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Il museo è una raccolta, pubblica o privata, di manufatti relativi a uno o più settori della cultura (tra cui in particolare, per tradizione, l'arte), della scienza e della tecnica. Lo statuto dell'International Council of Museums lo definisce «un'istituzione permanente, senza scopo di lucro, al servizio della società e del suo sviluppo. Aperto al pubblico compie ricerche che riguardano le testimonianze materiali e immateriali dell'umanità e del suo ambiente, le acquisisce, le conserva, le comunica e, soprattutto, le espone a fini di studio, educazione e diletto»[1].

La Galleria degli Uffizi a Firenze.

Definizione di museo

 
Una visita al museo in una foto di Paolo Monti. Castelvecchio, Verona.

La definizione dell'International Council of Museums è stata accolta nel 2014 dalla normativa italiana che, nel quadro della nuova organizzazione dei musei statali, ha però aggiunto alla fine la seguente precisazione: «promuovendone la conoscenza presso il pubblico e la comunità scientifica».[2]

Il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 2 dicembre 2019, n. 169 ha ripreso a tale definizione, che all’art. 43 è così enunciata: «I musei, i parchi archeologici, le aree archeologiche e gli altri luoghi della cultura di appartenenza statale sono istituzioni permanenti, senza scopo di lucro, al servizio della società e del suo sviluppo. Sono aperti al pubblico e compiono ricerche che riguardano le testimonianze materiali e immateriali dell'umanità e del suo ambiente; le acquisiscono, le conservano, le comunicano e le espongono a fini di studio, educazione e diletto, promuovendone la conoscenza presso il pubblico e la comunità scientifica».[3]

A livello internazionale la discussione sul ruolo e la definizione del museo continua ininterrottamente eppure nella conferenza dell'International Council of Museums di Kyoto, organizzata nel settembre 2019, non si è giunti ad un accordo per una nuova definizione di museo.

Etimologia

Il termine museo deriva dal greco antico mouseion, «luogo sacro alle Muse», figlie di Zeus e protettrici delle arti e delle scienze, patronate da Apollo.

Origini e storia del museo

 
Sovente i musei sono dotati di laboratori di preparazione e restauro degli oggetti esposti; nell'immagine il laboratorio paleontologico del Royal Tyrrell Museum

Intorno al 530 a.C. la sacerdotessa e principessa Ennigaldi, con il supporto del padre Nabonide, realizzò il cosiddetto museo di Ennigaldi-Nanna, che è da considerarsi come il primo o uno dei primi musei mai realizzati.[4]

Il Museo di Alessandria, sorto in età ellenistica, viene considerato come il vero primo museo della storia. Venne istituito dal re Tolomeo I: esso era un luogo di culto che ospitava una comunità scientifica e letteraria, la quale svolgeva le proprie attività consacrandole alle Muse.[5] Secondo Timone di Fliunte gli studiosi che vi vivevano erano alienati dalla realtà ed estremamente litigiosi,[6] mentre Callimaco narra che vi fossero continue gelosie.[7]

La direzione del Museo era affidata ad un ελιστάτης: la stessa funzione era attribuita al cosiddetto scolarca del Peripato (il Liceo fondato da Aristotele).

In tempi più recenti, a Roma sotto il pontificato di Clemente XII nel 1734 fu aperta la collezione dei Musei Capitolini, il primo vero museo aperto al pubblico come oggi lo intendiamo noi.

Aspetti normativi

Con riferimento all'Italia e limitatamente ad uno dei numerosi ambiti cui il museo può riferirsi, il riferimento normativo per i musei è costituito dal Decreto Legislativo 22 gennaio 2004, n. 42, in materia di Codice dei beni culturali e del paesaggio. In particolare l’art. 101, annovera il museo fra i «luoghi della cultura» e lo definisce come «struttura permanente che acquisisce, cataloga, conserva, ordina ed espone beni culturali per finalità di educazione e di studio». È da notare che, nello stesso articolo 101, comma 1 del Codice, fra i luoghi della cultura sono elencati, oltre ai musei, anche le aree e i parchi archeologici e i complessi monumentali, istituti che pure possono avere valenza museale.[8]

