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La '''Namibia''', ufficialmente '''Repubblica della Namibia''' ([[lingua inglese|ingl.]] ''Republic of Namibia'', [[lingua tedesca|ted.]] ''Republik Namibia'', [[lingua afrikaans|af.]] ''Republiek van Namibië''), è uno Stato dell'[[Africa meridionale]], la cui capitale è [[Windhoek]]. Confina a nord con l'[[Angola]] e lo [[Zambia]], ada est con il [[Botswana]] ede a sud con il [[Sudafrica]]; ada ovest si affaccia sull'[[Oceano Atlantico]].
 
Con una popolazione totale di circa 2 700 000 abitanti ed un'estensione complessiva di 825 418 km², la Namibia si colloca al secondo posto (dopo la [[Mongolia]]) fra gli Stati sovrani al mondo con la [[Stati per densità di popolazione|minore densità di popolazione]] (3,3 abitanti/km²). Gran parte del territorio del paese è costituito dalle distese aride del [[deserto del Namib]] e del [[Kalahari]]. Il nome di Namibia, che deriva dal deserto del Namib, la vasta area che caratterizza gran parte del Paese, fu scelto come etimo neutrale per evitare diatribe tra le varie etnie.
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I primi abitanti della Namibia furono probabilmente i [[San (popolo)|San]] (Boscimani), seguiti dai [[Nama]] e dai [[Damara]]. A partire dal [[XIV secolo]] giunsero nella regione diversi gruppi [[bantu (etnie)|bantu]], fra cui gli [[Herero]] e gli [[Ovambo]].
 
Anche se il territorio venne scoperto dal portoghese [[Bartolomeo Diaz]] nel 1486, la regione corrispondente all'attuale Namibia cominciò a essere esplorata dagli europei soltanto negli [[anni 1840|anni quaranta]] del [[XIX secolo]]. Nel 1884 finì sotto l'influenza della [[Germania]], che le diede uno status di colonia con il nome di [[Africa Tedesca del Sud-Ovest]] (''Deutsch-Südwestafrika'' comunemente abbreviato in SWA). Del territorio non faceva parte la [[Walvis Bay]], caduta sotto il controllo britannico fin dal 1878, né le [[isole dei Pinguini]], annesse alla [[Colonia del Capo]] già quattro anni prima. Per effetto del [[trattato di Helgoland-Zanzibar]], sottoscritto l’’1il 1º luglio 1890 tra l'Impero tedesco e l'Impero britannico, il gen. [[Leo von Caprivi]], successore di [[Otto von Bismarck]] come cancelliere tedesco (1890-1894), ottenne per la colonia tedesca dell'Africa del Sud-Ovest (Deutsch-Südwestafrika), come sbocco al [[fiume Zambesi]] e al [[lago Vittoria]], una striscia di territorio di 450 km di lunghezza e 30 km di larghezza, già appartenente alla colonia britannica del Bechuanaland oggi [[Botswana]], poi denominata "[[Dito di Caprivi]]", in lingua inglese, "Caprivi Strip" o, in lingua tedesca "Caprivi Zipfel". L'arrivo dei primi coloni tedeschi, negli ultimi anni dell'Ottocento e nei primi del Novecento, provocò una violenta reazione da parte di alcune etnie autoctone che si vedevano spogliate di molte delle proprie terre più fertili. In alcune zone scoppiò una vera e propria guerriglia (1904-1908) da parte di un popolo di pastori, gli Herero, che fu repressa nel sangue dalle autorità tedesche. Vennero costruiti per i prigionieri dei ''Konzentrationslager'', "campi di concentramento"; dagli originari 80 000, gli Herero vennero ridotti a 15 000 nel 1911.
 
Nel 1966 l'organizzazione [[Organizzazione Popolare dell'Africa del Sud-Ovest|SWAPO]] (South-West African People's Organization), di ispirazione [[marxismo|marxista]], cominciò una guerriglia [[indipendentismo|indipendentista]] contro le forze sudafricane, nota come [[guerra di indipendenza della Namibia]]. Il Sudafrica cedette però solo nel 1988, accettando un piano di pace delle [[Nazioni Unite]] che portò alla piena indipendenza del paese nel 1990. [[Walvis Bay]] inizialmente rimase sotto il controllo sudafricano come [[enclave]], per essere ceduta alla Namibia, insieme con le isole dei Pinguini, nel 1994, mentre il [[Dito di Caprivi]] è stato al centro di una disputa con il confinante [[Botswana]].
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[[File:Sossusvlei oPEYRE.jpg|thumb|left|[[Duna]] a [[Sossusvlei]], [[deserto]] del Namib]]
 
