Federazione dei Verdi

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Federazione dei Verdi
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Verdi
Verdi
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PortavoceAngelo Bonelli
Luana Zanella
StatoBandiera dell'Italia Italia
SedeVia Salandra 6, Roma
Fondazione9 dicembre 1990
Dissoluzione10 luglio 2021
IdeologiaAmbientalismo
Pacifismo
CollocazioneSinistra (1990-2013), Centro-sinistra (2013-2015) Centro (dal 2015)[senza fonte]
CoalizioneAlleanza dei Progressisti
(1994-1995)
L'Ulivo
(1996-2006)
L'Unione
(2006-2008)
La Sinistra l'Arcobaleno
(2008)
Sinistra e Libertà
(2009)
Ecologisti e Reti Civiche - Verdi Europei
(2011-2012)
Rivoluzione Civile
(2013)
Green Italia - Verdi Europei
(2014)
Partito europeoFederazione Europea dei Partiti Verdi (1994-2004)
Partito Verde Europeo (2004- )
Gruppo parl. europeoGruppo Verde (1994-1999)
Verdi Europei - Alleanza Libera Europea (1999-2009)
Affiliazione internazionaleGlobal Greens
Seggi massimi Camera
0 / 630
Seggi massimi Senato
2 / 321
(In GAL)
Seggi massimi Europarlamento
0 / 73
Seggi massimi Consigli regionali
1 / 917
TestataTerra
Organizzazione giovanileGiovani Verdi
Iscritti31 000 (2004)
Coloriverde
Sito webwww.verdi.it

La Federazione dei Verdi, noto anche come i Verdi, è un partito politico italiano che porta avanti istanze ambientaliste e pacifiste, membro del Partito Verde Europeo.

La fondazione ufficiale avvenne il 16 novembre 1986 a Finale Ligure, raggruppando in un unico soggetto politico tutte le Liste Verdi esistenti fino ad allora sul territorio nazionale. I Verdi si danno, per la prima volta, un'organizzazione nazionale con uno statuto comune, un regolamento e organi nazionali esecutivi. Il simbolo che viene adottato è il Sole che ride, già presentato alle elezioni amministrative del 1985 in undici regioni, mutuato direttamente dal Movimento anti-nucleare danese e donato al movimento ambientalista da Marco Pannella, allora leader del Partito Radicale.

I due portavoce nazionali dei Verdi sono Angelo Bonelli, consigliere comunale di Taranto, e Luana Zanella, eletti nell'Assemblea nazionale tenutasi il 23 novembre 2013.

Storia

Dalle Liste Verdi al partito

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Simbolo delle Liste Verdi

Le prime formazioni ambientaliste fanno la loro comparsa alle elezioni regionali del 1985, in cui, pur prive di organizzazione comune, si presentano in 11 regioni con lo stesso simbolo del "Sole Che Ride" e la denominazione di "Lista Verde". Questo progetto sfocia, l'anno seguente, nel raggruppamento di tali movimenti ambientalisti ed ecologisti in un unico soggetto politico, che vede la nascita il 16 novembre 1986 a Finale Ligure, noto come Federazione delle Liste Verdi.

I Verdi si presentano per la prima volta ad una competizione politica nazionale in occasione delle elezioni politiche italiane del 1987, ottenendo il 2,5% alla Camera (dove eleggono 13 deputati) e il 2% al Senato (dove eleggono 1 senatore). Il primo capogruppo dei Verdi alla Camera diventa Gianni Mattioli, leader delle battaglie antinucleariste.

I Verdi cominciano a radicarsi sul territorio, a svolgere la loro azione parlamentare e si ripresentano agli elettori in occasione delle elezioni europee del 1989, come "Lista Verde - Verdi Europa": il risultato è in ascesa, la federazione ottiene il 3,8% eleggendo tre europarlamentari (Alexander Langer, Gianfranco Amendola ed Enrico Falqui). Nel frattempo, tuttavia, si coordina un nuovo movimento verde, i Verdi Arcobaleno, che alle medesime elezioni del 1989, conquista il 2,4% eleggendo Adelaide Aglietta e Virginio Bettini al Parlamento europeo.

