Ferrovie dello Stato Italiane: differenze tra le versioni

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Template:Infobox Azienda Ferrovie dello Stato Italiane SpA (fino al 21 giugno 2011, Ferrovie dello Stato SpA o in acronimo FS)[1] è la più importante società ferroviaria italiana. Le Ferrovie nacquero nel 1905 in seguito alla statalizzazione delle ferrovie italiane. Già nel 1945 Azienda Autonoma delle Ferrovie dello Stato, sotto il controllo del Ministero dei Trasporti, dal 1º gennaio 1986 fu trasformata in ente pubblico economico in applicazione alla legge 210/1985, che istituiva appunto l'ente Ferrovie dello Stato[2]. Nel 12 agosto 1992 l'ente fu sottoposto a privatizzazione formale trasformandolo in società per azioni con partecipazione statale totale attraverso il Ministero dell'Economia e delle Finanze, divenendo così Ferrovie dello Stato SpA, per poi cambiare nuovamente nome il 21 giugno 2011 in Ferrovie dello Stato Italiane SpA.

Storia

Dalla nascita al ventennio

Le Ferrovie dello Stato furono istituite con la legge n. 138 del 22 aprile 1905 assumendo a totale carico dello Stato la proprietà e l'esercizio della maggior parte delle linee ferroviarie nazionali fino ad allora in mano a varie società private. Per i primi due anni operò un Comitato d'amministrazione presieduto dal direttore generale Riccardo Bianchi. Le cariche di presidente del Comitato di amministrazione e di Direttore generale coincisero, mentre il Consiglio di amministrazione, composto da otto consiglieri, iniziò a funzionare solo nel 1907. La sua struttura rimase sostanzialmente inalterata fino al Regio d.L. n. 130 del 2 febbraio 1920 con il quale il Consiglio di amministrazione passò da otto a sedici membri, cinque dei quali erano rappresentanti del personale dell'azienda. Fu stabilito che il presidente fosse nominato dal governo e la carica di direttore generale fu trasformata in quella di amministratore generale. All’interno del Consiglio di amministrazione, veniva istituito un Comitato per trattare la normale amministrazione.

Con l’avvento del fascismo vi furono ulteriori cambiamenti in accordo con la politica di accentramento riorganizzativo del regime. Alla fine del 1922 il Consiglio di amministrazione fu sciolto e la carica di amministratore generale soppressa. Un successivo Regio Decreto del 4 gennaio 1923 portò alla nomina del commissario straordinario, Edoardo Torre, le cui deliberazioni coprono il periodo fino al 30 aprile 1924. Il 1º maggio 1924, con la legge n. 596, fu istituito il Ministero delle Comunicazioni (che comprendeva ferrovie, poste e telegrafi e marina mercantile), a capo del quale venne posto Costanzo Ciano. A seguito di ciò, Torre venne destituito. Con il successivo Regio Decreto n. 863, del 22 maggio 1924 fu ricostituito il Consiglio di amministrazione (ma solo con funzioni consultive e sotto la presidenza del ministro delle Comunicazioni), formato da dieci membri e senza rappresentanti del personale, e venne ripristinata la carica di direttore generale.

Dopo l'8 settembre 1943, essendo l’Italia divisa, si procedette alla separazione territoriale e amministrativa della rete ferroviaria. Furono create le due direzioni di Salerno (per le zone occupate dagli alleati) e di Verona (per la Repubblica Sociale) con un'organizzazione molto simile a quella originaria.

All'inizio del 1944 fu sospesa, in via provvisoria, la normativa relativa al funzionamento del Consiglio di amministrazione, e il ministro delle Comunicazioni assunse anche le funzioni di direttore generale. A fine anno venne operata la scissione del Ministero delle Comunicazioni in Ministero dei Trasporti, comprendente anche la Direzione generale delle Ferrovie dello Stato, e Ministero delle Poste e Comunicazioni. Il 20 agosto 1945 venne ricomposto il Consiglio di amministrazione costituito da dodici membri, ripristinandone le attribuzioni anteguerra; la rinata azienda ferroviaria viene denominata Azienda Autonoma delle Ferrovie dello Stato.

