Ubi Periculum è la costituzione apostolica che fu promulgata il 16 luglio 1274[1], durante il secondo Concilio di Lione, da papa Gregorio X, documento che istituisce ufficialmente il conclave per l'elezione dei Papi, stabilendo anche altre precise norme, molte delle quali sono tuttora in vigore.

Ubi Periculum
Costituzione apostolica
Stemma di Gregorio X
Stemma di Gregorio X
PonteficeGregorio X
Data16 luglio 1274
Anno di pontificatoIII
Traduzione del titoloDove il pericolo
Argomenti trattatiistituzione ufficiale del conclave per l'elezione dei papi

Origine

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Il Palazzo Papale di Viterbo

Il termine "conclave" deriva dal latino cum clave ed è riferito al fatto che, durante l'elezione papale del 1268-1271 che portò Gregorio X al soglio pontificio, i cardinali vennero letteralmente "chiusi a chiave" nel Palazzo Papale di Viterbo[2] dove erano riuniti. In realtà la prima elezione papale nella quale i cardinali si ritirarono in un luogo segreto, senza alcun contatto con l'esterno fu quella di Gelasio II nel 1118, a causa del difficile clima esistente in Roma durante la lotta per le investiture; anche in altre elezioni papali vi furono episodi simili, come in quella del 1241 quando, dopo la morte di Gregorio IX, i cardinali furono obbligati dal Senatore di Roma Matteo Rosso Orsini a non uscire dal Settizonio.

Il conclave vero e proprio ebbe però inizio con questo documento pontificio di Gregorio X. La costituzione venne promulgata sull'onda dell'esperienza dell'elezione dello stesso Gregorio a successore di Papa Clemente IV: come era tradizione in quegli anni, i 19 cardinali si riunirono nella cattedrale della città dove era deceduto il precedente pontefice, Viterbo appunto, ma non riuscirono a trovare un accordo e, nonostante le sollecitazioni provenienti da diversi sovrani, tra cui soprattutto Filippo III di Francia e Carlo I d'Angiò, l'elezione papale andò avanti inutilmente per oltre 19 mesi.

I cittadini viterbesi, su sollecitazione di Bonaventura da Bagnoregio, decisero di segregare i cardinali nella grande sala del Palazzo Papale, senza peraltro che questo gesto producesse alcun risultato. L'attesa provocò dopo pochi giorni un'ulteriore reazione del popolo: il palazzo venne scoperchiato ed ai cardinali venne sensibilmente ridotto il vitto. L’elezione papale andò avanti fino al 1º settembre 1271, quando, dopo quasi tre anni di sede vacante, veniva eletto pontefice, con il nome di Gregorio X, Tedaldo Visconti, che all'epoca non era nemmeno prete avendo solo gli ordini minori, e che, vista la bontà della "segregazione" dei cardinali elettori, tre anni più tardi promulgherà questa costituzione[3][4].

Vicissitudini

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La vita della Ubi Periculum non fu peraltro facile: già nel conclave del luglio 1276 i cardinali si mostrarono insofferenti delle costrizioni alle quali dovevano sottostare. Per la verità, in quell'occasione essi subirono vere e proprie angherie ad opera del "custode del Conclave", Carlo I d'Angiò, che voleva costringerli ad eleggere un papa a lui gradito. Venne invece eletto Ottobono Fieschi, che prese il nome di Adriano V e che, benché fosse molto malato (morirà dopo soli 39 giorni di pontificato), fece in tempo a "sospendere" le norme della costituzione[5].

Il suo successore, papa Giovanni XXI, arriverà addirittura ad abrogare la Ubi Periculum alla fine di quel lungo 1276, l'anno dei "4 papi": sarà papa Celestino V a ripristinare, nel 1294, la costituzione, che verrà poi inserita integralmente nel Sesto libro del codice di diritto canonico da papa Bonifacio VIII nel 1298.

