mercante, di Göteborg
  • dal 1737 Theodore C. Ankarcrona (1687-1750), Ammiraglio, Stoccolma.

Nel corso della “Prima Carta” furono svolte 25 spedizioni, con dodici navi. Di queste dodici navi ben tre affondarono e tra queste tre la più famosa è la “Götheborg I”, che tornando a casa nel 1745 si incagliò a Hunnebådan appena fuori l'omonima città.[1]

La Seconda Carta (1746-1766)

Durante la “Seconda Carta” (1746-1766) il Consiglio dei Direttori era composto da sette membri. Tra i Direttori precedenti erano rimasti Colin Campbell, Niclas Sahlgren e Teodor Ankarcrona. Il nuovo Consiglio dei Direttori era quindi formata da:

  • dal 1746 Magnus Lagerstrom, ex segretario
  • dal 1746 Anders Plomgren (1700-1766), Imprenditore e Kommerseråd, di Stoccolma
  • dal 1746 Abraham Grill (1707-1763), Mercante, di Göteborg (si riferisce in più, per dovere di cronaca, che ci sono ben 7 fonti diverse che affermano diversi anni di morte di Abraham Grill, che vanno dal 1763 al 1768)
  • dal 1746 Carl Broman (1703-1784), Governatore

A loro si sono aggiunti:

  • dal 1750 Rutger Axel Sparre (1712-1751), Conte e Maresciallo dell'Economia
  • dal 1751 Claes Grill (1705-1767), Kommerseråd, di Stoccolma
  • dal 1753 Jacob Jeansson von Utfall (1715-1791), Proprietario Terriero, di Nääs
  • dal 1757 Gustaf Kierman (1702-1766), Sindaco di Stoccolma, di Stoccolma
  • dal 1757 John Wilson, Mercante, di Göteborg
  • dal 1760 Jean Henry Le Febure (1708-1767), Proprietario di una Fabbrica, di Gimo
  • dal 1760 Herman Petersén (1713-1765), Kommerseråd, di Stoccolma
  • dal 1762 Theodore Peter König (1718-1802), Proprietario Terriero, di Stoccolma
  • dal 1763 Nils Ström, Proprietario di una Fabbrica, di Göteborg

Nel corso della “Seconda Carta” sono state effettuate 35 spedizioni con tredici navi. Solo una nave tra queste è affondata, era la “Principe Friederic Adolph”, affondata nel 1761. Su questa nave è venuto anche Jean Abraham Grill in qualità di proprietario del carico. Secondo la storia, egli è riuscito a salvare oltre a sé stesso, solo il suo libro di preghiere e la sua pipa.[2]

La Terza Carta (1766-1786)

Durante la “Terza Carta” (1766-1786) la vecchia generazione di Dirigenti era ormai scomparsa. L'attenzione si era trasferita a Stoccolma, i nuovi Direttori furono:

  • dal 1766 Fabian Löwen (1699-1773), Barone e colonnello, di Häringe
  • dal 1766 Robert Finlay (1719-1785), Kommerseråd, di Stoccolma
  • dal 1766 Georg Henrik Conradi (1718-1795), Kommerseråd, di Stoccolma
  • dal 1766 Michael Grubb (1728-1808), Kommerseråd
  • dal 1770 Carl Gottfried Küsel (1729-1808), Mercante, di Stoccolma
  • dal 1770 Johan Abraham Grill (1719-1799), Kommerseråd, di Stoccolma
  • dal 1770 Jacob Schutz (1709-1772), Sindaco, di Göteborg
  • dal 1773 Fredrik Carl Scheffer (1715-1786), Conte e Consigliere Privato del Re di Svezia, di Stoccolma
  • dal 1773 Gustaf Tham (1724-1781), Mercante, di Göteborg
  • dal 1773 Johan Frederick Ström (1731-1781), Kommerseråd, di Göteborg
  • dal 1776 David af Sandeberg (1726-1778), Mercante, di Göteborg
  • dal 1777 Patrick Alströmer (1733-1804), Barone e Kommerseråd, di Göteborg
  • dal 1777 Andreas Anderson (1745-1809), Mercante, di Göteborg
  • dal 1777 Martin Holterman (1715-1793), Mercante, di Göteborg
  • dal 1781 Johan Liljencrantz (1730-1815), Conte, Presidente del Consiglio del Commercio Nazionale Svedese e Presidente della Tesoreria dello Stato Svedese, di Stoccolma

Nel corso della “Terza Carta” furono svolte 38 spedizioni con dieci navi diverse. Nessuna di queste navi è naufragata.[3]

La Quarta Carta (1786-1806)

Nel 1782 il Re chiese al Consiglio dei Direttori che vi era allora di prendere una nuova licenza bancaria per 20 anni. Sei dei Direttori, quindi la maggioranza, espressero il desiderio di farlo. Cinque Direttori rimasero nel Consiglio anche dopo l'entrata in vigore, nel 1786, della “Quarta Carta”. Questi cinque erano: Martin Holterman, Carl Gottfried Küsel, Johan Liljencrantz, John Abraham e Patrick Grill Alströmer. Invece, i nuovi Direttori erano:

