Castello dei Conti Guidi (Poppi)

castello a Poppi, Toscana

Il castello dei conti Guidi (inquadrato all'interno dell'Ecomuseo del Casentino, nel Sistema della Civiltà Castellana) è un monumento di Poppi che si trova in piazza della Repubblica 1.

Castello dei conti Guidi
Castello dei conti Guidi a Poppi.
Ubicazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
CittàPoppi
IndirizzoPiazza della Repubblica, 1
Coordinate43°43′20.63″N 11°46′01.72″E
Informazioni generali
Condizione attualerestaurato
Visitabile
voci di architetture militari presenti su Wikipedia
Veduta aerea della torre

Storia e descrizione

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La prima traccia nelle cronache del castello, costruito nel Medioevo, risale al 1191. L'edificio è stato ristrutturato a partire dal 1274 per volontà del conte Simone Guidi e di suo figlio Guido. Il castello è stato teatro di un avvenimento storico: l'11 giugno 1289, davanti al monumento, si è svolta la battaglia di Campaldino. Incerta la paternità dell'edificio: la parte più antica è attribuita non univocamente a Lapo di Cambio, mentre la più recente, databile alla fine del XIII secolo, sarebbe di Arnolfo di Cambio.[1]

All'interno dell'edificio, che per anni ha ospitato la sede dell'amministrazione comunale del centro in provincia di Arezzo, è possibile vedere una cappella, un museo sulla battaglia di Campaldino, una biblioteca e il Centro di documentazione Giovanni Gualberto Miniati.[2]

La cappella

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Sulla volta della navata unica della cappella annessa al castello, si trova uno dei più importanti cicli di affreschi della provincia di Arezzo. Quasi interamente affrescati sono anche i suoi muri: da segnalare i tre cicli sulle Storie di San Giovanni Battista, San Giovanni Evangelista e dalla vita di Maria, oltre alle figure di santi collocate al di sotto di questi. In una nicchia collocata al di sotto di una finestra vi è un polittico trompe-l'œil affrescato, mentre su ognuno dei quattro angoli della volta sono dipinti gli Evangelisti in trono, la cui paternità è stata attribuita a Taddeo Gaddi, nella sua fase giovanile nel corso degli anni venti del Trecento, attribuzione confermata dopo i restauri eseguiti fra il 1988 e il 1990.[3] La caratteristica più importante degli affreschi dell'allievo di Giotto, rispetto al maestro, risiede, da una parte, nello sviluppo interessi illusionistici rappresentati dai finti marmi, dalla finta nicchia con le ampolline, dal finto polittico, dall'altra nella costruzione di un'intelaiatura geometrica e nella rappresentazione di specchiature e diverse membrature architettoniche.

La Biblioteca Rilliana

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Dapprima ospitata in un palazzo del paese, nel 1911 fu trasferita in un'ala del castello (cinque grandi sale e un salottino), la biblioteca che il Conte Fabrizio Rilli Orsini volle lasciare alla sua morte (1828) alla comunità di Poppi.[4] Al nucleo originario di circa 9000 volumi si erano aggiunte importanti donazioni private (come il lascito Soldani) e i grandi fondi librari provenienti da sedi monastiche soppresse con l'Unità d'Italia, quali l'Eremo di Camaldoli e il Convento dei Frati Minori Cappuccini e il Monastero vallombrosano di San Fedele a Poppi.[5]

L'immenso patrimonio librario, il più importante del Casentino, conta oggi circa 25.000 libri antichi di cui 868 manoscritti (150 medievali) e 930 incunaboli (XV secolo).[6]

  1. ^ Piagnini, p. 9
  2. ^ Quercioli, p. 6
  3. ^ Piagnini, p. 23
  4. ^ Rete Documentaia Aretina.
  5. ^ La Biblioteca Rilliana.
  6. ^ P. Scapecchi, Gli incunaboli della Biblioteca Comunale Rilliana di Poppie del Monastero di Camaldoli, Firenze:Regione Toscana, 2004.

Bibliografia

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  • Gli affreschi di Taddeo Gaddi nel Castello dei Conti Guidi di Poppi: le storie della Vergine, di San Giovanni Evangelista e di San Giovanni Battista, Catalogo della mostra a cura di Alessandro Brezzi, Poppi 1991.
  • Francesco Piagnini, Il castello medievale dei conti Guidi oggi Palazzo Pretorio di Poppi, etc, The British Library, London 2010.
  • Mauro Quercioli, Poppi il borgo medievale e castello dei conti Guidi, Libreria dello Stato, Roma 2004.

Voci correlate

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Collegamenti esterni

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