San Servolo: differenze tra le versioni

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Di sicuro infondate sono le tradizioni che collocano l'arrivo dei [[Benedettini]] verso la fine del [[VII secolo]], in fuga dai [[Franchi]] che avevano distrutto il loro monastero di Santo Stefano di [[Altino (città romana)|Altino]]. I Franchi, infatti, scesero in Italia solo un secolo più tardi; inoltre il monastero di Santo Stefano risultava in piena attività ancora nel [[IX secolo]]<ref name=vanzan13/>.
 
Per [[Vincenzo Coronelli]], il monastero di San Servolo fu edificato su iniziativa delle famiglie dal Fianco e Galbaio, quest'ultima nota nel [[VIII secolo]] per aver dato i dogi [[Maurizio Galbaio]] e [[Giovanni Galbaio]]. Per [[Luigi Lanfranchi]] si spiega così l'inconsueta dedica a san Servolo (o Servilio) di [[Trieste]], in quanto i Galbaio sarebbero stati originari di [[Capodistria]]<ref>{{Cita|Vanzan Marchini|pp. 13-16}}.</ref>, dove dimora l'antico [[castello di San Servolo]] appunto.
 
Quel che è certo, è che San Servolo è uno degli insediamenti monastici più antichi della laguna, sorto forse poco dopo quello di [[Brondolo]] ([[727]]). A differenza di altri cenobi, tuttavia, fu costruito in una zona periferica, che tuttavia assunse grande importanza strategica quando la capitale del [[Ducato di Venezia]] fu spostata da [[Heraclia|Cittanova]] a [[Malamocco]]<ref>{{Cita|Vanzan Marchini|pp. 16-20}}.</ref>.