Museo

struttura espositiva di oggetti
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Il museo è una raccolta, pubblica o privata, di manufatti relativi a uno o più settori della cultura (tra cui in particolare, per tradizione, l'arte), della scienza e della tecnica. L'International Council of Museums lo definisce «un’istituzione permanente senza scopo di lucro e al servizio della società, che effettua ricerche, colleziona, conserva, interpreta ed espone il patrimonio materiale e immateriale. Aperti al pubblico, accessibili e inclusivi, i musei promuovono la diversità e la sostenibilità. Operano e comunicano eticamente e professionalmente e con la partecipazione delle comunità, offrendo esperienze diversificate per l’educazione, il piacere, la riflessione e la condivisione di conoscenze.»[1].

La Galleria degli Uffizi a Firenze.

I musei – gli edifici e le loro collezioni – fanno parte del patrimonio culturale materiale delle nazioni del mondo e sono luoghi di cultura insieme ad altre istituzioni culturali quali biblioteche, archivi, parchi e aree archeologiche e complessi monumentali. I musei, insieme ad archivi e biblioteche, sono talvolta raggruppati e abbreviati con l'espressione MAB (musei, archivi, biblioteche); in inglese si usa l'espressione GLAM (galleries, libraries, archives and musesum) per fare riferimento in particolare il patrimonio digitale dei musei.

I musei nel mondo sono oltre 95.000 (a fronte di 22.000 nel 1975), aumentando in modo significativo in relazione al turismo culturale[2].

I musei sono attualmente confrontati con temi quali la provenienza delle loro collezioni, diritti di proprietà, identità culturale, sostenibilità e ruolo sociale[3].

Definizione di museo

 
Una visita al museo in una foto di Paolo Monti. Castelvecchio, Verona.

La definizione di museo è data nel 2022 dall'ICOM, l'International Council of Museums che è il network internazionale dei musei[4][5]. La definizione dell'ICOM è adottata anche dall'UNESCO.

«Il museo è un’istituzione permanente senza scopo di lucro e al servizio della società, che effettua ricerche, colleziona, conserva, interpreta ed espone il patrimonio materiale e immateriale.

Aperti al pubblico, accessibili e inclusivi, i musei promuovono la diversità e la sostenibilità.

Operano e comunicano eticamente e professionalmente e con la partecipazione delle comunità, offrendo esperienze diversificate per l’educazione, il piacere, la riflessione e la condivisione di conoscenze.»

Si arriva a questa definizione dopo una lunga discussione con i musei e questa definizione soppianta quella del 2014[6], introducendo i temi di accessibilità e inclusione nei musei, diversità, sostenibilità, codice etico, coinvolgimento delle comunità, condivisione di conoscenze (correlato a tema dell'Open Access nei musei), luogo di riflessione e caratterizzando i musei come enti senza scopo e al servizio della società.

Etimologia

Il termine museo deriva dal greco antico mouseion (Μουσεῖον), «luogo sacro alle Muse», figlie di Zeus e protettrici delle arti e delle scienze, patronate da Apollo e dal latino Musēum. Il termine viene usato per la prima volta per definire il Museo di Alessandria d'Egitto[7].

Origini e storia del museo

 
Sovente i musei sono dotati di laboratori di preparazione e restauro degli oggetti esposti; nell'immagine il laboratorio paleontologico del Royal Tyrrell Museum

Intorno al 530 a.C. la sacerdotessa e principessa Ennigaldi, con il supporto del padre Nabonide, realizzò il cosiddetto museo di Ennigaldi-Nanna, che è da considerarsi come il primo o uno dei primi musei mai realizzati.[8]

Il Museo di Alessandria, sorto in età ellenistica, viene considerato come il vero primo museo della storia. Venne istituito dal re Tolomeo I: esso era un luogo di culto che ospitava una comunità scientifica e letteraria, la quale svolgeva le proprie attività consacrandole alle Muse.[9] Secondo Timone di Fliunte gli studiosi che vi vivevano erano alienati dalla realtà ed estremamente litigiosi,[10] mentre Callimaco narra che vi fossero continue gelosie.[11]

La direzione del Museo era affidata ad un εлιστάτης: la stessa funzione era attribuita al cosiddetto scolarca del Peripato (il Liceo fondato da Aristotele).

