Consonante fricativa

suono consonantico prodotto con la restrizione del passaggio d'aria

Nella fonetica articolatoria, una consonante fricativa (o anche spirante) è una consonante, classificata secondo il proprio modo di articolazione.

Il fono viene prodotto mediante un restringimento tra alcuni organi nella cavità orale, che si avvicinano senza tuttavia chiudersi completamente come nelle occlusive: l'aria continua a fuoriuscire, passando attraverso la stretta fessura formatasi e provocando in tal modo un rumore di frizione. Si noti che una consonante fricativa, per sua stessa natura, è una consonante continua, nel senso che può essere prolungabile a piacere, a differenza per esempio delle consonanti occlusive.

Le consonanti

modifica

Le consonanti fricative possono essere, a seconda dell'eventuale vibrazione delle corde vocali, sorde (prive di vibrazioni) o sonore (con vibrazione delle corde vocali).

A seconda del luogo di articolazione, invece, le consonanti fricative possono essere suddivise in bilabiali, labiodentali, dentali, alveolari, postalveolari, retroflesse, palatali, velari, uvulari, faringali e glottidali.

Lista delle consonanti fricative

modifica

L'alfabeto fonetico internazionale ha classificato le seguenti consonanti fricative:

Fricative sibilanti

modifica

Fricative non sibilanti centrali

modifica

Simboli usati sia per le fricative che per le approssimanti

modifica

Pseudo-fricative

modifica

Coarticolazioni fricative

modifica
Coarticolazioni approssimanti
modifica

Si tratta delle corrispondenti sorde delle approssimanti coarticolate, ritenute in posizione intermedia tra approssimante e fricativa.

Coarticolazioni fricative
modifica

Fricative eiettive

modifica

Le fricative in italiano

modifica

La lingua italiana standard conosce solamente alcune consonanti fricative, rese con i grafemi <f>, <v>, <s> (che rende sia la sorda [s] sia la sonora [z]) e <sc(i)>. Si tratta delle coppie fricative labiodentali e alveolari, nonché della fricativa postalveolare sorda.

Le fricative in altre lingue

modifica

La fricativa postalveolare sonora, che equivale al francese <j> di "bonjour", è presente anche in sassarese e corso (lo <sg> di "rasgioni"), in sardo meridionale (è la <x> di "arrexoni"), nel ligure (è la <x> di "raxion"), e nel dialetto toscano (è la <g> di "ragione").

Caratteristiche fisiche

modifica

In fonetica acustica, il sonagramma prodotto dalle consonanti fricative è diverso a seconda che siano sorde o sonore.

Nel primo caso, quando cioè vengono analizzate fricative sorde, il sonagramma presenta un annerimento irregolare che si estende attraverso un'ampia gamma di frequenze in senso verticale (cioè lungo l'asse delle ordinate), mentre in senso orizzontale, cioè lungo l'asse delle ascisse che indica il tempo, la traccia si mantiene costante per tutta la durata della consonante.

Nel secondo caso, nella rappresentazione cioè di fricative sonore, la traccia è meno intensa, ma si possono notare segni di struttura formantica, caratteristica delle vocali. In tutti i sonagrammi sonori, inoltre, si può notare una frequenza bassa costante, detta barra sonora, risultato della vibrazione delle corde vocali.

Nelle transizioni tra suoni vocalici e consonantici, si riscontra un comportamento analogo a quello delle occlusive; in questo caso, tuttavia, esso non è rilevante per l'identificazione del fono, in quanto ogni fricativa è chiaramente riconoscibile da sé studiando le frequenze, ognuna delle quali è caratteristica del luogo di articolazione della consonante.

La percezione

modifica

Allo stesso modo, in fonetica uditiva, le consonanti fricative sono generalmente riconoscibili grazie alle loro caratteristiche acustiche intrinseche, mentre la sonorità si individua per la presenza di periodicità data dalla vibrazione delle corde vocali.

Si noti che, se le transizioni con le vocali possono essere utili per identificare il luogo di articolazione della consonante, la cancellazione artificiale, in laboratorio, del rumore di frizione impedisce di individuare il modo di articolazione e conduce quindi alla percezione non della fricativa, ma dell'occlusiva corrispondente.

Bibliografia

modifica
  • F. Albano Leoni - P. Maturi, Manuale di fonetica, Carocci, Roma 2002.

Collegamenti esterni

modifica
Controllo di autoritàGND (DE4121574-6
  Portale Linguistica: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di linguistica