Il Codice distingue i musei, come tutti i luoghi della cultura, a seconda della loro natura pubblica o privata. In particolare, nell’art. 101 del Codice si specifica che i musei, come tutti i luoghi della cultura, se appartengono a soggetti pubblici sono destinati alla pubblica fruizione ed espletano un servizio pubblico (comma 3), secondo le modalità stabilite dall’art. 102 del Codice; mentre, le strutture espositive e di consultazione nonché i luoghi della cultura che appartengono a soggetti privati e sono aperti al pubblico «espletano un servizio privato di utilità sociale» (articolo 101, comma 4). In entrambi i casi, la disciplina giuridica di fruizione è regolata dagli articoli successivi del Codice.

In anni recenti, l’elevato numero e la differente natura giuridica dei musei italiani ha reso necessaria l’attivazione di un sistema unitario di riferimento per la fruizione, accessibilità e gestione sostenibile del patrimonio culturale. Nasce così, con il decreto ministeriale 21 febbraio 2018, n. 113., il Sistema museale nazionale, con l’obiettivo di mettere in rete i musei e gli altri luoghi della cultura statali, di cui all’art. 101 del Codice, nonché gli altri musei di appartenenza pubblica, i musei privati e altri luoghi della cultura pubblici o privati che, su base volontaria e secondo le modalità stabilite dal decreto, chiedano di essere accreditati.[9]

Il ruolo sociale dei musei

In anni recenti i musei sono diventati oggetto di una rinnovata considerazione e attenzione, anche mediatica, innescata dalla riorganizzazione dei musei statali.

Questo interesse è stato accompagnato da un vivace dibattito pubblico, dalle riflessioni della letteratura accademica e delle principali associazioni del settore, a partire dall'International Council of Museums, basate anche sugli spunti offerti dalla Convenzione di Faro (PDF). in cui si riconosce «la necessità di mettere la persona e i valori umani al centro di un’idea ampliata e interdisciplinare di eredità culturale».

La consapevolezza di una nuova centralità del patrimonio culturale e dell'accesso alla cultura quale diritto fondamentale ha determinato nuove politiche sociali per la promozione della cultura. In questo quadro, si inserisce anche il riconoscimento dei musei e dei luoghi della cultura come servizi pubblici essenziali.[10]

La risposta dei musei a queste sollecitazioni è stata una costante e vivace ricerca di rinnovamento, al fine di individuare buone pratiche rivolte, in estrema sintesi, a proporre un modello più attento alle persone e a cercare una «partecipazione culturale più ampia, non più confinata tra le fasce sociali con maggiore tasso di scolarità, maggiore reddito ed età avanzata (con marcata prevalenza femminile».[11]

In riscontro a queste politiche culturali si è notato che «la crescita del desiderio di conoscenza, non più confinata tra ristrette schiere di privilegiati, ha fatto sì che i visitatori, sempre più spesso, cerchino nei musei non solo la conoscenza del passato, ma la possibilità di intravedere scenari futuri aderenti alle proprie intime speranze di sviluppo umano».[11] Nasce così un nuovo tipo di relazione del museo con i visitatori, basato sulla necessità di offrire a tutte le generazioni, ma soprattutto a quelle giovani e giovanissime, «effettive esperienze di conoscenza», che siano misurabili «molto meglio dalla conta delle relazioni e degli impatti sulla comunità che dalla sola conta degli ingressi».[11]

In questo campo, nuovo significato assumono nuove forme di comunicazione mediate anche dall'uso degli strumenti digitali, «indispensabili per stimolare il riconoscersi nel patrimonio culturale e per individuare nuove modalità di proporne la conoscenza sia alle nuove generazioni, sia a chi crede di cercare il diletto, considerando quanto sia oggigiorno estesa una domanda inespressa e talvolta inconsapevole di conoscenza, spesso mascherata da ricerca di svago».[11]

Per rispondere a tali bisogni per i musei italiani è stata recentemente redatto un Piano triennale (PDF). per l'uso degli ambienti digitali che, nel 2020, ha trovato il suo banco di prova durante le restrizioni dell’emergenza Covid-19, quando un nuovo impegno attraverso le risorse digitali è stato chiesto ai musei per rispondere al bisogno culturale espresso dai fruitori del web.

