San Servolo: differenze tra le versioni

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[[File:Isola di san servolo.jpg|thumb| L'isola vista dalla [[Giudecca (isola)|Giudecca]]]]
[[File:SanServolo.jpg|thumb|upright=2.7| L'isola vista dalla [[Laguna di Venezia]]]]
'''San Servolo''' è un'isola della [[Laguna Veneta]].
 
È una delle isole più vicine al centro storico di [[Venezia]]. Collocata alla confluenza del canale Lazzaretto nel canale di San Nicolò, si trova poco più a sud di [[Sant'Elena (Venezia)|Sant'Elena]] e a ovest del [[Lido di Venezia|Lido]].
'''San Sèrvolo''' (denominazione veneziana di '''[[San Servilio]]''', [[martire]] dell'[[Istria]], festa il 24 maggio), è un'isola della [[laguna di Venezia]], collocata all'incrocio tra i canali dell'Orfano, di San Nicolò e del Lazzaretto; ha una superficie di 4,82 ettari di cui circa 3,8 destinati a giardino.
 
==Gli edificiStoria ==
=== Origini ===
Attualmente gli edifici sono suddivisibili tra una parte monumentale dove si sono sviluppati gli antichi insediamenti [[benedettini]] del VII e VIII secolo e quelli costruiti nel XIX secolo.
La prima notizia certa sull'isola di San Servolo è dell'[[819]], quando già il suo monastero era in piena attività. Sul periodo precedente, mancano notizie certe<ref>{{Cita|Vanzan Marchini|p. 16}}.</ref>.
 
Secondo alcuni, prima della fondazione del monastero di San Servolo esisteva sull'isola una cappella intitolata a San Cristoforo. Questa notizia non sembra veritiera: infatti il primo a riportarla è [[Ermolao Paoletti]] in epoca molto tarda ([[1839]])<ref name=vanzan13>{{Cita|Vanzan Marchini|p. 13}}.</ref>.
==I frati e le suore==
Il primo insediamento benedettino viene collocato tra il [[764]] e l'[[804]] quando vi trovarono rifugio i monaci scacciati dai [[Franchi]] dal monastero di [[Santo Stefano]] ad [[Altinum|Altino]]. Nell'[[820]] l'[[abate]] del monastero di San Servolo, [[Giovanni V (patriarca di Grado)|Giovanni]] venne eletto [[Patriarca di Grado]]. Successivamente i benedettini si trasferirono nell'[[Abbazia Sant'Ilario di Venezia|Abbazia di Sant'Ilario]] presso [[Malcontenta]] lasciando nell'isola un “ospizio” per i frati anziani. Il ritorno alla vita conventuale avvenne nel [[1109]] con l'arrivo delle suore benedettine che vi restarono fino al [[XVII secolo]]. A causa del degrado degli immobili e dell'insalubrità dell'isola nel [[1615]] le suore furono trasferite in città a Venezia e i locali furono utilizzati come deposito di grano e, nel [[1630]], come ricovero per gli appestati.
 
Di sicuro infondate sono le tradizioni che collocano l'arrivo dei [[Benedettini]] verso la fine del [[VII secolo]], in fuga dai [[Franchi]] che avevano distrutto il loro monastero di Santo Stefano di [[Altino (città romana)|Altino]]. I Franchi, infatti, scesero in Italia solo un secolo più tardi; inoltre il monastero di Santo Stefano risultava in piena attività ancora nel [[IX secolo]]<ref name=vanzan13/>.
Dal [[1647]] l'isola fu utilizzata dalle suore Benedettine, Domenicane, Francescane provenienti dall'isola di [[Creta]] dopo la conquista turca dell'isola e ci rimasero fino al [[1716]] quando il convento fu chiuso per la loro estinzione.
 
Per [[Vincenzo Coronelli]], il monastero di San Servolo fu edificato su iniziativa delle famiglie dal Fianco e Galbaio, quest'ultima nota nel [[VIII secolo]] per aver dato i dogi [[Maurizio Galbaio]] e [[Giovanni Galbaio]]. Per [[Luigi Lanfranchi]] si spiega così l'inconsueta dedica a san Servolo (o Servilio) di [[Trieste]], in quanto i Galbaio sarebbero stati originari di [[Capodistria]]<ref>{{Cita|Vanzan Marchini|pp. 13-16}}.</ref>, dove dimora l'antico [[castello di San Servolo]] appunto.
==Ospedale==
Dal [[1715]] l'isola fu adibita ad ospedale militare e nel [[1725]] fu ricoverato il primo malato di mente.
 