In tempi più recenti, a Roma sotto il pontificato di Clemente XII nel 1734 fu aperta la collezione dei Musei Capitolini, il primo vero museo aperto al pubblico come oggi lo intendiamo noi.

Aspetti normativi

In qualità di beni culturali, i musei e le loro collezioni sono tutelati dalle normative nazionali e dagli accordi internazionali in materia di protezione dei beni culturali.

  • Convenzione dell'Aia del 1954 sulla salvaguardia dei beni culturali in tempo di guerra.
  • Convenzione di Parigi del 1970, per vietare e impedire l’importazione, l’esportazione e il trasferimento di proprietà illeciti di beni culturali.
  • Convenzione di Faro del 2005.

Inoltre i musei sono oggetto di una serie di raccomandazioni e documenti redatti dall'UNESCO e dall'ICOM

  • 1986 (2001 e 2004) Codice etico dell'ICOM per i musei
  • 2015 Raccomandazione UNESCO dedicata alla protezione e promozione dei musei e delle collezioni, della loro diversità e del loro ruolo nella società

Negli Stati Uniti l'America Alliance of Museums (AAM) ha un ruolo centrale nell'accompagnare i musei statunitensi nella definizione di standard, pratiche professionali e questioni etiche.

Codice etico dell'ICOM per i musei

Il Codice etico dell’ICOM per i musei è un documento approvato nel 1986, modificato nel 2001 e revisionato nel 2004. Il codice etico presenta uno standard minimo e richiede ai musei di rispettare otto principi chiave: i musei assicurano la conservazione, l’interpretazione e la valorizzazione del patrimonio naturale e culturale dell’umanità; custodiscono le loro collezioni a beneficio della società e del suo sviluppo; custodiscono testimonianze primarie per creare e sviluppare la conoscenza; contribuiscono alla valorizzazione, alla conoscenza e alla gestione del patrimonio naturale e culturale; le risorse presenti nei musei forniscono opportunità ad altri istituti e servizi pubblici; operano in stretta collaborazione con le comunità da cui provengono le collezioni e con le comunità di riferimento; operano nella legalità; operano in modo professionale[12].

Studi sui musei

La museologia è la disciplina che studia i musei, il loro funzionamento e finalità. La disciplina si è sviluppata in particolare alla fine del Novecento con diversi approcci nazionali. Lo studio dei musei è diventato sempre più diffuso in considerazione anche alla crescita esponenziale del numero di musei nel mondo.

I musei sono studiati e analizzati anche da storici dell'arte (studi sulle collezioni, sulla storia delle istituzioni d'arte e delle esposizioni), archeologi, economisti della cultura (impatto economico della cultura e impatto sullo sviluppo territoriale, marketing e fundraising), antropologi e sociologi dell'arte (dinamiche sociali dell'arte, ruolo dei musei, coinvolgimento delle comunità, mondo e sistema dell'arte, cultura materiale, ruolo delle collezioni, definizione di opera d'arte), studiosi di comunicazione, restauratori (conservazione preventiva, metodi di organizzazione dei depositi, manutenzione dei beni, restauro) e museografi (costruzione, sistemazione e allestimento dei musei, catalogazione dei beni, impianti tenici, organizzazione e gestione dei musei).

Ruolo dei musei

I musei hanno ruoli diversi che sono valorizzati dalle organizzazioni internazionali, nazionali e tematiche che li sostengono.

Tra gli argomenti a sostegno dei musei[13] vi è il loro ruolo sociale (sono aperti a tutti, sono un riferimento per la comunità, sono accessibili online, coinvolgono volontari, offrono servizi sociali, sono collocati in luoghi diversi e anche fuori dai grandi centri urbani), di protezione e conservazione del patrimonio e delle specie, educativo (collaborano con le scuole, sono visitati da tantissimi studenti, contribuiscono alla formazione anche in sinergia con i programmi scolastici), economico (creano posti di lavoro e contribuiscono all'economia nazionale) e di benessere e salute pubblica (contribuiscono alla salute cognitiva[14]).