Il museo, rappresenta un luogo globale, nel quale non solo è possibile osservare, visionare i suoi contenuti, di vario tipo, ma è anche possibile vivere delle vere e proprie esperienze. La maggior parte dei musei, offrono atelier, sale espositive, spazi laboratoriali, interattivi, rivolti a tutti i tipi di pubblico, possono essere una risorsa funzionale all’inclusione sociale. Bruno Munari, contribuì alla diffusione della didattica museale, propose di allestire al museo di Brera “alcune salette come laboratori per i bambini, dove questi potessero andare al museo a giocare all’arte visiva”, questo artista, della seconda metà del Novecento, riteneva che i bambini “dovevano trovare i materiali da usare e assistenti esperti nella stimolazione della creatività infantile. I bambini potrebbero giocare con materiale strutturato, con colori in pasta, […] così che i bambini imparino giocando, che è il migliore dei modi”.[12] Molti musei, ad oggi, si ispirano alla direzione indicata da Munari: ricercano, progettano, sperimentano tante possibilità di contatto col pubblico. Il museo è fonte di studio e di educazione.

Il museo ha assunto un ruolo educativo attivo, grazie a Munari, ad alcuni suoi precursori, sono luoghi di cultura attiva, in cui al visitatore, oltre che osservare, è richiesta una partecipazione dinamica. È nata la didattica museale, strumento efficace per l'apprendimento. In ambito strettamente pedagogico, i precursori di Munari sono state le sorelle Rosa e Carolina Agazzi e Giuseppina Pizzigoni esse hanno dato vita a dei piccoli musei didattici, negli spazi delle loro scuole. Le sorelle Rosa Agazzi (1866-1951) e Carolina (1870-1954) furono due innovatrici dell’educazione infantile, in riferimento al museo, diedero vita al “Il Museo delle Cianfrusaglie” ossia una raccolta di oggetti, che i bambini per qualche motivo avevano trovato interessanti; gli oggetti erano ordinati secondo alcuni criteri e ognuno di questi oggetti aveva una storia da raccontare e da condividere. Rosa Agazzi definì così il suo museo: “il mio museo non costa nulla, si potrebbe perfino chiamare museo dei poveri se non avesse il pregio di giovare quanto e più di quello dei ricchi: scatolette, bottoni, semi, noccioli, tubetti, fili, chiodi, fettuccine, figurine, boccette, tappi, […] marmo, legno, pelle, vetro.”[13] Giuseppina Pizzigoni (1870-1947) era un insegnante, mise in atto un esperimento di riforma del metodo di insegnamento, secondo un proprio piano didattico. Ricevette l'approvazione ed il sostegno del ministro dell'istruzione Luigi Credaro, essa inaugurò “la Scuola Rinnovata Pizzigoni” alla Ghisolfa, un sobborgo a nord-ovest di Milano. La Pizzigoni, ha teorizzato la formazione e la costituzione di un museo scolastico, per ogni singola classe, esso si doveva arricchire anno dopo anno, consentiva lavori di riflessione pratici e teorici: per esempio, in classe terza, la raccolta degli oggetti (già avviata in prima e in seconda) proseguiva iniziando la classificazione: in animali, vegetali, minerali ecc. Si tratta di proposte didattiche ed educative, nate nei primi decenni del ‘900 e tuttora molto attuali.

