Dubravka Ugrešić: differenze tra le versioni

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|Immagine = Dubravka Ugresic 2006.jpg
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== Biografia ==
Nata il 27 marzo 1949 da madre bulgara e padre croato, Dubravka cresce a [[Kutina]], nella [[Regione di Sisak e della Moslavina]] - nella parte interna della [[Croazia]] - al tempo della [[Repubblica Socialista Federale di Jugoslavia]]. Studia [[Letteratura comparata|Letteratura]] e [[lingua russa|Russo]] a [[Zagabria]], e per un anno frequenta l'Università di Mosca come ricercatrice, studiando gli scrittori dell'avanguardia sovietica degli anni Venti e Trenta, di cui cura un'antologia<ref name=":4">{{Cita news|autore=Maja Yaggi|url=https://www.edizioninottetempo.it/media/news/files/15/leggi-la-recensione-d1590.pdf|titolo=Non chiamatemi "scrittrice croata"|pubblicazione=Corriere della sera|data=26 marzo 2008|accesso=13 settembre 2018}}</ref>. Lavora come ricercatrice presso l’Istituto per le scienze letterarie della Facoltà di filosofia di Zagabria per vent'anni, svolgendo contemporaneamente l'attività di scrittrice.<ref name=":1">{{Cita web|url=http://www.dubravkaugresic.com|titolo=Official page - about|accesso=30 settembre 2009|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20071018022451/http://www.dubravkaugresic.com/|dataarchivio=18 ottobre 2007|urlmorto=sì}}</ref> Esordisce come scrittrice nel 1971 con una raccolta di racconti per bambini ''Mali plamen (La piccola fiamma)'', cui seguono ''Filip i sreća (Filipo e la felicità,'' 1976'')'', ''Poza za prozu'' e ''Nova ruska proza''. Ottiene il successo sperato solo nel 1981 per ''Štefica Cvek u raljama života'' (''Stefania tra le mascella della vita''), romanzo ironico d'impronta [[Postmodernismo|post-modernista]]; nel 1984 il regista croato [[Rajko Grlić]] ne trae un film, ''U raljama života''.
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Nel 1991, quando scoppiano le [[guerre jugoslave]], Ugrešić, pacifista, critica il conflitto e il nazionalismo serbo e croato, diventando così bersaglio di giornalisti e politici nazionalisti e oggetto di denigrazione continua dei media. Viene etichettata come "una prostituta, una strega, una traditrice"<ref name=":4" /><ref name=":3">{{Cita news|lingua=EN|nome2=Ugrešić Dubravka|autore=Boym Svetlana|titolo=Dubravka Ugrešić|pubblicazione=Bomb|editore=New Art Publications|data=2002|pp=74-80|vol=80}}</ref> e nel 1993 lascia la Croazia, e si stabilisce nei [[Paesi Bassi]]. Lavora come insegnante in diverse università europee e americane tra cui [[Università di Harvard|Harvard]], [[Università della California, Los Angeles|UCLA]], [[Columbia University|Columbia]] e [[Università libera di Berlino|Freie Universität Berlin]].<ref name=":1" />
 
Le sue opere, tradotte in più di venti lingue, le hanno fatto vincere diversi premi letterari, fra cui l'Österreichischem Staatpreis für Europäische literatur, conferitogli dal [[Austria|Governo austriaco]], il [[Premio Feronia-Città di Fiano|Premio Feronia]] a [[Fiano]] (2004), il Vilenica Prize in Slovenia (2016) e il Neustadt International Prize for Literature nel 2016.
 
Nel 2014 ha pubblicato ''Cultura Karaoke'' per Edizioni nottetempo, seguito nel 2016 da ''Europa in seppia'', che rappresentano il secondo e il terzo capitolo di un commentario sul nostro tempo iniziato con ''Vietato leggere'' del 2005.<ref>{{Cita news|autore=Andrea Bajani|url=https://ilmanifesto.it/nella-girandola-dei-festival-che-fine-ha-fatto-la-letteratura/|titolo=Nella girandola dei festival, che fine ha fatto la letteratura?|pubblicazione=Il Manifesto|data=20 marzo 2016|accesso=12 settembre 2018}}</ref>
 
Vive e lavora ad Amsterdam e collabora con diversi giornali e riviste.<ref name=":0">{{Cita news|lingua=EN|autore=Veličković Vedrana|titolo=Europe in Sepia|pubblicazione=Wasafiri|data=16.05. maggio 2014|pp=13-17}}</ref>
 
== Opere ==
Nel 1971, ad appena 21 anni, Ugrešić esordisce con ''Mali Plamen (La piccola fiamma),'' con quale vince il premio per il miglior libro per bambini in Croazia.<ref name=":0" />
 