Le FS dal dopoguerra al 1985

Il dopoguerra fu uno dei periodi più difficili della storia delle FS che dovettero affrontare il problema della ricostruzione della rete, distrutta in gran parte del paese; uno sforzo senza precedenti che già nel 1952 si poteva dire concluso. Incominciava una nuova fase, quella dello svecchiamento del parco rotabile rimasto indenne, ma insufficiente e in gran parte obsoleto; occorreva progettare nuovi rotabile da costruire per le nuove esigenze del traffico ferroviario in costante aumento. Nel 1953 la Breda consegnava i due elettrotreni ETR 300 Settebello e i derivati ETR 250 Arlecchino, destinati ad essere i fiori all'occhiello delle rinate ferrovie e a riproporre e innovare i servizi rapidi e di lusso. Continuavano intanto le elettrificazioni a corrente continua, (la Milano-Venezia nel 1957, la Milano-Torino nel 1961) con cui il "vapore" abbandonava così la rete fondamentale. Iniziò l'epoca dei raddoppi, il più emblematico dei quali fu quello della Tirrenica meridionale di ben 360 km. Mentre si progettava la nuova Direttissima Firenze-Roma entravano in funzione servizi di prestigio come il Treno Azzurro e i servizi Trans Europ Express.

Nel 1957 le FS svilupparono un'automotrice doppia, la Aln 442/448, costruita dalla Breda in 9 esemplari. Ad essa furono affidati tutti i treni TEE interessanti l'Italia, attivati tra l'estate 1957 e la successiva: il Ligure, tra Milano e Marsiglia via Ventimiglia (7.15 ore al posto delle 12 dei servizi precedenti), il Mediolanum, tra Milano e Monaco, via Brennero (7 ore invece di 11), il Lemano tra Milano e Ginevra via Sempione (4.10 ore invece di 6.20), e il Moncenisio, tra Milano e Lione via Frejus (5.50 ore invece di 10).

Si procedette a più riprese anche all'ammodernamento degli ETR 200 e alla costruzione di un gran numero di automotrici, sia elettriche come le ALe 883 e ALe 840, che diesel come le ALn 772, realizzate in ben 223 esemplari dal 1940 al 1957 che si diffonderanno ovunque cessando il servizio solo nel 1986, seguite da ALn 880 e ALn 990 e in seguito da Aln 773.

La vera innovazione tuttavia arrivò nel 1956, quando alla Fiera di Milano fu presentata la prima ALn 668, un'automotrice semplice ma robusta, capostipite di un tipo unificato che ha portato le Aln 668 a costituire oltre i tre quarti del parco di automotrici diesel FS, viaggiando su linee secondarie e su linee principali ed effettuando anche servizi di categoria superiore (espressi).

Nel settore elettrico l'apice della modernizzazione venne rappresentato dalle veloci e confortevoli ALe 601 da cui derivarono anche le versioni, per traffico locale, ALe 801 e ALe 803 ancor oggi in servizio nella flotta regionale.

Gli anni settanta portarono alla nascita dei rotabili elettronici i cui capostipite furono i treni GAI e le loro derivazioni, ALe 724, ALe 582 e ALe 642 per l'effettuazioni di servizio metropolitano e regionale, e alle carrozze specializzate per il traffico pendolare come le carrozze a piano ribassato e le bipiano. Sono anche gli anni in cui si concretizzarono i primi programmi di alta velocità in Italia con la costruzione di locomotive come le E.444 e di un prototipo di treno a pendolamento attivo, l'ETR 401.

Insieme ad altri nuovi raddoppi, si iniziava a costruire la prima linea ad alta velocità italiana, la Direttissima Firenze-Roma. La prima tratta fu inaugurata nel 1977 ma l'opera fu conclusa nel 1992. Nel 1986, per la prima volta, i treni vennero autorizzati a viaggiarvi a 200 km/h, superando quel limite di 180 km/h vigente fino ad allora anche sulle tratte più veloci della rete FS, come la Roma-Napoli. Due anni più tardi, con l'orario estivo 1988, gli ETR 450 (primo Pendolino) in servizio regolare a 250 km/h, massima velocità ancor oggi ammessa in Direttissima) collocarono i servizi Milano-Roma al secondo posto in Europa per velocità massima, dopo i TGV francesi, che in quegli anni viaggiavano a 270 km/h.