Ripa di Meana, sinistra riformista

La Federazione dei Verdi, così come conosciuta attualmente, nasce il 9 dicembre 1990 con l'unificazione tra la Federazione delle Liste Verdi e i Verdi Arcobaleno, avvenuta nel corso di un'assemblea nazionale tenuta a Castrocaro. Il simbolo che si dà il nuovo partito è sempre il "sole che ride" e il nuovo soggetto politico si chiama "Federazione dei Verdi" o, semplicemente, "Verdi".

In una prima fase il partito è diretto da un organo collegiale, un gruppo di coordinamento composto da 11 persone. A giugno del 1991 esce il primo numero di Notizie Verdi, settimanale del partito che, dal 1993, diventerà quindicinale.

Il primo banco di prova nazionale sono le elezioni politiche del 1992, dove i Verdi ottengono il 2,8% alla Camera e il 3,1% al Senato, eleggendo 16 deputati e 4 senatori.

Nel marzo 1993, Carlo Ripa di Meana viene eletto portavoce nazionale dei Verdi, proprio nei giorni in cui i governi italiani fondati sui partiti tradizionali cominciavano ad andare in crisi e il sistema politico si avviava a dichiarare conclusa l'esperienza della cosiddetta "Prima Repubblica".

Infatti, nel 1994, si torna alle urne con l'introduzione del sistema maggioritario e la predisposizione dei partiti ad aggregarsi in coalizioni: i Verdi si schierano a sinistra aderendo all'Alleanza dei Progressisti insieme al PDS, a Rifondazione Comunista e ad altri movimenti minori, tra cui La Rete e Alleanza Democratica. Il partito ottiene il 2,7% elegge soltanto 11 deputati e 7 senatori in sede maggioritaria, in quanto non supera lo sbarramento del 4% previsto dalla nuova legge elettorale.

La coalizione di sinistra, in ogni caso, esce sconfitta. A prevalere è il nascente centrodestra guidato da Silvio Berlusconi.

Pochi mesi più tardi, alle elezioni europee, i Verdi conquistano il 3,2% riconfermando i 3 seggi al Parlamento europeo, con l'elezione del portavoce Ripa di Meana e le conferme di Adelaide Aglietta e Alexander Langer, alla cui scomparsa subentra Gianni Tamino.

Il governo, Manconi portavoce

Nel 1995, nell'assemblea nazionale di Forte dei Marmi, Carlo Ripa di Meana viene riconfermato portavoce nazionale e poco tempo dopo parte la prima campagna di adesione ai Verdi.

L'appuntamento elettorale più importante è quello delle elezioni politiche del 1996, tenute in anticipo perché il Governo Berlusconi era stato sfiduciato e successivamente era entrato in carica un governo tecnico. Comincia l'era del bipolarismo in Italia, con la nascita di due coalizioni di centrosinistra e centrodestra.

I Verdi sono fondatori dell'alleanza di centrosinistra, denominata L'Ulivo e guidata da Romano Prodi, che vince le elezioni e forma il suo primo Governo. Il partito del "sole che ride" raggiunge il suo miglior risultato, in termini di seggi parlamentari: 14 deputati e 14 senatori, avendo conquistato nella quota proporzionale della Camera il 2,5%.

I Verdi, per la prima volta, entrano a far parte di un Governo nazionale, esprimendo il Ministro dell'Ambiente Edoardo Ronchi e 4 sottosegretari.

Mentre il governo comincia a lavorare, riprende l'attività interna del partito. A novembre del 1996 si svolge la XXI assemblea dei Verdi, durante la quale viene eletto Luigi Manconi come nuovo portavoce al posto di Carlo Ripa di Meana, che lascia dopo tre anni e mezzo.

Nel frattempo, il governo dell'Ulivo è caratterizzato da momenti di instabilità: Prodi viene sfiduciato e, tra il 1998 e il 1999, vengono costituiti due nuovi governi guidati da Massimo D'Alema, nei quali viene mantenuta, in ogni caso, la rappresentanza verde attraverso Ronchi al dicastero dell'Ambiente a cui si aggiunge l'indipendente, su indicazione dei Verdi, Laura Balbo, sociologa, alle Pari Opportunità..

A marzo del 1999 la nuova assemblea dei Verdi, tenuta a Montecatini Terme, riconferma Manconi alla carica di portavoce nazionale. Manconi, tuttavia, si dimette subito dopo le elezioni europee di giugno, in seguito al risultato non soddisfacente dell'1,8% conseguito dal partito con la conseguente perdita di un seggio al Parlamento europeo: i posti a Strasburgo passano da 3 a 2, con l'elezione dell'etologo Giorgio Celli e del famoso alpinista Reinhold Messner.

