Coordinate: 45°16′57″N 12°18′16″E

Pellestrina

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Disambiguazione – Se stai cercando l'omonimo centro abitato, vedi Pellestrina (Venezia).
Voce principale: Venezia.
Pellestrina
Pellestrina paese vista dal pontile della motonave per Chioggia
Geografia fisica
Localizzazionelaguna Veneta
Coordinate45°16′57″N 12°18′16″E
Superficieca. 2 km²
Altitudine massimam s.l.m.
Geografia politica
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione  Veneto
Città metropolitana  Venezia
ComuneFile:Venezia-Stemma.png Venezia
MunicipalitàLido-Pellestrina (Venezia Litorale)
Demografia
Abitanti3717[1] (11 novembre 2018)
Etnicopellestrinotti
Cartografia
Mappa di localizzazione: Laguna di Venezia
Pellestrina
Pellestrina
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Pellestrina è un'isola della Laguna Veneta e rappresenta il più meridionale e il più stretto dei tre litorali che dividono la laguna dal mare Adriatico. Il suo territorio è compreso nella Municipalità di Lido-Pellestrina.

Geografia

Analogamente al Lido, l'isola si allunga da sud a nord per 11 km, ma si presenta molto più stretta infatti è larga da un minimo di solo 23 m a un massimo di 1,2 km. Tra i due litorali si trova il porto di Malamocco, mentre è divisa da Chioggia (a cui è molto legata storicamente e culturalmente) dal Porto di Chioggia. Il versante orientale, quello che dà sull'Adriatico, è rinforzato dai noti murazzi.

Oltre i murazzi fino ad un recente passato l'erosione aveva lasciato solo una semplice scogliera, finché attraverso un sistema di pennelli trasversali posti ad intervalli regolari è stato ripristinato l'ambiente originale, con un'ampia spiaggia sabbiosa che ha praticamente raddoppiato la superficie dell'isola.

All'estremo sud si trova Ca' Roman, dove la Provincia di Venezia, nel 2012, ha istituito una Riserva Regionale di Interesse Locale gestita in collaborazione con il Comune di Venezia e Lipu.

Un gabbiano reale mediterraneo (Larus michahellis), l'uccello più diffuso della laguna di Venezia.

Geografia antropica

Vi sorgono diverse località abitate, per un totale di 4.101[2] residenti.

I principali centri sono Pellestrina paese (2.791[2] ab.), all'estremità meridionale, e San Pietro in Volta (1.206[2] ab.), verso la parte opposta. Altre località sono Santa Maria del Mare (all'estremità settentrionale), Portosecco (tra San Pietro in Volta e Pellestrina) e Cà Roman dove vi è una riserva naturale del Lipu

Storia

Lo stesso argomento in dettaglio: Storia della Repubblica di Venezia.

L'origine del toponimo è ancora incerta. L'Olivieri lo mette in relazione con Filisto (in greco Φίλιστος), generale e storico di Siracusa che, esiliato ad Adria, avrebbe fatto scavare dei canali che mettevano in comunicazione l'Adige e la Laguna Veneta, che allora si estendeva anche in questa zona (le fossae Philistinae). Prima di lui, il Filiasi ricordava che anticamente le fosse erano dette anche Pistrine, Pelestrine e Pilistine da cui, in ultima, il nome attuale. Un'altra versione, più popolareggiante, lo fa derivare da pelle strana, come era quella degli abitanti, pescatori costretti a lavorare tutto il giorno in barca.

L'isola di Pellestrina fu abitata stabilmente, come tutti gli altri centri della laguna, in seguito alle invasioni barbariche che costrinsero le popolazioni dell'entroterra a rifugiarsi in luoghi più sicuri. Forse in origine abitata da umili pescatori, all'inizio VI secolo vi si stabilirono definitivamente i Padovani fuggiti da Monselice[3]. Il centro principale fu anticamente Albiola, citata per la prima volta in un documento dell'840, che sorgeva presso l'attuale San Pietro in Volta. Allora il litorale era diviso in due dal suo porto, che corrispondeva alla foce del Medoacus Minor, antico ramo del Brenta: a nord si aveva il lido di Albiola e a sud quello di Pellestrina.

Per una serie di eventi in gran parte incerti, Albiola decadde e il porto naturale su cui sorgeva si interrò (da cui l'attuale toponimo Portosecco), unendo così le due isole.

Gli abitati successivi, sorti più internamente all'isola, furono completamente distrutti durante la Guerra di Chioggia, ma il 1º luglio del 1380 il doge Andrea Contarini ne avviò la ricostruzione.