Si svilupparono e trasformarono i servizi di punta per i viaggiatori, con l'introduzione dei treni InterCity) e dei Trans Europe Express (TEE, oggi EuroCity) per quello che riguarda i servizi internazionali; negli anni novanta venne introdotto il nuovo servizio di punta delle ferrovie italiane, l'Eurostar Italia.

Nel 1982 il vecchio logo venne sostituito da quello detto "a losanga" o "a foglia" e rimase tale fino al 1994 quando venne nuovamente cambiato in seguito all'adozione delle livree XMPR.

L'azienda ferroviaria, nella sua struttura amministrativa, rimase sostanzialmente invariata fino al 31 dicembre 1985. Dal 1º gennaio dell'anno seguente, in applicazione della legge 17 maggio 1985, n. 210, dopo 80 anni di vita cessò la vecchia Azienda Autonoma delle FS e prese vita il nuovo ente pubblico economico "Ferrovie dello Stato"[2]

Le Ferrovie dello Stato trasformate

Il periodo tra 1986 e il 1992 fu per le FS uno tra i più difficili della loro storia date le profonde trasformazioni strutturali e organizzative che implicarono una riduzione del personale a meno della metà e la creazione di nuove divisioni e società controllate nonché riassegnazioni di personale e mezzi. Nel 1992 nacque Ferrovie dello Stato - Società di Trasporti e Servizi per azioni, anche in conseguenza delle direttive europee che prevedevano lo scorporo del settore gestione dal settore infrastruttura. Il processo di ristrutturazione portò poi, il 15 dicembre 2000, alla trasformazione dell'impresa in Ferrovie dello Stato Holding Srl.

All'interno di Ferrovie dello Stato SpA, il 7 giugno 2000 si costituì Trenitalia SpA (già Italiana Trasporti Ferroviari SpA), a cui fu affidato il trasporto di merci e di passeggeri. Il 9 aprile 2001 fu costituita Rete Ferroviaria Italiana SpA che ebbe l'incarico di occuparsi della rete e delle stazioni, sempre per il perseguimento delle direttive europee citate poc'anzi.

Infine il 13 luglio 2001 Ferrovie dello Stato Holding Srl divenne Ferrovie dello Stato SpA[3].

Il 22 giugno 2011, nel corso della presentazione del piano industriale è stata annunciato il cambio della denominazione in Ferrovie dello Stato Italiane SpA[1].

Onorificenze

  • Conferita il 11/10/2010:
Medaglia al merito di I classe della Protezione Civile - nastrino per uniforme ordinaria
«Per la partecipazione all'evento sismico del 6 aprile 2009 in Abruzzo, in ragione dello straordinario contributo reso con l'impiego di risorse umane e strumentali per il superamento dell'emergenza.»
— D.P.C.M. 11 ottobre 2010
  • Oscar di Bilancio 2011: sezione imprese non quotate.[4] Premio gestito da FERPI (Federazione Relazioni Pubbliche Italiana) che si svolge sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica.

Realizzazioni e bilanci delle nuove Ferrovie dello Stato

Il Gruppo Ferrovie dello Stato SpA rappresenta ancora oggi, con un organico complessivo di 77.000 dipendenti, il principale gestore del sistema ferroviario italiano.

Dal 1994, il gruppo ha avviato la costruzione della rete italiana ad alta velocità. Per quanto riguarda l'infrastruttura ferroviaria è da segnalare il completamento del Passante ferroviario di Milano, ultimato nel 2008, e l'avvio di quello di Torino. Nel 2006 l'amministratore delegato delle Ferrovie, Mauro Moretti, ha denunciato in parlamento una perdita di 2 miliardi di euro. Nel 2008 la perdita è stata portata a circa 400 milioni di euro.