Grazia Francescato, sinistra voce delle associazioni ambientaliste storiche

Grazia Francescato

Pertanto, il partito convoca un'assemblea straordinaria, che si svolge a Roma il 23 e il 24 luglio 1999, con l'obiettivo di avviare un processo di rinnovamento, eleggendo un comitato promotore e affidando la guida a Grazia Francescato, già portavoce del WWF International e per molti anni presidente del WWF Italia.

Grazia Francescato diventa presidente federale dei Verdi con l'assemblea costituente del 21-23 gennaio 2000, tenuta a Chianciano Terme, nella quale viene eletto anche un esecutivo nazionale.

Ad aprile del 2000, con la nascita del nuovo Governo Amato, Alfonso Pecoraro Scanio viene nominato ministro delle Politiche Agricole e Gianni Francesco Mattioli ministro delle Politiche Comunitarie che, insieme a 2 sottosegretari, rappresentano i Verdi nell'esecutivo. In realtà Edo Ronchi viene nominato ministro delle Politiche Comunitarie ma rifiuta l'incarico prima del giuramento in polemica con il partito per non essere stato riconfermato al Ministero dell'Ambiente.

Alle elezioni politiche del 2001, i Verdi si ripresentano sempre in alleanza col centrosinistra che stavolta candida alla premiership Francesco Rutelli, tra l'altro un ex verde che guidò il coordinamento nazionale pre-costitutivo nel '92. Nella quota proporzionale della Camera, i Verdi - per ovviare al "problema" dello sbarramento del 4% - formano una lista unitaria denominata Il Girasole insieme allo SDI, la quale, tuttavia, si rivela un forte insuccesso, in quanto raggiunge complessivamente soltanto il 2,2%.

I Verdi eleggono 8 deputati e 9 senatori, ma il centrosinistra perde le elezioni, nelle quali prevale invece il rinnovato centrodestra di Berlusconi.

L'era di Pecoraro Scanio: una sinistra ecologista e pacifista

Alfonso Pecoraro Scanio
Il logo dei Verdi "per la pace".

Dopo il flop elettorale, dal 30 novembre al 2 dicembre 2001 la nuova assemblea nazionale di Chianciano Terme pone fine al processo costituente ed elegge un nuovo presidente, il già ministro Alfonso Pecoraro Scanio, insieme ad un nuovo esecutivo nazionale.

I Verdi guidati da Pecoraro Scanio si caratterizzano per un ritorno ad una politica più fortemente legata ai temi della difesa dell'ambiente, della salute dei cittadini, dei diritti e della pace. La battaglia contro gli organismi geneticamente modificati (OGM), la proposta per la messa in sicurezza del territorio italiano, le azioni per lo sviluppo delle energie rinnovabili sono solo alcune delle linee più rilevanti di questo nuovo corso.

Fortemente significativo è il cambiamento di simbolo del partito, che nel corso del 2004 inserisce nella mezza luna inferiore l'inscrizione "per la Pace" e i colori dell'arcobaleno del movimento pacifista, cambiamento che avviene all'indomani dell'intervento militare in Iraq. Pecoraro Scanio è anche il responsabile della nuova collocazione del partito nell'area della sinistra italiana, abbandonando così le precedenti posizioni moderate. Ciò provoca l'abbandono di esponenti e simpatizzanti moderati che aderiscono alla Margherita, ai Democratici di Sinistra (come l'ex portavoce Manconi).

Il primo nuovo banco di prova elettorale sono le elezioni europee del 2004: i Verdi tornano a percentuali più consistenti, conquistano il 2,5% eleggendo due parlamentari europei, Monica Frassoni (tra l'altro presidente del gruppo parlamentare dei Verdi Europei) e Sepp Kusstatscher, rappresentante dei Verdi altoatesini. Lo stesso giorno si vota anche per le amministrative in occasione delle quali i Verdi si presentano nelle liste dell'Ulivo in quasi tutte le province, riuscendo ad eleggere presidente della provincia di Napoli l'esponente verde Riccardo Di Palma.

Dal 23 luglio 2004 viene istituito il settore di iniziativa "Giovani Verdi: politiche giovanili e studentesche".

