Vai al contenuto

Da Wikivoyage.

Prato
Panorama di Prato dal Cupolin degli Ori
Stemma e Bandiera
Prato - Stemma
Prato - Stemma
Prato - Bandiera
Prato - Bandiera
Stato
Regione
Territorio
Altitudine
Superficie
Abitanti
Nome abitanti
Prefisso tel
CAP
Fuso orario
Posizione
Mappa dell'Italia
Mappa dell'Italia
Prato
Sito del turismo
Sito istituzionale

Prato è una città della Toscana, capoluogo dell'omonima provincia dal 1992.

Da sapere[modifica]

La città è famosa in Italia e nel mondo per la produzione tessile e del famoso biscotto con le mandorle, del Biscottificio Mattei, meglio noto come "cantuccio".

Negli ultimi decenni, Prato, è stata protagonista di un notevole boom demografico ed incremento migratorio. Infatti è, attualmente, la seconda città della Toscana, la terza dell'Italia centrale (dopo Roma e Firenze) e la diciottesima in Italia per numero di abitanti.

Prato e la sua provincia sono situate nel cuore della Toscana, ubicazione ideale per raggiungere le altre famose città d'arte della regione. La città e il suo territorio offrono interessanti e prestigiosi itinerari artistici, naturalistici e gastronomici.

Passare le vacanze a Prato significa per il turista fare un tuffo nel passato, con un occhio proiettato verso il futuro: un viaggio che va dagli etruschi fino all'arte contemporanea, con particolare pregio alle opere medievali e rinascimentali.

Cenni geografici[modifica]

Si trova alle pendici del monte della Retaia, e la cima più alta del comune di Prato è quella del monte Cantagrilli. Il fiume che attraversa Prato è il Bisenzio, un affluente dell'Arno.

Quando andare[modifica]

Gli inverni sono freddi e secchi con temperature medie dai -5 °C ai 13 °C. Le estati sono afose e calde con temperature massime intorno ai 35 °C. Le maggiori precipitazioni si registrano in autunno.

Il periodo migliore per visitare la città è in primavera: da metà aprile a fine giugno.

Cenni storici[modifica]

Storia antica, Etruschi e Romani[modifica]

Alcuni ritrovamenti testimoniano che il territorio collinare circostante Prato risultava già abitato sin dal Paleolitico. La piana pratese venne successivamente abitata dagli Etruschi, come testimoniato dai recenti ritrovamenti archeologici nell'area, destinati a riscrivere la storia di questi luoghi. Rimangono infatti numerose rovine etrusche, tra cui quelle della città di Gonfienti.

Successivamente la piana fu abitata dai Romani (vi passava la via Cassia, nel tratto che collegava Firenze con Pistoia, sulla via per Luni). Il territorio dove sorge oggi Prato però era destinato alla centuriazione estesa tra Agliana e Badia a Settimo e probabilmente non ad insediamenti urbani, anche se occasionalmente sono state rinvenute nell'area di Prato, tracce di quell'epoca.

Il Medioevo[modifica]

Nell'Alto Medioevo la piana vede il degrado delle strutture di regimentazione delle acque realizzate con la centuriazione romana, ed alcune parti di essa, presumibilmente nell'area a sud si impaludirono. La zona di Prato fu interessata dalla presenza dei Bizantini e successivamente occupata dai Longobardi la cui presenza è documentata soprattutto nelle aree collinari e pedemontane.

Dopo l'assedio del 1107 da parte delle truppe di Matilde di Canossa, i conti Alberti si ritirarono nei propri castelli della Val di Bisenzio e l'abitato cominciò a costituirsi come libero Comune. Fu certamente uno tra i primissimi comuni italiani a darsi uno Statuto, redatto già a metà del XIII secolo. Per due secoli Prato conobbe una forte espansione urbana (vennero quasi raggiunti i 15000 abitanti), dovuta alla fiorente industria della lana e alla forte devozione verso una reliquia appena giunta: la Sacra Cintola. L'urbanizzazione è testimoniata dalla necessità di costruire due nuove cerchie di mura, una intorno alla metà del XII secolo e l'altra a partire dal 1300. Nel 1326, per sottrarsi alle mire espansionistiche di Firenze e alle proprie lotte interne tra le famiglie più possidenti per il controllo amministrativo, la città si sottomise alla Signoria di Roberto d'Angiò, re di Napoli. Il 23 febbraio 1351 Giovanna d'Angiò vendette la città a Firenze per 17.500 fiorini d'oro, e a quest'ultima città rimase legata fino ai giorni nostri.

Il Cinquecento e Seicento[modifica]

Nonostante la perdita della libertà, Prato continuò a svilupparsi nei secoli seguenti, seguendo le sorti di Firenze, prima sotto la dinastia dei Medici, quindi con la Repubblica Fiorentina dal 1494. A causa di questo, l'esercito della Lega Santa (creata fra il Papa Giulio II e gli Spagnoli) conquistò e devastò Prato il 29 agosto 1512. Tale saccheggio (noto come Sacco di Prato e ricordato anche dal Machiavelli nel celebre Il Principe) provocò l'inizio del declino che durò per circa due secoli.