Quel che è certo, è che San Servolo è uno degli insediamenti monastici più antichi della laguna, sorto forse poco dopo quello del monastero della Santissima Trinità e San Michele di [[Brondolo]] ([[724]]). A differenza di altri cenobi, tuttavia, fu costruito in una zona periferica, che tuttavia assunse grande importanza strategica quando la capitale del [[Ducato di Venezia]] fu spostata da [[Heraclia|Cittanova]] a [[Malamocco]]<ref>{{Cita|Vanzan Marchini|pp. 16-20}}.</ref>.
Il governo di Napoleone dispose, nel [[1797]], che i pazzi di ogni censo venissero ricoverati a San Servolo che divenne così manicomio ed ospedale militare a gestione laica.
Nel [[1798]] il governo Austriaco riassegnò l'ospedale all'[[Ordine ospedaliero di San Giovanni di Dio]] dichiarandolo manicomio centrale del [[Veneto]], della [[Dalmazia]] e del [[Tirolo]] sia per le donne che per i maschi.
Dal [[1805]] al [[1814]] i [[francia|francesi]] ricovereranno a San Servolo anche i soldati dell'Impero napoleonico.
 
=== Fondazione di Sant'Ilario ===
==Manicomio==
Nell'[[819]] il doge [[Agnello Partecipazio]] e il co-reggente [[Giustiniano Partecipazio]], suo figlio, donarono ai monaci di San Servolo una nuova sede presso la cappella di Sant'Ilario. Il monastero, allora, godeva di grande prestigio: rivestiva il ruolo di abate [[Giovanni V (patriarca di Grado)|Giovanni]] che, negli anni precedenti, era stato [[patriarca di Grado]], giocando un ruolo da protagonista negli eventi politici che avevano investito il Ducato. È evidente che l'isola è ormai divenuta uno spazio inadeguato ad ospitare un'istituzione di tale importanza.
Dopo l'unificazione al [[Regno d'Italia]] ([[1866]]) la [[provincia di Venezia]] fu incaricata della gestione dell'istituto manicomiale che ne seguì le varie trasformazioni istituzionali. Nel [[1932]] i Manicomi Centrali veneti di San Servolo e [[San Clemente (isola)|San Clemente]] furono chiamati Ospedali Psichiatrici.
 
È questo l'atto di fondazione dell'[[abbazia di Sant'Ilario]], ma non la fine di San Servolo. Consci della sua fortunata posizione lungo la principale via d'acqua che immette a [[Rialto (Venezia)|Rialto]], i dogi impegnarono l'abate a preservare il vecchio monastero, mantenendovi una comunità di religiosi che vi celebrassero i riti<ref>{{Cita|Vanzan Marchini|pp. 23-26}}.</ref>.
Nel [[1978]] venne approvata la legge 180/1978, meglio nota come legge del medico veneziano [[Franco Basaglia]] che prevedeva la chiusura degli ospedali psichiatrici e nel 1994 l'ospedale effettivamente venne chiuso.
 
==I= nostriMonache giorni===
Il ritorno alla vita monastica avvenne nel [[1109]] con l'arrivo delle monache [[benedettine]], che vi rimasero fino al [[XVII secolo]]. A causa del degrado degli immobili e dell'insalubrità dell'isola, nel [[1615]] le monache furono trasferite a Venezia città e i locali furono utilizzati come deposito di grano e, nel [[1630]], come ricovero per gli appestati.
Dagli anni novanta del [[XX secolo]] la [[Provincia di Venezia]], oggi Città metropolitana di Venezia, proprietaria dell'isola, ha avviato il recupero edilizio avviando un centro di promozione multiculturale.
 
Dal 2004 la Provincia di Venezia ha istituito la Società San Servolo Servizi - oggi denominata San Servolo Servizi Metropolitani di Venezia - alla quale ha dato il compito di salvaguardare, gestire e valorizzare l'isola di San Servolo. L'Isola è sede anche della Fondazione Franca e Franco Basaglia, della [[Venice International University]], del Centro di Formazione in [[Europrogettazione]] AICCRE, nonché residenza per studenti di dottorato o in progetti di scambio internazionale.
Dal [[1647]] l'isola fu utilizzata dalle suoremonache Benedettinebenedettine, Domenicane,[[domenicane]] Francescanee [[Monache clarisse|francescane]], provenienti dall'isola di [[Creta (Grecia)|Creta]] dopo la conquista turca dell'isola; eesse ci rimasero fino al [[1716]], quando il conventomonastero fu chiuso pera lacausa della loro estinzione.
 
=== Ospedale ===
Dal [[1715]] l'isola fu adibita ad ospedale militare e nel [[1725]] vi fu ricoverato il primo malato di mente.
 
