Bruno Tabacci

politico italiano (1946-)

Bruno Tabacci (Quistello, 27 agosto 1946) è un politico italiano, dal 30 maggio 2001 deputato alla Camera, dopo esserlo stato dal 1992 al 1994 per la Democrazia Cristiana, e dal 28 dicembre 2012 presidente di Centro Democratico.

Bruno Tabacci

Presidente di Centro Democratico
In carica
Inizio mandato28 dicembre 2012
PredecessoreCarica creata

Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri
con delega alla programmazione e coordinamento economico ed all'aerospazio[1]
Durata mandato1º marzo 2021 –
22 ottobre 2022
Capo del governoMario Draghi
PredecessoreMario Turco[2]
SuccessoreAlessandro Morelli

Presidente di +Europa
Durata mandato23 giugno 2019 –
27 settembre 2019
PredecessoreGianfranco Spadaccia
SuccessoreSimona Viola

Presidente della Regione Lombardia
Durata mandato17 luglio 1987 –
31 gennaio 1989
PredecessoreGiuseppe Guzzetti
SuccessoreGiuseppe Giovenzana

Presidente della 10ª Commissione Attività Produttive della Camera dei deputati
Durata mandato21 giugno 2001 –
27 aprile 2006
PredecessoreGianfranco Saraca
SuccessoreDaniele Capezzone

Deputato della Repubblica Italiana
In carica
Inizio mandato30 maggio 2001

Durata mandato23 aprile 1992 –
14 aprile 1994
LegislaturaXI, XIV, XV, XVI, XVII, XVIII, XIX
Gruppo
parlamentare
XI: DC-PPI
XIV: UDC (CCD-CDU)
XV: UDC
XVI:
- UdC (fino al 10/11/2009)
- Misto (dal 10/11/2009 al 19/01/2010)
- Misto/CD (dal 19/01/2010)
XVII:
- Misto/CD (fino al 19/11/2014)
- Demos-CD (dal 19/11/2014)
XVIII: Misto/CD (dal 3 aprile 2018)
XIX: PD-IDP (dal 18/10/2022)
CoalizioneXIV-XV: Casa delle Libertà
XVII: Italia. Bene Comune
XVIII: Centro-sinistra 2018
XIX: Centro-sinistra 2022
CircoscrizioneXI: Mantova-Cremona
XIV: Lombardia 3
XV-XVI; XVIII-XIX: Lombardia 1
XVII: Toscana
CollegioXIV: Castiglione delle Stiviere
XVIII: 12 (Milano-Centro)
XIX: 7 (Milano-Loreto)
Incarichi parlamentari
XIV legislatura:

XVI legislatura:

XVII legislatura:

  • Presidente della Commissione parlamentare per la semplificazione (dal 15/10/2013 al 22/03/2018)
  • Componente della Commissione Speciale per l'esame di atti del governo dal 26 marzo 2013 al 7 maggio 2013
  • Componente della V Commissione Bilancio dal 7 maggio 2013

XVIII legislatura:

Sito istituzionale

Dati generali
Partito politicoCentro Democratico (dal 2012)
In precedenza:
DC (1970-1994)
PPI (1994-1996)
UDR (1998)
CCD (1998-2002)
UDC (2002-2008)
RpI (2008-2009)
ApI (2009-2012)
+Eu (2019-2020)
Titolo di studioLaurea in Economia e Commercio
UniversitàUniversità degli studi di Parma
ProfessioneConsulente

È stato presidente della Regione Lombardia dal 17 luglio 1987 al 31 gennaio 1989, sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri con delega alla programmazione e coordinamento economico dal 1º marzo 2021 al 22 ottobre 2022 nel governo Draghi.

Biografia

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Si è laureato in Economia e Commercio all'Università degli Studi di Parma, ed ha quindi lavorato come consulente libero professionista in materia economico-finanziaria.[3]

Nella prima metà degli anni '80 ha diretto l'ufficio studi del Ministero dell'industria, del commercio e dell'artigianato con Giovanni Marcora e, in seguito, la segreteria tecnica del Ministro del tesoro Giovanni Goria.[3]

Dal 1970 al 1985 è stato consigliere comunale per la Democrazia Cristiana in alcuni comuni del Mantovano, tra cui il capoluogo (1980-83) e Bozzolo (1985-1990).[3]

Alle elezioni regionali lombarde del 1980 viene candidato consigliere nelle liste della DC per la provincia di Mantova: ottiene 8.485 preferenze, ma non è eletto.