Il ruolo sociale dei musei

In anni recenti i musei sono diventati oggetto di una rinnovata considerazione e attenzione, anche mediatica, innescata dalla riorganizzazione dei musei statali.

Questo interesse è stato accompagnato da un vivace dibattito pubblico, dalle riflessioni della letteratura accademica e delle principali associazioni del settore, a partire dall'International Council of Museums, basate anche sugli spunti offerti dalla Convenzione di Faro (PDF). in cui si riconosce «la necessità di mettere la persona e i valori umani al centro di un’idea ampliata e interdisciplinare di eredità culturale».

La consapevolezza di una nuova centralità del patrimonio culturale e dell'accesso alla cultura quale diritto fondamentale ha determinato nuove politiche sociali per la promozione della cultura. In questo quadro, si inserisce anche il riconoscimento dei musei e dei luoghi della cultura come servizi pubblici essenziali.[15]

La risposta dei musei a queste sollecitazioni è stata una costante e vivace ricerca di rinnovamento, al fine di individuare buone pratiche rivolte, in estrema sintesi, a proporre un modello più attento alle persone e a cercare una «partecipazione culturale più ampia, non più confinata tra le fasce sociali con maggiore tasso di scolarità, maggiore reddito ed età avanzata (con marcata prevalenza femminile».[7]

In riscontro a queste politiche culturali si è notato che «la crescita del desiderio di conoscenza, non più confinata tra ristrette schiere di privilegiati, ha fatto sì che i visitatori, sempre più spesso, cerchino nei musei non solo la conoscenza del passato, ma la possibilità di intravedere scenari futuri aderenti alle proprie intime speranze di sviluppo umano».[7] Nasce così un nuovo tipo di relazione del museo con i visitatori, basato sulla necessità di offrire a tutte le generazioni, ma soprattutto a quelle giovani e giovanissime, «effettive esperienze di conoscenza», che siano misurabili «molto meglio dalla conta delle relazioni e degli impatti sulla comunità che dalla sola conta degli ingressi».[7]

In questo campo, nuovo significato assumono nuove forme di comunicazione mediate anche dall'uso degli strumenti digitali, «indispensabili per stimolare il riconoscersi nel patrimonio culturale e per individuare nuove modalità di proporne la conoscenza sia alle nuove generazioni, sia a chi crede di cercare il diletto, considerando quanto sia oggigiorno estesa una domanda inespressa e talvolta inconsapevole di conoscenza, spesso mascherata da ricerca di svago».[7]

Per rispondere a tali bisogni per i musei italiani è stata recentemente redatto un Piano triennale (PDF). per l'uso degli ambienti digitali che, nel 2020, ha trovato il suo banco di prova durante le restrizioni dell’emergenza Covid-19, quando un nuovo impegno attraverso le risorse digitali è stato chiesto ai musei per rispondere al bisogno culturale espresso dai fruitori del web.

Il museo, rappresenta un luogo globale, nel quale non solo è possibile osservare, visionare i suoi contenuti, di vario tipo, ma è anche possibile vivere delle vere e proprie esperienze. La maggior parte dei musei, offrono atelier, sale espositive, spazi laboratoriali, interattivi, rivolti a tutti i tipi di pubblico, possono essere una risorsa funzionale all’inclusione sociale. Bruno Munari, contribuì alla diffusione della didattica museale, propose di allestire al museo di Brera “alcune salette come laboratori per i bambini, dove questi potessero andare al museo a giocare all’arte visiva”, questo artista, della seconda metà del Novecento, riteneva che i bambini “dovevano trovare i materiali da usare e assistenti esperti nella stimolazione della creatività infantile. I bambini potrebbero giocare con materiale strutturato, con colori in pasta, […] così che i bambini imparino giocando, che è il migliore dei modi”.[16] Molti musei, ad oggi, si ispirano alla direzione indicata da Munari: ricercano, progettano, sperimentano tante possibilità di contatto col pubblico. Il museo è fonte di studio e di educazione.