La geografia della Namibia è caratterizzata da una serie di [[altopiano|altipiani]], il punto più alto dei quali è il [[Massiccio Brandberg|Brandberg]] (2 606 metri). L'altopiano centrale attraversa il paese lungo l'asse nord-sud, ed è circondato ada ovest dal [[deserto del Namib]] e dalle pianure che giungono fino alla costa, a sud dal [[Orange (fiume)|fiume Orange]], a sud ede ada est dal [[Kalahari|deserto del Kalahari]]. I confini del paese a nord-est delimitano una stretta fascia di terra, nota come [[dito di Caprivi]], che fu ottenuta dai [[Germania|tedeschi]] come sbocco verso il fiume [[Zambesi]].
 
=== Idrografia ===
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Fra le città più importanti, oltre alla capitale [[Windhoek]] (situata nel centro del paese) si possono ricordare i porti di [[Walvis Bay]] e [[Swakopmund]], e le città di [[Oshakati]], [[Grootfontein]], [[Tsumeb]] e [[Keetmanshoop]].
 
Nel 2019, alcune parti della Namibia hanno affrontato una delle peggiori siccità degli ultimi sessanta-novanta anni, con piogge molto scarse e con la maggior parte del bestiame morto. Le autorità dichiarano lo stato di calamità naturale a maggio e chiedono aiuti internazionali: "I mezzi di sussistenza della maggior parte dei namibiani sono a rischio, soprattutto quelli che dipendono dalle attività agricole", lamenta il primo ministro [[Saara Kuugongelwa-Amadhila]].<ref>https://www.lemonde.fr/afrique/article/2019/09/11/dans-l-est-de-la-namibie-une-secheresse-historique-affame-hommes-et-betes_5509118_3212.html.</ref>
 
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File:Distribution of Oshiwambo in Namibia.png|Distribuzione delle lingue [[Oshiwambooshiwambo]]
File:Distribution of Nama (Damara) in Namibia.png|Distribuzione del [[Lingua nama|Khoekhoekhoekhoe]]
File:Distribution of Afrikaans in Namibia.png|Distribuzione dell'[[Afrikaansafrikaans]]
File:Distribution of Otjiherero in Namibia.png|Distribuzione dell'[[Lingua herero|Otjihererootjiherero]]
File:Distribution of Kavango languages in Namibia.png|Distribuzione delle [[Lingue kawango|lingue Kavangokavango]]
File:Distribution of Caprivi languages in Namibia.png|Distribuzione delle lingue del [[Dito di Caprivi]]
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[[File:Otjikandero Himba Orphanage Village.tif|thumb|upright=0.8|Otjikandero Himba Orphanage Village]]
 
L'82% della popolazione appartiene a etnie del gruppo [[bantu (etnie)|bantu]], suddivisa in almeno undici [[etnia|etnie]], tra cui predomina largamente l'etnia [[Ovambo]] (circa metà della popolazione, concentrata nel nordNord del Paese). Altre etnie nere sono quelle del gruppo [[khoisan]] ([[San (popolo)|San]] e [[Nama]]). La quota di bianchi è intorno all'8%, la più elevata dell'Africa subsahariana dopo quella del [[Sudafrica]]; si tratta soprattutto di tre gruppi principali: [[boeri]], [[anglosassoni]] e [[Germania|tedeschi]]. Esistono anche minoranze [[Paesi Bassi|olandesi]], [[Francia|francesi]] e [[Portogallo|portoghesi]]. Vi sono infine due gruppi di origine mista, chiamati ''[[cape coloured|coloured]]'' e ''[[baster]]'', che contribuiscono alla popolazione totale per un altro 8%. I bianchi e i gruppi di etnia mista parlano quasi tutti l'[[afrikaans]] e sono culturalmente simili ai gruppi corrispondenti sudafricani. Una minoranza di bianchi ha invece mantenuto la cultura e la lingua originale dei coloni tedeschi. Diversamente dal Sudafrica, non vi è insediata una popolazione significativa di origine asiatica.
 