Consigliere regionale e Presidente della Regione Lombardia

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Tabacci (al centro) che partecipa alla campagna elettorale della DC "Forza Italia" nel 1987

Alle elezioni regionali lombarde del 1985 è eletto consigliere regionale per la provincia di Mantova con 17.082 preferenze, dal 1987 al 1989 è nominato presidente della Regione Lombardia con una giunta composta dal Pentapartito. In questa veste ha affrontato la grave emergenza dell'alluvione in Valtellina (luglio-settembre 1987).[3] Secondo il giornalista Giorgio Dell'Arti, «nell'87 divenne presidente della Regione per volere di Ciriaco De Mita»,[4] segretario della DC nonché leader della corrente di cui Tabacci faceva parte.

Nel 1988 è stato presidente della Comunità di lavoro Alpe Adria, associazione di regioni dell'area alpina ed adriatica, un'esperienza di collaborazione internazionale con importanti aree dell'est europeo, prima della caduta del muro di Berlino.[3]

Alle elezioni regionali in Lombardia del 1990 è rieletto consigliere regionale con 16.602 preferenze ed è nominato presidente del gruppo consiliare DC e poi vicepresidente del Consiglio regionale.[3] Alle elezioni amministrative dello stesso anno è eletto consigliere comunale per la DC sia di Volta Mantovana (dimettendosi immediatamente) sia di Porto Mantovano, rimanendo in carica fino al 1992.

Nel 1991 è stato presidente del Comitato per la ristrutturazione del settore zootecnico presso il Ministero dell'Agricoltura.

Deputato alla Camera per la DC

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Alle elezioni politiche del 1992 è stato eletto alla Camera dei Deputati nella circoscrizione Mantova-Cremona per la Democrazia Cristiana con 17.284 preferenze; durante la XI Legislatura è stato componente della Commissione Bilancio e relatore della Legge finanziaria 1994 predisposta dal Governo Ciampi.[3] Dopo la dissoluzione della DC, aderisce al gruppo del PPI, non ricandidandosi poi alle elezioni del 1994. In quegli anni è coinvolto nelle inchieste su Tangentopoli, da cui poi risulterà assolto[5].

Carriera da dirigente statale

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È stato consigliere d'amministrazione di Eni, Snam, Efibanca.[3] Nel periodo 1999-2000 è stato presidente dell'Autostrada A15 Cisa.[3] Dal gennaio 2000 è copresidente della Fondazione del premio letterario Bancarella di Pontremoli. Nel gennaio 1998 torna in politica ed è vicesegretario dell'Unione Democratica per la Repubblica di Cossiga[6], uscendone in ottobre per aderire al Centro Cristiano Democratico, guidato da Pier Ferdinando Casini.

Alle elezioni europee del 1999 si candida al Parlamento europeo, tra le liste del CCD nella circoscrizione Italia nord-occidentale e nella circoscrizione Italia nord-orientale, ma, pur raccogliendo rispettivamente 9.131 preferenze e 2.623 preferenze, non viene eletto in nessuna delle due.

Alle elezioni regionali in Lombardia del 2000 è candidato consigliere per la provincia di Milano nelle liste del CCD: ottiene 1.366 preferenze e non è eletto.

Deputato dell'UDC

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Alle elezioni politiche del 2001 è stato rieletto deputato della XIV legislatura per la Casa delle Libertà nel collegio di Castiglione delle Stiviere, dove ottiene il 50,21%, superando Giovanni Tosi dell'Ulivo (40,29%). Ha aderito al gruppo UDC, che raccoglieva CCD e CDU. È stato eletto nel giugno 2001 Presidente della X Commissione Parlamentare, Attività produttive, commercio e turismo, dove ha presentato numerosi disegni di legge concernenti la riforma delle autorità di garanzia, regolazione e vigilanza, nonché il settore dell'energia e la materia dell'immigrazione.[3]

L'11 dicembre 2001 è stato nominato Coordinatore del Comitato per la valutazione delle scelte scientifiche e tecnologiche (VAST), con decreto del Presidente della Camera Pier Ferdinando Casini. Nell'agosto 2002 è stato nominato Presidente della Commissione di cooperazione italo-messicana. È membro della commissione parlamentare Bilancio, tesoro e programmazione.[3]

Alle elezioni europee del 2004 è candidato per l'UDC nella circoscrizione Italia nord-occidentale: ottiene 12.353 preferenze, ma non è eletto.