Intanto la coalizione di centrosinistra si rinnova, si apre a nuovi contributi ed assume la denominazione di "L'Unione" nel febbraio 2005, di cui i Verdi fanno parte come soggetti fondatori, riaffidando la leadership a Romano Prodi in vista delle elezioni politiche dell'anno seguente.

L'Unione si presenta per la prima volta alle elezioni regionali del 2005: in questa occasione, i Verdi, nelle 14 regioni chiamate al voto, raggiungono una percentuale media del 2,8%.

Nel frattempo, Prodi rilancia l'organizzazione di elezioni primarie per scegliere il candidato premier, per avere una forma di legittimazione popolare e basandosi prevalentemente sul modello americano. Le primarie si svolgono il 16 ottobre 2005 con sette candidati: i Verdi sostengono la candidatura del loro segretario nazionale, Alfonso Pecoraro Scanio, che arriva al quinto posto con il 2,2% dei voti, alle spalle di Romano Prodi, Fausto Bertinotti, Clemente Mastella e Antonio Di Pietro.

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Il simbolo della lista Insieme con l'Unione (Verdi-Pdci-Consumatori)

Si preparano, dunque, le elezioni politiche del 2006: cambia la legge elettorale, si torna ad un sistema proporzionale con premio di maggioranza. I Verdi, sempre all'interno del centrosinistra, presentano una propria lista autonoma alla Camera ed un cartello elettorale denominato "Insieme con l'Unione" al Senato, insieme ai Comunisti Italiani e al piccolo movimento dei Consumatori Uniti.

2006: i Verdi tornano al Governo

Si svolgono le elezioni. Il centrosinistra vince per poche decine di migliaia di voti alla Camera dei deputati, dove ottiene il 49,81% dei consensi contro il 49,74% della CdL. Al Senato, si rivela determinante il voto della circoscrizione Estero, che consente all'Unione di ottenere la maggioranza.

Alla Camera, la lista dei Verdi raccoglie 783 000 voti (il 2,1%), a sostanziale conferma dei voti conquistati nelle altre recenti consultazioni elettorali. Il partito elegge, così, 16 deputati, uno dei quali nella circoscrizione estera. Al Senato, la lista Verdi-PdCi-Cons.Uniti raccoglie invece 1,4 milioni di voti (il 4,2%) superando in molti casi gli sbarramenti regionali del 3% ed eleggendo 11 senatori (6 in quota Verdi e 5 fra i Comunisti Italiani). Angelo Bonelli è il nuovo capogruppo dei Verdi alla Camera.

Nasce il secondo Governo Prodi: Pecoraro Scanio viene nominato Ministro dell'Ambiente, Paolo Cento è sottosegretario all'Economia, Stefano Boco sottosegretario alle Politiche Agricole.

Nel gennaio 2007 subiscono una piccola scissione: nascono gli Ecologisti per l'Ulivo con l'intento di partecipare alla costruzione del Partito Democratico [1]. Tra le adesioni, quelle di Gianni Mattioli e di Massimo Scalia; la formazione vede, inoltre, l'adesione di due consiglieri regionali in Emilia-Romagna[2][3].

Politiche 2008: i Verdi fuori dal Parlamento. Grazia Francescato e Sinistra e Libertà

Nel 2007 i Verdi aderiscono al progetto la Sinistra l'Arcobaleno, che li porta a costituire un cartello elettorale per le elezioni politiche del 2008 insieme ai partiti che si collocano a sinistra del Partito Democratico, che corre solitario alle elezioni, ossia Rifondazione Comunista, i Comunisti Italiani e Sinistra Democratica. L'insuccesso elettorale del cartello, che non riesce ad eleggere nessun parlamentare (complessivamente ottiene appena il 3% dei voti), porta alle dimissioni di Alfonso Pecoraro Scanio da presidente dei Verdi e alla convocazione di un congresso straordinario.

Il congresso si svolge a luglio 2008, a Chianciano Terme, nel quale viene nominata portavoce nazionale Grazia Francescato, che torna alla guida del partito con il consenso del 60% dei delegati, individuata come figura di garanzia per dirigere il partito verso l'appuntamento elettorale europeo del 2009. Su un altro versante c'era la minoranza guidata da Marco Boato che premeva per un cambiamento di rotta e per una più stretta alleanza dei Verdi con il PD, a cui è andato il 22% dei voti (111 su 530).

