Foro (tribunale): differenze tra le versioni

{{F|diritto processuale|gennaio 2013}}

Il '''foroForo''' in [[diritto]] indica in senso proprio il luogo dove l'autorità giudiziaria esercita le sue funzioni ede in senso traslato è l'insieme di magistrati ede avvocati che lo compongono o lo frequentano.

Il termine '''''foro''''' viene dal [[Foro romano]], dove ''sedeva'' il [[pretore (storia romana)|pretore]] che giudicava nelle [[Causa (diritto)|cause]]. L'attività del pretore si concretizzava nella concessione dell'''[[actio]]'', cioè lo strumento con cui si permetteva ada un cittadino romano di ricevere una tutela, nel caso in cui non ci fosse una ''[[Lista di leggi romane|lex]]'' che la prevedesse. Il ''[[Pretore (storia romana)|Praetor]]'' era un giudice in diritto che concedeva le ''[[lege agere|legis actiones]]'', mentre il giudizio sul fatto era compito dei [[Giudice|giudici]] e avveniva fuori dal foro.

* ''foro ecclesiastico'', principio esistente negli scorsi secoli, in base al quale un [[Clero|ecclesiastico]] doveva essere giudicato da uno speciale tribunale interno anche per i reati comuni.

[[Categoria:TerminiTerminologia giuridicigiuridica]]</noinclude>