Nel 1653 Prato ottenne finalmente il tanto ambito status di Città e di Diocesi.

Il Settecento[modifica]

Nel XVIII secolo, con la salita dei Lorena alla guida del Granducato di Toscana, la città venne abbellita e conobbe anche un notevole sviluppo culturale, che veniva promosso dagli stessi granduchi. La lungimiranza intellettuale di Prato e della sua terra in questo secolo trova la sua massima espressione nelle parole di Filippo Mazzei, amico di Thomas Jefferson, che oggi sono riportate nel secondo paragrafo della Costituzione degli Stati Uniti d'America: All men are created equal.

Storia Moderna e Contemporanea[modifica]

Nel XIX secolo Prato conobbe una notevole rinascita industriale, specialmente nel settore tessile, venendo definita "la Manchester della Toscana". Dopo l'Unità d'Italia continuò una fortissima industrializzazione e cominciò una crescita demografica, che cominciò a far uscire la città dalla cerchia delle mura trecentesche e la portò, durante il XX secolo, ad inglobare pian piano i borghi circostanti.

Tra il settembre 1943 e il marzo 1944 la città fu oggetto di violenti bombardamenti mirati a distruggere l'apparato industriale e il nodo ferroviario. Nello stesso periodo, sui rilievi appenninici vicini alla città, cominciarono a costituirsi formazioni partigiane. Nelle settimane successive un rastrellamento dei fascisti dette il via alla deportazione in Germania di 360 lavoratori e di essi torneranno vivi solo in 20. Nel settembre 1944 partigiani della Brigata Buricchi vengono catturati e impiccati a Figline.

Negli anni sessanta e settanta avvenne una consistente immigrazione proveniente da tutte le regioni meridionali che fece raddoppiare la popolazione.

La città è stata meta a partire dagli anni novanta, di una nuova e molto consistente ondata migratoria, questa volta da paesi extracomunitari ed in particolare dalla Cina. La comunità cinese a Prato è infatti la terza in Europa, dopo Londra e Parigi.

Come orientarsi[modifica]

Piazze[modifica]

  • 43.88057811.0967081 Piazza del Comune Piazza del Comune (Prato) su Wikipedia – Realizzata a fine del Duecento, all'incrocio dei due principali assi viari della città. Nella zona centrale della piazza si trova la Fontana del Bacchino che fu realizzata in bronzo tra il 1659 e il 1665 da Ferdinando Tacca, in occasione del riconoscimento del rango di città di Prato. Davanti al Palazzo Comunale (sito nella piazza) si trova anche la statua in marmo bianco di Carrara dedicata al mercante di Prato, Francesco Datini, di Antonio Garella (1896).

Porta[modifica]

  • 43.8760711.0962581 Porta Frascati (ai tre archi). Porta Frascati (Q126287738) su Wikidata
  • 43.88086111.1022782 Porta Mercatale. porta Mercatale (Q63982916) su Wikidata
  • 43.88285511.0917743 Porta Pistoiese. Porta Pistoiese (Q126287762) su Wikidata
  • 43.88462911.0936944 Porta San Fabiano. Porta San Fabiano (Q126287846) su Wikidata
  • 43.87645211.0935095 Porta Santa Trinita. Porta Santa Trinita (Q126287866) su Wikidata

Quartieri[modifica]

  • Circoscrizione Nord: Cerreto, Chiesanuova, Coiano, Figline di Prato, Galcetello, Galceti, Gli Abatoni, I Ciliani, Le Fornaci, Le Lastre, Le Sacca, San Martino, Santa Lucia, Villa Fiorita.
  • Circoscrizione Sud: Cafaggio, Casale, Castelnuovo, Campostino, Fontanelle, Grignano, Il Ferro, Iolo, Le Badie, Le Caserane, Le Colombaie, Le Fonti, Paperino, Ponte alle Vanne, Popolino, Purgatorio, San Giorgio a Colonica, San Giusto, Santa Maria a Colonica, Sant'Andrea, Tavola, Tobbiana.
  • Circoscrizione Est: Canneto, Carteano, Cavagliano, Filettole, Gonfienti, Il Cantiere, I Lecci, Il Palco, La Castellina, La Macine, La Pietà, La Querce, Mezzana, Pizzidimonte, Ponzano, Sacra Famiglia, Santa Cristina a Pimonte, Santa Gonda.
  • Circoscrizione Ovest: Borgonuovo, Capezzana, Galciana, Il Calice, Il Guado, La Dogaia, Le Pantanelle, Maliseti, Mazzone, Narnali, San Paolo, Sant'Ippolito, Vergaio, Viaccia.
  • Circoscrizione Centro: Il Pino, Il Soccorso, Reggiana.

