Paura e delirio a Las Vegas

film del 1998 diretto da Terry Gilliam

Paura e delirio a Las Vegas

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Titolo originale

Fear and Loathing in Las Vegas

Lingua originale inglese
Paese USA
Anno 1998
Genere commedia, drammatico
Regia Terry Gilliam
Soggetto Hunter Stockton Thompson
Sceneggiatura Terry Gilliam
Interpreti e personaggi
Doppiatori italiani

Paura e delirio a Las Vegas, film statunitense del 1998 con Johnny Depp e Benicio del Toro, regia di Terry Gilliam.

Eravamo dalle parti di Barstow, ai confini del deserto, quando le droghe cominciarono a fare effetto. Ricordo che dissi qualcosa tipo "Sento la testa leggera... potresti guidare tu?" D'un tratto ci fu un terrificante ruggito intorno a noi, e il cielo si riempì di cose che sembravano enormi pipistrelli stridenti in picchiata sulla nostra macchina... e una voce urlava "Santo iddio cosa sono questi maledetti animali?!" (Raoul Duke)

  • Inutile parlare di pipistrelli pensai... Il povero bastardo presto li avrebbe visti da solo. (Raoul Duke) [come voce narrante]
  • Ordina delle scarpe da golf, o non usciremo vivi da questo posto! (Raoul Duke) [al Dr. Gonzo]
  • Ti prego! Dì a questi di tirare fuori le scarpe da golf! (Raoul Duke) [al Dr. Gonzo]
  • Etere diabolico... ti fa comportare come l'ubriacone del villaggio di un romanzo irlandese: perdita totale di ogni elementare capacità motoria, vista offuscata, niente equilibrio, lingua intorpidita. La mente si rifugia nell'orrore incapace di comunicare con la colonna vertebrale, il che è interessante perché ti permette di osservarti mentre ti comporti in quel modo spaventoso ma non puoi farci niente. (Raoul Duke) [come voce narrante]
  • Fuoco! (Raoul Duke)
  • L'etere stava svanendo, l'acido era sparito da un pezzo, ma la mescalina stava andando forte. (Raoul Duke) [come voce narrante]
  • Hai visto!? Un figlio di puttana mi ha spinto da dietro! (Dr. Gonzo) [a Raoul]
  • Guida tu... Guida tu! Non credo di essere a posto... (Dr. Gonzo) [a Raoul]
  • Trovare le droghe e le camicie, non era stato un problema. Ma la macchina e il registratore non erano facili da rimediare alle sei e mezzo di venerdì pomeriggio a Hollywood. (Raoul Duke) [come voce narrante]
  • Passammo il resto della serata a ramazzare materiali e a stivarli nella macchina, poi ingurgitammo della mescalina e andammo a nuotare. (Raoul Duke) [come voce narrante]
  • Ne hai preso troppo bello... ne hai preso troppo, troppo. (Dr. Gonzo) [a Raoul]
  • Siamo tuoi amici... Non come gli altri bello... (Dr. Gonzo) [all'autostoppista]
  • Non fare Moby Dick con me! Io sono Achab. (Raoul Duke) [al Dr. Gonzo, strafatto d'etere, a mollo nella vasca da bagno]
  • Fetente! Scoprirò dove abiti e ti brucerò la casa, brutto pezzo di merda! (Dr. Gonzo)
  • Sappiamo cos'hai in mente. (Dr. Gonzo)
  • Quelli di noi che erano stati in piedi tutta la notte non erano dell'umore giusto per caffè e frittelle, volevamo bere forte. Dopotutto eravamo la crema della stampa sportiva nazionale. (Raoul Duke) [come voce narrante]
  • Strani ricordi in quella nervosa notte a Las Vegas. Sono passati cinque anni? Sei? Sembra una vita. Quel genere di apice che non tornerà mai più. San Francisco e la metà degli anni sessanta erano un posto speciale e un momento speciale di cui fare parte. Ma nessuna spiegazione, nessuna miscela di parole, musica e ricordi poteva toccare la consapevolezza di essere stato là, vivo, in quell'angolo di tempo e di mondo, qualunque cosa significasse. C'era follia in ogni direzione, ad ogni ora, potevi sprizzare scintille dovunque, c'era una fantastica, universale, sensazione che qualunque cosa facessimo fosse giusta, che stessimo vincendo. E quello, credo, era il nostro appiglio, quel senso di inevitabile vittoria sulle forze del vecchio e del male, non in senso violento o cattivo, non ne avevamo bisogno, la nostra energia avrebbe semplicemente prevalso, avevamo tutto lo slancio, cavalcavamo la cresta di un'altissima e meravigliosa onda. E ora, meno di cinque anni dopo, potevi andare su una ripida collina di Las Vegas e guardare a ovest, e con il tipo giusto di occhi, potevi quasi vedere il segno dell'acqua alta, quel punto, dove l'onda infine si è infranta ed è tornata indietro. (Raoul Duke) [come voce narrante]
  • Ti pagano per fotterti quell'orso? (Dr. Gonzo) [alla cameriera del Circo Bazooko, sotto l'effetto dell'etere]
  • Chi l'ha detto? Chi è che vuole farti a pezzetti? Volevo solo farti una piccola Z sulla fronte. (Dr. Gonzo) [a Raoul]
  • La parola d'ordine è "una mano lava l'altra"... Quando te la senti dire, risponderai "non temo nulla". (Raoul Duke)