  • dal 1786 Anders Arfwedson (1736-1809), Mercante, di Göteborg
  • dal 1786 Martin Törngren (1735-1799), Mercante, di Göteborg
  • dal 1789 Johan (Jean) Abraham Grill (1736-1792), Proprietario di una Fabbrica, di Godegård
  • dal 1793 William Chalmers (1748-1811), Kommerseråd, di Göteborg
  • dal 1798 Olof Lindahl (1747-1801), Mercante, di Göteborg
  • dal 1798 Jonas Tranchell (1740-1809), Mercante, di Göteborg
  • dal 1799 Lauren Tarras (1760-1817), Mercante, di Göteborg
  • dal 1799 Simon Bernard Hebbe (1726-1803), Kommerseråd, di Stoccolma
  • dal 1799 Christian Adolf König (1724-1803), Mercante, di Stoccolma
  • dal 1799 Carl Erik Lagerheim (1742-1813), Barone e Presidente della Tesoreria dello Stato, di Stoccolma
  • dal 1799 Martin Hagbohm (1749-1818), Mercante, di Stoccolma
  • dal 1799 Sven Olof Rosenberg (1760-1842), Mercante, di Marstrand.

Durante la “Quarta Carta” sono state condotte 31 missioni, con dodici navi. Tre di queste navi furono distrutte. Il reddito della Compagnia, in quel periodo, diminuì anche per colpa di una maggiore concorrenza dell'Impero Inglese, dell'Impero Francese e di quello Olandese, che aveva ripreso il suo commercio con le Indie Orientali dopo la guerra in America. Nel 1803 inviarono l'ultima spedizione svedese. Al termine della “Quarta Carta” si poteva considerare la Compagnia, che prima era stata una tra le maggiori Società per Azioni di tutta la Svezia, quasi in bancarotta.[4]

La Quinta Carta (1806-1813)

La vecchia organizzazione della Compagnia nel 1806 era stata modificata, e i vecchi Direttori erano stati sostituiti da altri nuovi. Era nata in più una forma di Società molto più simile a quella della Compagnia Britannica. Nella prima Assemblea Generale degli Azionisti era stato nominato un nuovo Consiglio dei Direttori, che sarebbe stato governato da un Presidente residente a Stoccolma e formato da tre membri residenti a Stoccolma e un membro residente a Göteborg. Durante la “Quinta Carta” non fu inviata nessuna spedizione e alla fine, nel 1813, la Compagnia andò in bancarotta. Il nuovo Consiglio dei Direttori era formato da:

  • dal 1806 Samuel af Ugglas (1750-1812), Conte, Governatore di Stoccolma, Presidente del Consiglio del Commercio Nazionale Svedese e Presidente del Consiglio dei Direttori, di Stoccolma
  • dal 1806 David Schinkel (1743-1807), Kommerseråd, di Stoccolma
  • dal 1806 L Reimers P:figlio (1738-1811), Kommerseråd, di Stoccolma
  • dal 1806 Hans Niklas Schwan (1764-1829), Politico, di Stoccolma
  • dal 1806 Niklas Björnberg (1758-1829), Kommerseråd, di Göteborg

Poi a loro furono aggiunte le seguenti persone:

  • dal 1806 Carl Abraham Arfwedson j:r (1774-1861), Kommerseråd, di Stoccolma
  • dal 1806 Bengt Harder Santesson (1776-1861), Kommerseråd, di Göteborg
  • dal 1806 Carl Adolph Grevesmühl, Commerciante di Mobili, di Stoccolma
  • dal 1806 Bengt Gustaf Ingelman (1774-1853), Responsabile di un Magazzino, di Göteborg.[5]

Note

  1. ^ Tutte le informazioni sulla "Prima Carta" sono disponibili su http://grilliana.files.wordpress.com/2009/06/ostindiska-compagniet2.pdf
  2. ^ Tutte le informazioni sulla "Seconda Carta" sono disponibili su http://grilliana.files.wordpress.com/2009/06/ostindiska-compagniet2.pdf
  3. ^ Tutte le informazioni sulla "Terza Carta" sono disponibili su http://grilliana.files.wordpress.com/2009/06/ostindiska-compagniet2.pdf
  4. ^ Tutte le informazioni sulla "Quarta Carta" sono disponibili su http://grilliana.files.wordpress.com/2009/06/ostindiska-compagniet2.pdf
  5. ^ Tutte le informazioni sulla "Quinta Carta" sono disponibili su http://grilliana.files.wordpress.com/2009/06/ostindiska-compagniet2.pdf

Bibliografia

  • Frängsmyr, Tore (1976) Ostindiska Kompaniet Bokförlaget Bra Böcker AB Höganäs

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