Come arrivare[modifica]

In aereo[modifica]

Nella provincia di Prato non ci sono aeroporti ad uso civile. Gli aeroporti più vicini a Prato sono: l'43.80876311.2029051 aeroporto Amerigo Vespucci (IATA: FLR) e l'43.68388910.39252 aeroporto Galileo Galilei di Pisa (IATA: PSA).

Da Pisa[modifica]

Presso l'aeroporto si trova la stazione ferroviaria Pisa Aeroporto, che è collegata direttamente con: la stazione di Firenze Santa Maria Novella e con la stazione di Pisa centrale (sulla linea Pisa - Lucca - Pistoia - Firenze).

L'aeroporto è molto vicino al casello autostradale "Pisa Nord". Dal casello di Pisa Nord occorre imboccare l'autostrada A11 e proseguire in direzione Firenze. Il casello "Prato Ovest" dista circa 65 km da Pisa, mentre il casello di "Prato Est" è a circa 73 km di distanza.


Da Firenze[modifica]

L'aeroporto Amerigo Vespucci di Firenze si trova in località Peretola ed è il più vicino alla provincia Pratese.

L'aeroporto non è direttamente collegato alla linea ferroviaria. È possibile raggiungere le stazioni di Firenze Santa Maria Novella e Firenze Rifredi utilizzando il bus.

Arrivare a Prato in automobile dall'aeroporto fiorentino è molto semplice: l'aeroporto si trova all'uscita del casello autostradale della A11 "Firenze Nord", che dista soltanto 5 km dal casello di "Prato Est" e 13 km dal casello di "Prato Ovest".

In auto[modifica]

Dalla Toscana   Dal resto d'Italia

In treno[modifica]

Stazione di Prato Centrale
  • 43.87861111.1091676 Stazione di Prato Centrale. Scalo ferroviario di grandi dimensioni al servizio della città di Prato. Si trova sulle linee Firenze-Bologna e Firenze-Prato-Pistoia-Lucca-Viareggio. Ci sono, inoltre, altre due stazioni nella città, Prato Porta al Serraglio e la nuova stazione di Prato Borgonuovo. Stazione di Prato Centrale su Wikipedia stazione di Prato Centrale (Q3970613) su Wikidata
  • 43.884511.09867 Stazione di Prato Porta al Serraglio. Fermata ferroviaria della ferrovia Maria Antonia. Per importanza, è la seconda stazione della città di Prato dopo quella di Prato Centrale. Fra le tre stazioni della città è quella più vicina al centro storico, essendo a soli cinque minuti a piedi da piazza del Duomo. Stazione di Prato Porta al Serraglio su Wikipedia stazione di Prato Porta al Serraglio (Q3970607) su Wikidata
  • 43.891311.07548 Stazione di Prato Borgonuovo. Piccola stazione ferroviaria posta nella periferia della città di Prato inaugurata l'11 dicembre 2005. È la più recente della città. Si trova sulla linea Firenze-Prato-Pistoia-Lucca-Viareggio, dispone di due binari passanti e due piccole pensiline. Al primo binario transitano i convogli per Pistoia, Lucca e Viareggio. Mentre al secondo binario i convogli per Prato Centrale e Firenze Santa Maria Novella. Fermano solo treni regionali. Stazione di Prato Borgonuovo su Wikipedia stazione di Prato Borgonuovo (Q3970606) su Wikidata


Come spostarsi[modifica]

Con mezzi pubblici[modifica]

A Prato ci sono cinque linee di bus frequenti che collegano: il centro storico, la stazione ferroviaria di Prato, la periferia e i comuni limitrofi. Il servizio bus è gestito dalla Cooperativa Autolinee Pratesi (CAP): Orari Autobus e Punti vendita biglietti autobus e informazioni.

In taxi[modifica]

A Prato ci sono diversi punti di sosta dei taxi: Piazza Duomo, Stazione Centrale, Pratilia, piazzale Falcone e Borsellino, via Cavour, via Corridoni e via Paronese (Orario: Servizio 24 ore su 24 per tutte le destinazioni). In particolare:

In auto[modifica]

Per chi si sposta in auto può essere utile avere presente dove poter lasciar la macchina:


Cosa vedere[modifica]

Dentro le mura[modifica]

Piazza del Duomo[modifica]

