Giovanni Gozzadini

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Giovanni Gozzadini

Senatore del Regno d'Italia
Durata mandato18 marzo 1860 –
25 agosto 1887
Sito istituzionale

Dati generali
ProfessionePossidente

Giovanni Gozzadini (Bologna, 15 ottobre 1810Ronzano, 25 agosto 1887) è stato uno storico, archeologo e politico italiano.

Stemma Gozzadini

Figlio del conte Giuseppe Gozzadini e di Laura Cararesi Papafava, fu l'ultimo discendente maschio di una nobile e antichissima famiglia bolognese che diede uomini d'arme, politici, medici e giuristi; si dedicò alle ricerche storiche e all'archeologia. A lui si deve il primo meticoloso studio delle torri gentilizie di Bologna, che nel 1875 pubblica con una monografia; ne conta più di 200, e con accurato studio ne attesta un centinaio.

Studia anche le antiche mura di Bologna. Prendendo spunto da un documento datato 1287, sostiene l'ipotesi che la terza cerchia muraria fosse nel XIV secolo ancora lignea, al contrario delle porte, che già presentavano una struttura in pietra.

«Nell'anno stesso il medesimo consiglio ordinò che ai lati delle porte in vece dello steccato fosse costrutto un muro la stessa lunghezza di 10 braccia, grosso un piede e mezzo, alto dieci piedi e coronato di merli. Dalla quale provvisione di fiancheggiare le porte urbane con pochi metri di muraglia mi pare si può dedurre ch'esse porte (da principio probabilmente di legname quasi come piccole bastie) erano allora già murate, non essendo presumibile che tali brevissime fiancate di muro (...) porte di legno.»

Nel 1840 sposa Maria Teresa Serego Alighieri, che dopo il matrimonio da Verona si trasferisce a Bologna. Il loro primo figlio muore a soli tredici mesi dalla nascita. Il 15 marzo 1845 nasce l'ultima erede della famiglia Gozzadini, Anna Gozzadina, che nel 1865 andrà in sposa al conte Antonio Zucchini Solimei.

Nonostante da giovane si fosse dedicato agli studi storici, la fama di Gozzadini è legata alla storia dell'archeologia nazionale ed internazionale e alla scoperta fortuita dei resti della fase di formazione più antica degli Etruschi. Dagli scavi compiuti nella sua tenuta di Villanova di Castenaso, sotto la parrocchia di Santa Maria delle Caselle, nel 1853 vennero alla luce infatti 193 tombe (179 a incinerazione e 14 a inumazione), appartenenti ad una civiltà fino a quel momento sconosciuta e risalenti all'età del Ferro. Dal nome della sua tenuta, la Villa Nova di campagna, così chiamata per distinguerla dal palazzo di città che i coniugi Gozzadini possedevano in via Santo Stefano a Bologna, questa cultura fu chiamata civiltà villanoviana.[1][2][3][4][5]

Sempre a lui furono affidate le prime campagne di scavo che, dal 1862 al 1870, portarono alla luce la necropoli etrusca di Marzabotto, finanziate dai conti Aria, allora proprietari dell'intero Pianoro di Misano.

Nel 1848 acquista la proprietà dell'Eremo di Ronzano, poco fuori Bologna. Il conte riporterà l'eremo all'antico splendore e lo utilizzerà come residenza privata. Tra le scoperte dei restauri 16 antichi capitelli corinzi. Il luogo divenne ben presto un salotto culturale arricchito dalla presenza di personaggi come Marco Minghetti, Aleardo Aleardi, Giosuè Carducci, Francesco Paolo Perez, Almerico da Schio e molti altri.

Nel 1860 rintraccia il corso del Setta, nei 17 km che vengono percorsi nelle viscere del Monte Mario, prima di arrivare nella città di Bologna. Il cunicolo è costruito in parte in roccia scavata, in parte in muratura, è percorribile agevolmente da una persona eretta e presenta scale di accesso e pozzi di aerazione.

Nel 1876 dirige i primi lavori di restauro della Basilica di Santo Stefano con la stretta collaborazione dell'architetto Raffaele Faccioli, futuro responsabile dell'Ufficio Regionale per la Conservazione dei Monumenti.

Nel 1881, in occasione del Congresso Geologico Italiano che si tiene a Bologna, pubblica L'Appennino bolognese 1881, che contiene contributi sulla geologia e mineralogia, sulla paleontologia, l'archeologia, la storia, e sulla flora e la fauna dell'Appennino. A questa guida collaborano anche l'archeologo Edoardo Brizio, Olindo Guerrini, il geografo Domenico Giannitrapani, lo storico e restauratore Alfonso Rubbiani. Nel volume si trova anche un capitolo dell'ispettore Ermete De-Job relativo al problema forestale e del rimboschimento, con una nota del prof. Luigi Bombicci sul disboscamento e sulle sue conseguenze.

