Battaglia di Adrianopoli (378): differenze tra le versioni

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{{F|battaglie|maggio 2020|Mancano le fonti a molti passaggi}}
{{coord|41|48|59|N|26|32|48|E|display=title}}
{{Infobox conflitto
|Tipo = Battaglia
|Nome del conflitto =
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|Data = 9 agosto [[378]]
|Esito = Decisiva vittoria gota
|Schieramento1 = {{simbolo|Labarum of Constantine the Great.svg|25}} [[Impero romano d'Oriente]]
|Schieramento2 = {{simbolo|Barbare à cheval.jpg|30}} [[Visigoti]]
|Comandante1 = [[Valente (imperatore romano)|Valente]]†<br>[[Traiano (magister peditum)|Traiano]]†<br>[[Ricomere]]
|Comandante2 = [[Fritigerno]]
|Effettivi1 = 1535.000 e 20-40.000
|Effettivi2 = 50.000 e 30100.000
|Perdite1 = sconosciute2/3 degli effettivi romani
|Perdite2 = 15.000 e 20.000 (2/3 degli effettivi romani)sconosciute
}}
{{Guerra gotica (376-382)}}
La '''battaglia di Adrianopoli''' ebbe luogo presso l'[[Edirne|omonima città]], sita nella [[Tracia (provincia romana)|provincia romana della Tracia]], il 9 agosto [[378]] e si concluse con l'annientamento dell'[[esercito romano]] guidato dall'imperatore d'Oriente [[Valente (imperatore romano)|Valente]] ad opera dei [[Visigoti]] di [[Fritigerno]].
 
== Contesto storico ==
{{Vedi anche|Guerra gotica (376-382)}}
 
Nell'anno 376 gruppi di [[Goti]], sotto la spinta degli [[Unni]], chiesero all'[[imperatore d'Oriente]] [[Valente (imperatore romano)|Valente]] il permesso di oltrepassare il fiume [[Danubio]]: Valente, nonostante alcune perplessità, accettò la richiesta, allettato dalla prospettiva di ottenere nuove braccia per coltivare le terre incolte e nuovi guerrieri per rinfoltire le file dell'esercito romano. Il sovrano, secondo alcune fonti antiche, pose quali condizioni la conversione dei Goti al [[cristianesimo]], il disarmo dei guerrieri e la consegna di bambini come ostaggi; i Goti avrebbero avuto in cambio terre da coltivare e sussidi dall'Impero.
 
Tuttavia la gran confusione in cui si svolsero le operazioni di trasbordo impedì il conteggio dei Goti, il cui numero era stato probabilmente sottostimato dalle autorità imperiali. Inoltre, la cattiva organizzazione non consentì ai Romani di provvedere efficacemente al disarmo dei guerrieri, mentre funzionari imperiali corrotti, all'insaputa dell'imperatore, rivendevano altrove le derrate stanziate per le popolazioni appena accolte, in breve ridotte alla fame ed alla miseria. Dopo essere stata costretta in condizioni di vita estremamente precarie sulla riva occidentale del Danubio, in attesa che giungessero istruzioni dell'imperatore da [[Antiochia di Siria|Antiochia]], la moltitudine di profughi proseguì verso [[Marcianopoli]], presso la quale tuttavia non era stata allestita alcuna misura di accoglienza: gli abitanti della città non permisero neppure ai Goti affamati di approvvigionarsi. Ciò provocò le ire dei barbari, i quali si ribellarono alle guardie romane che cercavano di riportarli all'ordine.
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=== Comandanti romani ===
* [[Valente (imperatore romano)|Valente]]
** [[Ricomere]], ''[[comes domesticorum]]'' di Graziano, sopravvissuto alla battaglia
** [[Sebastiano (generale romano)|Sebastiano]], ''[[magister peditum]]'', morto nella battaglia
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Dopo la sconfitta delle legioni romane, [[Teodosio I|Teodosio]] (chiamato alla guida dell'impero d'Oriente da Graziano dopo la morte di Valente) e i suoi successori adottarono una nuova strategia di contenimento nei confronti dei barbari. In seguito a quest'evento, traumatico per la direzione imperiale e per il sistema romano nel suo complesso, gli imperatori, incapaci di fermare le invasioni militarmente, cominciarono ad adottare politiche di [[appeasement|accomodamento]] basate sui sistemi della ''[[hospitalitas]]'' e della ''[[Socii e Foederati|foederatio]]'', ovvero su meccanismi che consentissero l'integrazione e l'assimilazione delle genti che premevano lungo il ''limes'' romano. La battaglia, inoltre, accelerò quel processo di apertura all'immigrazione barbarica delle popolazioni d'oltre [[Danubio]] che richiedevano di stabilirsi nell'Impero.
 
Adrianopoli innescò un circolo vizioso per il quale le forze militari romane iniziarono a fare assegnamentoaffidamento, in modo sempre più esclusivo, sull'apporto dei soldati di origine barbarica, al punto che l'esercito giunse ad essere costituito, in larga parte, da mercenari e truppe barbare romanizzate e da non poter prescindere dall'impiego di ''[[dediticii]]''. La battaglia segnò l'inizio del percorso che avrebbe portato alla caduta definitiva della parte occidentale dell'Impero e al suo sfaldamento.
 
L'incapacità di far fronte a queste domande, il rafforzarsi della posizione dei comandanti barbari i quali disponevano, spesso, di un proprio e autonomo esercito all'interno dell'impalcatura militare romana, l'acuirsi della forma del ricatto costituirono i punti deboli del potere romano. Questo processo fu contrastato e arrestato con successo alla metà del V secolo nella ''Pars Orientis'' dell'impero, mentre in occidente si svilupperà incontrastato finché il generale dell'esercito romano [[Odoacre]], eliminato il ''magister militum praesentalis'' [[Flavio Oreste]] e deposto l'imperatore [[Romolo Augusto]], nel 476, inviò le insegne imperiali nell'impero d'oriente sancendo formalmente la fine dell'[[impero romano d'occidenteOccidente]].
 
==Note==
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== Altri progetti ==
{{interprogetto|preposizione=sulla}}
 
== Collegamenti esterni ==
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[[Categoria:Guerra gotica (376-382)]]
[[Categoria:Edirne]]
[[Categoria:Valente (imperatore romano)]]