Favoreggiamento personale: differenze tra le versioni

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Tale reato viene consumato qualora l'agente aiuti un altro soggetto che abbia precedentemente commesso un reato a eludere le investigazioni della [[polizia giudiziaria]] o sottrarsi alle ricerche. Tale condotta può estrinsecarsi sia fornendo notizie mendaci all'autorità, sia nascondendo fisicamente il soggetto indagato. Il reato di favoreggiamento presuppone la precedente commissione di un [[delitto]] per il quale il legislatore commina la pena della [[reclusione]] o dell'[[ergastolo]]; l'aiutante non deve essere un concorrente nella commissione del suddetto delitto. L'ultimo comma del 378 prevede poi la possibilità che nemmeno l'aiutato sia responsabile di tale delitto, quindi ci si è interrogati sul soggetto cui attribuire la responsabilità del predetto delitto e perché. Dottrina e Giurisprudenza risultano divise. Tale reato non sussiste nell'ipotesi di [[Concorso di persone|concorso nel reato]] di base.
 
Per la consumazione di tale reato è previsto il [[dolo (diritto)|dolo]] generico, essendovi la volontà, da parte del sogettosoggetto agente, di commettere il fatto senza uno specifico fine.<ref>In tal senso si è pronunciata la [[Corte suprema di cassazione|Cassazione]] Penale con la sentenza del 29 ottobre 2003, n. 8786</ref>
 
==Sanzioni ==