Ad oggi i cognomi più diffusi dell'isola, Busetto, Vianello, Zennaro e Scarpa sono anche i quattro sestieri in cui, da Sud a Nord, si divide Pellestrina paese.

Murazzi di Pellestrina
Il gabbiano comune (Chroicocephalus ridibundus), un'altra specie molto comune a Pellestrina.

Nel XVIII secolo furono completati i Murazzi un'imponente diga in pietra d'Istria, costruita dalla Repubblica di Venezia per difendere gli argini della laguna dall'erosione del mare. Andarono a sostituire le precedenti palade, delle palafitte riempite di sassi, la cui durata era assai breve.

Il 4 novembre 1966 si verificò la più elevata acqua alta mai registrata a Venezia e i murazzi di Pellestrina, un ciclopico muro di blocchi di pietra, largo 12 metri e altro 5 sul livello del mare non resistettero all'attacco delle onde e furono squarciati in più punti. Gli abitanti dell'isola fuggirono in barca verso il Lido. Il 12 novembre 2019 per via di forti piogge e maltempo si rivive un caso analogo al novembre 1966 con acqua alta e conseguente isolamento dalla terra ferma. Il presidente Giuseppe Conte si è recato sul posto in appoggio morale alla popolazione.

L'isola coincise con il territorio del Comune di Pellestrina, soppresso nel 1920 e integrato a Venezia.

Nel 1944 al largo delle sue coste fu affondato da aerei alleati il piroscafo Giudecca. La popolazione partecipò al soccorso dei sopravvissuti e al recupero delle salme.

Trasporti

Via di comunicazione principale è la Strada Comunale dei Murazzi, che percorre l'isola per tutta la sua lunghezza: è questa il percorso dell'unico autobus ( Actv linea 11: Pellestrina-Lido). All'estremità settentrionale, in località Santa Maria del Mare parte e arriva il traghetto (passeggeri, auto ed autobus) che collega l'isola al Lido, mentre l'estremità meridionale è collegata tramite vaporetto (per soli passeggeri e biciclette) a Chioggia con fermata a Ca' Roman.

Dal 6 luglio 2014, la società Terminal Fusina Venezia ha istituito, in via sperimentale, una tratta domenicale tra punta Fusina - storico ingresso a Venezia dalla terraferma - e San Pietro in Volta, collegando così la Riviera del Brenta all'isola lagunare[4].

Feste e manifestazioni

  • Festa di Sant'Antonio, 12 giugno
  • Festa di San Pietro in Volta, dal 27 al 30 giugno
  • Festa della Madonna dell'Apparizione, 4 agosto
  • Festa di Portosecco, dal 13 al 16 agosto
Barche da pesca. Hermann Corrodi

Economia

Le attività tipiche dell'isola sono la pesca, agricoltura, cantieristica navale e turismo.

Artigianato

Per quanto riguarda l'artigianato, Pellestrina è rinomata soprattutto per la produzione di merletti a tombolo "balon".[5]

Il merletto di Pellestrina

Sport

Nell'isola vengo praticati diversi sport. Le società calcistiche sono l'U.S.D. Pellestrina e l'A.S.D. Nuovo San Pietro .

Molto praticata è la Voga veneta che viene svolta dalla Remiera Pellestrina. Nel 1956 Venezia vinse il palio delle repubbliche marinare con un equipaggio composto da 8 vogatori di Pellestrina.

La pallavolo viene praticata dalla Pallavolo Pellestrina

Vengono inoltre svolte attività di immersione nella zona delle tegnue affioramenti rocciosi naturali formatisi nell'alto Adriatico chiamate in tale modo per la capacità di trattenere e rompere le reti da pesca.

Il gabbiano corallino (Ichthyaetus melanocephalus) si riconosce per le ali candide e il becco rosso corallo.
Le cornacchie grigie (Corvus cornix) sono estremamente adattabili e spesso cercano il cibo nella spiaggia.
Il piovanello tridattilo (Calidris alba) arriva in laguna in inverno e talvolta vi rimane per l'inizio della primavera.

Ambiente

Le specie di uccelli più comuni nell'isola di Pellestrina sono il gabbiano reale mediterraneo, il gabbiano comune, la cornacchia grigia, la gazza, il colombaccio, il merlo, lo storno, la passera d'Italia e la ballerina bianca.