Nel tempo e nel contesto globale, si sono create delle vere e proprie sinergie tra musei e scuole, è consuetudine che le scuole e i musei collaborino. Queste due realtà, possono farsi forza a vicenda, l’una concorre alla buona riuscita dell’altra. A scuola, nella programmazione, vengono create delle unità didattiche da realizzare proprio in sincrono con i musei, nell’aula scolastica si cura l'aspetto più teorico e poi al museo si integra con attività puramente fisiche: si osserva, si toccare con mano. Il museo garantisce l’aspetto interattivo che spesso a scuola manca. Inoltre con la didattica museale si gioca, soprattutto, in funzione dell’educazione visiva, dell’intelligenza fotografica. È importante recarsi al museo consapevoli di ciò che si andrà a vedere, è necessario essere curiosi ed è doveroso adattarsi ad un tipo di insegnamento plurimo: il fruitore deve assumere una partecipazione attiva. Il museo (in riferimento alla didattica) svolge un ruolo sociale, collabora all’educazione e alla formazione di teste ben pensanti, collabora con la scuola per il bene sociale, in funzione di una convivenza sociale civile. L'innovativa fruizione museale è possibile soprattutto grazie allo sviluppo della tecnologia; è necessario l'utilizzo di strumenti tecnologici per realizzare questi musei attivi, all’avanguardia, accessibili a ciascuno, anche a chi non si può recare fisicamente, tramite il web. Il patrimonio comprende sia gli spazi fisici che quelli digitali, il fruitore può esplorare tramite la tecnologia, vi sono musei che esistono solo nel web, oppure musei fisici visitabili per intero tramite web, e ancora musei fisici, che hanno estensioni, sul web, per approfondire determinate opere, si parla di musei digitali, un esempio chiave in Italia è il MODE, nato nell’università di Bologna, prevede sale di formazione, di documentazione, atelier virtuali.

Tipi di musei

I tipi di musei variano, da quelli di maggiore dimensioni spesso situati nelle grandi città, a quelli di più piccole dimensioni.

Sono presenti numerosissime tipologie di musei: arti figurative, arti applicate, artigianato, archeologia, antropologia e etnologia, storia, storia militare, scienze, tecnologia, museo dei bambini, storia naturale, numismatica, giardini botanici e zoologici e filatelia.

All'interno di queste tipologie, molti musei si specializzano ulteriormente: come ad esempio i musei d'arte moderna, storia locale, storia dell'aviazione, agricoltura o geologia.

 
Il Museo dell'oro di Bogotà

Gli oggetti delle collezioni presenti all'interno di un museo sono spesso registrati e catalogati permettendo al visitatore di conoscere l'anno di datazione, la provenienza e l'autore degli artefatti. I responsabili che si occupano delle collezioni o mostre vengono chiamati curatori.

Musei archeologici

 
Una sala del Museo archeologico di Atene
  Lo stesso argomento in dettaglio: Museo archeologico.

Per museo archeologico si intende una struttura di tipo museale la cui vocazione è improntata sull'esposizione di collezioni di manufatti di epoca antica, comprendente in generale i reperti dalla preistoria all'età classica, sebbene spesso comprenda anche esposizioni relative a manufatti ed opere che coprano produzioni fino alla fine del XVIII secolo e talvolta anche oltre.

Musei d'arte

 
Museum of Modern Art di New York
 
Museo Oceanografico di Monaco
  Lo stesso argomento in dettaglio: Galleria d'arte, Pinacoteca e Gipsoteca.

Un museo d'arte, o anche galleria d'arte, è una struttura che spazia dalla pittura alla scultura, dalla fotografia alla videoarte, dalle installazioni artistiche ad elementi di design (arredamento, abbigliamento), una galleria d'arte può presentare opere di un singolo artista oppure di vari autori. Le opere d'arte ivi esposte possono essere frutto di: acquisti, prestito per esposizione, donazioni.

Musei all'aperto

  Lo stesso argomento in dettaglio: Museo all'aperto.

Un museo all'aperto è un particolare tipo di museo, le cui opere sono raccolte in ambienti all'aperto. I primi musei all'aperto sono stati istituiti in Scandinavia verso la fine del XIX secolo, ma presto l'idea si è diffusa nel resto d'Europa e del Nord America.

I musei all'aperto possono essere musei-villaggi, musei-fattoria, musei viventi di storia, e musei di costume. In Francia a partire dagli anni settanta, è stato creato anche l'ecomuseo il quale si è successivamente diffuso negli altri paesi.

