Gianfranco Miccichè

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Gianfranco Miccichè

Sottosegretario di Stato al Dipartimento della funzione pubblica
Durata mandato3 maggio 2013 –
29 novembre 2013
PresidenteEnrico Letta
Predecessorecarica creata

Ministro dello Sviluppo e Coesione territoriale
Durata mandato23 aprile 2005 –
17 maggio 2006
PresidenteSilvio Berlusconi

Vice Ministro del Ministero dell'Economia e delle Finanze
Durata mandato11 giugno 2001 –
23 aprile 2005
PresidenteSilvio Berlusconi
PredecessoreVincenzo Visco (da ministro)
SuccessoreGiuseppe Vegas

Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri
Durata mandato12 maggio 2008 –
16 novembre 2011
PresidenteSilvio Berlusconi
PredecessoreFabio Gobbo
SuccessorePaolo Peluffo

Sottosegretario di Stato al Ministero dei Trasporti
Durata mandato10 maggio 1994 –
17 gennaio 1995
PresidenteSilvio Berlusconi
PredecessoreGiorgio Carta
SuccessoreGiovanni Puoti

Presidente dell'Assemblea Regionale Siciliana
Durata mandato26 maggio 2006 –
18 gennaio 2008
PredecessoreGuido Lo Porto
SuccessoreFrancesco Cascio

Dati generali
Partito politicoLC (1969-1976)
FI (1994-2009)
PdL (2009-2010)
FdS (2010-2011)
GS (2011-2013)

Template:Membro delle istituzioni italiane Gianfranco Miccichè (Palermo, 1º aprile 1954) è un politico italiano. Già dirigente Publitalia '80, più volte ministro e ex leader di Grande Sud, è stato Sottosegretario di Stato alla Pubblica amministrazione e semplificazione sotto il Ministro Gianpiero D'Alia nel Governo Letta.

Biografia

Studi e carriera professionale

Gianfranco Miccichè nasce in una famiglia agiata della borghesia palermitana. Il padre, Gerlando, era un alto dirigente del Banco di Sicilia. Compie i suoi studi in scuole laiche a Firenze e a Palermo[1]. Suo fratello Gaetano è Direttore Generale di Banca Intesa Sanpaolo, l'altro fratello Guglielmo è il vice presidente del Palermo; suo zio Luigi, invece, fu consigliere della stessa società di calcio alla fine degli anni cinquanta.[2]

È stato dirigente d'azienda, per undici anni, presso l'Istituto Regionale per il Finanziamento delle Industrie (IRFIS) in Sicilia, un'emanazione della banca dove lavorava il padre.

Nel 1984, grazie alla conoscenza di Marcello Dell'Utri[1], diventa dirigente di Publitalia '80, azienda di Silvio Berlusconi, per la quale diviene direttore della sede di Palermo prima e di Brescia poi.

Attività politica

Miccichè si avvicina alla politica negli anni '70, aderendo da studente al movimento di sinistra extraparlamentare Lotta Continua[1].

La sua esperienza politica ricomincia nel 1993, quando è chiamato da Silvio Berlusconi con altri uomini di Publitalia '80 ad impegnarsi in Forza Italia, di cui assume l'incarico di coordinatore regionale in Sicilia.

Da Sottosegretario a Ministro

Viene eletto deputato alla Camera nel 1994 nel Polo delle Libertà. Nel primo governo Berlusconi è sottosegretario di Stato al Ministero dei Trasporti e della Navigazione. Riconfermato nel 1996 alla Camera.

Alle elezioni amministrative del 1997 si candida Sindaco di Palermo per il Polo per le Libertà, ma viene sconfitto dal candidato del centrosinistra Leoluca Orlando.

Rieletto alla Camera nel 2001, con la formazione del Governo Berlusconi II, viene nominato vice-ministro al ministero dell'Economia e delle Finanze con delega allo sviluppo del Mezzogiorno ed ai rapporti con l'Unione Europea e con le Regioni. Sempre dal 2001 diviene docente a contratto di “Politiche di sviluppo e pianificazione delle opere pubbliche nelle aree deboli” all’interno del Dottorato di ricerca in Trasporti dell’Università di Reggio Calabria

Dopo la crisi di governo del 2005, con il nuovo Governo Berlusconi III, Miccichè è nominato Ministro dell'appena istituito Ministero per lo Sviluppo e la Coesione territoriale (senza portafoglio).[3] e lascia il coordinamento regionale di Forza Italia ad Angelino Alfano.