Uccelli di mare e limicoli

Il fratino (Charadrius alexandrinus), mimetizzato dal colore della sabbia, corre sempre lungo la linea di marea.
La beccaccia di mare (Haematopus ostralegus) è in aumento nella laguna di Venezia; è comune lungo le spiagge.
Il fraticello (Sternula albifrons) è la più piccola delle sterne; è comune a Pellestrina anche come nidificante.
Il beccapesci (Thalasseus sandvicensis) è comune, in laguna e in mare, in primavera e in estate.
La garzetta (Egretta garzetta) è tra gli uccelli stanziali più comuni nella laguna veneta.
L'assiolo (Otus scops), estivante, si fa rintracciare nella notte con il suo tipico verso, un chiù ripetuto più volte.
La tortora selvatica (Streptopelia turtur), considerata rara, è diffusa a Pellestrina come specie estivante.
Il marangone dal ciuffo (Phalacrocorax aristotelis) è solo costiero e non frequenta i corsi interni.
In laguna le rondini (Hirundo rustica) volano a pelo d'acqua e riposano nelle corde delle barche.

A Pellestrina gli uccelli sono rappresentati per la maggior parte da gabbiani e altre specie adattate alla vita acquatica. La specie senza dubbio più diffusa è il gabbiano reale mediterraneo, il grosso gabbiano che tutti conoscono; anche il gabbiano comune, decisamente più piccolo, è molto diffuso. Molto spesso arrivano in spiaggia e in laguna grandi stormi del candido gabbiano corallino, sempre più comune. Specie di gabbiano decisamente più rare e occasionali sono il gabbiano roseo, il gabbiano reale nordico, la gavina, lo zafferano, il gabbiano reale pontico e il gabbianello. Tra le sterne, particolarmente importante è la presenza del fraticello, del beccapesci e della sterna comune; più rare la sterna zampenere e la sterna maggiore. Tra i limicoli, la specie più emblematica è la beccaccia di mare, o ostrichiere, comune sia in laguna sia lungo la spiaggia. In spiaggia e nelle dune nidifica da diversi anni il fratino, specie la cui presenza è molto importante perché in pericolo di estinzione. Oltre al fratino, lungo la battigia corrono anche i piovanelli, tra cui il piovanello tridattilo.

Ardeidi e altri uccelli acquatici

Tra gli ardeidi, la garzetta e l'airone cenerino sono molto comuni in laguna. Comuni anche gli svassi, come l'elegante svasso maggiore e lo svasso piccolo, molto comune come svernante. Per quanto riguarda i cormorani, sono rappresentati da tre specie: il comune cormorano, la specie più diffusa, dal mare alla laguna, il marangone dal ciuffo, esclusivamente marino, e il più piccolo marangone minore, di recente rilevazione in laguna e nei corsi d'acqua paludosi.

La ballerina bianca (Motacilla alba) si muove tra gli scogli, lungo la spiaggia e tra le barche nella laguna.

Rapaci

I rapaci più comuni lungo Pellestrina sono lo sparviere, diurno e svernante, e l'assiolo, notturno ed estivante. Il primo, legato principalmente ai boschi degli Alberoni e di Ca' Roman, in inverno è di passo a Pellestrina, mentre il secondo è difficile da vedere ma rintracciabile per il tipico verso notturno: un chiù ripetuto. Tra le specie stanziali si segnalano anche il gheppio e il falco di palude tra i diurni e la civetta tra i notturni, e occasionalmente specie più rare come il falco pecchiaiolo, il falco pellegrino e il falco pescatore. Nei boschi di Ca' Roman vive il gufo comune e - raramente - il gufo di palude.

Passeriformi

La passera d'Italia (Passer italiae), ormai rara, sopravvive con alcune popolazioni nell'isola di Pellestrina.

Trattandosi di una stretta striscia di terra a contatto con il mare e la laguna, a Pellestrina sono decisamente più rare le specie tipiche dei boschi di "terraferma", come picchi, fringuelli, cince e ghiandaie, ma più abbondanti specie adattate all'ambiente acquatico, come la ballerina bianca. I Passeriformi più comuni lungo Pellestrina sono la gazza, estremamente abbondante dalla spiaggia alla città, e la cornacchia grigia. Nelle case e nei giardini di Pellestrina, inoltre, è ancora abbastanza comune la passera d'Italia, un uccellino una volta diffusissimo nelle città di tutta Italia e oggi quasi sparito, anche dal centro storico di Venezia. Nei giardini sono abbondanti anche il merlo e lo storno, molto comuni anche come nidificanti. In inverno i cespugli e le siepi sono abitati dal pettirosso. In primavera sono estremamente comuni le rondini e i rondoni. Le rondini in particolare, solite volare sulla laguna a pelo d'acqua, nidificano volentieri nei tetti e anche negli "imbarcaderi", con i nidi a spiovere sulla laguna. Talvolta in spiaggia, lungo le dune sabbiose, si alimentano dei semi delle piante piccoli gruppi di cardellini.

