Giovanni Dalmata

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca

Giovanni Dalmata, al secolo[era un frate?] Giovanni Duknovich (anche Giovanni di Traù e Ioannes Stephani Duknovich de Tragurio; 14401515), è stato uno scultore dalmata che svolse la maggior parte della sua attività a Roma, in Ungheria e in Dalmazia.

Giovanni Dalmata fu, con Mino da Fiesole e Andrea Bregno, tra i più grandi scultori di Roma nella seconda metà del XV secolo.

Biografia

Nacque intorno al 1440 a Mandoler (in lingua croata Vinišće), piccolo paese nei pressi di Traù, in Dalmazia[1]. Tra il 1460 e il 1465 andò a Roma per lavorare a Palazzo Venezia, incaricato da Papa Paolo II. Durante il soggiorno romano realizzò statue di Apostoli nelle Grotte Vaticane(Grotte Nuove), la Crocifissione nella Chiesa di Santa Balbina con Mino da Fiesole, nel 1466 la tomba del cardinale Tebaldi in collaborazione con A. Bregno nella chiesa di Santa Maria sopra Minerva, nel 1467 il portale principale di Palazzo Venezia (attribuito), nel 1474 il monumento funebre del cardinale Pietro Riario in collaborazione con Mino da Fiesole e Andrea Bregno nella chiesa dei Ss. Apostoli, nel 1476 ca. la tomba del cardinale Bartolomeo Roverella nella Basilica di San Clemente al Laterano; un Cristo benedicente e, dopo il 1479, la tomba del cardinal Berardo Eroli, nelle salette delle Grotte Vaticane. Poi il monumento funebre a Maddalena Orsini nel refettorio del convento di San Salvatore in Lauro (attribuito) e le transenne con pilastri e candelabri nella Cappella sistina in collaborazione con Mino da Fiesole e Andrea Bregno.

Tra i lavori eseguiti a Roma è da ricordare soprattutto l'imponente monumento funebre di Papa Paolo II circa 10 anni, ricco di decine di statue e bassorilievi, già nella Basilica di San Pietro costantiniana ed ora ricostruito a cura di G. Zander negli Ottagoni sovrastanti il transetto della Basilica attuale (purtroppo visitabile solo su richiesta scritta alle competenti autorità vaticane). Per la realizzazione di questo monumento collaborò con Mino da Fiesole; suoi sono i bassorilievi raffiguranti il Pontefice giacente, la Speranza, l'Eterno in gloria, gli angeli che reggono un'epigrafe, la Creazione di Eva, il Peccato originale, la resurrezione di Cristo, San Marco e San Matteo, il Tempietto di San Giacomo a Vicovaro. Subito dopo, verso il 1469, realizza delle sculture (Madonna con Bimbo, santi Apostoli, Angeli) per la chiesa di san Giovanni a Norcia, oggi trasferita nel cittadino Museo diocesano "La Castellina.


Verso il 14881490, Giovanni Dalmata andò alla corte del re Mattia Corvino d'Ungheria a Buda, dove rimase qualche anno completando numerosi lavori che però non sono giunti fino ai nostri giorni per le vicende belliche ungheresi.

Dopo il soggiorno in Ungheria, Giovanni Dalmata tornò a Traù dove lasciò molte opere tra cui la statua di San Giovanni evangelista, sita nella cappella Orsini della Cattedrale di Traù. Dalmata ideò inoltre la statua di Santa Maria Maddalena nel convento francescano di Sant'Antonio vicino all'isola di Bua e collaborò con Niccolò di Giovanni Fiorentino e Andrea Alessi al rinascimentale Palazzo Cippico di Traù.

Nel 1503 circa, tornò a Roma, per lavorare alla tomba del protonotaio apostolico Lomellino. Nel 1509 eseguì il monumento sepolcrale del Beato Girolamo Ginelli nel Duomo di Ancona. Alcuni documenti del 1513 e 1514 menzionano un "Magistro Joanni lapicida" a Traù dove probabilmente morì poco dopo.

Recentemente, un'opera ritrovata da poco di Giovanni Dalmata (Vergine con il Bambino) è stata venduta ad un'asta londinese per 250.000 sterline al museo civico di Traù, che possiede ora sei sue opere.

Note

  1. ^ [1] Documento dell'Unesco con breve biografia di Giovanni Dalmata. Il riferimento a Mandoler è a pag.7

Bibliografia

Collegamenti esterni