Le norme

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La sala del conclave del Palazzo Papale di Viterbo

La costituzione stabilisce norme molto rigide sullo svolgimento del conclave:

  • I cardinali devono riunirsi, ciascuno con un solo accompagnatore, dieci giorni dopo la morte del papa nello stesso palazzo dove è avvenuto il decesso.
  • Tutti devono abitare in una sala comune, senza alcun contatto con l'esterno.
  • L'invio di scritti ai cardinali è severamente vietato, pena la scomunica.
  • Viste le esperienze precedenti, il documento prescrive anche norme ben precise sull'alimentazione dei cardinali: dopo che siano trascorsi inutilmente tre giorni, i cardinali avranno diritto ad una sola pietanza per pasto e, trascorsi inutilmente anche ulteriori cinque giorni, la dieta sarà limitata a soli pane, vino ed acqua.
  • Inoltre, durante la Sede vacante tutti i proventi ecclesiastici spettanti ai cardinali saranno trattenuti dal camerlengo per essere poi messi a disposizione del nuovo pontefice.

Probabilmente anche a causa di queste rigide norme, i conclavi successivi furono piuttosto rapidi: soprattutto il primo, che elesse al soglio pontificio Papa Innocenzo V nel gennaio 1276, durò un solo giorno[6].

Tutte le principali norme di questa "costituzione" vennero poi confermate dalla Universi Dominici Gregis, promulgata da Giovanni Paolo II nel 1996, che modernizzò la procedura, precisandone meglio le regole.

  1. ^ La costituzione fu presentata in concilio da papa Gregorio X il 7 luglio 1274, ma venne ufficialmente approvata e promulgata il 16 luglio, giorno precedente la conclusione del concilio stesso; si veda Antonino Franchi, OFM, Il Concilio II di Lione, 1274, secondo la ordinatio concilii generalis lugdunensis, Edizioni Francescane, Roma, 1965.
  2. ^ Il nome di "palazzo papale" fu dato a questo edificio da papa Clemente IV nel 1262. Clemente IV vi trascorse gran parte del suo pontificato; cfr. Cesare Pinzi, Storia della Città di Viterbo, Roma, 1889, vol. II
  3. ^ L'argomento è stato ampiamente trattato da moltissimi storici di grande prestigio (come Manselli, Brezzi, Gatto, Waley, Petrucci, Ilarino da Milano, Kamp, Duprè Thesèider etc.) intervenuti al Convegno di studi nel VII centenario del 1°Conclave, promosso da AACST Viterbo nel 1971 ed i cui Atti furono pubblicati nel 1975 (cfr.bibliografia)
  4. ^ Per la nascita della Ubi Periculum si veda in particolare l'articolo di Enzo Petrucci:Il problema della vacanza papale e la costituzione Ubi Periculum di Gregorio X in Atti del Convegno..., op. cit.
  5. ^ Ferdinand Gregorovius: Storia della città di Roma nel medioevo, Torino, Einaudi, 1973, p. 1371. Il Gregorovius descrive bene le vessazioni cui Carlo d'Angiò sottopose i cardinali ed il clima che portò a questa scelta.
  6. ^ Non mancarono comunque, in seguito, conclavi molto lunghi, come quello del 1287-88 che elesse Niccolò IV, primo papa francescano, che durò dieci mesi (ma in quel periodo la Ubi Periculum era ancora bloccata), quello del 1304-1305, durato undici mesi, che elesse papa Clemente V, quello del 1314-1316, che elesse, dopo ben 27 mesi di sede vacante, papa Giovanni XXII, o, in secoli più vicini, quello del 1740 che elesse Benedetto XIV, il famoso cardinale Lambertini, e che si protrasse per sei mesi.

Bibliografia

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  • Antonino Franchi, OFM, Il Concilio II di Lione, 1274, secondo la ordinatio concilii generalis lugdunensis, Edizioni Francescane, Roma, 1965
  • Autori Vari, Atti del Convegno di studio nel VII centenario del 1° Conclave, 1975, Agnesotti, AACST Viterbo.
  • Ferdinand Gregorovius, Storia della Città di Roma nel medioevo, Ed. Einaudi, Torino, 1973
  • Ambrogio M.Piazzoni, Storia delle elezioni pontificie, Casale Monferrato, Edizioni PIEMME, 2005, ISBN 88-384-1060-7
  • Cesare Pinzi, Storia della Città di Viterbo, Roma, Tipografia Camera dei Deputati, 1887-89.

Voci correlate

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Collegamenti esterni

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  • testo originale in latino http://www.conclave.it/documenti.php?id=ubipericulum
  • Storia dei conclavi sul sito di Radio Vaticana [collegamento interrotto], su oecumene.radiovaticana.org. URL consultato il 5 giugno 2008.
  • Il testo del decreto in italiano, su intratext.com.
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