Il museo ha assunto un ruolo educativo attivo, grazie a Munari, ad alcuni suoi precursori, sono luoghi di cultura attiva, in cui al visitatore, oltre che osservare, è richiesta una partecipazione dinamica. È nata la didattica museale, strumento efficace per l'apprendimento. In ambito strettamente pedagogico, i precursori di Munari sono state le sorelle Rosa e Carolina Agazzi e Giuseppina Pizzigoni esse hanno dato vita a dei piccoli musei didattici, negli spazi delle loro scuole. Le sorelle Rosa Agazzi (1866-1951) e Carolina (1870-1954) furono due innovatrici dell’educazione infantile, in riferimento al museo, diedero vita al “Il Museo delle Cianfrusaglie” ossia una raccolta di oggetti, che i bambini per qualche motivo avevano trovato interessanti; gli oggetti erano ordinati secondo alcuni criteri e ognuno di questi oggetti aveva una storia da raccontare e da condividere. Rosa Agazzi definì così il suo museo: “il mio museo non costa nulla, si potrebbe perfino chiamare museo dei poveri se non avesse il pregio di giovare quanto e più di quello dei ricchi: scatolette, bottoni, semi, noccioli, tubetti, fili, chiodi, fettuccine, figurine, boccette, tappi, […] marmo, legno, pelle, vetro.”[17] Giuseppina Pizzigoni (1870-1947) era un insegnante, mise in atto un esperimento di riforma del metodo di insegnamento, secondo un proprio piano didattico. Ricevette l'approvazione ed il sostegno del ministro dell'istruzione Luigi Credaro, essa inaugurò “la Scuola Rinnovata Pizzigoni” alla Ghisolfa, un sobborgo a nord-ovest di Milano. La Pizzigoni, ha teorizzato la formazione e la costituzione di un museo scolastico, per ogni singola classe, esso si doveva arricchire anno dopo anno, consentiva lavori di riflessione pratici e teorici: per esempio, in classe terza, la raccolta degli oggetti (già avviata in prima e in seconda) proseguiva iniziando la classificazione: in animali, vegetali, minerali ecc. Si tratta di proposte didattiche ed educative, nate nei primi decenni del ‘900 e tuttora molto attuali.

Nel tempo e nel contesto globale, si sono create delle vere e proprie sinergie tra musei e scuole, è consuetudine che le scuole e i musei collaborino. Queste due realtà, possono farsi forza a vicenda, l’una concorre alla buona riuscita dell’altra. A scuola, nella programmazione, vengono create delle unità didattiche da realizzare proprio in sincrono con i musei, nell’aula scolastica si cura l'aspetto più teorico e poi al museo si integra con attività puramente fisiche: si osserva, si toccare con mano. Il museo garantisce l’aspetto interattivo che spesso a scuola manca. Inoltre con la didattica museale si gioca, soprattutto, in funzione dell’educazione visiva, dell’intelligenza fotografica. È importante recarsi al museo consapevoli di ciò che si andrà a vedere, è necessario essere curiosi ed è doveroso adattarsi ad un tipo di insegnamento plurimo: il fruitore deve assumere una partecipazione attiva. Il museo (in riferimento alla didattica) svolge un ruolo sociale, collabora all’educazione e alla formazione di teste ben pensanti, collabora con la scuola per il bene sociale, in funzione di una convivenza sociale civile. L'innovativa fruizione museale è possibile soprattutto grazie allo sviluppo della tecnologia; è necessario l'utilizzo di strumenti tecnologici per realizzare questi musei attivi, all’avanguardia, accessibili a ciascuno, anche a chi non si può recare fisicamente, tramite il web. Il patrimonio comprende sia gli spazi fisici che quelli digitali, il fruitore può esplorare tramite la tecnologia, vi sono musei che esistono solo nel web, oppure musei fisici visitabili per intero tramite web, e ancora musei fisici, che hanno estensioni, sul web, per approfondire determinate opere, si parla di musei digitali, un esempio chiave in Italia è il MODE, nato nell’università di Bologna, prevede sale di formazione, di documentazione, atelier virtuali.