Museo etnografico

I musei etnografici raccolgono manufatti risalenti a civiltà primitive o antiche, o oggetti relativi alle arti e alle tradizioni popolari[14]. I musei della civiltà contadina sono spesso anche musei etnografici. Esempi di musei etnografici sono il Museo nazionale delle arti e tradizioni popolari a Roma, il Museo etnografico di Budapest, il Museo folkloristico nazionale della Corea.

Museo marittimo o oceanografico

I musei marittimi sono specializzati nella visualizzazione di oggetti relativi a navi e viaggi su mari, laghi o fiumi. Essi possono includere una nave storica (o una replica), diventando così una nave-museo.

Mentre i musei oceanografici, oltre ai reperti di interesse marittimo, possono contenere anche acquari.

Acquario

  Lo stesso argomento in dettaglio: Acquario (museo vivente).
 
Il Canadian War Museum di Ottawa
 
Il National Museum of Natural History di Washington D.C.

Un acquario è quel luogo deputato alla conservazione e allo studio degli ambienti e delle forme di vita acquatiche, tra cui pesci, invertebrati, anfibi, rettili o piante. Esso è sostanzialmente analogo ad uno zoo per le specie ittiche e rappresenta quindi un vero e proprio museo vivente.

Musei militari o di guerra

I musei militari o di guerra sono spesso associati ai musei storici. In essi, in generale, sono conservati armi, altre attrezzature militari, uniformi, manifesti di propaganda bellica o mostre sulla vita dei civili in tempo di guerra.

 
Ingresso del Parco e Museo del Volo di Volandia

Musei scientifici

I Musei scientifici o tecnologici si basano sui successi scientifici, per spiegare le invenzioni usano una combinazione di manifestazioni, programmi interattivi che possono essere utilizzati da tutti. Alcuni musei hanno temi come: computer, aviazione, ferrovie, fisica, astronomia o regno animale.

Questi musei posso ospitare planetari o sale IMAX anche per la visione di film o cortometraggi in 3D.

Musei di storia naturale o di scienze naturali

I musei di storia naturale o scienze naturali mostrano il mondo naturale. All'interno di essi possiamo trovare ossa o scheletri di animali estinti, come i dinosauri, animali impagliati, educarci su questioni ambientali, come i mutamenti climatici, la biodiversità, l'evoluzione dell'uomo.

Musei storici

 
Il Museo del Risorgimento e istituto mazziniano di Genova

I musei storici hanno il compito di conservare la conoscenza della storia per capire il presente e futuro. Alcuni musei trattano di storia locale, altri invece di storie che hanno avuto rilevanza nazionale o internazionale, come il Risorgimento per l'Italia, Guerra di secessione per gli Stati Uniti d'America o come le due grandi guerre per il mondo.

Un altro tipo di museo storico è quello dedicato ad un grande personaggio, di enorme spicco per la società locale o nazionale, che spesso troviamo in case dove essi sono nati, cresciuti, vissuti o morti.

Anche dei siti storici possono diventare dei musei, come il Tuol Sleng Genocide Museum, il campo di concentramento di Auschwitz o anche il Colosseo e i Fori Imperiali.

Musei virtuali

  Lo stesso argomento in dettaglio: Museo virtuale.

Il museo virtuale è una delle forme più esplicite con cui un museo cerca di promuoversi e rinnovare l'interesse per le opere d'arte poste al suo interno, in un contesto sempre più competitivo e sempre più difficile per la sua affermazione. La rivoluzione informatica e l’affermarsi della rete come medium hanno segnato una sostanziale trasformazione nei processi di comunicazione nel museo e hanno portato a ripensare criticamente il concetto di pubblico. Il destinatario della comunicazione non è più solo il visitatore che è fisicamente all’interno del museo (onsite), ma è anche, e sempre più spesso, un pubblico online che accede al museo attraverso la rete.[15]

Parchi archeologici

Il parco archeologico è un ambito territoriale caratterizzato da importanti evidenze archeologiche e dalla compresenza di valori storici, paesaggistici o ambientali, attrezzato come museo all'aperto.