Duomo di Prato
Filippo Lippi, Storie di santo Stefano e san Giovanni Battista, Salomè
  • 43.88194411.0977781 Duomo di Prato (Basilica Cattedrale di Santo Stefano). La chiesa, a tre navate, è costruita in pietra alberese (proveniente dai Monti della Calvana) e marmo verde (estratto dal Monteferrato). Risale molto probabilmente al VI secolo. È uno degli esempi più importanti dell'architettura religiosa tra il XII secolo e il XV secolo nella regione, con un elegante passaggio al suo interno tra le ampie arcate romanico-lombarde e lo slancio del gotico nel transetto, progettato molto probabilmente dal celebre Giovanni Pisano, che al suo interno realizzerà un crocifisso ligneo e il suo ultimo capolavoro, la Madonna della Cintola, nel 1317. Vi è conservata la reliquia della sacra Cintola. Le opere più importanti sono il pulpito esterno (costruito da Michelozzo e decorato da Donatello), il pulpito interno di Mino da Fiesole e Antonio Rossellino del 1472, la Madonna dell'Ulivo, unica opera realizzata insieme dai celebri fratelli Da Maiano, Giovanni, Benedetto e Giuliano. Nel transetto invece vi sono gli affreschi di Filippo Lippi (nella Cappella Maggiore), una delle massime espressioni del Rinascimento italiano, gli affreschi di Paolo Uccello (nella Cappella dell'Assunta), e di Agnolo Gaddi (nella Cappella della sacra Cintola), all'interno di una cancellata bronzea realizzata da alcuni dei più importanti orafi del XV secolo. Duomo di Prato su Wikipedia duomo di Prato (Q1236622) su Wikidata
Filippo Lippi, Esequie di San Girolamo
  • 43.88226111.0979032 Palazzo Vescovile. Attiguo alla cattedrale è il Palazzo Vescovile (XIV-XVII secolo), antica residenza dei proposti della pieve è ancora oggi residenza del Vescovo di Prato. La facciata è caratterizzata da un portale bugnato, sovrastato dallo stemma in pietra del cardinale Carlo de' Medici, ultimo proposto pratese, dal 1619 al 1653, prima della creazione della Diocesi.
    Parte dell’edificio è occupato dal Museo dell'Opera del Duomo, fondato nel 1967 e ampliato in più tempi per ospitare opere provenienti dalla Cattedrale di Santo Stefano e dal territorio diocesano.
    Palazzo Vescovile (Prato) su Wikipedia Palazzo Vescovile (Q3891075) su Wikidata
Palazzo Vestri
  • 43.88173711.0973043 Palazzo Vestri. Sorto al posto dell'antica chiesa di San Giovanni Rotondo ha assunto le forme attuali durante la ristrutturazione del 1820-1830 a cura dell'architetto Giuseppe Valentini. Palazzo Vestri su Wikipedia Palazzo Vestri (Q48813909) su Wikidata
  • 43.88245811.0970334 Palazzo Dragoni. Storica sede dell'Accademia degli Infecondi. Palazzo Dragoni su Wikipedia Palazzo Dragoni (Q86660497) su Wikidata
  • 43.88170711.0975885 Palazzo Lorini Pittei. La sua storia inizia nel Duecento con Bonato di Baldanza e Tancredi di Orlandino che avevano edificato due case torri separate una delle quali ancora visibile su via del Corso, mentre la facciata su piazza del Duomo presenta ancora i tratti duecenteschi. Palazzo Lorini Pittei su Wikipedia Palazzo Lorini Pittei (Q86661252) su Wikidata
  • 43.88216111.097356 Fontana del Pescatorello. Fontana del Pescatorello su Wikipedia Fontana del Pescatorello (Q3747362) su Wikidata
  • 43.88182911.0974037 Monumento a Giuseppe Mazzoni. Monumento a Giuseppe Mazzoni su Wikipedia Monumento a Giuseppe Mazzoni (Q61963106) su Wikidata

Chiese[modifica]