L’esercizio 2009 ha chiuso con un utile netto di Gruppo positivo per 44 milioni di euro (+175%), rispetto ai 16 milioni del 2008. Tra i motivi del miglioramento, la forte ripresa di Trenitalia che ha chiuso l’esercizio con un risultato netto positivo, pari a 20 milioni di euro (-42 milioni nel 2008), risultato di grande valore se si considera che nel 2006 Trenitalia chiudeva l’esercizio con un risultato netto negativo per 1.989 milioni di euro. Rete Ferroviaria Italiana ha confermato la sua situazione positiva. La società infatti, nonostante minori ricavi da servizi di infrastruttura per 192 milioni di euro rispetto all'esercizio precedente, chiude il 2009 con un incremento del risultato operativo del 34% utile netto di 8 milioni di euro (39 milioni del 2008).[5]

In data 8 dicembre 2010 il Gruppo Ferrovie dello Stato acquisisce Arriva Deutschland (diventato poi Netinera) il terzo operatore privato europeo nel settore del servizio viaggiatori. L'offerta delle Ferrovie dello Stato si attesta, secondo alcune indiscrezioni di stampa, a circa 140 milioni di euro battendo quindi l'offerta della francese Veolia Transport[6]

In una nota il Gruppo FS afferma che l'acquisizione di Arriva Deutschland conferma e consolida il posizionamento internazionale quale terzo operatore ferroviario europeo e che le Ferrovie dello Stato avranno come obbiettivo di ampliare la propria presenza nel mercato tedesco ed europeo.[7]

Dati legali e iscrizioni

Denominazione: Ferrovie dello Stato Italiane SpA.

Sede legale: Piazza della Croce Rossa 1 - 00161 - Roma

Codice Fiscale e Partita IVA: 06359501001

Management dal 1989

Presidenti

Amministratori delegati

Consiglio d'amministrazione

Società del Gruppo

Ferrovie dello Stato SpA è la capogruppo che detiene le partecipazioni delle seguenti società (ne è indicato anche il controllo in termini di percentuale sul capitale sociale):

Altre partecipazioni

  • FS Lab Srl - 100%
  • FS Formazione SpA - 81%
  • Isfort SpA - 19%
  • SAP Srl (in liquidazione) - 100%

Joint-venture e accordi

  • Allegro con l'austriaca ÖBB, che si occupa dell'offerta di treni per i collegamenti tra l'Austria e l'Italia.
  • TiLo con la svizzera SBB CFF FFS, che si occupa dei collegamenti regionali tra la Svizzera e l'Italia.
  • Tele Sistemi Ferroviari SpA con Almaviva, già Finsiel, che si occupa della gestione del "Sistema Informativo" delle FS SpA. Lo scorporo è avvenuto nel 1994 a seguito di una cessione di ramo d'azienda finalizzata all'amministrazione esternalizzata dell'intero patrimonio informatico della società. Tale partecipazione è stata dismessa nel gennaio 2010[10].
  • Trenord, già TLN nel periodo 2009-2011, è una società di proprietà paritetica tra le Ferrovie dello Stato e il gruppo FNM, nata fondendo la Direzione Trasporto Regionale (DTR) Lombardia di Trenitalia con LeNord. Svolge il trasporto pubblico locale in Lombardia. Il materiale rotabile è l'insieme di quello della DTR Lombardia di Trenitalia e del gruppo FNM. Nel consiglio di amministrazione siedono personalità sia delle FS sia delle FNM.

Ferrovie dello Stato SpA è presente, con una partecipazione del 14,74%, anche nel capitale del Gruppo FNM SpA.

Ex Joint Venture

  • Artesia con la francese SNCF, che si occupava dei collegamenti dalla Francia all'Italia via Parigi tramite il TGV e alcuni treni con carrozze letto. La società si è sciolta dopo che SNCF ha acquistato il 20% di NTV: ciò ha portato le FS a stingere una Joint Venture con Veolia Transdev formando TVT.
  • Cisalpino con la svizzera SBB CFF FFS, che si occupava dei collegamenti internazionali tra la Svizzera e l'Italia. La joint-venture è stata sciolta nel dicembre 2009.
  • Consorzio Ferrovie Lombarde: società paritetica tra Trenitalia e le Ferrovie Nord Milano (FNM), per la gestione integrata della mobilità su rotaia in Lombardia che operò fino alla prima metà degli anni duemila; tra le novità introdotte negli anni in cui il consorzio fu attivo si possono elencare il biglietto unico di mobilità integrata e le tariffe integrate FS/FNM.

Dati economici, patrimoniali e commerciali

2006

Dal bilancio al 31 dicembre 2006, il gruppo Ferrovie dello Stato ha un capitale investito consolidato di circa 87,59 miliardi di Euro, con un patrimonio netto di circa 36,44 miliardi di Euro, un fatturato consolidato di circa 5,45 miliardi di Euro ed una perdita netta consolidata di circa 2,12 miliardi di Euro.

