Foro (tribunale)

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Il foro è in senso proprio il luogo dove l'autorità giudiziaria esercita le sue funzioni ed in senso traslato è l'insieme di magistrati ed avvocati che lo compongono o lo frequentano.

Foro assume anche significati specifici:

  • di competenza per territorio di un determinato magistrato civile o penale.
    • all'interno di esso si parla di foro dell'esecuzione per indicare le regole della competenza territoriale per la fase di esecuzione
    • foro fiscale o della pubblica amministrazione, la regola in Italia che nelle cause in cui è parte la pubblica amministrazione la competenza territoriale si sposta al magistrato che ha sede nelle località dove c'è l'avvocatura di stato (sedi di Corte d'Appello)
  • di giurisdizione dove si distingue oltre al foro ordinario civile e penale anche un foro amministrativo , un foro militare,ecc .
  • foro ecclesiastico, principio esistente negli scorsi secoli in base al quale un ecclesiastico doveva essere giudicato da uno speciale tribunale interno anche per i reati comuni.

Etimologia del nome

Il termine foro viene dal Foro romano dove siedeva il pretore che giudicava nelle cause. L'attività del pretore si concretizzava nella concessione dell'actio, cioè lo strumento con cui si permetteva ad un cittadino romano che chiedeva tutela, nel caso in cui non ci fosse una lex che prevedesse la tutela. Il Praetor era un giudice in diritto che concedeva le legis actiones mentre il giudizio sul fatto era compito dei giudici e avveniva fuori del foro.

Frasi idiomatiche

Per principe del foro si intende l'avvocato più famoso di un determinato tribunale.