Favoreggiamento personale
Il favoreggiamento personale è un reato disciplinato dall'art. 378 del codice penale.
Delitto di Favoreggiamento personale | |
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Fonte | Codice penale italiano Libro II, Titolo III, Capo I |
Disposizioni | art. 378 |
Competenza | tribunale monocratico |
Procedibilità | d'ufficio |
Arresto |
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Fermo | non consentito |
Pena |
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Elemento oggettivo del reato
Tale reato viene consumato qualora l'agente aiuti un altro soggetto che abbia precedentemente commesso un reato a eludere le investigazioni della polizia giudiziaria o sottrarsi alle ricerche. Tale condotta può estrinsecarsi sia fornendo notizie mendaci all'autorità, sia nascondendo fisicamente il soggetto indagato. Il reato di favoreggiamento presuppone la precedente commissione di un delitto per il quale il legislatore commina la pena della reclusione o dell'ergastolo; l'aiutante non deve essere un concorrente nella commissione del suddetto delitto. L'ultimo comma del 378 prevede poi la possibilità che nemmeno l'aiutato sia responsabile di tale delitto, quindi ci si è interrogati sul soggetto cui attribuire la responsabilità del predetto delitto e perché. Dottrina e Giurisprudenza risultano divise. Tale reato non sussiste nell'ipotesi di concorso nel reato di base.
Elemento soggettivo del reato
Per la consumazione di tale reato è previsto il dolo generico, essendovi la volontà, da parte dell'agente, di commettere il fatto senza uno specifico fine.[2]
Sanzione
Reclusione fino a quattro anni se il favoreggiamento avviene per reati per cui è previsto o la reclusione e al di fuori dei casi di concorso in questi reati. Reclusione non inferiore a uno anni se il delitto commesso corrisponde alla fattispecie di cui all'art 416-bis. Multa di € 20 se si tratta di delitti per cui è prevista pena diversa, o di contravvenzioni.
Non punibilità
Ai sensi dell'art. 384 del codice penale non è punibile chi commette il favoreggiamento nei confronti del prossimo congiunto.
Testi normativi
Note
- ^ Anche nel caso di cui all'art. 381, comma 4 bis, c.p.p.
- ^ In tal senso si è pronunciata la Cassazione Penale con la sentenza del 29 ottobre 2003, n. 8786
Bibliografia
- Ferrando Mantovani, Diritto Penale, Padova, Cedam, 1992. ISBN 8813174667.
- Giorgio Lattanzi, Codice penale annotato con la giurisprudenza, Milano, Giuffrè, 2003. ISBN 8814104107