Mauro Gibellini

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Mauro Gibellini
NazionalitàBandiera dell'Italia Italia
Altezza179 cm
Peso70 kg
Calcio
RuoloAla sinistra - centravanti
Termine carriera1987
Carriera
Squadre di club1
1968-1969Portogruaro0 (0)
1969-1970Milan0 (0)
1970-1971Portogruaro18 (3)
1971-1973SPAL17 (1)
1973-1974Portogruaro23 (?)
1974-1975Template:Calcio Clodiasottomarina27 (4)
1975-1981SPAL175 (48)
1981-1982Verona40 (14)
1982-1983Bologna21 (6)
1983-1984Como24 (10)
1984-1985Perugia25 (12)
1985-1986Cesena34 (13)
1986-1987Padova29 (2)
1 I due numeri indicano le presenze e le reti segnate, per le sole partite di campionato.
Il simbolo → indica un trasferimento in prestito.
 

Mauro Gibellini (Fossalta di Portogruaro, 26 aprile 1953) è un ex calciatore e dirigente sportivo italiano, che è stato uno dei più prolifici bomber della Serie B a cavallo fra anni settanta e anni ottanta.

Carriera

Giocatore

La sua carriera può essere suddivisa in due fasi: la prima nelle file della SPAL (che lo lanciò dopo che Paolo Mazza lo scoprì in Veneto) con cui disputa 8 campionati (5 in B e 3 di C); la seconda in cui cambia casacca ogni anno. In ogni piazza in cui milita si mette in luce come attaccante dinamico, in grado di ricoprire sia il ruolo di centravanti che di ala sinistra, e di andare a rete con grande puntualità, superando 6 volte in B e una in C le 10 reti in campionato a stagione, cosa ancor più rilevante se si considera la scarsità delle realizzazioni nei campionati dell'epoca.

I suoi maggiori successi in carriera consistono in due promozioni in Serie A con Verona e Como e tre dalla C alla B (due con la SPAL e una col Padova).

Poco fortunato e fugace è invece il rapporto di Gibellini con la massima serie, limitato infatti al solo inizio della stagione 1982-83, quando col Verona totalizza 7 presenze e una rete (nel successo casalingo dei gialloblu contro l'Avellino).

In carriera ha totalizzato complessivamente 7 presenze e una rete in Serie A, e 264 presenze e 88 reti in Serie B.

Dirigente

Una volta conclusa l'attività agonistica intraprende prima la carriera di allenatore, quindi quella di direttore sportivo, entrambe svolte prevalentemente in Serie C.

Dal 2000 al 2003 è direttore sportivo della società FC SudTirol con Sannino e Tesser come allenatori[1].

Nelle due stagioni seguenti è direttore sportivo dell'Hellas Verona in serie B[1].

Il 9 maggio 2006 è nominato nuovo direttore generale della Pistoiese[2].

Il 3 ottobre 2007 diventa direttore sportivo della Cremonese[3].

Nel 2008 lavora come osservatore per il Benevento per poi diventare a fine dicembre consulente tecnico dell'FC SudTirol[1].

Il 23 giugno 2010 ritorna ad essere direttore sportivo dell'Hellas Verona[4] e con il quale il 19 giugno 2011 ottiene la promozione in Serie B.

Nell'estate del 2011 viene inserito nel registro degli indagati nell'ambito dello scandalo calcio-scommesse[5] per omessa denuncia. La vicenda si chiuse a luglio con il patteggiamento e la pena di 5 mesi di inibizione più un'ammenda di 10.000 euro[6]. Per questa vicenda, viene deferita e multata l'Hellas Verona per responsabilità oggettiva.

Il 7 giugno 2012, a 24 giorni dalla scadenza del suo contratto[7], si dimette dalla carica di direttore sportivo dell'Hellas Verona a causa di forti contrasti con l'allenatore Mandorlini[8].

Il 6 luglio 2012 è presentato come nuovo direttore sportivo del Como[9]. Il 17 gennaio 2014, dopo una stagione e mezza, viene sollevato dall'incarico per la scelta della società lariana di proseguire con Giovanni Dolci come unico direttore sportivo[10].

Note

Collegamenti esterni