Santuario della Madonna del Giglio
  • 43.8811.0983338 Santuario della Madonna del Giglio, via San Silvestro. Santuario ricostruito nel 1680, conserva un imponente altare in scagliola su disegno di Giovan Battista Balatri, completato nel 1705 da una tela di Pier Dandini con Dio Padre e santi. Santuario della Madonna del Giglio su Wikipedia santuario della Madonna del Giglio (Q1248706) su Wikidata
Basilica di Santa Maria delle Carceri
  • 43.87941711.0984449 Basilica di Santa Maria delle Carceri, Piazza Santa Maria delle Carceri. Basilica rinascimentale con pianta a croce greca, opera di Giuliano da Sangallo. All'interno si trovano decorazioni in maiolica di Andrea della Robbia e vetrate su disegno di Domenico Ghirlandaio. Basilica di Santa Maria delle Carceri su Wikipedia basilica di Santa Maria delle Carceri (Q1714149) su Wikidata
Chiesa di San Domenico
  • 43.88147211.09408910 Chiesa di San Domenico. Di interno barocco, conserva negli altari laterali, un raffinato Crocifisso su tavola di Lorenzo di Niccolò (fine XIV secolo), un Miracolo di san Vincenzo, della scuola di Pier Dandini e una Madonna e angeli di Giuseppe Pinzani, un'Annunciazione (1633) di Matteo Rosselli, una maestosa tavola col Crocifisso che parla a san Tommaso (1590 circa) del Poppi, e San Vincenzo che esorcizza un ossesso (1664 circa) di Vincenzo Dandini. Chiesa di San Domenico (Prato) su Wikipedia chiesa di San Domenico (Q3669891) su Wikidata
Chiesa di Sant'Agostino
  • 43.88442511.0962511 Chiesa di Sant'Agostino, piazza Sant'Agostino. La chiesa ha una pianta basilicale e racchiude al suo interno la Madonna della Consolazione di Giovan Battista Naldini, l'Elemosina di san Tommaso (1660) di Lorenzo Lippi, Immacolata dell'Empoli (1630 circa) e una tela attribuita a Simone Pignoni. Chiesa di Sant'Agostino (Prato) su Wikipedia chiesa di Sant'Agostino (Q3672309) su Wikidata
Chiesa di San Francesco
  • 43.8792311.0971112 Chiesa di San Francesco. All'interno è visibile il monumento sepolcrale di Geminiano Inghirami (1460 circa), di Pasquino da Montepulciano (in uno stile vicino anche a Antonio Rossellino). Chiesa di San Francesco (Prato) su Wikipedia chiesa di San Francesco (Q3670086) su Wikidata
Basilica dei Santi Vincenzo e Caterina de' Ricci
  • 43.881811.093513 Basilica dei Santi Vincenzo e Caterina de' Ricci, piazza San Domenico. La chiesa, ultimata alla fine del Cinquecento, venne completamente rinnovata dopo la canonizzazione di Caterina de' Ricci (esempio di misticismo più importante prima di Santa Maria Maddalena de' Pazzi) nel XVIII secolo. Ha al centro un prezioso altare marmoreo del Ticciati: raffigurante Santa Caterina abbracciata dal Crocifisso; sotto l'altare è conservata l'urna dove è posto il corpo incorrotto della Santa. Altri miracoli legati a Santa Caterina sono presentati nei rilievi sulle pareti (Ticciati e Vincenzo Foggini), mentre gli eleganti altari marmorei ospitano un bel Martirio di santa Caterina d'Alessandria, di Vincenzo Meucci, una cinquecentesca Natività di Michele delle Colombe e tele del Pucci, autore anche degli affreschi sulla volta con la Gloria di santa Caterina e angeli. Notevole, in una cappellina, il raffinato rilievo marmoreo quattrocentesco con la Madonna e il Bambino, di Matteo Civitali. Basilica dei Santi Vincenzo e Caterina de' Ricci su Wikipedia basilica dei Santi Vincenzo e Caterina de' Ricci (Q3635657) su Wikidata
Chiesa dello Spirito Santo, Presentazione al tempio di Filippo Lippi
  • 43.87803311.09372514 Chiesa dello Spirito Santo. La piccola chiesa ha al suo interno una Presentazione al Tempio (1468) di Filippo Lippi, e una notevole Sant'Anna, Madonna e Bambino (1530 circa), di Michele Tosini e Ridolfo Ghirlandaio, la Visitazione (1584) di Niccolò Latini (dove compare la citazione di un bambino a cavallo di un manico di scopa). Sull'altare principale troviamo la Pentecoste (1598) di Santi di Tito e di fianco l'Annunciazione (1370 circa) di Jacopo di Cione e un rilievo col Battista (1475 circa), di Francesco Ferrucci. Chiesa dello Spirito Santo (Prato) su Wikipedia chiesa dello Spirito Santo (Q3669286) su Wikidata
Chiesa di San Bartolomeo
  • 43.8792811.1019115 Chiesa di San Bartolomeo. Costruita originariamente nel XIV secolo per i Carmelitani, andò distrutta nel 1944. Ricostruita nelle forme attuali nel 1958, all'interno conserva parte dei capolavori dell'antica chiesa come una Trinità con gli evangelisti, santa Caterina e san Carlo Borromeo dell'Empoli, due tele del fiammingo Livio Mehus (Riposo durante la fuga in Egitto e il Matrimonio mistico di santa Caterina, del 1675 circa), dipinti di Santi di Tito, Pier Dandini, Leonardo Mascagni e un imponente Crocifisso ligneo del 1320-30. Chiesa di San Bartolomeo (Prato) su Wikipedia chiesa di San Bartolomeo (Q3669519) su Wikidata
Monastero e chiesa di San Niccolò
  • 43.88041911.09237616 Monastero e chiesa di San Niccolò, Piazza Cardinale Niccolo' 6,. L'altare maggiore in marmi colorati (1647) ospita una vivace Assunta (1697) di Alessandro Gherardini; di lato un tabernacolo rinascimentale (1478) di Francesco Ferrucci; nella chiesa sono inoltre interessanti pale del XVI-XVIII secolo e affreschi del Tre-Quattrocento: come Madonna col Bambino e i Santi Niccolò e Domenico, attribuito a Antonio Vite, e un quattrocentesco affresco con Storie di San Nicola, di Pietro di Miniato. Monastero e chiesa di San Niccolò su Wikipedia monastero e chiesa di San Niccolò (Q3860571) su Wikidata
Chiesa di San Fabiano
Monastero di San Clemente
  • 43.88409711.09398617 Chiesa di San Fabiano. Fondata prima del 1082 come badia, apparteneva a un monastero benedettino, passato poi ai vallombrosani, venne poi concessa ai minori francescani (1726). La badia nel 1783 divenne sede del seminario (in uso, ma non aperta al pubblico). Chiesa di San Fabiano (Prato) su Wikipedia chiesa di San Fabiano (Q3669946) su Wikidata
  • 43.88236411.09315818 Monastero di San Clemente. La chiesa dell'omonimo monastero di clausura ha una struttura cinquecentesca e altari seicenteschi: il maggiore ospita una Sacra conversazione (1535 circa) di Fra' Paolino, i laterali un San Clemente del 1520 circa e una settecentesca Madonna del Rosario, copia da una pala romana di Giovan Francesco Romanelli (in uso, ma non aperta al pubblico). Monastero di San Clemente (Prato) su Wikipedia monastero di San Clemente (Q3860476) su Wikidata