«Mi tocca, signori senatori, il pietoso ufficio di commemorare quegli onorandissimi colleghi nostri che morte rapiva durante la sospensione delle nostre sedute: i senatori […] Giovanni Gozzadini […]. A Ronzano, in quel di Bologna, moriva il 25 di agosto il conte Giovanni Gozzadini. Nato l’anno 1810 da antica ed illustre famiglia patrizia bolognese, l’antico lignaggio e la nobiltà degli avi furongli incitamento e sprone: sicché presto acquistò grande riputazione di archeologo e di storico valentissimo, anche fuori d’Italia. Eletto, nel 1859, rappresentante all’Assemblea costituente delle Romagne, fu nei primi mesi del 1860 nel novero degli incaricati di presentare al re Vittorio Emanuele l’unanime plebiscito col quale le province dell’Emilia al suo Regno si congiungevano. E dal quel fortunato evento, inizio alla unità d’Italia, apparteneva il conte Gozzadini al Senato del Regno. Presidente della Deputazione di storia patria sedente in Bologna, direttore della prima Esposizione nazionale di oggetti preistorici, quivi bandita nel 1871, die’ splendide prove della vasta sua cultura. La Germania, la Francia, la Danimarca glielo attestarono con particolari dimostrazioni d’onori; e il re Vittorio Emanuele lo volle singolarmente onorato con una speciale medaglia che della sua peregrina erudizione testimoniasse. Colla morte del conte Giovanni Gozzadini è stato tolto alla patria un fior di gentiluomo, uno spirito eletto, un cittadino dottissimo.»

Giovanni Gozzadini morì a Ronzano nell'agosto del 1887. è sepolto nella Certosa di Bologna, nel Chiostro Annesso al Maggiore, lato sud, arco 31. Nella cella di famiglia il suo busto affianca quello della consorte e sovrasta la lapide che lo ricorda.[6]

La figlia e unica erede Anna Gozzadina (1845-1899), alla propria morte il 3 marzo 1899, lasciò il grande patrimonio di famiglia all'Ospedale di Bologna. Ancora oggi la Clinica Pediatrica Universitaria Gozzadini di Bologna ne porta il nome.[7]

Raccolta Gozzadini

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Nell'Archiginnasio di Bologna, dal 1909, è custodito un lascito che comprende 400 tra stampe e disegni in parte riferentisi alla storia, all'arte e all'architettura locali. Importante è la cospicua collezione di opuscoli di Giulio Cesare Croce, cantore della Bologna del '500.

Targhe a Bologna

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Targa sulla tomba del glossatore Accursio

Giovanni Gozzadini è ricordato in numerose targhe, fra cui:

«QUESTA TOMBA DI ACCURSIO E DI FRANCESCO D'ACCURSIO E L'ALTRE DUE DI ODOFREDO E DI ROLANDINO ROMANZI GLOSSATORI DELLE LEGGI ROMANE NEL SECOLO XIII, IN PIÙ PARTI GUASTE E QUASI NASCOSTE DA RECENTI EDIFIZII, FURONO PER GRAZIOSO DESIDERIO DI MARGHERITA REGINA D'ITALIA, DAL MINISTRO DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE RESTITUITE AVENDO LA PROVINCIA DI BOLOGNA AUMENTATO LE SOMME NECESSARIE AI LAVORI, L'ANNO MDCCCLXXXVII[ ] INTRAPRESI NEI GIORNI SOLENNI DELL'OTTAVO CENTENARIO DALLE ORIGINI DELLO STUDIO BOLOGNESE, L'ANNO MDCCCXCIII COMPIUTI LA DEPUTAZIONE DI STORIA PATRIA CHE PRESIDE GIOVANNI GOZZADINI PROMOSSE L'OPERA E PRESIDE GIOSUE' CARDUCCI LA CURÒ IL I DI GIUGNO MDCCCXCIV RENDENDOSI AGLI ANTICHI AVELLI LE CENERI RINVENUTE, POSE.»

  • una targa su Palazzo Gozzadini in via Santo Stefano 58 a Bologna[9]

«IN QUESTO SUO PALAZZO COLLA CONSORTE AMATISSIMA M.T. DI SEREGO ALLIGHIERI VISSE IL CONTE GIOVANNI GOZZADINI SENATORE DEL REGNO ULTIMO DELLA SUA GENTE ARCHEOLOGO E STORICO INSIGNE N. XV OTT. MDCCCX M. XXV AGO. MDCCCLXXXVII _________ IL CUGINO ALVISE DA SCHIO A MEMORIA POSE MDCCCCX»