Parchi zoologici e giardini botanici

  Lo stesso argomento in dettaglio: Giardino zoologico e Giardini botanici.

Il giardino zoologico o parco zoologico, più comunemente chiamato zoo, è il luogo dove vengono esposti al pubblico animali. Essi possono essere locali o esotici. Generalmente considerati importanti luoghi ricreativi, specialmente per le famiglie, i maggiori giardini zoologici svolgono un'importante funzione nel campo dell'educazione naturalistica ed ambientale, nella ricerca scientifica e nella conservazione della biodiversità.

L'Orto botanico, o giardino botanico, è un ambiente naturale ricreato artificialmente che raccoglie una grande varietà di piante categorizzate per scopi scientifici e per l'educazione dei visitatori. Spesso associato ad esso vi sono una biblioteca ed un erbario per lo studio e la catalogazione delle specie.

Case museo

  Lo stesso argomento in dettaglio: Casa museo.

La Casa museo è un'abitazione trasformata in museo, dove gli arredi, i cimeli e gli oggetti di uso personale e quotidiano fanno parte del percorso espositivo, oltre ad eventuali opere di altro genere (quadri, sculture e collezioni).

Musei della moda

  Lo stesso argomento in dettaglio: Museo della moda.

Il Museo della moda è uno spazio dove si conservano e si presentano al pubblico collezioni legate al tema della moda.

Musei famosi

Uno dei musei più conosciuti al mondo è sicuramente il Museo del Louvre di Parigi, così come la Galleria degli Uffizi di Firenze (il museo d'arte italiano più visitato[16]), il British Museum di Londra, il Museo del Prado di Madrid, i Musei Vaticani a Roma, o la catena di musei Smithsonian a Washington DC, il Kunsthistorisches Museum di Vienna, il Rijksmuseum di Amsterdam, l'Ermitage di San Pietroburgo, il complesso dell'Isola dei Musei di Berlino, il Metropolitan Museum di New York.

Note

  1. ^ International Council of Museums.
  2. ^ Decreto ministeriale 23 dicembre 2014, Organizzazione e funzionamento dei musei statali, su gazzettaufficiale.it. URL consultato il 15 maggio 2020.
  3. ^ Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 2 dicembre 2019, n. 169, su gazzettaufficiale.it. URL consultato il 15 maggio 2020.
  4. ^ (EN) The world’s oldest museums, su Museum.eu. URL consultato il 28 ottobre 2018.
  5. ^ Luigi Enrico Rossi Roberto Nicolai, Storia e testi della letteratura greca, L'età ellenistica, pag. 13.
  6. ^ Timone di Fliunte, Silli, fr. 12 Diels.
  7. ^ Callimaco, Giambi, I.
  8. ^ https://www.gazzettaufficiale.it/anteprima/codici/beniCulturali.
  9. ^ Sistema museale nazionale, su Direzione generale Musei. URL consultato il 15 maggio 2020.
  10. ^ Legge 12 novembre 2015, n. 18 di conversione del Decreto Legge 20 settembre 2015, n. 146 "Misure urgenti per la fruizione del patrimonio storico e artistico della Nazione", su gazzettaufficiale.it. URL consultato il 15 maggio 2020.
  11. ^ a b c d Museo, su Treccani, l'Enciclopedia italiana. URL consultato il 15 maggio 2020.
  12. ^ Bruno Munari, Il Metodo
  13. ^ R. Agazzi, Come intendo il museo didattico nell'educazione dell'infanzia e della fanciullezza, La Scuola, Brescia 1938, (ed. or. 1922), pp. 12-13.
  14. ^ Museo etnografico > significato - Dizionario italiano De Mauro, su dizionario.internazionale.it.
  15. ^ Virtual museum system evaluation through user studies, in Journal of Cultural Heritage, vol. 26, 2017, pp. 101–108.
  16. ^ Touring Club Italiano - Dossier Musei 2009 (PDF) (archiviato dall'url originale il 22 settembre 2012).

Voci correlate

Liste

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Collegamenti esterni

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