Il principale nodo di discussione restano le future alleanze: c'è chi sostiene il progetto di un partito che raccolga le varie anime della Sinistra e chi vorrebbe collaborare con il Partito Democratico uscendo così dall'area della sinistra comunista, ribadendo che i Verdi sono stati fra i fondatori dell'Ulivo. C'è infine un'area che preme perché i Verdi tornino, all'interno di un'alleanza di Centro-Sinistra, a giocare un ruolo autonomo, sostenendo l'irriducibilità dell'ecologismo ad altre tradizioni politiche.

Il 25 ottobre 2008 i Verdi erano presenti alla manifestazione 'Salva L'Italia' promossa dal Partito Democratico e svoltasi al Circo Massimo a Roma, segnando così un riavvicinamento al partito guidato da Walter Veltroni.

L'11 ottobre 2008, allo stesso tempo, i Verdi manifestano con gli altri partiti di Sinistra nella loro manifestazione contro il Governo-Berlusconi, mantenendo quindi il loro legame con essi.

Il 13 dicembre 2008, a Roma, si svolgono contemporaneamente gli Stati Generali dell'Ecologismo, organizzati da una parte del Partito, in testa Angelo Bonelli, e le 'Primarie delle idee', atto di nascita dell'Associazione Per la Sinistra, promosse da un'altra area del Partito (in testa Paolo Cento, Loredana De Petris e Paolo Hutter), assieme a Sinistra Democratica, all'area di Rifondazione Comunista che fa capo a Nichi Vendola, a quella dei Comunisti Italiani che fa capo a Katia Belillo, al Nuovo Partito d'Azione ed a varie personalità della Sinistra, in testa Moni Ovadia, assieme a molti comitati per la Sinistra sorti spontaneamente sul territorio. La portavoce Grazia Francescato partecipa ad entrambe le iniziative.

Per le Elezioni Europee del 2009 la Federazione dei Verdi si presenta nella lista Sinistra e Libertà con il Movimento per la Sinistra, il Partito Socialista, la Sinistra Democratica e Unire la Sinistra.

Gli otto candidati verdi (due nel Nord-Ovest, due nel Nord-Est, uno al Centro, tre nel Sud e nessuno nelle Isole) raccolgono complessivamente 82.735 preferenze.

La XXX assemblea nazionale e l'avvio della Costituente Ecologista

Contestualmente alla vittoria di Angelo Bonelli su Loredana De Petris nella XXX assemblea nazionale della Federazione dei Verdi, viene deciso di:

  • aprire una fase transitoria di gestione della federazione dei Verdi fino a gennaio 2010;
  • congelare a livello nazionale il simbolo del "Sole che ride" e assumere in via provvisoria il simbolo del girasole dei Verdi europei, fino a quando la Costituente Ecologista deciderà quale simbolo scegliere per il nuovo soggetto politico ecologista, fatta salva l'autonomia dei livelli regionali e locali di decidere quale simbolo presentare, in base al principio federalista;
  • eleggere in questa sede due persone, una donna e un uomo, con funzioni di portavoce nazionali e con il compito di:
  1. promuovere un tavolo permanente nazionale di confronto tra tutti i soggetti ecologisti interessati (associazioni, movimenti politici, comitati, ecc.);
  2. compiere una seria ricognizione della situazione economica dei Verdi e predisporre un piano di utilizzo delle risorse per favorire il nuovo percorso della Costituente Ecologista, che ne preveda la destinazione per 1/3 per al livello nazionale, 1/3 ai livelli regionali, 1/3 da destinare ad azioni legate all'ambiente e ai diritti, promosse dalle associazioni;
  3. compiere una verifica dell'utilizzo dei contributo pubblico per l'editoria in rapporto alla finalità della Costituente Ecologista;
  4. lanciare una forte campagna di auto-finanziamento.[4]

In seguito l'Esecutivo della Federazione decide per il ritiro immediato dei rappresentanti dal coordinamento nazionale e dagli eventuali organismi di Sinistra e Libertà a tutti i livelli, laddove istituiti.[5]

L'8 novembre 2009 si svolge a Roma, presso il Cinema/Auditorium in Via Rieti, 11, l'Assemblea nazionale costitutiva dell'Associazione Ecologisti. L'Assemblea, di fatto una scissione, vedrà partecipanti: Loredana De Petris, Grazia Francescato, Filiberto Zaratti, Paolo Cento, Michele Ragosta, Mario Lupi, Fabio Roggiolani, Riccardo Di Palma, Marco Lion, e sancirà l'ingresso di questa Associazione come componente ecologista di Sinistra e Libertà[6].