Alle elezioni politiche del 2006 viene rieletto deputato alla Camera per l'UDC nella circoscrizione Lombardia 1. Alle elezioni amministrative del 2006 si candida al Consiglio comunale di Milano, ma non viene eletto. Dalla fondazione dell'UDC è stato il componente più vicino al segretario Marco Follini. Lo ha seguito in molte scelte individuali, anche quelle non in linea con il partito, non condividendone però l'uscita dal partito nel 2006. Successivamente, si è fatto portavoce di istanze più autonome rispetto alla partecipazione dell'UDC alla coalizione di centrodestra, la Casa delle Libertà, condividendo il mandato del III Congresso del partito (2007) di perseguire iniziative autonome nell'opposizione al Governo Prodi II. Rappresenta, perciò, uno degli esponenti dell'ala sinistra dell'UDC.

Deputato Rosa Bianca e Alleanza per l'Italia

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Il 30 gennaio 2008, insieme a Mario Baccini, lascia l'UDC,[7][8] accusando il leader Casini ed il segretario Lorenzo Cesa di aver cambiato la linea del partito senza aver indetto un nuovo congresso e di aver appiattito le proprie posizioni su quelle di Silvio Berlusconi e della Casa delle Libertà, in occasione della caduta del Governo Prodi II e del conferimento di un mandato esplorativo a Franco Marini. Tabacci infatti si era detto disponibile ad un governo di scopo, finalizzato alla riforma elettorale, guidato da Marini. Nella stessa data crea con Mario Baccini e Savino Pezzotta il movimento politico Rosa per l'Italia (inizialmente noto come Rosa Bianca), candidandosi come premier per le elezioni politiche del 2008.

Successivamente, tra Rosa Bianca e UDC viene raggiunto un accordo e i due partiti decidono di partecipare insieme alle elezioni politiche del 2008, creando una lista unica denominata Unione di Centro[9]. Alle elezioni politiche del 2008 viene rieletto alla Camera come capolista nella circoscrizione Lombardia 1, dove l'Unione di Centro aveva ottenuto 86.494 voti, pari al 3,5% del totale.

Il 9 novembre 2009 lascia l'UDC e la Rosa per l'Italia per fondare assieme a Francesco Rutelli, Gianni Vernetti ed altri esponenti del PD[10] il nuovo partito Alleanza per l'Italia l'11 novembre 2009[11]. Ricopre il ruolo di capogruppo di ApI e vicepresidente del Gruppo misto fino al 20 ottobre 2011, quando viene sostituito da Pino Pisicchio.

Nel 2011 viene eletto presidente del comitato promotore della BCC Banca di Credito Agricolo Mantova Oltrepò s.c.[12]

Assessore al bilancio del Comune di Milano (2011-2013)

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Il 10 giugno del 2011 è stato nominato assessore al Bilancio, al Patrimonio e ai Tributi nella giunta di centrosinistra del sindaco di Milano Giuliano Pisapia, rimanendo in carica fino al 2013.[13]

Nel 2012, assieme al direttore generale Davide Corritore, ha concluso un accordo con quattro banche (JPMorgan, Depfa bank, UBS e Deutsche Bank) accusate di truffa aggravata (civile e penale) ai danni del comune per la vicenda dei derivati, introdotti dalla giunta Albertini e rinegoziati dalla giunta Moratti. Il Comune di Milano incasserà 750 milioni di euro in 23 anni.[14]

Il 21 gennaio 2013 rimette al sindaco di Milano la delega al Bilancio[15]. Le dimissioni derivano dalla decisione di correre alle elezioni politiche del 2013 nelle liste di Centro Democratico.

Candidatura alle elezioni primarie del centrosinistra 2012

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Nel settembre 2012 si candida alle primarie del centrosinistra per la premiership.[16] Tra i candidati rivali di Tabacci: il segretario del PD Pier Luigi Bersani (PD), il sindaco di Firenze Matteo Renzi (PD), il presidente della Regione Puglia e presidente di SEL Nichi Vendola (SEL) e la consigliera regionale della Regione Veneto Laura Puppato (PD). Il suo progetto politico, all'interno della coalizione di centro-sinistra, tende ad una politica rivolta verso il centro dello schieramento politico italiano.