Presidente dell'Assemblea Regionale Siciliana

Alle elezioni politiche del 2006 conferma il suo seggio a Montecitorio e nella XV legislatura fa parte della VI commissione finanze. Due mesi dopo diviene deputato regionale in Sicilia cedendo il seggio appena conquistato al Parlamento a Ida D'Ippolito.

Nel luglio del 2006 è eletto Presidente dell'Assemblea Regionale Siciliana. Da Presidente della Fondazione Federico II Miccichè nomina direttore generale l'ex deputato Alberto Acierno che sarà arrestato dalla Guardia di Finanza nel 2009 per peculato e appropriazione indebita di fondi della stessa Fondazione. Secondo gli accertamenti dei finanzieri le carte di credito della Fondazione erano utilizzate per pagare viaggi, bollette Sky ed Enel, telefonia, hi-fi e scommesse presso casinò on line[senza fonte].

Nei primi mesi del 2008, Miccichè ha invitato alle dimissioni il governatore siciliano e suo ex alleato storico Salvatore Cuffaro, ufficialmente non più appoggiato a causa della condanna di primo grado a cinque anni per favoreggiamento semplice. A febbraio del 2008, dopo averlo a lungo smentito[4], annuncia di volere candidarsi alla Presidenza della Regione Siciliana con una lista propria dal nome "rivoluzione siciliana", anche in contrasto con Silvio Berlusconi, non potendo appoggiare il candidato in pectore del MpA e dell'UDC Raffaele Lombardo a causa del suo stretto legame con Salvatore Cuffaro. Miccichè, dopo le critiche dei suoi alleati di Alleanza Nazionale[5] e del suo stesso Partito che lo invitano a desistere ed un incontro con Silvio Berlusconi e Marcello Dell'Utri, rinuncia alla corsa solitaria in cambio di una posizione importante nel futuro governo Berlusconi. Il 24 febbraio annuncia quindi il proprio sostegno a Raffaele Lombardo.

Dal PdL al PdL Sicilia

Nelle elezioni politiche del 2008 è rieletto alla Camera dei deputati con il Popolo della Libertà. Il 12 maggio 2008 il Consiglio dei ministri nomina Miccichè Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio con delega al CIPE.

Nonostante sia stato tra i parlamentari che hanno sostenuto la riforma federale voluta dalla Lega Nord, durante la primavera del 2008 Miccichè annuncia più volte la volontà di partecipare alla costruzione di un nuovo Partito del Sud, in grado di bilanciare il crescente e forte squilibrio che nel governo Berlusconi IV si va affermando a favore del nord del Paese. Il progetto, che lo vede inizialmente co-protagonista assieme al Presidente della Regione Siciliana e leader dell'MpA Raffaele Lombardo, naufraga dopo le pressioni di Silvio Berlusconi.

IL 3 novembre 2009 è uno dei promotori, insieme ai "finiani", della scissione nel Popolo della Libertà in Sicilia, facendo nascere all'Assemblea Regionale Siciliana il gruppo del PdL Sicilia[6].

Nel marzo 2010 Miccichè dichiara di essere disposto a lasciare il Pdl per creare il Partito del Sud[7].

Nell'estate del 2010 il rapporto tra Gianfranco Miccichè e Raffaele Lombardo si deteriora. Quello che era il Pdl Sicilia si spacca in Futuro e Libertà per l'Italia (nuova formazione politica guidata a livello nazionale da Gianfranco Fini) e nel gruppo di ex Forza Italia guidati da Miccichè che annunciano la nascita di un nuovo partito[8]. Nel rimpasto che dà vita al quarto Governo della Presidenza Lombardo, il gruppo di Miccichè viene tagliato fuori e si colloca all'opposizione[9].