La presidenza di Angelo Bonelli e il percorso della «Costituente ecologista»

Come aveva proposto Bonelli al momento della sua elezione al vertice dei Verdi, il 24 settembre 2010 viene lanciato, all'interno del percorso della Costituente ecologista,l'appello Io cambio![7] col quale i Verdi si avviano verso lo scioglimento in un nuovo soggetto ecologista del quale non viene reso noto né il nome, né il simbolo, ma che dovrebbe ispirarsi al francese Europa Ecologia unendo i Verdi ad altre realtà dell'ambientalismo italiano. Per Bonelli così «si avvia il processo di superamento della Federazione dei Verdi per lavorare insieme ai sottoscrittori dell'appello per la costituente ecologista»[8].

Il 15 e 16 ottobre 2010 ha avuto luogo a Bologna il I meeting dei firmatari dell'appello della costituente ecologista[9][10].

Nel 2010 il partito dei Verdi si presenta con proprie liste alle elezioni regionali italiane del 2010 in sostegno dei candidati del centrosinistra. I Verdi riescono ad eleggere 4 consiglieri regionali: nelle Marche viene eletto Adriano Cardogna, in Emilia-Romagna Gabriella Meo, in Toscana Mauro Romanelli (passato poi a SEL) ed, infine, nel Lazio viene eletto consigliere il leader nazionale del partito Angelo Bonelli.

Nell'agosto 2011 si registra la scissione promossa dall'associazione degli ambientalisti del buongoverno dell'ex assessore regionale calabrese Diego Tommasi: nasce così Alleanza Ecologica per l'Italia, di cui diviene segretario nazionale l'ex deputato verde Camillo Piazza, esponente di Alleanza per l'Italia [11].

Il 29 e 30 ottobre 2011 si sono svolte le primarie per la scelta del simbolo del soggetto politico federato Ecologisti e Civici, cui aderiscono, oltre alla Federazione dei Verdi, l'appello Abbiamo un sogno, la Costituente ecologista e i Sindaci della buona amministrazione [12]. Il movimento sarà poi ridenominato Ecologisti e Reti Civiche - Verdi Europei.

Nel 2012 il leader dei Verdi Angelo Bonelli si candida alle elezioni comunali di Taranto ottenendo 12.277 voti pari al 12% delle preferenze piazzandosi al terzo posto dietro al Sindaco uscente e candidato del centrosinistra, il vendoliano Ippazio Stefàno, e il candidato della destra Mario Cito, riuscendo però a staccare il candidato del centrodestra, fermo al 7%, senza centrare al ballottaggio. Bonelli risulta comunque eletto consigliere comunale a Taranto, ove è capogruppo dei Verdi.

Le elezioni politiche italiane del 2013 e il sostegno a Rivoluzione Civile

La Federazione dei Verdi partecipa alle elezioni politiche italiane del 2013 all'interno di una coalizione di sinistra, chiamata Rivoluzione Civile, che sostiene la candidatura di Antonio Ingroia a presidente del Consiglio. Il resto dello schieramento è composto dalla Federazione della Sinistra, dall'Italia dei Valori e dal Movimento Arancione di Luigi de Magistris. Rivoluzione Civile però conquista un magro risultato, fermandosi al 2,2% alla Camera e all'1,8% al Senato, non riuscendo così ad eleggere alcun candidato al Parlamento.

Le europee 2014

Il 16 aprile 2014 ha presentato le liste per le elezioni europee del 25 maggio insieme a Green Italia, con il simbolo Green Italia - Verdi Europei[13]. La lista ottiene 250.102 voti, pari allo 0,91%, insufficienti ad ottenere seggi al Parlamento Europeo.

I Verdi tornano in Parlamento

Il 26 gennaio 2015 il senatore Bartolomeo Pepe, ex Movimento 5 Stelle, aderisce alla Federazione dei Verdi diventando il nuovo portavoce all'interno delle istituzioni parlamentari[14].

L'11 giugno 2015 la senatrice Paola De Pin, ex Movimento 5 Stelle, aderisce alla Federazione dei Verdi diventando così la seconda nuova portavoce al Senato del partito ambientalista[15].