Nel primo turno delle elezioni primarie di Italia. Bene Comune del 2012 che si è svolto il 25 novembre 2012 ha ottenuto 43.840 voti complessivi pari al 1,4% e piazzandosi all'ultimo posto tra i 5 candidati.

Il 30 novembre 2012 annuncia il suo appoggio a Pier Luigi Bersani per il secondo turno delle primarie.[17]

Deputato di Centro Democratico

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Il 28 dicembre 2012, insieme a Massimo Donadi, annuncia la nascita di un nuovo partito, Centro Democratico, che aderisce alla coalizione di centrosinistra Italia. Bene Comune[18].

Alle elezioni politiche del 2013 viene eletto alla Camera dei Deputati nella circoscrizione Toscana tra le file di Centro Democratico.

Il 19 novembre 2014, assieme agli altri due deputati del Centro Democratico Roberto Capelli e Carmelo Lo Monte abbandona il gruppo misto per aderire al nuovo gruppo parlamentare del partito denominato Per l'Italia - Centro Democratico.

Candidatura al Parlamento europeo

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Il 17 aprile 2014 viene ufficialmente candidato alle elezioni europee come capolista di Scelta Europea nella Circoscrizione Italia meridionale (che raccoglie i 18 collegi elettorali del Abruzzo, del Molise, della Campania, della Puglia, della Basilicata e della Calabria). Con 10.483 preferenze, nonostante sia stato il più votato nella Circoscrizione Italia Meridionale, non viene eletto, anche perché Scelta Europea si ferma soltanto allo 0.77%.

La lista "+Europa"

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Di fronte al rischio per Emma Bonino di non partecipare con la sua nuova lista +Europa alla coalizione di centro-sinistra in vista delle elezioni politiche, il 4 gennaio 2018 mette a disposizione il simbolo di Centro Democratico, così da esentarla dalla raccolta firme, avendo lui costituito il suo gruppo in Parlamento nella precedente legislatura.[19] Si candida e viene rieletto con la coalizione di centro-sinistra nel collegio uninominale Lombardia 1 - 12 (Milano Area Statistica 84), ottenendo il 41,24% e superando Cristina Rossello del centrodestra (37,04%) e Alberto Bonisoli del Movimento 5 Stelle (13,80%)[20]. Eletto vice coordinatore di +Europa, l'8 agosto dello stesso anno lancia insieme a Benedetto Della Vedova e alla Bonino il tesseramento che dovrà portare +Europa da cartello elettorale a soggetto politico; il congresso, caratterizzato da numerose polemiche, si tienenel gennaio 2019.[21] Dal 23 giugno dello stesso anno è Presidente del partito.

Nuovo percorso a sostegno di Conte

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Il 27 settembre dello stesso anno lascia +Europa insieme a Centro Democratico, non condividendo la decisione del partito di porsi all'opposizione del Governo Conte II.[22]

Il 25 novembre 2020, unico esponente in parlamento di Centro Democratico, cambia la denominazione del gruppo parlamentare dopo l'ingresso di Elisa Siragusa proveniente dal Movimento 5 Stelle, oltre alla permanenza del deputato Alessandro Fusacchia, anch'esso fuoriuscito da +Europa. La componente assume la denominazione Centro Democratico-Italiani in Europa, in virtù dell'elezione di Fusacchia e Siragusa nella circoscrizione Estero (ripartizione Europa). Nel gennaio 2021, in seguito al ritiro dei ministri di IV dal Governo Conte II, aderiscono alla componente diversi deputati del Movimento 5 Stelle, Carmelo Lo Monte (ex Lega), Renata Polverini (da Forza Italia) e Daniela Cardinale (ex PD), mentre al Senato il 27 gennaio con l'adesione dell'ex M5S Gregorio De Falco nasce la componente del Misto Europeisti-MAIE-Centro Democratico.

Governo Draghi e il percorso con Di Maio

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Finita l'esperienza del governo Conte con la nomina di Mario Draghi alla presidenza del Consiglio, sostiene assieme a Centro Democratico l'esecutivo guidato dall'ex governatore della Banca centrale europea, appoggiato da buona parte delle maggiori forze rappresentate in Parlamento: Lega, M5S, PD, Forza Italia, Liberi e Uguali e Italia Viva.

Nel governo Draghi viene nominato Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio con delega al coordinamento della politica economica[23] a partire dal 25 febbraio 2021. Il 19 marzo 2021 ottiene anche la delega alla gestione delle politiche per lo spazio[24] a cui rinuncia il 5 agosto 2021, a seguito di uno scandalo che vede il figlio Simone Tabacci assunto in Leonardo[25].