  • L'acido gli aveva alterato i meccanismi. La prossima fase sarebbe stata probabilmente uno di quegli incubi introspettivi, diabolici e intensi. Quattro ore o giù di lì di disperazione catatonica. (Raoul Duke)n[come voce narrante]
  • Solo un altro orrendo profugo della generazione dell'amore. (Raoul Duke) [come voce narrante]
  • Qualcuno vuole dell'LSD? Ho qui tutto il necessario! Cerco solo un posto per cucinare!. (spacciatore a San Francisco)
  • [Al convegno della polizia] Riconosci i drogati, potrebbe salvarti la vita. Potresti non vedergli gli occhi perché hanno gli occhiali da sole, ma avranno le nocche bianchissime per la tensione interna... e i pantaloni incrostati di sperma per le continue masturbazioni quando non trovano una vittima da stuprare. Barcolleranno e balbetteranno se interrogati e non avranno rispetto per il tuo distintivo. Il drogato non ha paura di nulla: ti attaccherà senza motivo con ogni arma a portata di mano... Compresa la tua. Fa attenzione: qualsiasi agente che arresti un sospetto consumatore di marijuana deve usare immediatamente tutta la forza necessaria. Un colpo in tempo su di lui di solito lo evita... A te! (Bumquist)
  • Ho visto questi bastardi in Easy Rider non credevo fossero veri, non così, ce ne sono centinaia. (Dr. Gonzo) [al convegno dell'antidroga]
  • In quella stanza c'erano prove di un eccessivo uso di quasi ogni tipo di droga conosciuta dall'uomo civile dal 1544 dopo Cristo. (Raoul Duke) [come voce narrante]
  • Il circo Bazooko è tutto quello che il mondo alla moda sarebbe al sabato sera se i tedeschi avessero vinto la guerra, è il Sesto Reich. (Raoul Duke) [come voce narrante]
  • [Strafatto di adrenocromo] Sto per diventare un quadrupede! Quadrupede! (Raoul Duke)
  • Avevamo due buste di erba, settantacinque palline di mescalina, cinque fogli di acido superpotente, una saliera mezza piena di cocaina, un'intera galassia multicolore di eccitanti, calmanti, scoppianti, esilaranti. E anche un litro di tequila, un litro di rum, una cassa di birra, mezzo litro di etere puro e due dozzine di fialette di popper. Non che per il viaggio ci servisse tutta quella roba, ma quando ti ritrovi invischiato in una seria raccolta di droghe, la tendenza è di spingerla più in là che puoi. (Raoul Duke) [come voce narrante]
  • Tra meno di un'ora sarà abbastanza lucida da farsi venire un attacco religioso in nome di Gesù al confuso ricordo di essere stata sedotta da uno strano, crudele samoano che l'ha nutrita di alcol e LSD... l'ha trascinata in una camera d' albergo, dove le ha selvaggiamente penetrato ogni orifizio del suo corpicino col suo palpitante e non circonciso membro! (Raoul Duke) [al Dr. Gonzo, riferendosi a Lucy]
  • Al mondo non c'è nulla di più irresponsabile e depravato di un uomo negli abissi di una sbornia di etere, e io sapevo che ci saremmo arrivati abbastanza presto. (Raoul Duke) [come voce narrante]
  • È una cosa che fa ribrezzo... Questo è aah... aah! Questo è aah... aah! Questo è aah... (Dr. Gonzo) [a Raoul]
  • Finisci questa tua storia del cazzo!... Cos'è successo... Che c'entrano le ghiandole?!? (Raoul Duke) [al Dr. Gonzo, strafatto di adrenocromo e prima di cadere per terra]
  • Sta a sentire brutta testa di merda, sono stato fottuto a sangue nella mia vita da una ragguardevole congrega lercia di meschini irascibili poliziotti fanatici delle regole e ora, è il mio turno... perciò vaffanculo agente... comando io! (Sven)
  • Con un po' di fortuna la sua vita sarà rovinata per sempre, pensando che proprio dietro una porta in tutti i suoi bar preferiti, uomini con camicie rosse di lana, provano sballi incredibili con cose che lui non conoscerà mai... (Raoul Duke) [com e voce narrante]
  • Una delle cose che impari dopo anni che hai a che fare con drogati è che puoi voltare le spalle a chiunque, ma mai voltare le spalle a un drogato. Soprattutto quando ti agita davanti un coltello da caccia affilatissimo. Cosa stavo facendo lì? Che significato aveva quel viaggio? Stavo solo vagando sotto l'effetto di qualche droga, o ero davvero venuto a Las Vegas per scrivere un pezzo? Chi sono queste persone? Queste facce? Da dove vengono? Sembrano caricature di rivenditori di auto usate di Dallas. E, Gesù Benedetto, ce ne sono tantissimi alle 4 e mezza di domenica mattina, ancora ingroppando il sogno americano, quella visione del grande vincitore che emerge dall'ultimo caos peraurorale di un trito casinò di Las Vegas. (Raoul Duke) [come voce narrante]
  • Ormai era tutto finito: avevamo violato tutte le norme che regolavano Las Vegas, sfottendo gli abitanti, oltraggiando i turisti, terrorizzando il personale... L'unica speranza, pensavo, era la possibilità che avessimo talmente ecceduto che nessuno che si trovasse nella posizione di condannarci avrebbe creduto alla cosa. (Raoul Duke) [voce narrante]