Musei[modifica]

Palazzo Pretorio
  • 43.88053311.09652519 Museo di Palazzo Pretorio (Museo civico), piazza del Comune (davanti all'attuale Palazzo Comunale), +39 0574 19349961. Il museo raccoglie dipinti e sculture patrimonio della città di Prato oltre a presentare mostre temporanee. Aperto nel 1912 nelle stanze di Palazzo Pretorio, ha alcune delle opere più importanti dei pittori dal XIV secolo al Rinascimento che spaziano da Filippo Lippi e Filippino Lippi, Bernardo Daddi, Giovanni da Milano e Donatello, fino ad arrivare al neoclassico Lorenzo Bartolini e al contemporaneo J. Lipchitz. Museo civico (Prato) su Wikipedia Museo di Palazzo Pretorio (Q3867768) su Wikidata
  • 43.87651611.09790820 Museo del tessuto, . È uno dei più importanti a livello nazionale ed europeo sulla storia e lo sviluppo della tessitura dall'antichità ai giorni nostri. Museo del tessuto su Wikipedia Museo del tessuto (Q3867983) su Wikidata
  • 43.88161111.09377821 Museo di pittura murale, . aperto su appuntamento. Aperto nel 1974, fu il primo museo italiano specificamente destinato a ospitare affreschi staccati, sinopie. Museo di pittura murale su Wikipedia Museo di pittura murale (Q3868222) su Wikidata
  • 43.88022211.09488622 Palazzo degli Alberti. aperto su appuntamento. Di origini duecentesche, al suo interno si trova anche la "Galleria di Palazzo degli Alberti", che raccoglie la ricca collezione di quadri e sculture della Cassa di Risparmio di Prato. Palazzo degli Alberti su Wikipedia Palazzo degli Alberti (Q3891172) su Wikidata

Palazzi e monumenti[modifica]