Tipi di musei

I tipi di musei variano, da quelli di maggiore dimensioni spesso situati nelle grandi città, a quelli di più piccole dimensioni.

Sono presenti numerosissime tipologie di musei: arti figurative, arti applicate, artigianato, archeologia, antropologia e etnologia, storia, storia militare, scienze, tecnologia, museo dei bambini, storia naturale, numismatica, giardini botanici e zoologici e filatelia.

All'interno di queste tipologie, molti musei si specializzano ulteriormente: come ad esempio i musei d'arte moderna, storia locale, storia dell'aviazione, agricoltura o geologia.

 
Il Museo dell'oro di Bogotà

Gli oggetti delle collezioni presenti all'interno di un museo sono spesso registrati e catalogati permettendo al visitatore di conoscere l'anno di datazione, la provenienza e l'autore degli artefatti. I responsabili che si occupano delle collezioni o mostre vengono chiamati curatori.

Musei archeologici

 
Una sala del Museo archeologico di Atene
  Lo stesso argomento in dettaglio: Museo archeologico.

Per museo archeologico si intende una struttura di tipo museale la cui vocazione è improntata sull'esposizione di collezioni di manufatti di epoca antica, comprendente in generale i reperti dalla preistoria all'età classica, sebbene spesso comprenda anche esposizioni relative a manufatti ed opere che coprano produzioni fino alla fine del XVIII secolo e talvolta anche oltre.

Musei d'arte

 
Museum of Modern Art di New York
 
Museo Oceanografico di Monaco
  Lo stesso argomento in dettaglio: Galleria d'arte, Pinacoteca e Gipsoteca.

Un museo d'arte, o anche galleria d'arte, è una struttura che spazia dalla pittura alla scultura, dalla fotografia alla videoarte, dalle installazioni artistiche ad elementi di design (arredamento, abbigliamento), una galleria d'arte può presentare opere di un singolo artista oppure di vari autori. Le opere d'arte ivi esposte possono essere frutto di: acquisti, prestito per esposizione, donazioni.

Musei all'aperto

  Lo stesso argomento in dettaglio: Museo all'aperto.

Un museo all'aperto è un particolare tipo di museo, le cui opere sono raccolte in ambienti all'aperto. I primi musei all'aperto sono stati istituiti in Scandinavia verso la fine del XIX secolo, ma presto l'idea si è diffusa nel resto d'Europa e del Nord America.

I musei all'aperto possono essere musei-villaggi, musei-fattoria, musei viventi di storia, e musei di costume. In Francia a partire dagli anni settanta, è stato creato anche l'ecomuseo il quale si è successivamente diffuso negli altri paesi.

Museo etnografico

I musei etnografici raccolgono manufatti risalenti a civiltà primitive o antiche, o oggetti relativi alle arti e alle tradizioni popolari[18]. I musei della civiltà contadina sono spesso anche musei etnografici. Esempi di musei etnografici sono il Museo nazionale delle arti e tradizioni popolari a Roma, il Museo etnografico di Budapest, il Museo folkloristico nazionale della Corea.

Museo marittimo o oceanografico

I musei marittimi sono specializzati nella visualizzazione di oggetti relativi a navi e viaggi su mari, laghi o fiumi. Essi possono includere una nave storica (o una replica), diventando così una nave-museo.

Mentre i musei oceanografici, oltre ai reperti di interesse marittimo, possono contenere anche acquari.

Acquario

  Lo stesso argomento in dettaglio: Acquario (museo vivente).
 
Il Canadian War Museum di Ottawa
 
Il National Museum of Natural History di Washington D.C.

Un acquario è quel luogo deputato alla conservazione e allo studio degli ambienti e delle forme di vita acquatiche, tra cui pesci, invertebrati, anfibi, rettili o piante. Esso è sostanzialmente analogo ad uno zoo per le specie ittiche e rappresenta quindi un vero e proprio museo vivente.

Musei militari o di guerra

I musei militari o di guerra sono spesso associati ai musei storici. In essi, in generale, sono conservati armi, altre attrezzature militari, uniformi, manifesti di propaganda bellica o mostre sulla vita dei civili in tempo di guerra.