Dialoghi

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  Citazioni in ordine temporale.

  • Dr. Gonzo: [dopo aver scorto un autostoppista sul ciglio della strada] Diamogli un passaggio.
    Duke: Cosa? No, aspetta. Non ci possiamo fermare... ci sono i pipistrelli!
  • Duke: Era il quartier generale, vogliono... vogliono che vada a Las Vegas subito e che contatti un fotografo portoghese di nome Lacerda. Lui mi darà tutti i dettagli. Devo solo stare... nella mia suite insonorizzata... e lui mi cercherà, che ne dici?
    Dr. Gonzo: Dico che puzza di guai. Avrai bisogno di una marea di consigli legali prima che questa storia si concluda.
    Duke: Ah, certo.
    Dr. Gonzo: Come tuo avvocato ti consiglio di noleggiare una decappottabile velocissima...
    Duke: Si...
    Dr. Gonzo: ...e ti servirà della cocaina, un registratore per musica speciale... camicie di Acapulco... andartene da Los Angeles per almeno quarantott'ore. Addio mio week-end...
    Duke: Perché?
    Dr. Gonzo: Perché naturalmente dovrò venire con te. E in più dovremo andarci armati anche... fino ai denti.
    Duke: Be'... perché no. Se una cosa vale farla... vale farla bene. Questo è il sogno americano in azione!
  • Dr. Gonzo: [rivolgendosi all'autostoppista, che chiedeva per dove fossero diretti] La verità...
    Duke: La verità?
    Dr. Gonzo: Stiamo andando a Las Vegas per uccidere un certo boss di nome Harry il Selvaggio...
    Duke: Vero.
    Dr. Gonzo: Perché... Perché lo conosco da anni ma ci ha bidonati con la droga.
    Duke: E tu sai cosa vuol dire?
    Dr. Gonzo: E tu sai cosa vuol dire, no?
    Autostoppista: No.
    Dr. Gonzo: Harry il Selvaggio ha le ore contate.
    Duke: Harry il Selvaggio ha le ore contate?
    Dr. Gonzo: E noi gli strapperemo i polmoni.
    Duke: Per mangiarceli!
  • Dr. Gonzo: [mentre incomincia ad accusare fortemente gli effetti dell'etere] Mi secca dirlo –hic– ma questo posto mi da sui nervi –hic– è in arrivo –hic– la paura.
    Duke: Sciocchezze! Siamo qui per il sogno americano e ora che ci siamo dentro, vuoi andartene? Devi renderti conto che abbiamo trovato il nervo principale.
    Dr. Gonzo: Per questo –hic– mi viene la paura!
    Duke: Guarda!
    Dr. Gonzo: Cosa??
    Duke: Ci sono due donne che scopano un orso polare!
    Dr. Gonzo: Non dirmi queste cose! Non... non ora almeno.
  • Giornalista: [rivolgendosi al Dr. Gonzo] Lei deve essere un corridore.
    Duke: ...sta... parlando con te.
    Giornalista: A che categoria è iscritto?
    Dr. Gonzo: Categoria? Che cazzo vuoi dire??
    Giornalista: Che cosa monta. Vede... siamo qui per delle inquadrature della corsa per... una serie televisiva. Magari potevamo... utilizzarla.
    Dr. Gonzo: Oh, utilizzarmi? Io monto...
    Duke[come voce fuori campo]: Madre di Dio, pensai, ci siamo...
    Dr. Gonzo: Io monto le gran puttanone. Le puttanone, le gran puttanone!
    Duke: La Vincent Black Shadow. Siamo con la... squadra ufficiale.
    Cameraman: [tra sè e sè, quasi sottovoce] Ah, puttanate!
    Duke: Cosa??...
    Cameran: Puttanate...