Le mura di Prato
Castello dell'Imperatore
  • Mura trecentesche. All'interno di queste sono riuniti quasi tutti i principali edifici storici. Il circuito esagonale delle mura racchiude l'originario nucleo urbano di Prato, costellato di antiche case-torri. Mura di Prato su Wikipedia mura di Prato (Q3328007) su Wikidata
  • 43.87913911.0978423 Castello dell'Imperatore, . Conosciuto anche come Fortezza di S.Barbara o Castello Svevo, può essere considerato la più importante testimonianza architettonica dei secoli XI-XIII. Castello dell'Imperatore su Wikipedia Castello dell'Imperatore (Q1089361) su Wikidata
Piazza del Comune e Palazzo comunale
  • 43.88084211.09665324 Palazzo Comunale, Piazza del Comune (prospiciente Palazzo Pretorio). aperto su appuntamento. È stato realizzato, come sede dei priori, collegando edifici diversi. Attualmente vi ha sede il Municipio. Al primo piano del palazzo comunale, in quello che un tempo era il Teatro dei Semplici è allestita la storica "quadreria", sono conservati inoltre vari ritratti dei Podestà di Prato e dei Granduchi toscani. Nel salone del Consiglio Comunale sono conservati due affreschi del XIV secolo, che rappresentano una Allegoria della Giustizia e una Maestà (cioè una Madonna in trono col Bambino). All'interno del palazzo sono conservati vari ritratti dei Podestà di Prato e dei Granduchi toscani. Palazzo Comunale (Prato) su Wikipedia Palazzo Comunale (Q3889911) su Wikidata
Palazzo Datini
  • 43.87999411.0954525 Palazzo Datini. Eretto nel XIV fu l'abitazione del celebre mercante Francesco di Marco Datini (Prato 1335-1410). Egli lascia un'importante testimonianza di sé, fatta di registri contabili e di carteggi, che costituiscono un consistente fondo, oggi, depositato presso l'Archivio di Stato di Prato, che ha sede in quella antica abitazione. Forse l'unico palazzo mercantile medievale giunto integralmente fino a noi che aveva svolto anche un uso pubblico ospitando per due volte il re di Napoli Luigi II d'Angiò. È stato decorato da importanti artisti come Agnolo Gaddi e Niccolò Gerini sia nelle sale interne sia all'esterno. Palazzo Datini su Wikipedia Palazzo Datini (Q3889989) su Wikidata
Convitto nazionale statale Francesco Cicognini
  • 43.87876411.09382826 Convitto nazionale statale Francesco Cicognini, . Il più antico istituto scolastico di Prato. La sua origine risale al 1692, per opera dei padri Gesuiti, in seguito al lascito del canonico Francesco Cicognini. Qui hanno studiato, fra gli altri, Gabriele D'Annunzio e Curzio Malaparte. Convitto nazionale statale Francesco Cicognini su Wikipedia Convitto Nazionale Cicognini (Q3689758) su Wikidata
  • 43.88091111.09917227 Torri gemelle di via Garibaldi (torri di Borgo al Cornio), via Giuseppe Garibaldi. Sono le torri più alte sopravvissute a Prato: quella in alberese risale al XII secolo, e quella in mattoni fu realizzata come ampliamento della prima nel XIII secolo. Torri gemelle di via Garibaldi su Wikipedia torri gemelle di via Garibaldi (Q18785639) su Wikidata
  • 43.88039411.09918528 Palazzo Vai, via Pugliesi, 26. È uno degli edifici più grandi del centro storico della città, è oggi sede del Palazzo delle Professioni e dell'Università Monash. Palazzo Vai su Wikipedia Palazzo Vai (Q3891037) su Wikidata
  • 43.88010611.09677529 Palazzo Banci Buonamici. Eretto su preesistenze del XII secolo è oggi la sede della Provincia di Prato. Palazzo Banci Buonamici su Wikipedia Palazzo Banci Buonamici (Q24940045) su Wikidata
  • 43.88068611.09957730 Palazzo Buonamici Nencini, via Garibaldi, 63. L'interno, di struttura medievale, conserva un salone con stucchi e dipinti da Gian Domenico Ferretti, rappresentanti Alessandro Magno e la famiglia di Dario e la Storia di Jefte (1728-30). Palazzo Buonamici Nencini su Wikipedia Palazzo Buonamici Nencini (Q18785527) su Wikidata
  • Case Nuove. Progettate da Giovan Battista Foggini, scultore e architetto granducale. Case Nuove (Prato) su Wikipedia Case Nuove (Q28671613) su Wikidata
  • Palazzo Geppi Naldini. Di forme settecentesche si trova in piazza San Francesco, sul lato opposto dell'omonima chiesa. Palazzo Geppi Naldini su Wikipedia Palazzo Geppi Naldini (Q86662195) su Wikidata
  • 43.87993611.1030531 Casa del Littorio, piazza Mercatale. Casa del Littorio (Prato) su Wikipedia Casa del Littorio (Q3661226) su Wikidata
  • 43.87808611.09688132 Palazzo della Pubblica Assistenza L'Avvenire. Palazzo della Pubblica Assistenza L'Avvenire su Wikipedia palazzo della Pubblica Assistenza L'Avvenire (Q3925252) su Wikidata
  • 43.87755611.10358333 Sede della Cassa di Risparmio di Firenze. Sede della Cassa di Risparmio di Firenze (Prato) su Wikipedia Istituto Bancario San Paolo (Prato) (Q3803593) su Wikidata
  • 43.88042811.09683634 Fontana del Bacchino. Fontana del Bacchino su Wikipedia fontana del Bacchino (Q3747344) su Wikidata
Monumento in Piazza San Marco
  • 43.877711.101935 Forma squadrata con taglio, Piazza San Marco. Forma squadrata con taglio su Wikipedia Forma squadrata con taglio (Q3748112) su Wikidata
  • 43.8807511.09672236 Monumento a Francesco Datini. Monumento a Francesco Datini su Wikipedia Monumento a Francesco Datini (Q60840193) su Wikidata
  • 43.87927911.09773137 Monumento ai caduti (L'Eroismo che conforta il Dovere). Monumento ai caduti (Prato) su Wikipedia Monumento ai Caduti di Prato (Q65128430) su Wikidata
  • 43.87969411.09616738 Fontana dei Delfini. Fontana dei Delfini (Prato) su Wikipedia fontana dei Delfini (Q63982791) su Wikidata

Fuori le mura[modifica]