Per quanto riguarda la sola capogruppo, il capitale investito ammonta a circa 44,99 miliardi di Euro, con un patrimonio netto di circa 36,17 miliardi di Euro, un fatturato di circa 56,6 milioni di Euro, costituito sostanzialmente da servizi forniti alle controllate e da royalty sull'utilizzo del marchio, ed una perdita netta di circa 1,94 miliardi di Euro, determinata soprattutto dalla svalutazione della partecipazione in Trenitalia per 1,99 miliardi di Euro.

Le partecipazioni indicate sono valutate nel bilancio al 31 dicembre 2006 circa 35,4 miliardi di Euro.

Nell'esercizio 2006 il gruppo Ferrovie dello Stato ha occupato mediamente 98.447 dipendenti, di cui 546 in organico alla capogruppo.[11]

2007

Dal bilancio al 31 dicembre 2007[12], il gruppo Ferrovie dello Stato ha un capitale investito consolidato di 89.02 miliardi, con un patrimonio netto di 35.89 miliardi, un fatturato consolidato di 6.17 miliardi, ricavi operativi per 7.68 miliardi ed una perdita netta consolidata di 409 milioni. L'EBIT è negativo per 575 milioni. L'indebitamento finanziario netto del gruppo passa da 9.01 a 6.74 miliardi. Gli investimenti ammontano a 6.84 miliardi. Il valore delle immobilizzazione materiali (terreni, materiale rotabile, navi traghetto ecc.) ammonta a 72.62 miliardi. I debiti ammontano a 21.53 miliardi.

Solo Ferrovie dello Stato SpA ha un capitale investito di 47.43 miliardi di euro, un patrimonio netto di 35.96 miliardi, un fatturato di 139.1 milioni, ricavi operativi di 246 milioni circa, una perdita di 457.8 milioni. Il valore delle partecipazioni ammonta a 34.64 miliardi di euro.

Nell'esercizio 2007 FS ha impiegato mediamente 96.187 persone, di cui 549 in organico alla capogruppo.

2008

Il gruppo Ferrovie dello Stato ha avuto nel 2008 ricavi per 6.39 miliardi, di cui:

  • 2.73 miliardi dalla clientela ordinaria del servizio viaggiatori
    • 2.50 miliardi - Traffico Nazionale
    • 225.34 milioni - Traffico Internazionale
  • 1.71 miliardi da Contratti di Servizio Pubblico con Enti Territoriali
  • 1.06 miliardi dal traffico merci
  • 598.61 milioni dal Contratto di Servizio Pubblico con lo Stato
  • 293.50 milioni da altri ricavi

1.04 miliardi di ricavi da Servizi di Infrastruttura (accesso e utilizzo della rete), ricavi operativi per 7.81 miliardi, 10.21 miliardi il valore della produzione, Ebitda di 1.03 miliardi, Ebit di 106 milioni, utili per 15.53 milioni. 6.09 miliardi di investimenti, di cui 5.07 destinati all'infrastruttura ferroviaria, 53.97 miliardi il valore di terreni, fabbricati, infrastruttura ferroviaria e portuale, 6.84 miliardi il valore di materiale rotabile, navi traghetto, impianti e macchinari. Patrimonio netto di 36.02 miliardi, debiti per 20.81 miliardi, posizione finanziaria netta di 9.21 miliardi, 89431 dipendenti.

Ferrovie dello Stato SpA ha fatturato 140.52 milioni (valore della produzione 188.52 milioni), incassato 70.43 milioni di dividendi, 11.29 milioni di utile. Patrimonio netto di 35.98 miliardi, partecipa aziende per un totale di 35.36 miliardi, debiti per 11.15 miliardi, 549 dipendenti.

