Papirio Fabiano

retorico e filosofo dell'antica Roma
Versione del 1 ott 2012 alle 13:27 di EmausBot (discussione | contributi) (r2.7.2+) (Bot: Aggiungo hu:Papirius Fabianus)

Papirius Fabianus (... – ...) è stato un retorico e filosofo dell'antica Roma.

Biografia

Faceva parte della gens Papiria, al tempo di Tiberio e Caligola, nella prima metà del I secolo.

Era pupillo di Arellius Fuscus e di Blandus nella retorica, e di Sextius nella filosofia. Nonostante fosse molto più giovane dei due, insegnò ad Albutius Silas l'eleoquenza.[1] Lo stile retorico di Fabianus viene descritto da Seneca il Vecchio,[1] e viene spesso citato nel terzo libro del Controversiae e nel Suasoriae. Il suo primo modello di retorica fu il maestro Arellius Fuscus, ma in seguito utilizzò uno stile meno ornato.

Ben presto Fabianus abbandonò la retorica a favore della filosofia. Seneca il Giovane pone le sue opere filosofiche accanto a quelle di Cicerone, Asinio Pollione e Tito Livio, lo storico.[2] Lo stile filosofico di Fabianus viene descritto da Seneca,[2] ed in alcuni punti questa sua descrizione coincide con quella dell'omonimo più anziano.[1] Entrambi i Senecas sembrano aver conosciuto, e certamente stimato, Fabianus.[3]

Fabianus è stato l'autore di un'opera intitolata [Rerum ?] Civilium, ed il totale delle sue opere superò quello di Cicerone.[4] Fece molta attenzione alla scienza fisica, e viene definito da Plinio il Vecchio rerum naturae peritissimus,[5] "molto esperto in materia di natura". Da quanto si legge di Seneca (Natur. Quaest. iii. 27), sembra che abbia scritto di fisica, e le sue opere intitolate De Animalibus e Causarum Naturalium Libri vengono spesso citate da Plinio.[6]

Note

  1. ^ a b c Seneca, Controversiae ii. proemio, pp. 134-6, iii. p. 204, ed. Bipont.
  2. ^ a b Seneca, Epist. 100.
  3. ^ Cf. Controversiae iii. proemio. con Epist. 11.
  4. ^ Epist. 100.
  5. ^ H. N. xxxvi. 15, s. 24
  6. ^ H. N. genericamente nel suo Elenchos o sommario di materiale, i. ii. vii. ix. xi. xii. xiii. xiv. xv. xvii. xxiii. xxviii. xxxvi., e specialmente, ma senza citazione esplicita dell'opera di Fabianus, ii. 47. § 121; ii. 102. § 223, ix, 8. § 25, xii. 4. § 20, xv. 1. § 4, xxiii. 11. § 62, xxviii, 5. § 54.

Bibliografia