La lucertola campestre (Podarcis siculus), legata a clima secco, si rifugia tra gli arbusti delle dune sabbiose.
Il rospo smeraldino (Bufotes viridis), notturno, è molto abbondante lungo tutta l'isola di Pellestrina.

Rettili e anfibi

Molto interessante è la barriera geografica che si è instaurata, nella stretta isola di Pellestrina, tra le due specie di lucertole presenti, la lucertola muraiola e la lucertola campestre. Per evitare di unire le due popolazioni e quindi di mischiare i geni, le due specie si sono separate e adattate a nicchie diverse: la lucertola muraiola predilige gli spazi tra i muri e i giardini delle case, in città e verso la laguna; la lucertola campestre si è adattata ad un clima più secco, e infatti predilige gli spazi tra gli scogli e le dune sabbiose della spiaggia, dove vi trova infiniti ripari a disposizione. Il predatore principale delle lucertole è il biacco melanico, chiamato localmente "carbonasso", un grosso serpente nero decisamente più comune nel bosco di Ca' Roman, ma presente anche nei cespugli e nelle siepi lungo l'isola di Pellestrina. Lungo la spiaggia si rinvengono spesso carcasse spiaggiate di tartarughe di mare, della specie caretta, a rischio di estinzione. Tra gli anfibi, l'unica specie che si è adattata - perfettamente - ad un clima secco e litoraneo è il rospo smeraldino, un anfibio notturno molto chiassoso e abbondante.

Fauna della laguna: gli invertebrati acquatici

Il clima sta cambiando e la laguna veneta sta diventando sempre più mare.

Substrati mobili
Lo spirografo (Sabella spallanzani), anellide tubicolo, si adatta alle superfici dei muri a della laguna.
Il granchio verde mediterraneo (Carcinus aestuarii), o granchio ripario, è la comune "moleca" usata in cucina.
La vongola comune (Chamelea gallina) vive leggermente infossata nei substrati sabbiosi; è pregiata in cucina.
Le telline (Donax trunculus), o arselle, usate molto in cucina, popolano numerose i fondi molli.

In particolare le zone più esterne della laguna, maggiormente vivificate dal diretto contatto con il mare e caratterizzate da fondali a prevalenza sabbiosa, presentano una fauna intermedia fra quella francamente marina e quella francamente lagunare. Tipica la coesistenza di specie marine come la vongola comune (dialettalmente chiamata bevarassa) e la specie più lagunare Paphia aurea (pisoto). A queste si aggiungono i gasteropodi Nassarius reticulatus, Nassarius corniculus, Cerithium vulgatum (caragoi), e i due murici molto diffusi, il murice troncato (nono o bulo) e il murice spinoso (garusolo), specie distribuite anche nella fascia marina costiera. Comunissimi sono anche i crostacei, in particolare il granchio verde mediterraneo (granzo, masaneta, spiantano e moleca: i diversi nomi si riferiscono alla medesima specie in differenti periodi di sviluppo, rispettivamente, il nome comune; la femmina; il granchio allo stadio di premuta; lo stadio di intermuta), il paguro pugile, il gamberetto comune (schia) e il gamberetto delle pozze rocciose. Fra i tunicati il più frequente su questi fondali è Molgula socialis, talvolta accompagnata da colonie di Botryllus schlosseri, mentre parzialmente sprofondati nel sedimento vivono il cerianto e lo spirografo. Sono invece poche le specie di echinodermi che penetrano in laguna, sia pure nelle zone con maggiore influenza marine, come Pellestrina. Fra queste, tra gli ofiuroidei la stella fragile, Ophiothrix quinquemaculata e Amphiura chiajei; tra gli echinoidei il riccio cuore e Schizaster canaliferus e l'oloturoideo Leptopenctata elongata. Unica vera stella marina rinvenibile con una certa frequenza in laguna è Asterina gibbosa. Completamente sprofondati nel sedimento, gli organismi dell'infauna trovano in questi fondali ben ossigenati condizioni ottimali di sviluppo. Notevole è infatti la presenza degli anellidi Owenia fusiformis e Nephtys hombergii, che raggiungono con i molluschi citati la frazione maggiore del macrobenthos locale. Altri molluschi tipici dell'infauna delle aree più esterne della laguna sono i bivalvi Solen marginatus (capa onga, capa da deo nostrana), Nucula nucleus (sangue de turco), Gastrana fragilis, la nota e apprezzata vongola verace (localmente chiamata caparosolo dal scorso grosso per distinguerla dalla comune vongola, che presenta una conchiglia più sottile) e talvolta il dattero di mare. Questa specie, perforatrice di rocce calcaree e distribuita pertanto di norma su substrati solidi, penetra in laguna e colonizza ristrette aree in cui il sedimento argilloso consolidato (carànto) appare tanto tenace da risultare sufficientemente simile all'ambiente roccioso abituale. In esso il grosso bivalve scava lunghe gallerie i cui sbocchi all'esterno danno al fondale il tipico aspetto perforato, molto simile a quello dovuto alle gallerie del crostaceo Upogebia pusilla (corbola). Tra i cefalopodi, le seppie entrano in laguna nei mesi primaverili dopo aver deposto le uova su substrati solidi nelle acque marine costiere. I calamari invece, più occasionali, vi penetrano prevalentemente in inverno.