Nel 1981 esce il suo primo romanzo, ''Štefica Cvek u raljama'' ''života'' (''Stefania nella mascella della vita''). Ispirato a ''[[Madame Bovary]]'' di [[Gustave Flaubert]], combina elementi della letteratura classica con il genere del romanzo rosa e [[chick lit]].<ref name=":2" /> Protagonista della storia è una giovane dattilografa, Steffie Speck, il cui il nome le è stato ispirato da una rubrica che era solita leggere, ''Dear Abby''. Dubravka gioca in continuazione con il suo personaggio usando la parodia e introducendo elementi [[kitsch]] per raccontarne le storie d'amore.<ref name=":0" /> Il regista croato [[Rajko Grlić]] nel 1984 ne trae il film ''U raljama života.''<ref>{{Cita web|url=https://mojtv.hr/film/12319/u-raljama-zivota.aspx|titolo=U raljama života}}</ref>
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Il romanzo ''Il museo della resa incondizionata'' (''Muzej bezuvjetne predaje)'' pubblicato nel 2001 (inizialmente comparso nel 1997 con il titolo ''Museum van onvoorwaardelijke overgave)'' è un mix di fantasia, autobiografia e saggio, che ha per io narrante una donna in esilio da Zagabria a Berlino. È una collezione di ricordi, fotografie ed esperienze di una migrante, legate alla vita dell'autrice.<ref name=":3" />
 
Con il romanzo ''Ministarstvo boli'' (''Il ministero del dolore)'' pubblicato nel 2004, l'autrice narra la storia di un’insegnante di serbo-croato, Tanja Lucić, fuggita ad Amsterdam dopo i massacri della guerra dei Balcani, che insegna letteratura slovena, croata, bosniaca, serba, montenegrina e macedone, ossia una materia scomparsa, come la sua terra d'origine, a giovani studenti, profughi come lei.<ref>{{Cita news|lingua=EN|autore=Vidan Aida|titolo=Ministarstvo boli by Dubravka Ugrešić|pubblicazione=World Literature Today|editore=Board of Regents of the University of Oklahoma|data=2005|p=102|volume=79|numero=3/4}}</ref> Ugrešić raccoglie i ricordi di un paese che non esiste più e riflette sulla natura della guerra, sulla frammentazione del linguaggio e dell'identità.<ref>{{Cita news|lingua=en|autore=Todd McEwen|url=https://www.theguardian.com/books/2005/oct/01/featuresreviews.guardianreview11|titolo=Adrift on the map|pubblicazione=The Guardian|data=1. ottobre 2005|accesso=13 settembre 2018}}</ref>
 
Nel 2013 viene pubblicata la raccolta di saggi e articoli ''Europa in seppia'' (''Europa u sepiji)'' costituita da immagini, cartoline, ricordi della vecchia Europa del Novecento, specie di quella dell'est. L'autrice si confronta con l'esperienza del comunismo ed esprime la sua critica per il mercato di souvenir con cui la "jugonostalgia" è diventata "strategia di conciliazione e oblio".<ref>{{Cita news|autore=Diego Zandel|titolo=Europa in seppia|pubblicazione=Osservatorio Balcani e Caucaso|data=20 giugno 2016|accesso=13 settembre 2018}}</ref>
 
Nella raccolta dei saggi ''Karaoke Kultura'' (''Cultura karaoke),'' pubblicata nel 2015, l'autrice indaga alcuni aspetti della società contemporanea, come il consumismo, l'omologazione, il ruolo di Internet, i rischi e gli eccessi della nuova cultura digitale, la "twitterature", denunciando la necessità nevrotica dell'individuo di lasciare un'impronta nel mondo indifferente di oggi.<ref name=":1" /><ref name=":0" />
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=== Storie brevi ===
 
* 1978. ''Poza za prozu'', Zagreb, CDD
 
* 1983. ''Život je bajka (La vita è una favola)'', Zagreb, GZH
 
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== Premi ==
 
=== Premi internazionali ===
 
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* ''2003.'' Finalista di Premio Strega Europeo, Italy, (''Il museo della resa incondizionata'')
 
* ''2006.'' Finalista di Independent Foreign Fiction Prize, UK (''Il ministero del dolore)''
 
* ''2007.'' Finalista di Angelus Central European Literary Award, Poland (''Il ministero del dolore'')
 
* ''2008.'' Finalista di Prix Femina-Roman Etranger, France (''Il ministero del dolore'')
 
* ''2009.'' Finalista di Man Booker International Prize, UK
 
* ''2011.'' Finalista of NBCC Awards (criticism), USA (''Cultura karaoke'')
 
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== Note ==
<references/>
{{References}}
 
== Bibliografia ==
 
* {{Cita news|lingua=EN|autore=Boym Svetlana|autore2=Ugrešić Dubravka|titolo=Dubravka Ugrešić|pubblicazione=Bomb|editore=New Art Publications|data=2002|p=74-80|cid=Boym|volume=80}}
* {{Cita news|lingua=EN|autore=Kovačević Nataša|titolo=Storming the EU Fortness: Communities of Dissagreement in Dubravka Ugrešić|pubblicazione=Cultural Critique|editore=University of Minnesota Press|data=2013|p=63-86|cid=Kovačević|volume=83}}