 
Ingresso del Parco e Museo del Volo di Volandia

Musei scientifici

I Musei scientifici o tecnologici si basano sui successi scientifici, per spiegare le invenzioni usano una combinazione di manifestazioni, programmi interattivi che possono essere utilizzati da tutti. Alcuni musei hanno temi come: computer, aviazione, ferrovie, fisica, astronomia o regno animale.

Questi musei posso ospitare planetari o sale IMAX anche per la visione di film o cortometraggi in 3D.

Musei di storia naturale o di scienze naturali

I musei di storia naturale o scienze naturali mostrano il mondo naturale. All'interno di essi possiamo trovare ossa o scheletri di animali estinti, come i dinosauri, animali impagliati, educarci su questioni ambientali, come i mutamenti climatici, la biodiversità, l'evoluzione dell'uomo.

Musei storici

 
Il Museo del Risorgimento e istituto mazziniano di Genova

I musei storici hanno il compito di conservare la conoscenza della storia per capire il presente e futuro. Alcuni musei trattano di storia locale, altri invece di storie che hanno avuto rilevanza nazionale o internazionale, come il Risorgimento per l'Italia, Guerra di secessione per gli Stati Uniti d'America o come le due grandi guerre per il mondo.

Un altro tipo di museo storico è quello dedicato ad un grande personaggio, di enorme spicco per la società locale o nazionale, che spesso troviamo in case dove essi sono nati, cresciuti, vissuti o morti.

Anche dei siti storici possono diventare dei musei, come il Tuol Sleng Genocide Museum, il campo di concentramento di Auschwitz o anche il Colosseo e i Fori Imperiali.

Musei virtuali

  Lo stesso argomento in dettaglio: Museo virtuale.

Il museo virtuale è una delle forme più esplicite con cui un museo cerca di promuoversi e rinnovare l'interesse per le opere d'arte poste al suo interno, in un contesto sempre più competitivo e sempre più difficile per la sua affermazione. La rivoluzione informatica e l’affermarsi della rete come medium hanno segnato una sostanziale trasformazione nei processi di comunicazione nel museo e hanno portato a ripensare criticamente il concetto di pubblico. Il destinatario della comunicazione non è più solo il visitatore che è fisicamente all’interno del museo (onsite), ma è anche, e sempre più spesso, un pubblico online che accede al museo attraverso la rete.[19]

Parchi archeologici

Il parco archeologico è un ambito territoriale caratterizzato da importanti evidenze archeologiche e dalla compresenza di valori storici, paesaggistici o ambientali, attrezzato come museo all'aperto.

Parchi zoologici e giardini botanici

  Lo stesso argomento in dettaglio: Giardino zoologico e Giardini botanici.

Il giardino zoologico o parco zoologico, più comunemente chiamato zoo, è il luogo dove vengono esposti al pubblico animali. Essi possono essere locali o esotici. Generalmente considerati importanti luoghi ricreativi, specialmente per le famiglie, i maggiori giardini zoologici svolgono un'importante funzione nel campo dell'educazione naturalistica ed ambientale, nella ricerca scientifica e nella conservazione della biodiversità.

L'Orto botanico, o giardino botanico, è un ambiente naturale ricreato artificialmente che raccoglie una grande varietà di piante categorizzate per scopi scientifici e per l'educazione dei visitatori. Spesso associato ad esso vi sono una biblioteca ed un erbario per lo studio e la catalogazione delle specie.

Case museo

  Lo stesso argomento in dettaglio: Casa museo.

La Casa museo è un'abitazione trasformata in museo, dove gli arredi, i cimeli e gli oggetti di uso personale e quotidiano fanno parte del percorso espositivo, oltre ad eventuali opere di altro genere (quadri, sculture e collezioni).

Musei della moda

  Lo stesso argomento in dettaglio: Museo della moda.

Il Museo della moda è uno spazio dove si conservano e si presentano al pubblico collezioni legate al tema della moda.