I due senatori sono iscritti al gruppo Grandi Autonomie e Libertà, formato principalmente da esponenti di centrodestra ed eletti nelle liste PdL e Lega Nord.

Elezioni regionali del 2015

I Verdi decidono di presentarsi in Campania a sostengo di Vincenzo de Luca e qui ottengono l'1,1% ed un seggio. In Puglia si presentano autonomamente ma ricevono solo lo 0,4% del consenso popolare, non ottenendo alcun seggio. In Veneto appoggiano Alessandra Moretti (PD) e formano una lista unica con Sinistra Ecologia Libertà, ma non riesce ad entrare in consiglio regionale. Nelle Marche candidano il democratico Luca Ceriscioli, e con l'Italia dei Valori, Partito Socialista e Scelta Civica formano la lista Uniti per le Marche, e tale lista riesce a far eleggere due suoi rappresentanti nell'assemblea regionale marchigiana.

Valori

È scritto nella "Dichiarazione sui principi ispiratori" della Federazione dei Verdi: L'ambiente è il mondo vitale del nostro pianeta, il sistema di relazioni fisiche e sociali che lega tra loro gli umani; le altre specie animali, la natura, le cose.

  • Verde è chi assume la tutela dell'ecosistema come ragione della propria identità,
  • Verde è chi vede nella crescita economica, imperniata sullo sfruttamento più intenso ed esteso della natura e del lavoro umano, la causa originaria dello stato di degrado del nostro pianeta,
  • Verde è chi ritiene che le grandi migrazioni e il riprodursi di conflitti locali e di guerre regionali abbiano la loro radice nel crescente divario tra Nord sviluppato e Sud depresso, tra aree ricche e aree povere, tra mondi dell'opulenza e mondi della miseria.
  • Verde è chi rifiuta ogni forma di razzismo e discriminazione.
  • Verde è chi si adopera per la salvaguardia e in difesa dei diritti degli altri animali e fa propria la dichiarazione universale dei diritti degli animali approvata dall'UNESCO.
  • Verde è chi si impegna per l'unità politica dell'Europa sulla base del federalismo democratico e del principio di sussidiarietà.

Fusioni, scissioni, cartelli elettorali

Risultati elettorali

Verdi Voti % Seggi
Politiche 1987 Camera 969 218 2,51 13
Senato 634 182 1,96 1
Europee 1989 1 316 723 3,78 3
Politiche 1992 Camera 1 093 995 2,79 16
Senato 1 022 558 3,08 4
Politiche 1994 Camera 1 047 268 2,70 11
Senato nell'Alleanza dei Progressisti 7
Europee 1994 1 047 681 3,19 3
Politiche 1996 Camera 938 665 2,50 14
Senato nell'Ulivo 14
Europee 1999 548 987 1,75 2
Politiche 2001 Camera nel Girasole 8
Senato nell'Ulivo 8
Europee 2004 802 502 2,46 2
Politiche 2006 Camera 784 803 2,06 15
Senato in Insieme con l'Unione 11
Politiche 2008 Camera in La Sinistra l'Arcobaleno 0
Senato in La Sinistra l'Arcobaleno 0
Europee 2009 in Sinistra e Libertà 0
Politiche 2013 Camera in Rivoluzione Civile 0
Senato in Rivoluzione Civile 0
Europee 2014 in Green Italia - Verdi Europei 0