2009

Il gruppo Ferrovie dello Stato ha avuto nel 2009 6,23 miliardi di ricavi, di cui:

  • 2,78 miliardi dalla clientela ordinaria del servizio viaggiatori
    • 2,59 miliardi - Traffico Nazionale
    • 188,84 milioni - Traffico Internazionale
  • 1,88 miliardi da Contratti di Servizio Pubblico con Enti Territoriali
  • 772,45 milioni dal traffico merci
  • 502,29 milioni dal Contratto di Servizio Pubblico con lo Stato
  • 291,44 milioni da altri ricavi

849 milioni di ricavi da Servizi di Infrastruttura (accesso e utilizzo della rete), Ricavi operativi per 7,49 miliardi, 9,62 miliardi il valore della produzione, Ebitda di 966 milioni, Ebit di 143 milioni, utili per 44 milioni. Posizione finanziaria netta di 9,70 miliardi. Il valore di terreni, fabbricati, infrastruttura ferroviaria e portuale ammonta a 55,40 miliardi, il valore di materiale rotabili, navi traghetto, impianti e macchinari è di 7,51 miliardi, 36,24 miliardi di patrimonio netto, debiti per 20,27 miliardi, 84962 dipendenti.

Ferrovie dello Stato nel 2009 ha fatturato 133,06 milioni, incassato dividendi per 40,20 milioni e chiuso con utili per 70,07 milioni. Detiene partecipazioni per un totale di 35,75 miliardi.

2010

I dati del bilancio 2010 sono stati redatti secondo i principi gli International Accounting Standards adottati volontariamente dal Gruppo. Per il terzo anno consecutivo il Gruppo guidato da Mauro Moretti consolida l'utile passando dai 54 milioni di euro del 2009 a 129 milioni (+139%).

Il margine operativo lordo superano gli 1,6 miliardi di euro.

I ricavi operativi ammontano a 8.06 miliardi di euro:

  • 2,86 miliardi dal traffico viaggiatori;
  • 1,94 miliardi dai Contratti di Servizio con le Regioni;
  • 1,04 miliardi da servizi di infrastruttura;
  • 790 milioni dal traffico merci;
  • 776 milioni da altri proventi;
  • 546 milioni dal Contratto di Servizio Pubblico con lo Stato;
  • 99 milioni di altri ricavi da servizi[13].

Allo stesso tempo scendono i costi operativi (-126% rispetto al 2009) grazie al processo di razionalizzazione avviato dal 2006 e ad una riorganizzazione del processo industriale[13].

Risultato ante oneri finanziari a quota 508 milioni, aumentando di 73 milioni di euro rispetto al 2009, posizione finanziaria netta pari a 10.07 miliardi, 36.04 miliardi il patrimonio netto. Il valore di terreni, fabbricati, infrastruttura ferroviaria e portuale ammonta a 47,21 miliardi[13].

Inoltre il 2010 per il Gruppo FS è stato un anno positivo sia per la diminuzione degli incidenti atipici (passati dai 35 del 2006 per arrivare ai 10 nel 2010) sia per la conquista di quote di mercato all'estero sia nel settore del servizio passeggeri (acquisizione di Netinera e accordo con Veolia Transport) sia nel settore delle merci (acquisizione di TX Logistik).[14]

620 milioni di clienti all'anno, 8.000 treni al giorno, 80153 dipendenti[13].

2011

Secondo i dati della semestrale approvati il 22 settembre 2011, viene confermato il trend positivo degli ultimi anni con la gestione Moretti. Tuttavia si ritiene che i risultati a fine anno potranno essere inferiori rispetto a quelli della semestrale. Questo a causa dei tagli alle risorse destinate al trasporto pubblico locale ferroviario che ha costretto le regioni a revisionare il contratto con Trenitalia e a tagliare numerose corse. Di conseguenza anche gli introiti di Rete Ferroviaria Italiana diminuiranno a causa della mancata assegnazione delle tracce orarie[15][16].

Nel dettaglio[15]:

  • Il margine operativo lordo (EBITDA) è di 841 milioni di euro in crescita del 7,7% rispetto allo stesso periodo del 2010. Tale risultato si è potuto raggiungere grazie all'aumento dei ricavi operativi soprattutto nei servizi a mercato come l'alta velocità e il trasporto merci.
  • Il risultato operativo (EBIT) aumenta del 21,4%, attestandosi a 229 milioni.
  • Il risultato netto tocca i 90 milioni di euro, con un incremento del 164,7% rispetto allo stesso periodo del 2010.