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File:Road to the Etosha National Park.tif|Strada per il Parco Nazionale di Etosha, Namibia, Africa
File:Area di ristoro Namibia.tif|Area di ristoro per automobilisti e camionisti sulla strada per Swakopmund
File:Duna numero 7.tif|Indicazioni stradali per la Duna numero 7 sulla strada dentro il Namib-Naukluft National Park
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Seguiti anche il [[calcio (sport)|calcio]] e il [[cricket]]. Lo sportivo più importante a livello mondiale è sicuramente [[Frank Fredericks]], [[velocista (atletica leggera)|velocista]] di assoluto livello mondiale capace di conquistare quattro [[medaglia olimpica|medaglie olimpiche]] (tutte d'argento, due a [[Giochi della XXV Olimpiade|Barcellona 1992]] (prime medaglie olimpiche per la Namibia), e due ad [[Giochi della XXVI Olimpiade|Atlanta 1996]] nei [[100 metri piani|100]] e nei [[200 metri piani]]) e quattro medaglie mondiali (oro a [[Campionati del mondo di atletica leggera 1993|Stoccarda 1993]], e argento a [[Campionati del mondo di atletica leggera 1991|Tokyo 1991]], [[Campionati del mondo di atletica leggera 1995|Göteborg 1995]] e [[Campionati del mondo di atletica leggera 1997|Atene 1997]], tutte nei 200 m piani). Dopo la fine della carriera agonistica dal 2004 è entrato a fare parte del [[Comitato Olimpico Internazionale]].
 
La laguna a Sudsud di Luderitz è sede del più importante evento di Speed (gare di velocità per kitesurf e windsurf) al mondo. Gli organizzatori della prova hanno scavato un canale artificiale dove sono stati conseguiti i maggiori record di velocità a vela sull'acqua. Walvis Bay è invece la località dove è stato registrato il record di velocità assoluto per un mezzo nautico (65,45 nodi)<ref>{{cita web|url=http://www.firstonline.info/a/2013/09/01/record-di-velocita-in-namibia-per-stabilire-il-pri/11564c76-55c7-4dea-8355-8cd28cd16954|titolo=Record di velocità, in Namibia per stabilire il primato a vela sull'acqua - FIRSTonline di Lorenzo Gennari|accesso=14 marzo 2014}}</ref>.
 
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! Date !! Festività !! Nome in [[lingua inglese|inglese]] !! Nome in [[afrikaans]] !! Nome in [[lingua tedesca|tedesco]]
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| 1º gennaio || Capodanno|| New Year's Day || Nieuwjaar || Neujahr
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| 21 marzo || Festa dell'Indipendenza (festa nazionale) || Independence Day || Onafhanklikheidag || Unabhängigkeitstag
|-
| dataData variabile || [[Venerdì santo]] || Easter Friday || Paasfees Vrydag || Osterfreitag
|-----
| dataData variabile || [[Pasquetta]] || Easter Monday || Paasmaandag || Ostermontag
|-
| 1º maggio || [[Festa del lavoro]] || Workers Day || Dag van de Arbeid || Tag der Arbeit
|-----
| 4 maggio || [[Giorno di Cassinga]] || Cassinga Day || Cassinga Dag || Cassinga Tag
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=== Arte ===
{{...|arte}}
Nel 2022 la Namibia ha partecipato per la prima volta alla 59esima59ª [[Biennale di Venezia]] con un Padiglionepadiglione Nazionalenazionale incentrato sulla mostra dell'artista ''Renn,'' dal titolo ''A Bridge to the Desert / Un ponte per il deserto'' a cura di Marco Furio Ferrario. Ospitato sull'[[Isola della Certosa]], con i suoi 20 ettari di percorso è stato il padiglione più esteso del 2022 e uno dei più estesi della storia della Biennale.<ref>{{Cita web|url=http://www.artedossier.it/en/art-news/bridge-desert/|titolo=Il padiglione Namibia alla 59esima Biennale Arte 2022 di Venezia|sito=www.artedossier.it|lingua=en|accesso=2024-05-13}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.ad-italia.it/gallery/biennale-darte-venezia-il-debutto-del-padiglione-della-namibia/|titolo=Biennale d’arte di Venezia 2022, il debutto del padiglione della Namibia|autore=Condé Nast|sito=Architectural Digest Italia|data=2022-04-11|lingua=it-IT|accesso=2024-05-13}}</ref> La mostra ha presentato sculture e fotografie del progetto ''The Lone Stone Men'' di un artista che si è celato dietro allo pseudonimo ''Renn''.<ref>{{Cita web|url=https://www.artribune.com/arti-visive/arte-contemporanea/2022/04/biennale-arte-2022-padiglione-namibia-venezia/|titolo=Il Padiglione Namibia alla Biennale Arte di Venezia 2022|data=2022-04-12|lingua=it-IT|accesso=2024-05-13}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.labiennale.org/en/art/2022/national-participations/namibia|titolo=Biennale Arte 2022 {{!}} Namibia|autore=Isola della Certosa See on Google Maps|sito=La Biennale di Venezia|data=2022-04-15|lingua=en|accesso=2024-05-13}}</ref> Parte del padiglione sono stati anche due percorsi introduttivi: un muro di 140x2 metri tappezzato da foto del deserto del namibNamib di Roland Blum e l'installazione immersiva ''Seek to believe / Cercare per credere'' del duo artistico Amebe.<ref>{{Cita web|url=http://www.artedossier.it/en/art-news/bridge-desert/|titolo=Il padiglione Namibia alla 59esima Biennale Arte 2022 di Venezia|sito=www.artedossier.it|lingua=en|accesso=2024-05-13}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://biennalenamibia.art/padiglione|titolo=Padiglione Namibia|lingua=it-IT|accesso=2024-05-13}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.arte.it/calendario-arte/venezia/mostra-59-esposizione-internazionale-d-arte-la-biennale-di-venezia-padiglione-della-namibia-renn-the-lone-stone-men-of-the-desert-83985|titolo=Arte.it Padiglione Namibia Biennale 2022}}</ref>
 