Assemblee Nazionali

  • Firenze, 8 dicembre 1984 - Assemblea Nazionale delle Liste Verdi
  • Firenze, 26 maggio 1985 - Assemblea Nazionale delle Liste Verdi
  • Finale Ligure, 15-16 novembre 1986 - I Assemblea Nazionale della Federazione delle Liste Verdi
  • Pisa, 14-15 marzo 1987 - II Assemblea Nazionale della Federazione delle Liste Verdi
  • Mantova, 30 aprile-3 maggio 1987 - III Assemblea Nazionale della Federazione delle Liste Verdi
  • Bologna, 3-5 luglio 1987 - IV Assemblea Nazionale della Federazione delle Liste Verdi
  • Ariccia, 21-22 novembre 1987 - V Assemblea Nazionale della Federazione delle Liste Verdi
  • Carrara, 2-3 luglio 1988 - VI Assemblea Nazionale della Federazione Liste Verdi
  • Maiori, 16-18 dicembre 1988 - VII Assemblea Nazionale della Federazione Liste Verdi
  • Garda, 15-16 aprile 1989 - VIII Assemblea Nazionale della Federazione delle Liste Verdi
  • Rimini, 23-24 settembre 1989 - IX Assemblea Nazionale della Federazione delle Liste Verdi
  • Roma, 8-14 dicembre 1989 - X Assemblea Nazionale delle Liste Verdi
  • Cortona, 2-4 marzo 1990 - XI Assemblea Nazionale della Federazione delle Liste Verdi
  • Trani, 22-24 giugno 1990 - XII Assemblea Nazionale della Federazione delle Liste Verdi
  • Castrocaro, 9 dicembre 1990 - Assemblea Nazionale costitutiva della Federazione dei Verdi
  • Roma, 6-8 dicembre 1991 - XIV Assemblea Nazionale dei Verdi/I sessione - L'appuntamento con il futuro: la conversione ecologica della società, dell'economia, della politica
  • Chianciano Terme, 17-19 gennaio 1992 - XIV Assemblea Nazionale dei Verdi/II sessione
  • San Benedetto del Tronto, 29-31 maggio 1992 - XV Assemblea Nazionale della Federazione dei Verdi
  • Sorrento, 5-8 dicembre 1992 - XVI Assemblea Nazionale della Federazione dei Verdi
  • Montegrotto Terme, 19-21 marzo 1993 - XVII Assemblea Nazionale dei Verdi - Il non partito che c'è
  • Forte dei Marmi, 17-19 marzo 1995 - XIX Assemblea Nazionale Federale dei Verdi
  • Roma, 26-28 gennaio 1996 - XX Assemblea Nazionale della Federazione dei Verdi
  • Roma, 22-24 novembre 1996 - XXI Assemblea Nazionale della Federazione dei Verdi - Crescere Verdi: le radici del futuro, la sfida del governo
  • Fiuggi, 18-19 aprile 1998 - XXII Assemblea Nazionale della Federazione dei Verdi - Verso la casa Verde: Ambiente, Diritti, Europa
  • Montecatini Terme, 12-14 marzo 1999 - XXIII Assemblea Nazionale della Federazione dei Verdi - Una forza europea, per un'Europa più verde
  • Roma, 23-25 luglio 1999 - XXIV Assemblea Nazionale Straordinaria della Federazione dei Verdi - Costituente Verde: per un nuovo inizio
  • Chianciano Terme, 21-23 gennaio 2000 - Assemblea Costituente - I nuovi verdi: diamo un sorriso al futuro
  • Chianciano Terme, 30 novembre-2 dicembre 2001 - XXVI Assemblea Nazionale - Ambiente, pace, libertà. Il valore della differenza dal no global al new global
  • Roma, 24-25 luglio 2004 - XXVII Assemblea Nazionale - I colori del futuro: la proposta ecologista e civica per l'alternativa di programma e di governo
  • Fiuggi, 10-12 novembre 2006 - XXVIII Assemblea Nazionale - L'energia del cambiamento
  • Chianciano Terme, 18-20 luglio 2008 - XXIX Assemblea Nazionale
  • Fiuggi, 9-11 ottobre 2009 - XXX Assemblea Nazionale
  • Chianciano Terme, 14-15 gennaio 2012 - XXXI Assemblea Nazionale - Ecologia, legalità, partecipazione, beni comuni. Una nuova Italia
  • Chianciano Terme, 23-24 novembre 2013 - XXXII Assemblea Nazionale - Il futuro è verde

Portavoce e presidenti

I Verdi nascono come un movimento a gestione collettiva. Solo dalla XVI Assemblea Nazionale si decise di creare la figura di un "portavoce". A seguito della rifondazione del partito nel 2000, la figura del portavoce viene sostituita da un vero e proprio Presidente. Nel 2008 la carica è stata sospesa e sostituita nuovamente da quella di Portavoce senza alcuna alterazione di poteri e prerogative, ma col compito di gestire la transizione del partito dalla XXIX alla XXX Assemblea Nazionale dell'ottobre 2009.

Portavoce (1993 - 1999) (2008 - 2009)

Presidenti del Consiglio Federale (1993 - 1999)

Presidenti della Federazione nazionale dei Verdi

Capigruppo al Senato della Repubblica

Capigruppo alla Camera dei deputati

Note

Voci correlate

Collegamenti esterni

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