Le attività internazionali

Il Gruppo Ferrovie dello Stato svolge numerose attività internazionali soprattutto nel campo dei servizi di ingegneria ferroviaria, all’assistenza tecnica a Ministeri e Agenzie Governative.[17]

Europa

In Francia il Gruppo Ferrovie dello Stato, tramite la controllata Trenitalia, possiede il 50% di Trenitalia-Veolia Transdev che opera con il servizio Thello nel settore dei treni notturni tra la Francia e l'Italia. Obiettivo della società italo-francese è quello di espandersi nei servizi ad alta velocità in Europa.[9]

In Germania il Gruppo FS possiede Netinera la più grande impresa ferroviaria privata. Sempre nel paese tedesco Trenitalia (una controllata del Gruppo FS) ha comprato l'impresa ferroviaria TX Logistik che opera nel trasporto merci a lunga percorrenza.[17]

In Repubblica Ceca, Grandi Stazioni si occupa della ristrutturazione e della valorizzazione delle stazioni di Praga, Karlovy Vary e Mariánské Lázně.[17]

In Romania, Italferr sta fornendo i suoi servizi di ingegneria alle ferrovie rumene (Căile Ferate Române) occupandosi dell'ammodernamento del "Corridoio 4" nelle tratte: Braşov - Sighişoara (130 km), Sighişoara - Coşlariu (98 km), Coşlariu - Simeria (68 km), Predeal - Braşov (26 km) e Craiova - Calafat (107 km)[18]; Trenitalia invece sta aiutando le Căile Ferate Române a redigere i contratti di servizio con lo Stato.[17]

In Serbia e Montenegro, Italferr, insieme alla società di ingegneria ferroviaria Serba CIP, ha intrapreso uno studio per l’ammodernamento di oltre 450 km di linea ferroviaria, di cui 290 in Serbia e 165 in Montenegro. Le risorse sono state reperite da parte del Governo Italiano tramite i fondi FAS, nell'ambito del “progetto pilota Mezzogiorno – Balcani”. In particolare Italferr si sta occupando del tracciato ferroviario che collega la capitale Belgrado al porto di Antivari percorrendo un tracciato di 450 km.[19]

In Serbia, Italferr ed una associazione temporanea di imprese sta realizzando un sistema informatizzato (RMS – Railway Management System) per la gestione, la diagnosi e la manutenzione dell'infrastruttura ferroviaria.[20]

In Polonia, Trenitalia, possiede per il 50% Pol-rail una società operante nel trasporto di merci su rotaia che negli ultimi anni si è espansa molto diventando una delle principali aziende del settore nel centro europa. La crescita dell'azienda ha spinto gli azionisti a creare una società in Romania denominata Rom-Rail.[17]

Africa

In Egitto, Italferr, si è aggiudicata dal Ministero dei trasporti egiziano lo studio di prefattibilità della una linea ad Alta Velocità della lunghezza di circa 220 km per collegare Cairo e Alessandria. Inoltre sempre Italferr sta aiutando il difficile risanamento delle ferrovie egiziane.[17]

In Algeria, Italferr, è stata incaricata dal ministero dei trasporti algerino di riorganizzare l'intero settore ferroviario del Paese: le attività si concentrano soprattutto nella riforma del Gestore della Rete, nella costruzione di nuove linee e nell'ammodernamento di quelle esistenti.[17]

In Marocco, il Gruppo FS, collabora con le ferrovie locali nella programmazione degli investimenti per la modernizzazione della rete ed aiuta a formare il personale sia tecnico che amministrativo.[17]

In Libia, il Gruppo FS Ha firmato un accordo di cooperazione con le Ferrovie libiche per lo sviluppo dell’infrastruttura e dell’impresa ferroviaria.[17]

Asia

In Turchia, il Gruppo FS, fornisce supporti tecnici ed ingegneristici alle ferrovie turche (Türkiye Cumhuriyeti Develet Demiryollari) per lo sviluppo delle infrastrutture ferroviarie nel Paese e svolge le analisi di mercato nel settore delle merci.[17] per la progettazione di due impianti di manutenzione per i treni alta velocità. FS ha anche collaborato per la realizzazione della ferrovia ad alta velocità Istanbul–Ankara.