=== Patrimoni dell'umanità ===
{{vedi anche|Patrimoni dell'umanità della Namibia}}
 
Alcuni siti della Namibia sono stati iscritti nella [[Listalista dei patrimoni dell'umanità]] dell'[[UNESCO]].
 
=== Musica ===
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=== Cinema ===
In ambito cinematografico, in particolare nel XXI secolo, si è distinta la figura dell'attrice namibiana [[Girley Jazama]] <ref>https://mlasa.com/actors/girley-jazama/.</ref>, che ha ottenuto diversi riconoscimenti internazionali e che ha partecipato al film [[Der vermessene Mensch]] (2023), dove viene narrato il genocidio degli [[Herero]] e dei [[Nama]], nell'attuale Stato della Namibia.
 
=== Produzione letteraria ===
Tra le scrittrici namibiane che si sono particolarmente distinte spicca [[Neshani Andreas]]<ref>https://booknook.store/book-author/neshani-andreas/.</ref>.
 
=== Cucina ===
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I quotidiani più importanti includono il giornale di proprietà statale ''[[New Era (Namibia)|New Era]]'', le testate private di proprietà del gruppo [[Democratic Media Holdings]] (''[[Die Republikein]]'', ''[[Allgemeine Zeitung (Namibia)|Allgemeine Zeitung]]'' e ''[[Namibian Sun]]'') e il giornale ''[[The Namibian]]''.
 
Altre pubblicazioni degne di nota sono il tabloid ''[[Informanté]]'' posseduto dalla ''[[Trustco Group Holdings|TrustCo]]'', il settimanale ''[[Windhoek Observer]]'', il settimanale ''[[Namibia Economist]]'', e il regionale ''[[Namib Times]]'' e ''[[Namibia Sport]],'' l'unica pubblicazione di carattere sportivo.
 
== Note ==
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== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
*[https://web.archive.org/web/20160304083319/http://www.viaggiaresicuri.mae.aci.it/paesi/dettaglio/namibia.html?no_cache=1 Scheda della Namibia dal sito Viaggiare Sicuri] - Sito curato dal Ministero degli Esteri e dall'ACI.
*{{cita web | 1 = http://www.grnnet.gov.na/ | 2 = Portale governativo | accesso = 17 febbraio 2016 | dataarchivio = 3 dicembre 2012 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20121203072358/http://www.grnnet.gov.na/ | urlmorto = sì }}
*{{cita web | 1 = https://www.cia.gov/library/publications/the-world-factbook/geos/wa.html | 2 = CIA World Factbook | accesso = 23 ottobre 2009 | dataarchivio = 23 aprile 2020 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20200423100756/https://www.cia.gov/library/publications/the-world-factbook/geos/wa.html | urlmorto = sì }}
* Sito ufficiale del Consolato della Namibia in Italia (Milano e Roma), https://www.lanamibia.it/viaggiare-in-namibia.
{{Africa}}
{{Controllo di autorità}}