Leader di FdS

Il 12 ottobre 2010 Miccichè fonda il nuovo partito denominato Forza del Sud, con un gruppo parlamentare all'ARS di 5 deputati regionali[10], che viene presentato ufficialmente il 30 ottobre successivo[11][12].

Il 18 gennaio 2012 alla Camera nasce la componente “Grande Sud-Ppa” che raccoglie tutti i deputati vicini a Forza del Sud fino ad allora iscritti al Gruppo Misto, non iscritto a nessuna componente. Vi aderiscono 9 deputati: Miccichè, Pippo Fallica, Maurizio Iapicca, Ugo Grimaldi, Giacomo Terranova, Marco Pugliese, Francesco Stagno d'Alcontres, Gerardo Soglia. Aderisce alla componente anche Aurelio Misiti (ex IdV) già Sottosegretario di Stato e Viceministro del Ministero delle Infrastutture e dei Trasporti del Governo Berlusconi IV, che diventa capogruppo della nuova componente e vicepresidente del Gruppo Misto.

La candidatura alla presidenza della Regione Siciliana

Il 28 agosto 2012 Gianfranco Micciché annuncia la propria candidatura a Presidente della Regione Siciliana per le elezioni di ottobre, dopo aver dato inizialmente l'appoggio al candidato del centrodestra Nello Musumeci che era stato preferito dal PdL allo stesso Micciché. È sostenuto oltre che dal suo partito Grande Sud, dal Partito dei Siciliani (emanazione del Movimento per le Autonomie (MpA) del presidente dimissionario della Regione Raffaele Lombardo) da Futuro e Libertà per l'Italia (Fli) e dal Movimento Popolare Siciliano (MPS) nato da ex esponenti del Mpa, dell'Udc e di Api.[13].

Durante la campagna elettorale prende nettamente le distanze dalle precedenti esperienze al fianco di Berlusconi, dichiarando di essersi pentito di averlo appoggiato in passato e di "essere scappato" una volta capito l'errore[14].

Il 28 ottobre 2012 ottiene il 15.40% dei consensi piazzandosi al quarto posto nella competizione elettorale venendo sorpassato dal candidato del centrosinistra eletto Presidente Rosario Crocetta (30.50%), dal candidato del centrodestra Nello Musumeci (25.70%) e dal candidato del Movimento 5 Stelle Giancarlo Cancelleri attestatosi al 18.20%[15].

Il ritorno da Berlusconi e la non rielezione

In occasione delle elezioni politiche del 2013 Miccichè ricolloca Grande Sud nella coalizione di centrodestra guidata da Silvio Berlusconi e che ha come principale alleato la Lega Nord di Roberto Maroni[16]. Il ritorno nella coalizione di Silvio Berlusconi crea, però, il malumore e la fuoriuscita di molti esponenti siciliani del partito[17], che subisce una significativa riduzione anche in seno all'Assemblea Regionale Siciliana[18].

Il 6 febbraio 2013 durante un incontro politico a Messina viene colto da malore; trasportato d'urgenza all'ospedale Papardo di Messina, viene sottoposto ad intervento di angioplastica[19].

Il risultato delle elezioni politiche del 2013 è pessimo sia per Grande Sud che per Miccichè, che candidato come capolista al Senato in Sicilia non viene eletto[20][21].

Sottosegretario di Stato nel Governo Letta

Il 3 maggio 2013 viene nominato Sottosegretario di stato alla Pubblica Amministrazione e semplificazione del Governo Letta, per poi dimettersi ad agosto in seguito alla conferma in Cassazione della condanna nei confronti di Silvio Berlusconi[22].

Ritorno nella rinata Forza Italia

Con la rinascita di Forza Italia decide di far confluire il suo partito Forza del Sud all'interno dello stesso.

Il 16 aprile 2014 viene ufficialmente candidato, alle Elezioni europee del 2014 (Italia) come capolista di Forza Italia nella Circoscrizione Italia insulare[23], ma si classifica terzo con 50.689 preferenze e non viene eletto [24].