    Avv. Gonzo: ... c'è uno stronzo di pollo ignorante, spostati tu [scostando bruscamente Lacerda], uno stronzo di pollo ignorante in questa città... finocchietto bavoso... te lo dimostro con i fatti se vuoi... [rivolgendosi alla giornalista] hai da accendere?
    Giornalista: No...
    Dr. Gonzo: [rivolgendosi ora ad un pietrificato Lacerda] Non ti fidi di me... eh? Via quel sorriso.
    Lacerda: Sta tranquilla, li conosco questi du-
    Dr. Gonzo: [tira fuori un coltello serramanico] Istigami coglione, istigami bello. Vuoi fare colpo su di lei? Fai colpo su di lei con me! Fai colpo su di lei con me!!
    Duke [tra sé e sé]: Che cazzo...
  • Dr. Gonzo: Quando arriva a quella fantastica nota, in cui il coniglio si stacca la testa con un morso.. voglio che tu getti quello schifo di radio nella vasca, con me, dentro!
    Duke: Guarda che tu sei completamente deviato amico, ti farai esplodere attraverso la parete, rimarrai stecchito in 10 secondi, verranno a chiedere spiegazioni a me sai.
  • Tizio al Matrix: Qual è il problema?
    Duke: Be', questa roba bianca sulla camicia... è... LSD.
  • Duke: [cercando di parlargli in "codice"] Perché non... Tufù e... Ifiofo.. Nofon afandifiafamofo afa prefendeferefe lafa rofobafa, nefel, bafagafa... gliafaiofo?
    Dr. Gonzo: Assolutamente, sì... prendiamo la roba...
  • Bumquist: Per esempio, un drogadipendente definisce la sigaretta di marijuana uno "scarafaggio"... perché... assomiglia ad uno scarafaggio.
    Dr. Gonzo: Ma che cazzo dicono questi?? Devi essere strafatto di acido per credere che uno spinello assomigli ad uno scarafaggio!

Ecco che se ne va: uno dei prototipi di Dio. Un mutante ad alta potenzialità neanche preso in considerazione per una produzione di massa. Troppo strano per vivere e troppo raro per morire. Siamo tutti impegnati in una lotta per la sopravvivenza, ora. Non ci sono più gli stimolanti degli anni '60. È stata questa la falla fatale nel viaggio di Tim Leary: ha bombardato l'America vendendo la sua espansione di coscienza, senza mai pensare alla realtà macabra e rapace che stava in attesa di tutti quelli che lo prendevano sul serio, quei consumatori di acido patetici e appassionati che pensavano di comprarsi pace e comprensione a 3 dollari la botta. Ma la loro sconfitta e i loro fallimenti sono anche i nostri. Ciò che Leary si è portato via con sé è l'illusione di un intero stile di vita che lui stesso aveva contribuito a creare: una generazione di storpi permanenti, di cercatori falliti, che non ha mai capito la vecchia essenziale falsità mistica della cultura dell'acido, la disperata supposizione che qualcuno, o almeno qualche forza, custodisse la luce alla fine del tunnel. C'era una sola strada per tornare a Los Angeles: l'interstatale 15. Solo una bruciatura piatta ad alta velocità tra Baker, Barstow e Verdoux. Poi la superstrada per Hollywood, dritta verso il frenetico oblio. Sicurezza, oscurità. Solo un altro sballato in un mondo di sballati. (Raoul Duke)

Altri progetti

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I film di Terry Gilliam
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