Napoleone Bonaparte: differenze tra le versioni
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Il Codice eliminava definitivamente i retaggi dell{{'}}''[[Ancien Régime]]'', del [[feudalesimo]], dell'[[assolutismo monarchico]], e creava una società prevalentemente [[Borghesia|borghese]] e [[Liberalismo|liberale]], di ispirazione laica, nella quale venivano consacrati i diritti di eguaglianza, sicurezza e proprietà. Tra i principi della Rivoluzione, venivano salvaguardati quelli della libertà personale, dell'uguaglianza davanti alla legge, della laicità dello Stato (già sancita dal [[Concordato]]) e della libertà di coscienza, della libertà del lavoro. Il Codice era stato però pensato e redatto soprattutto per valorizzare gli ideali della borghesia; perciò andava soprattutto a regolamentare questioni riguardanti i contratti di proprietà e la stessa legislazione riguardante la [[famiglia]] era di natura contrattualistica.<ref>{{Cita|Lefebvre|p. 110}}.</ref> La struttura familiare che il Codice consacra è di tipo paternalistico: il padre può far imprigionare i figli per sei mesi senza controllo delle autorità e amministra i beni della moglie. Veniva tuttavia garantito il [[divorzio]], benché reso più complesso rispetto all'epoca rivoluzionaria.<ref>{{cita testo|titolo=Codice di Napoleone il grande|anno=1812|s=1}}</ref>
Per l'Italia il valore del Codice napoleonico fu fondamentale, poiché esso fu portato negli stati creati da Napoleone e confluì poi nel [[
==== Le opposizioni realista e giacobina ====
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