Coordinate: 45°26′06.44″N 12°20′33.66″E

Chiesa di San Provolo

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Chiesa di San Provolo
La chiesa di San Provolo nella Veduta di Venezia di Jacopo de' Barbari, 1500.
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegioneVeneto
LocalitàVenezia
Coordinate45°26′06.44″N 12°20′33.66″E
Religionecattolica
TitolareProcolo di Verona
Patriarcato Venezia

La chiesa di San Provolo (nome veneziano per San Procolo)[1], era un edificio religioso della città di Venezia, nel sestiere di Castello.

La fondazione della chiesa secondo la tradizione risalirebbe al dogado di Angelo Partecipazio, ossia nell'arco temporale compreso tra gli anni 809 e 827, congiuntamente alla fondazione del monastero benedettino femminile di San Zaccaria, adiacente alla chiesa. Per tale contiguità, le monache ottennero l'elevazione a chiesa parrocchiale nell'anno 850, al posto della chiesa di San Zaccaria, anche se è solo dal 1107 che è documentata l'esclusiva titolarità dei diritti parrocchiali, susseguente alla ricostruzione della chiesa dopo l'incendio del 1106 che distrusse la fabbrica originaria[1]. La stessa comunità monastica deputava e stipendiava due cappellani incaricati della cura pastorale dei fedeli e dell'amministrazione dei sacramenti. Restaurata nel 1389, venne rifabbricata nel 1646[2] con cinque altari e decorata con dipinti di Palma il Giovane, Sante Peranda, l'Aliense, Pietro Liberi e Gregorio Lazzarini.[3]

La parrocchia fu soppressa in seguito ai decreto napoleonico del 7 dicembre 1807 (Decreto portante vari provvedimenti a favore della città di Venezia) che fra l'altro prevedeva la riorganizzazione e la riduzione delle parrocchie della città e fu annessa in un primo momento alla parrocchia di Sant'Antonino e poi dal 1810 alla neo costituita parrocchia di San Zaccaria. Spogliata dei suoi arredi fu parzialmente demolita e convertita in abitazioni private nel 1818[2]. Della chiesa di San Provolo non restano oggi che i nascosti spessori murari perimetrali all'interno di una scuola e l'immagine del campanile tracciata dal De' Barbari.[4] All'interno della scuola sopravvive anche il soffitto con l'affresco settecentesco dell'Assunzione della Vergine, relitto dell'ultima cappella spogliata[5].

  1. ^ a b Scheda della Parrocchia di San Procolo o San Provolo dal Sistema Informativo Unificato per le Soprintendenze Archivistiche
  2. ^ a b Giuseppe Tassini, Chiesa di San Provolo, in Edifici di Venezia. Distrutti o vòlti ad uso diverso da quello a cui furono in origine destinati, Venezia, Reale Tipografia Giovanni Cecchini, 1885, p. 28.
  3. ^ Marco Boschini, Descrizione di tutte le pubbliche pitture della città di Venezia, Venezia, Pietro Bassaglia, 1733, p. 221.
  4. ^ Wladimiro Dorigo, Venezia romanica, vol. 2, Cierre Edizioni, 2003, p. 692.
  5. ^ Gaggiato 2019, pp. 205, 207.
  • Umberto Franzoi e Dina Di Stefano, Le chiese di Venezia, Venezia, Alfieri, 1976.
  • Alvise Zorzi, Venezia scomparsa, 2ª ed., Milano, Electa, 1984 [1972].
  • Alessandro Gaggiato, Le chiese distrutte a Venezia e nelle isole della Laguna, Venezia, Supernova, 2019, ISBN 978-88-6869-214-8.