Nel giugno 2022 "dona" a Luigi Di Maio il simbolo del Centro Democratico, fondamentale per formare al Senato il gruppo parlamentare centrista "Insieme per il Futuro", composto da 11 senatori fuoriusciti dal Movimento 5 Stelle, e per non dover raccogliere le firme in vista delle elezioni politiche. Difatti, i due ad agosto lanciano il partito Impegno Civico e Tabacci alle elezioni politiche del 2022 viene candidato alla Camera nel collegio uninominale Lombardia 1 - 07 (Milano: NIL 20 - Loreto) per il centro-sinistra[26], venendo eletto con il 38,44% dei voti davanti ad Andrea Mandelli del centrodestra (35,38%) e Filippo Campiotti di Azione - Italia Viva (11,47%) e risultando l'unico eletto della lista in tutta Italia, che totalizza lo 0,60%.

Procedimenti giudiziari

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Nel 1989 è stato indagato con l’accusa di peculato pluriaggravato nell’ambito dell’inchiesta cosiddetta Oltrepò Pavese riguardante malversazioni di fondi della Protezione Civile. Al termine delle indagini è stato completamente prosciolto.[27][28]

Nel 1992 la procura di Mantova ha chiesto alla Camera dei deputati l’autorizzazione all’arresto all’interno delle indagini per violazione delle norme per il finanziamento pubblico dei partiti e falsità ideologica commessa da pubblico ufficiale in certificati. Riguardo a queste indagini, ha anche ricevuto quattro diversi avvisi di garanzia. Il Parlamento ha negato l’autorizzazione all’arresto e nel 1996 il procedimento penale si è concluso con il proscioglimento.[29][30]

Nel 1993 il sostituto procuratore di Milano Antonio Di Pietro ha chiesto alla Camera dei deputati l’autorizzazione a procedere contro Tabacci per ricettazione e finanziamento illecito dei partiti. Nel 1996 il Tribunale lo ha assolto dalle accuse "perché il fatto non costituisce reato".[27][31]

Posizioni politiche

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Si dichiara favorevole a un riconoscimento giuridico per le coppie omosessuali, quali le unioni civili simbolicamente adottate dal comune di Milano.[32] In un'intervista al settimanale Il Mondo del 25 settembre 2012 si è schierato contro le adozioni gay, affermando: "Sono convinto che ogni bambino abbia diritto ad avere un padre e una madre. Non credo che la soluzione delle adozioni di bimbi da parte di coppie gay sia da perseguire".[33][34]