Controversie

Uso di droga

L'11 gennaio 1988 Miccichè, che all'epoca lavorava presso Publitalia, venne interrogato nell'ambito di un'inchiesta sul traffico di droga a Palermo, in quanto sospettato di essere uno spacciatore. Miccichè rispose: «Non sono uno spacciatore ma solo un assuntore di cocaina». Non comportando il fatto reato, la posizione venne archiviata mentre gli spacciatori vennero arrestati il successivo 14 aprile[25].

L'8 agosto 2002 venne invece diramata un'informativa dei Carabinieri che sostanzialmente accusava Gianfranco Miccichè di farsi recapitare periodicamente della cocaina presso gli uffici del ministero delle Finanze, in cui all'epoca ricopriva il ruolo di vice ministro. L'informativa fu emessa in seguito ad indagini testimonianti, anche tramite supporti audiovisivi, le "visite" che il presunto corriere Alessandro Martello faceva indisturbato presso il ministero, pur non essendo un soggetto accreditato ad entrarvi. Anche le intercettazioni confermerebbero la versione degli organi di polizia. Dal canto suo, Miccichè ha smentito categoricamente, avanzando a sua volta l'ipotesi di un servizio d'ordine deviato[26].

Affermazioni su Falcone e Borsellino

«Falcone-Borsellino, che immagine negativa trasmettiamo subito col nome dell'aeroporto»

Nell'ottobre 2007 ha affermato che l'intitolazione dell'aeroporto di Palermo a Falcone e Borsellino avrebbe trasmesso a chiunque fosse arrivato per la prima volta nell'isola un'immagine negativa della Sicilia. Dopo le proteste provocate dalle sue tesi, Miccichè si è scusato e ha ritirato la frase, placando solo in parte le polemiche[27]. Ma il 18 settembre 2012 ribadiva: «Continuo ad essere convinto che intitolare l'aeroporto di Palermo a Falcone e Borsellino, significa che ci si ricorda della mafia. L'aeroporto di Palermo lo intitolerei ad Archimede o ad altre figure della scienza, figure positive.»

Dichiarazioni sulla mafia

Quando, il 24 agosto 2001, l'allora Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Pietro Lunardi sostenne che «...con mafia e camorra bisogna convivere», Miccichè lo difese dichiarando che «...se per fare gli appalti dovessimo aspettare che finisca la criminalità mafiosa allora non partiremmo mai»[28].

