Attila flagello di Dio

film del 1982 diretto da Castellano e Pipolo

Attila flagello di Dio

Descrizione di questa immagine nella legenda seguente.

Una scena del film

Titolo originale

Attila flagello di Dio

Lingua originale italiano
Paese Italia
Anno 1982
Genere comico
Regia Castellano, Pipolo
Sceneggiatura Castellano, Pipolo
Produttore Mario Cecchi GoriVittorio Cecchi Gori
Interpreti e personaggi
Note
Musiche: Franz Di Cioccio, Franco Mussida e PFM

Attila flagello di Dio, film italiano del 1982 con Diego Abatantuono, regia di Castellano e Pipolo.

Più di 2000 anni fa, nel sobborgo di Milano che oggi si chiama Segrate, vivevano uomini primitivi di inaudita ferocia e violenza: i barbari! (scritta in sovrimpressione)

  • Guntario era babbuto | e mo' è moruto. | Per porco l'ha scambiato | Odino se l'ha acciappato | Odino se l'ha acciappato. (Attila dirige la funzione funebre di un suo compagno)
  • Briazzio era forzuto | e mo' è moruto. | La pietra l'ha spappolato | Odino se l'ha acciappato | Odino se l'ha acciappato | Odino se l'ha acciappato. (Attila dirige la funzione funebre di un suo compagno)
  • Renaulto era più astuto | e mo' è moruto. | Come un tordo fu infilzato | Odino ce l'ha acciappato | Odino ce l'ha acciappato. (Attila dirige la funzione funebre di Renaulto)
  • Silone era saputo | e mo' è moruto. | 'Na freccia l'ha trapassato | Odino se l'ha acciappato | Odino se l'ha acciappato. (Attila dirige la funzione funebre di Silone)
  • A come atrocità,
    doppia T come terremoto e traggedia,
    I come ira di Dio,
    L come lago di sancue
    e A come "adesso vengo e ti sfascio le corna"!
    (acrostico con cui Attila fa lo spelling del suo nome a un centurione romano)
  • Dove passo io non cresce più l'ebba, caro. (Attila)
  • E atesso squazza, pesce fesso! (Attila)
  • Avanti, miei sproti!... Serrate i granchi, miei sbabbari!! (Attila)
  • Ti sfido alla zampa di ferro! (Godmar il "Putente")
  • Giallo... rolla funebre! (Attila)
  • Tu l'ìncuine c'hai sfracellato e noi''a te l'inguine ti sfracelleremo! (Attila)
  • Chi è lo re? (Attila)
  • Cifooone, quell' dei nani, che vuoi? (Attila stordito dalle droghe orientali)
  • Vedo Anzio... anzi, no... Bisanzio... (Attila stordito dalle droghe orientali)
  • Non me ne freca niente poi ti traficco. (Attila)
  • Al contadino non far sappere quant'è bono l'equino con le pere! (Attila)
  • Dov' mi vuò pottare dent' i boshchetto, bell'uomo, mi vuò pottare dent' i boshchetto? (Attila)
  • Potremm' mangià, chessò, pollo, potremm' mangià dain', cevv', alce, shtruzzo, 'alceshtruzzo. (Attila)
  • Muore Renaulto, trafitto da una Lancia! (Renaulto)

Dialoghi

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  • Attila: Non sento una voce, una voce mi sfugge...
    Fetuffo: Quala?
    Attila: La tua. [Attila prende per l'orecchio Fetuffo e lo alza]
    Attila: Famm' senti' 'n po', chi è lo re?
    Fetuffo: A me mi... mi sembra che sei tè lo re.
    Attila: No "me sembra", chi è lo re?!
    Fetuffo: Tè, sei tè lo unico nostro grande re, sei te!
  • Attila: Sbabbari, uomini di inaudita viulenza, di inaudita ferocia, figli del Dio Odino! Io vi dico, vostro re, che questa volta li romani hanno tirato troppo la corda! E quindi io vi dico che chi la fa l'aspetti. È chiaro?
    Sbabbari: Chiaro!
    Attila: Sapete voi qual è dei romani la città diciamo più grassuttella, diciamo più preputente, la più grossa?
    Sbabbari: Roma!
    Attila: Bravi, 'nduinato... Romani-Roma, pe' forza, ci potevo anche arrivare da solo... ma volevo vedere se lo sapevate! Roma... e io vi dico, sbabbari, che noi Roma la raderemo al suolo, noi Roma la metteremo a carne e pesce, noi dove passeremo non crescerà più neanche un filo d'ebba, è chiaro?
    Sbabbari: Chiaro!
    Attila: E allora, sbabbari, imo a Romaa!
    Sbabbari: A Roma! A Roma!!
  • Maga Columbia: Sarà chiamato Attila... il flagello di Dio!
    Attila: Att'la, il fratell' di ddio!!!
    Maga Columbia: Flagello, non fratello!
    Attila: Fratell', cuggin'... molt' amico di ddio!
  • Attila: Preco? Le cavall'? M'hanno rubato gli equini miei? E te pecchè non l'hai difesi?
    Barbaro: I romani venivano da tutto loco, erano tanti.
    Attila: Ah si? Qual è la mano che non ha difeso i miei li cavalli?
    Barbaro: Questa!
    Attila: Ridi, ridi, te ridi... passami lo martello, poggia la mano su questo lo pietrone, sei pronto? (Attila da una martellata sulla mano del barbaro)
    Barbaro: Aaah!
  • Attila: Ehi bell'uomo!
    Genovese: Oh e chi siete, cosa volete?
    Attila: Siamo sbabbari, dobbiamo ire a Roma, ci potti sulla terra ferma? Foss' ci potta, foss' ci potta.
    Genovese: No!
    Attila: Foss' non ci potta, foss' non ci potta.
  • Uraia [portata via dal Genovese]: Attila, non ti sei liberato di me, ritornerò!
    Attila: Va bene, t'aspetto, arrivedecci!
  • Uraia: Ho un'idea.
    Attila: Adesso viene fuori che anche le donne hanno le idee!

...E vissero barbari e contenti. (scritta in sovrimpressione)

  1. Accreditato col nome Luciano Stella

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