In Siria, Italferr sta lavorando ad uno studio di fattibilità per il potenziamento infrastrutturale e tecnologico della linea Aleppo – Damasco, principale asse ferroviario della Siria.[17]

In Iraq, il Gruppo Ferrovie dello Stato, è stato incaricato di redigere il Piano Nazionale dei Trasporti.[17]

In India, Grandi Stazioni insieme a Tata Group, ha vinto la gara per la ristrutturazione della stazione di New Delhi.[17]

In Kazakistan, il Gruppo FS insieme ad Ansaldo STS, ha firmato un memorandum d'intesa sulla ristrutturazione delle ferrovie kazake.[21]

America del Sud

In Venezuela, Italferr, sta lavorando per la progettazione di nuove linee ferroviarie destinate prevalentemente al servizio merci.

In Uruguay, FS, collabora nella ristrutturazione della rete e del materiale rotabile.

Anni '50

Il monogramma utilizzato sui lavabi delle ALe 840 (1950).

Negli anni '50 le Ferrovie dello Stato contrassegnano con dei monogrammi gli elementi di arredo dei propri mezzi, come ad esempio i lavabi[22]. Nel 1958 si ha la prima versione sperimentale di un vero e proprio logo delle FS applicato su una locomotiva: è costituito da un monogramma in alluminio su fondo cassa grigio perla[22].

E.646.001, versione sperimentale (1958)

Anni '60

Logo applicato sulla E.646, 2ª serie (1961)

Negli anni '60 il logo aziendale viene collocato sulle locomotive come un fregio frontale in alluminio, di colore verde magnolia su fondo cassa grigio perla e modanatura in alluminio[22].

Il logo apparso sulle ALe 601 (1960) e sugli ETR 220 (1970).

Nel 1970 il logo si trasforma per l'alta velocità e risulta composto da un fregio frontale in alluminio su fondo cassa grigio perla[22].

Anni '70

File:FS anni '70.svg
Logo FS anni '70

Questo logo viene introdotto già nel 1966 con le carrozze tipo X (carrozze viaggiatori) ed utilizzato poi per tutte le pubblicazioni aziendali tra il 1966 ed il 1982. Per la sua forma, il logo viene detto anche "a televisore"[22].

Anni '80

Logo FS anni '80

Negli anni '80 il logo delle Ferrovie dello Stato viene nuovamente modificato ed introdotto per la prima volta nel 1982 sulle carrozze tipo X. Il logo, detto anche "a losanga", viene utilizzato per tutte le pubblicazioni aziendali dal 1982 al 1994[22].

1994

File:FS-logo.PNG
Il logo del gruppo dopo il redesign del 2000.

Nel 1994 le Ferrovie dello Stato adottano una nuova identità societaria che coinvolge anche il logo, che cambia profondamente rispetto al passato. Il nuovo logo segue lo schema di colori XMPR, già adottato dal gruppo per le livree dei nuovi rotabili.

Il logo del '94 subisce un leggero re-design nel 2000. Vengono eliminati gli spigoli, ma la forma principale e i colori rimangono invariati.

2008

Il precedente logo delle Ferrovie dello Stato, con i colori della bandiera italiana e la "S" maggiormente accentuata.

Nel 2007 le Ferrovie dello Stato, attraverso il loro sito web, annunciano la volontà di adottare un nuovo logo, e chiedono ai visitatori online di partecipare ad un sondaggio, dove si chiede di scegliere quale è stato, nella storia nel gruppo, il logo che più ha riscontrato i favori del pubblico: quello prescelto sarà poi alla base di partenza per la creazione del nuovo marchio.

Il prescelto risulta essere l'attuale, quello del 1995, e così il 17 aprile 2008 viene finalmente presentato al pubblico il nuovo logo: il marchio mantiene la forma originale, ma ora non adotta più i colori XMPR, bensì quelli della bandiera italiana. Inoltre ora la "S" è maggiormente accentuata[23].

2011

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L'attuale logo delle Ferrovie dello Stato, dopo l'aggiunta della denominazione "Italiane"

Dopo un'assemblea straordinaria del gruppo FS, tenutasi il 24 maggio 2011, la denominazione "Italiane" è stata aggiunta alla ragione sociale originaria[1]. Di conseguenza è stato aggiunto il nuovo aggettivo al logo del 2007.

Note

Bibliografia

  • Claudio Gatti. Fuori orario. Da testimonianze e documenti riservati le prove del disastro Fs. Chiarelettere, 2009.

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