Il governo di [[Napoleone]] dispose, nel [[1797]], che i pazzi di ogni censo venissero ricoverati a San Servolo, che divenne così manicomio ed ospedale militare a gestione laica.
Nel [[1798]] il [[Impero d'Austria|governo Austriaco]] riassegnò l'ospedale all'[[Ordine ospedaliero di San Giovanni di Dio]], dichiarandolo manicomio centrale del [[Veneto]], della [[Dalmazia]] e del [[Tirolo]] sia per le donne che perentrambi i maschisessi.
Dal [[1805]] al [[1814]] i [[francia|francesi]] ricovereranno a San Servolo anche i soldati dell'Impero napoleonico.
 
=== Manicomio ===
[[File:Stolperstein für 6 deportierte Patienten.jpg|thumb|[[Pietre d'inciampo a Venezia|Pietra d'inciampo]] a San Servolo]]
Dopo l'unificazione al [[Regno d'Italia]] ([[1866]]), la [[provincia di Venezia]] fu incaricata della gestione dell'istituto manicomiale, che ne seguì le varie trasformazioni istituzionali. Nel [[1932]] i Manicomi Centrali veneti di San Servolo e [[San Clemente (isola)|San Clemente]] furono denominati Ospedali Psichiatrici. Nell'ottobre del 1944 sei pazienti ebrei furono arrestati, deportati e assassinati dal [[regime nazista]]. A San Clemente, Benito Mussolini fece rinchiudere la prima moglie [[Ida Dalser]], madre di suo figlio Benito Albino (conosciuta negli anni in cui era un giovane socialista, e che una volta arrivato al potere disconobbe, perseguitandola anche al fine di poter sposare Rachele Guidi). Nel [[1978]] venne approvata la legge 180/1978, meglio nota come legge Basaglia (dal nome dello psichiatra e neurologo veneziano prof. [[Franco Basaglia]]), che prevedeva la chiusura degli ospedali psichiatrici; il 13 agosto 1978 l'ospedale effettivamente venne chiuso.
 
=== I nostri giorni ===
Dagli anni novantaNovanta del [[XX secolo]] la [[Provincia di Venezia]], oggi Città metropolitana di Venezia, proprietaria dell'isola, ha avviatointrapreso il recupero edilizio, avviando un centro di promozione multiculturale.
Dal 2004 la Provincia di Venezia ha istituito la Società San Servolo Servizi - oggi denominata San Servolo Servizi Metropolitani di Venezia - alla quale ha dato il compito di salvaguardare, gestire e valorizzare l'isola di San Servolo. L'Isola è sede anche della Fondazione Franca e Franco Basaglia, della [[Venice International University]], del Centro di Formazione in [[Europrogettazione]] AICCRE, nonché di una residenza per studenti di dottorato o in progetti di scambio internazionale.
 
Dal [[2008]] l'isola accoglie anche la succursale dell'[[Accademia di Belle Arti di Venezia]] e dal [[2012]] è sede del [[Collegio Internazionale Ca' Foscari]].
 
==BibliografiaTrasporti==
L'isola è servito della linea di navigazione 20 ([[Piazza San Marco|S.Zaccaria]]-San Servolo-[[San Lazzaro degli Armeni]], gestita da [[Actv]]).
* Guido Lorenzetti, ''[[Venezia e il suo estuario]]'', Edizioni LINT Trieste, 1974
 
==Note==
<references/>
 
== Bibliografia ==
* Guido Lorenzetti, ''[[Venezia e il suo estuario]]'', Edizioni LINTMilano, TriesteGarzanti, 19741944
* {{cita libro | nome= Nelli-Elena | cognome= Vanzan Marchini | titolo= San Servolo e Venezia. Un'isola e la sua storia | anno= 2004 | editore= Cierre | città= Sommacampagna | ISBN= 978-88-831-4235-2 | cid= Vanzan Marchini }}
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto|commons=Category:San Servolo}}
 
== Collegamenti esterni ==
* {{cita web | url = http://www.fondazionesanservolo.it/html/home.asp | titolo = Sito della Fondazione San Servolo | accesso = 26 novembre 2007 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20070808164225/http://www.fondazionesanservolo.it/html/home.asp | urlmorto = sì }}
* {{cita web|http://www.unive.it/collegiointernazionale/|Sito del Collegio Internazionale Ca' Foscari}}
 
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{{Portale|isole|Venezia}}
 
[[Categoria:Isole della città metropolitana di Venezia]]
[[Categoria:Isole della Laguna Veneta]]