Centro per l'Arte Contemporanea
  • 43.86103311.10893443 Centro per l'Arte Contemporanea "Luigi Pecci", V.le della Repubblica, 277, +39 0574 5317, . Gio-dom 10:00-19:00. La struttura originaria, ispirata al modello polifunzionale del Centro Georges Pompidou di Parigi, comprende lo spazio espositivo, il CID/Centro di Informazione e Documentazione sulle Arti visive con la biblioteca specializzata sull'arte e sull'architettura contemporanea, il Dipartimento Educazione, inaugurato nel 1989. Centro per l'arte contemporanea Luigi Pecci su Wikipedia Centro per l'arte contemporanea Luigi Pecci (Q2946179) su Wikidata
  • 43.88881711.10127244 Lanificio Figli di Michelangelo Calamai. Lanificio Figli di Michelangelo Calamai su Wikipedia Lanificio Figli di Michelangelo Calamai (Q3826915) su Wikidata
  • 43.87735311.10556445 Sede INAIL. Sede INAIL (Prato) su Wikipedia Sede INAIL (Q3954113) su Wikidata
  • 43.88081911.08733646 Cimitero della Misericordia. Cimitero della Misericordia (Prato) su Wikipedia cimitero della Misericordia (Q104553103) su Wikidata
  • 43.88089711.10233147 Ponte Mercatale. Documentato dal 1291, ampliato e modificato nei secoli successivi, fino al suo allargamento negli anni 1920, è il ponte di accesso all'omonima piazza. Il ponte fu fatto saltare dai tedeschi in ritirata dopo i pesanti bombardamenti alleati del 1944 e poi fu ricostruito cercando di recuperare l'originaria struttura medievale. ponte Mercatale (Q28003391) su Wikidata
  • Ponte Petrino. L'attuale ponte sorge sul sito storico dell'antico ponte romano, la cui presenza è ricordata dall'antroponimo che lo associa al geniere e generale delle legioni romane, Marco Petreio, detto Petrino (110 a.C. - aprile 46 a.C.). Il nuovo ponte, inaugurato nel 1966, è costruito in cemento armato e attraversa il fiume Bisenzio con tre campate di circa 18 metri ciascuna, è lungo 52 metri ha un piano viabile largo oltre venti metri.

Fuori dal centro abitato[modifica]


Eventi e feste[modifica]

Piazza Duomo, sfila il Corteggio storico
  • 8 settembre - Corteggio Storico. L'antica e celebre Fiera di Prato ha il suo culmine l'8 settembre, Festività della Madonna, a ricordare una tradizione che ha le proprie radici nel Medioevo. Festa civile e insieme religiosa, le manifestazioni per l'8 settembre resistono alle difficoltà del momento e alle trasformazioni nel corso del tempo. La Fiera e il Settembre pratese sono la testimonianza di un'identità a cui la Città rimane fedele, pur nel suo continuo rinnovarsi. L'8 settembre i gruppi in costume attraversano le vie del centro città per raggiungere piazza Duomo, dove si incrociano i valori laici e religiosi, simbolicamente rappresentati dalle tre chiavi (due di proprietà del Comune ed una della Diocesi). Le chiavi aprono e chiudono lo scrigno della Sacra Cintola, la reliquia la cui Ostensione chiude, ormai da secoli, i festeggiamenti per l'8 settembre. Un rituale che mantiene inalterata la sua carica simbolica e che si ripete a testimoniare l'unità della comunità pratese. Corteggio storico su Wikipedia Corteggio storico (Q56323566) su Wikidata
  • Contemporanea festival. Fine settembre, inizio ottobre. È un festival internazionale di teatro che si svolge a Prato dal 1999. La manifestazione ha luogo alla fine maggio e presenta importanti artisti della scena teatrale contemporanea nazionale e internazionale.


Cosa fare[modifica]


Acquisti[modifica]


Come divertirsi[modifica]

Spettacoli[modifica]

  • 43.87572711.1095591 Stadio Lungobisenzio. Stadio Lungobisenzio su Wikipedia stadio Lungobisenzio (Q3967831) su Wikidata

Cinema[modifica]

Teatri[modifica]

Locali notturni[modifica]


Dove mangiare[modifica]

Il pane, detto bozza pratese, è sicuramente l'elemento base della cucina. A Prato, come a Firenze, si è soliti usare il pane per preparare crostini coi fegatini, la panzanella e la pappa al pomodoro.

Prezzi modici[modifica]

Prezzi medi[modifica]

Prezzi elevati[modifica]


Dove alloggiare[modifica]

Prezzi modici[modifica]

Prezzi medi[modifica]

Prezzi elevati[modifica]


Sicurezza[modifica]

Farmacie di Turno[modifica]

Per farmacie di turno consulta il sito ufficiale qui


Come restare in contatto[modifica]

Internet[modifica]

  • Internet Point Net Piu Di Bisori L., Viale della Repubblica, 284, +39 0574 596764.
  • Internet Point - New Net, Via Giuseppe Mazzini, 61, +39 0574 29335.
  • Internet Point- New Net - Di Pirozzoli Marco, Via Giuseppe Mazzini, 61, +39 0574 27213.
  • Internetional Services Point Di Todorova Boyka Nikolaeva E C. Sas Money Transfer, Via S. Vincenzo, 15, +39 0574 484080.
  • Kewu Point Di Wu Kewu, Via Tozzini Valeria, 9, +39 0574 730412.
  • Internet Point New Net, Via Giuseppe Mazzini, 61, +39 0574 29335.
  • New Toscana Call Center & Internet Point Di Ali Azmat, Via Dell'Arco, 4/A, +39 0574 440423.


Nei dintorni[modifica]

All'interno dell'omonima provincia sono presenti i seguenti comuni:

Itinerari[modifica]


Altri progetti

CittàBozza: l'articolo rispetta il modello standard e ha almeno una sezione con informazioni utili (anche se di poche righe). Intestazione e piè pagina sono correttamente compilati.