  1. ^ Delega all'aerospazio mantenuta fino al 6 agosto 2021
  2. ^ Delega alla programmazione economica e agli investimenti
  3. ^ a b c d e f g h i j k Curriculum, su brunotabacci.it. URL consultato il 4 maggio 2014 (archiviato dall'url originale il 26 gennaio 2014).
  4. ^ Giorgio Dell’Arti, Catalogo dei viventi, Marsilio. citato da Incredibile. Il papavero dc Tabacci accusa Formigoni di «commistione col potere», in Tempi, 17 marzo 2012. URL consultato il 4 maggio 2014 (archiviato dall'url originale il 4 maggio 2014).
  5. ^ www.cinquantamila.it, su cinquantamila.it. URL consultato il 20 marzo 2018 (archiviato dall'url originale il 21 marzo 2018).
  6. ^ Stefano Marroni, Parte il movimento di Cossiga, su la Repubblica, 23 gennaio 1998. URL consultato il 6 giugno 2020 (archiviato il 20 marzo 2018).
  7. ^ Tabacci e Baccini lasciano l'Udc, Roma, 30 gennaio 2008. URL consultato il 4 maggio 2014 (archiviato il 4 maggio 2014).
  8. ^ Baccini e Tabacci lasciano l'Udc al Centro nasce la Rosa Bianca, in la Repubblica, Roma, 30 gennaio 2008. URL consultato il 4 maggio 2014 (archiviato il 4 maggio 2014).
  9. ^ Claudia Fusani, Udc e Rosa Bianca trovano l'accordo Casini premier, Pezzotta segretario, in la Repubblica, Roma, 28 febbraio 2008. URL consultato il 4 maggio 2014 (archiviato il 21 febbraio 2014).
  10. ^ Aldo Cazzullo, Ineccepibile la scelta di Rutelli,Casini addio, Milano, 09 novembre 2009. URL consultato il 4 maggio 2014 (archiviato il 4 maggio 2014).
  11. ^ Rutelli e Tabacci lanciano Alleanza per l'Italia, in Il Sole 24 Ore, 11 novembre 2009. URL consultato il 4 maggio 2014 (archiviato il 4 maggio 2014).
  12. ^ Banca Oltrepò, è l'ora dei soldi Pastacci e Fava nel comitato Archiviato il 22 dicembre 2015 in Internet Archive. "Gazzetta di Mantova", 10 settembre 2011.
  13. ^ Bruno Tabacci, su comune.milano.it, Comune di Milano (archiviato dall'url originale il 19 giugno 2011).
  14. ^ Sara Monaci, Maxi transazione tra Comune di Milano e banche sui derivati. Accordo per 750 milioni in 23 anni, in Il Sole 24 Ore, 17 febbraio 2012. URL consultato il 4 maggio 2014 (archiviato il 24 settembre 2015).
  15. ^ Tabacci e Guida lasciano. Rassegnate le dimissioni, in Il Giorno, 21 gennaio 2013. URL consultato il 4 maggio 2014 (archiviato dall'url originale il 20 marzo 2014).
  16. ^ Primarie: Tabacci, al via campagna con oltre 140 comitati, in ASCA, 26 settembre 2012. URL consultato il 4 maggio 2014 (archiviato dall'url originale il 4 maggio 2014).
  17. ^ Ballottaggio domenica, comitati Tabacci a sostegno di Bersani, su basilicatanet.it, 30 novembre 2012. URL consultato il 4 maggio 2014 (archiviato dall'url originale il 4 maggio 2014).
  18. ^ “Centro Democratico”, la lista di Tabacci, in Il Post, 28 dicembre 2012. URL consultato il 4 maggio 2014 (archiviato il 19 novembre 2013).
  19. ^ Rosatellum, Tabacci: "Esenzione simbolo Centro Democratico a disposizione per lista Bonino", su repubblica.it. URL consultato l'8 gennaio 2018 (archiviato l'8 gennaio 2018).
  20. ^ Eligendo: Camera [Scrutini] Collegio uninominale 12 - MILANO AREA STATISTICA 84 (Italia) - Camera dei Deputati del 4 marzo 2018 - Ministero dell'Interno, su Eligendo. URL consultato l'8 marzo 2018 (archiviato dall'url originale l'8 marzo 2018).
  21. ^ +Europa diventa partito, in repubblica.it, 8 agosto 2018. URL consultato il 9 agosto 2018 (archiviato il 9 agosto 2018).
  22. ^ Tabacci spacca +Europa: "Emma Bonino ha scelto l'opposizione a Conte con i nemici dell'Ue. Un incomprensibile suicidio", su Il Fatto Quotidiano, 27 settembre 2019. URL consultato il 28 settembre 2019 (archiviato il 27 settembre 2019).
  23. ^ Atto di nomina dei sottosegretari del governo Draghi
  24. ^ Sorpresa! La delega per lo Spazio va a Tabacci, Formiche, 23 marzo 2021
  25. ^ Governo, Tabacci rinuncia alla delega allo spazio - la Repubblica
  26. ^ Elezioni Camera 2022: i candidati delle 4 coalizioni, tutte le sfide uninominali
  27. ^ a b I tre amigos - Il Post
  28. ^ Scandalo Oltrepò Gaspari sotto accusa - La Repubblica
  29. ^ Chi è Bruno Tabacci? Biografia e curriculum del candidato alle primarie - Blitz Quotidiano
  30. ^ Assolto Tabacci - La Repubblica
  31. ^ Non colpevole l'ex dc Tabacci - La Repubblica
  32. ^ Fisco e lavoro, gay e coppie di fatto Sfida in tv tra candidati alle primarie, in Adnkronos, Roma. URL consultato il 4 maggio 2014 (archiviato il 4 maggio 2014).
  33. ^ Gay: Tabacci, bambini hanno diritto a padre e madre e non siano status, in ASCA, Roma, 25 settembre 2012. URL consultato il 4 maggio 2014 (archiviato dall'url originale il 28 febbraio 2014).
  34. ^ Gay/ Tabacci: Ogni bambino ha diritto a un padre e a una madre, in Il Mondo, Roma, 25 settembre 2012 (archiviato dall'url originale il 7 febbraio 2014).

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