Musei famosi

Uno dei musei più conosciuti al mondo è sicuramente il Museo del Louvre di Parigi, così come la Galleria degli Uffizi di Firenze (il museo d'arte italiano più visitato[20]), il British Museum di Londra, il Museo del Prado di Madrid, i Musei Vaticani a Roma, o la catena di musei Smithsonian a Washington DC, il Kunsthistorisches Museum di Vienna, il Rijksmuseum di Amsterdam, l'Ermitage di San Pietroburgo, il complesso dell'Isola dei Musei di Berlino, il Metropolitan Museum di New York.

Note

  1. ^ International Council of Museums.
  2. ^ Sito UNESCO sui musei, su en.unesco.org. URL consultato il 13 novembre 2022.
  3. ^ Bernice L. Murphy, Museums, ethics and cultural heritage, 2016, ISBN 978-1-138-67632-9, OCLC 934100237. URL consultato il 13 novembre 2022.
  4. ^ Definizione di museo di ICOM del 24 agosto 2022 nella versione originale "A museum is a not-for-profit, permanent institution in the service of society that researches, collects, conserves, interprets and exhibits tangible and intangible heritage. Open to the public, accessible and inclusive, museums foster diversity and sustainability. They operate and communicate ethically, professionally and with the participation of communities, offering varied experiences for education, enjoyment, reflection and knowledge sharing." su https://icom.museum/en/resources/standards-guidelines/museum-definition/.
  5. ^ Traduzione in italiano della definizione di museo di ICOM a cura di ICOM Italia, su icom-italia.org. URL consultato il 13 novembre 2022.
  6. ^ Definizione ICOM del 2014 "Un'istituzione permanente, senza scopo di lucro, al servizio della società e del suo sviluppo. Aperto al pubblico compie ricerche che riguardano le testimonianze materiali e immateriali dell'umanità e del suo ambiente, le acquisisce, le conserva, le comunica e, soprattutto, le espone a fini di studio, educazione e diletto".
  7. ^ a b c d e Museo, su Treccani, l'Enciclopedia italiana. URL consultato il 15 maggio 2020.
  8. ^ (EN) The world’s oldest museums, su Museum.eu. URL consultato il 28 ottobre 2018.
  9. ^ Luigi Enrico Rossi Roberto Nicolai, Storia e testi della letteratura greca, L'età ellenistica, pag. 13.
  10. ^ Timone di Fliunte, Silli, fr. 12 Diels.
  11. ^ Callimaco, Giambi, I.
  12. ^ (IT) Codice etico dell’ICOM per i musei, 2004.
  13. ^ Museum Facts: At A Glance. Museums Advocacy Day 2022 (PDF), su American Alliance of Museums, 2022. URL consultato il 17 novembre 2022.
  14. ^ (EN) Jessica Finlay, Wenshan Yu e Philippa Clarke, Neighborhood cognitive amenities? A mixed-methods study of intellectually-stimulating places and cognitive function among older Americans, in Wellbeing, Space and Society, vol. 2, 1º gennaio 2021, pp. 100040, DOI:10.1016/j.wss.2021.100040. URL consultato il 17 novembre 2022.
  15. ^ Legge 12 novembre 2015, n. 18 di conversione del Decreto Legge 20 settembre 2015, n. 146 "Misure urgenti per la fruizione del patrimonio storico e artistico della Nazione", su gazzettaufficiale.it. URL consultato il 15 maggio 2020.
  16. ^ Bruno Munari, Il Metodo
  17. ^ R. Agazzi, Come intendo il museo didattico nell'educazione dell'infanzia e della fanciullezza, La Scuola, Brescia 1938, (ed. or. 1922), pp. 12-13.
  18. ^ Museo etnografico > significato - Dizionario italiano De Mauro, su dizionario.internazionale.it.
  19. ^ Virtual museum system evaluation through user studies, in Journal of Cultural Heritage, vol. 26, 2017, pp. 101–108.
  20. ^ Touring Club Italiano - Dossier Musei 2009 (PDF) (archiviato dall'url originale il 22 settembre 2012).

Voci correlate

Liste

Altri progetti

Collegamenti esterni

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