Cariche, titoli e onorificenze

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  • Deputato all'Assemblea nazionale delle Romagne[10] nel 1859
  • Consigliere comunale supplente di Bologna dall'11 agosto 1851 e nel 1863
  • Consigliere comunale di Bologna dall'ottobre 1859
  • Direttore generale del Museo civico di Bologna dal 7 gennaio 1878
  • Vicepresidente della Commissione consultiva conservatrice dei monumenti d'arte ed oggetti d'antiquariato della provincia di Bologna dal 1879 al 1886
  • Presidente della Commissione consultiva conservatrice dei Monumenti d'arte e oggetti di antichità di Bologna
  • Ispettore della Direzione generale degli scavi
  • Ispettore del Commissario degli scavi e musei per l'Emilia e per le Marche
  • Presidente della Commissione incaricata di rinvenire a Ravenna le spoglie di Dante Alighieri dal giugno 1865
  • Socio della Deputazione di storia patria per le province di Romagna
  • Presidente perpetuo della Deputazione di storia patria per le province di Romagna
  • Socio corrispondente dell'Ateneo di Brescia dal 4 agosto 1864
  • Socio dell'Accademia delle scienze, lettere e arti di Modena dal 1869
  • Socio nazionale dell'Accademia dei Lincei di Roma dal 19 dicembre 1881
Cavaliere dell'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro - nastrino per uniforme ordinaria
Commendatore dell'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere dell'Ordine della Corona d'Italia - nastrino per uniforme ordinaria
Commendatore dell'Ordine della Corona d'Italia - nastrino per uniforme ordinaria
Grand'ufficiale dell'Ordine della Corona d'Italia - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere dell'Ordine civile di Savoia - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere di II classe dell'Ordine del Dannebrog (Danimarca) - nastrino per uniforme ordinaria
Ufficiale dell'Ordine della Legion d'onore (Francia) - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere dell'Ordine equestre per il merito civile e militare (Rep. di San Marino) - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere di II classe dell'Ordine di Vasa (Svezia) - nastrino per uniforme ordinaria
  • Memorie per la vita di Giovanni II Bentivoglio, Bologna 1839
  • Cronaca di Ronzano e memorie di Loderingo d'Andalò frate godente, 1851
  • Intorno all'acquedotto ed alle terme di Bologna, Memoria, Bologna 1864
  • Studi archeologici topografici sulla città di Bologna, 1868
  • Di alcuni sepolcri della necropoli Felsinea, Bologna, 1868.
  • Monografie sulle torri gentilizie bolognesi, 1875
  • Delle torri gentilizie di Bologna, e delle famiglie alle quali prima appartennero, 1880
  • Di alcuni avvenimenti in Bologna e nell'Emilia dal 1506 al 1511 e dei cardinali legati A.Ferrario e F.Alidosi, 1886
  1. ^ MUV - Museo della civiltà Villanoviana, su muvcastenaso.it. URL consultato il 29 giugno 2024.
  2. ^ Audioguida del MUV - Museo della civiltà Villanoviana, su izi.travel. URL consultato il 29 giugno 2024.
  3. ^ Paola Poli, Rita Rimondini e Marina Sindaco (a cura di), Guida al MUV - Museo della civiltà Villanoviana, Bologna, Istituto per i beni artistici culturali e naturali della Regione Emilia Romagna, 2014.
  4. ^ Rita Rimondini, Marina Sindaco e Tiziano Trocchi (a cura di), Giovanni Gozzadini nel bicentenario della nascita 1810-2010, Bologna, Tipografia Tipolito, 2011. Atti del Convegno di studi, MUV - Museo della civiltà villanoviana di Villanova di Castenaso (BO).
  5. ^ Paola Poli e Marina Sindaco, Quaderno didattico: la costruzione di una capanna villanoviana, Bologna, Istituto per i beni artistici culturali e naturali della Regione Emilia Romagna, 2018.
  6. ^ Gozzadini Giovanni, su Storia e memoria di Bologna, Settore Musei Civici Bologna. URL consultato il 4 novembre 2023 (archiviato il 21 febbraio 2024).
  7. ^ Marco Poli, Bologna com'era: la contessa Gozzadini che volle la prima clinica pediatrica, in il Resto del Carlino, 3 dicembre 2022. URL consultato il 4 novembre 2023.
  8. ^ Tombe dei Glossatori lapide, su Storia e Memoria di Bologna, Comune di Bologna (archiviato dall'url originale il 24 dicembre 2023).
  9. ^ Gozzadini Giovanni lapide, su Storia e Memoria di Bologna, Comune di Bologna (archiviato dall'url originale il 24 dicembre 2023).
  10. ^ Entità provvisoria con capoluogo Bologna istituita dopo la fine del dominio pontificio, la sua breve esistenza va dall'11 luglio all'8 novembre 1859. Il 9 novembre venne inglobata nelle «Provincie provvisorie».

Voci correlate

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