Note

  1. ^ a b c Emanuele Lauria, Gianfranco e Totò, così vicini così lontani quindici anni di accordi e sgambetti, in la Repubblica, 21 febbraio 2008. URL consultato il 19 novembre 2009.
  2. ^ Giuseppe Bagnati; Vito Maggio; Vincenzo Prestigiacomo, Il Palermo racconta: storie, confessioni e leggende rosanero, Palermo, Grafill, giugno 2004, p.67, ISBN 88-8207-144-8.
  3. ^ Ministro per lo Sviluppo e la Coesione territoriale: On. Gianfranco Miccichè
  4. ^ Candidato Io? Certamente No..., su blog di Gianfranco Miccichè. URL consultato il 26 gennaio 2008.
  5. ^ Sicilia, Lo Porto a Miccichè: Progetto in barba a etica alleanza, in Il Velino, 22 febbraio 2008. URL consultato il 3 novembre 2009.
  6. ^ La scissione di Miccichè, nasce Pdl Sicilia, in Corriere della Sera, 03 novembre 2009. URL consultato il 3 novembre 2009.
  7. ^ Miccichè lancia il Partito del Sud "Sono disposto a dire addio al Pdl", in la Repubblica, 13 marzo 2010. URL consultato il 14 marzo 2010.
  8. ^ Miccichè: "Faccio un partito siciliano ma a Roma restiamo con Berlusconi", in la Repubblica, 18 settembre 2010. URL consultato il 23 settembre 2010.
  9. ^ Massimo Lorello, Ecco la nuova giunta regionale Nasce sull'asse tra Pd e finiani, in la Repubblica, 21 settembre 2010. URL consultato il 23 settembre 2010.
  10. ^ Antonella Romano, Miccichè in campo, in la Repubblica, 13 ottobre 2010, p. 4 sezione:Palermo. URL consultato il 16 ottobre 2010.
  11. ^ Emanuele Lauria, Miccichè battezza "Forza del Sud" "Ora il premier cambi stile di vita", in la Repubblica, 30 ottobre 2010. URL consultato il 31 ottobre 2010.
  12. ^ Miccichè dà vita alla Forza del Sud A Berlusconi: «Fedeltà non è infinita», in Corriere della Sera, 30 ottobre 2010. URL consultato il 31 ottobre 2010.
  13. ^ Miccichè: "Mi candido alla presidenza della Regione Siciliana nelle elezioni di ottobre 2012"
  14. ^ A Cefalù il mea culpa di Miccichè Ero con Berlusconi ma me ne pento, in la Repubblica, 7 settembre 2012, p. 5 sez.Palermo. URL consultato il 7 febbraio 2013.
  15. ^ Elezioni Regionali 28 ottobre 2012 - Sicilia, su la Repubblica. URL consultato il 31 ottobre 2012.
  16. ^ Emanuele Lauria, Il ritorno a casa di Miccichè Grande Sud sosterrà Berlusconi, in la Repubblica, 4 gennaio 2013, p. 2 sez.Palermo. URL consultato il 7 febbraio 2013.
  17. ^ Cimino lascia Miccichè: "Perché patti col Pdl?", in La Sicilia, 7 gennaio 2013. URL consultato il 7 febbraio 2013.
  18. ^ Se ne vanno tutti Grande Sud, via anche Mineo, in siciliainformazioni.com, 26 gennaio 2013. URL consultato il 7 febbraio 2013.
  19. ^ Manuela Modica, Grande Sud, malore per Miccichè l'ex ministro operato a Messina, in la Repubblica, 7 febbraio 2013. URL consultato il 7 febbraio 2013.
  20. ^ Emanuele Lauria, Fuori Miccichè, Lombardo e Giambrone tutti i big che perdono il posto a Roma, in la Repubblica, 26 febbraio 2013. URL consultato il 26 febbraio 2013.
  21. ^ Elezioni del Senato della Repubblica del 24 febbraio 2013. Circoscrizione Sicilia, su Sito ufficiale Ministero dell'Interno. URL consultato il 26 febbraio 2013.
  22. ^ Biancofiore e Miccichè: rimettiamo il nostro mandato
  23. ^ Ecco tutti i candidati di Forza Italia - IlGiornale.it
  24. ^ Le preferenze dei candidati nella circoscrizione insulare - Live Sicilia
  25. ^ Droga al ministero, Martello "Mai cocaina a Miccichè", in la Repubblica, 02 settembre 2002. URL consultato il 3 novembre 2009.
  26. ^ Droga. Carabinieri: "la cocaina era per Miccichè". Viceministro: qualche 'deviato' tra forze polizia, in Rai News 24, 09 agosto 2002. URL consultato il 3 novembre 2009.
  27. ^ a b Concita De Gregorio, Miccichè e la gaffe su Falcone "Triste un aeroporto col suo nome", in la Repubblica, 11 ottobre 2007. URL consultato il 23 settembre 2010.
  28. ^ Un clamoroso passo indietro, ANTIMAFIADuemila N°15

Altri progetti

Collegamenti esterni

Predecessore Ministro per lo Sviluppo e coesione territoriale Successore
nessuno 23 aprile 2005 - 17 maggio 2006 nessuno

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Predecessore Vice Ministro del Ministero dell'Economia e delle Finanze Successore
Vincenzo Visco (da ministro) 11 giugno 2001-23 aprile 2005 Giuseppe Vegas

Predecessore Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri Successore
Enrico Micheli 18 maggio 2008 - 16 novembre 2011 Paolo Peluffo

Predecessore Sottosegretario di Stato alla Ministero dei Trasporti Successore
Giorgio Carta 10 maggio 1994 - 17 gennaio 1995 Giovanni Puoti

Predecessore Vice Coordinatore Nazionale di Forza Italia Successore
Fabrizio Cicchitto 2004 - 2009 Renato Brunetta
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