Substrati solidi

I substrati solidi presentano una fauna piuttosto povera, data anche la superficie molto limitata su cui si estendono. Si rinvengono su questi substrati isolate colonie di cozze o mitili mediterranei (peoci) e ostriche (ostrica concava, ostrica piatta), talora accompagnati dal pettine vario e dal pettine glabro (canestrei). Talvolta, fra cuscinetti di spugne incrostanti, banchi di stelle fragili raggiungono particolare consistenza. L'edificazione di costruzioni di ogni tipo, l'arginamento e l'innalzamento delle rive, il rinforzo delle bocche di porto e dei litorali con i cosiddetti murazzi, hanno creato una nuova serie di ambienti a substrato solido. Le rive di Pellestrina presentano pertanto, oltre ai substrati mobili, ampi tratti in muratura in diverso grado di disfacimento e vaste zone ricche di sassi e macerie che possono offrire un ambiente relativamente simile a quello di fondali rocciosi naturali. Su tali nuovi fondali si sono insediate alcune specie tipiche di fondali duri, come gli anellidi serpulidi Hydroides sp., Pomatoceros triqueter, Spirorbis spp. e Ficopomatus enigmaticus; il pomodoro di mare mediterraneo tra gli antozoi; tra i tunicati, Ciona intestinalis, Styela plicata e Botryllus schlosseri e numerosi poriferi e briozoi incrostanti come Halicondria spp., Suberites carnosus, Bugula neritina e Cryptosula pallasiana. Meno frequenti il cirripede Balanus amphitrite e, tra i molluschi sessili, il mitilo mediterraneo, l'ostrica concava e l'ostrica piatta, che sembrano preferire, almeno in questi ambienti, la fascia mesolitorale. Negli anfratti offerti dal materiale eterogeneo trovano rifugio sia il comunissimo granchio verde mediterraneo che il più piccolo granchio peloso, insieme agli anfipodi Corophium sp. e Jassa falcata. Anche numerosi trochidi sembrano apprezzare il rifugio offerto da questi ambienti, come Calliostoma virescens, Gibbula albida e Gibbula varia. L'interfaccia di contatto con il sottostante substrato mobile offre l'ambiente ideale per l'anellide Pereinereis cultrifera e per l'isopode Sphaeroma serratum che infatti, insieme agli anfipodi Gammarus spp., si trovano comunissimi al di sotto delle pietre e dei ciottoli di maggiori dimensioni.

Le coste di Pellestrina sono ricche di specie adattate ai fondali sabbiosi, come i pesci piatti (tra cui la sogliola, la passera di mare, la suacia e il rombo peloso).

Note

  1. ^ Mappa della Popolazione residente al giorno precedente, su Comune di Venezia - Portale dei servizi. URL consultato il 12 novembre 2018.
  2. ^ a b c Statistica Comune di Venezia, su 194.243.104.170. URL consultato il 26 giugno 2010 (archiviato dall'url originale l'11 settembre 2013).
  3. ^ Giovanni Battista Maria CONTARINI, I Lidi veneti difesi dalla Santiss. Vergine, o sia Storia della immagine, chiesa, e convento della B. Vergine di Pellestrina, etc, 1º gennaio 1745. URL consultato il 25 marzo 2017.
  4. ^ Un collegamento diretto tra Fusina a Pellestrina - Cronaca - La Nuova di Venezia
  5. ^ Atlante cartografico dell'artigianato, vol. 1, Roma, A.C.I., 1985, p. 18.

Bibliografia

  • G. Distefano Lido di Venezia atlante storico. Supernova isbn 978-88-96220-72-6

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