Ars nova: differenze tra le versioni

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{{Nota disambigua}}
L''''Ars Nova''' è la locuzione con cui si indicò nel [[XIV secolo]] un nuovo sistema di notazione ritmico-musicale in contrapposizione a quello dei secoli precedenti.
{{Storia della musica}}
Nella [[storia della musica]], l''''''ars nova''''' ([[Lingua latina|latino]] per ''tecnica nuova'') è quel periodo convenzionale della [[musica medievale]] [[XIV secolo|trecentesca]] caratterizzato da un sistema di notazione ritmico-musicale nuovo rispetto a quello dei secoli precedenti.


Lo studioso tedesco Hugo Riemann (1849-1919) utilizzò il termine ''Ars Nova'' per indicare l'intera produzione polifonica del XIV secolo, caratterizzata da una serie di caratteri innovativi - non solo notazionali ma anche stilistici - che comparvero quasi contemporaneamente in [[Francia]] e in [[Italia]]. Pur ritenendo che le innovazioni stilistiche avessero avuto origine in Italia e fossero state accolte in Francia subito dopo (ipotesi non accolta da studiosi successivi), Riemann mutuò il termine dal trattato di Philippe de Vitry intitolato "Ars Nova Musicae", nel quale l'autore, contrapponendo la musica del suo tempo a quella delle generazioni precedenti, esaminava minutamente, più che le nuove forme musicali, i nuovi sistemi di notazione che esse avevano comportato. Altro teorico importante del periodo, autore del trattato "Musica practica" e fautore dell'Ars Nova, fu Johannes de Muris.
Lo studioso tedesco [[Hugo Riemann]] utilizzò il termine ''ars nova'' per indicare l'intera produzione polifonica del XIV secolo, caratterizzata da una serie di caratteri innovativi - non solo notazionali ma anche stilistici - che comparvero quasi contemporaneamente in [[Francia]] e in [[Italia]]. Pur ritenendo che le innovazioni stilistiche avessero avuto origine in Italia e fossero state accolte in Francia subito dopo (ipotesi non accolta da studiosi successivi), Riemann mutuò il termine dal trattato di [[Philippe de Vitry]] intitolato ''Ars Nova Musicae'', nel quale l'autore, contrapponendo la musica del suo tempo a quella delle generazioni precedenti, esaminava minutamente, più che le nuove forme musicali, i nuovi sistemi di notazione che esse avevano comportato. Altro teorico importante del periodo, autore del trattato ''Musica practica'' e fautore dell{{'}}''ars nova'', fu [[Johannes de Muris]].


In contrapposizione al termine "Ars nova" si usa indicare come ''Ars antiqua'', o ''Ars vetus'', la produzione polifonica dei secoli XII-XIII.
In contrapposizione al termine ''ars nova'' si usa indicare come ''[[ars antiqua]]'' o ''ars vetus'' la produzione polifonica dei secoli [[XII secolo|XII]]-[[XIII secolo|XIII]].


==Ars nova in Italia==
La fioritura musicale avvenuta in Italia (in particolare nelle corti di Verona e Milano e nella Firenze comunale) nella seconda metà del Quattrocento viene chiamata Ars Nova per le analogie con la musica d'oltralpe, anche se manca nel passato italiano una corrispondente "ars antiqua". Nel caso italiano, l'Ars Nova è un fenomeno culturale d'élite, come si evince dalla forma più praticata: il madrigale di argomento cavalleresco e cortese.
La fioritura musicale avvenuta in Italia (in particolare nelle corti di [[Verona]], [[Milano]] e nella [[Firenze]] comunale) nella seconda metà del [[Trecento]] viene chiamata ''ars nova'' per le analogie con la musica d'oltralpe, anche se manca nel passato italiano una corrispondente ''ars antiqua''. Nel caso italiano, l{{'}}''ars nova'' è un fenomeno culturale d'élite, come si evince dalla forma più praticata: il madrigale di argomento cavalleresco e cortese.


Verso il [[1377]] l'Ars Nova francese e italiana erano ormai strettamente intrecciate: nella notazione di [[Marchetto da Padova]], per esempio, si inseriscono le figure ritmiche di Vitry (come spiegato più avanti nel paragrafo ''Il cambiamento della notazione musicale''), la [[ballata]] diventata a 2 voci sostituisce quasi completamente il [[madrigale]].
Verso il [[1377]] l{{'}}''ars nova'' francese e italiana erano ormai strettamente intrecciate: nella notazione di [[Marchetto da Padova]], per esempio, si inseriscono le figure ritmiche di Philippe de Vitry (come spiegato più avanti nel paragrafo ''Il cambiamento della notazione musicale''), la [[Ballata (musica)|ballata]] diventata a 2 voci sostituisce quasi completamente il [[madrigale]].


==Il cambiamento della notazione musicale==
==Il cambiamento della notazione musicale==
[[File:Ars nova musicae - Philippe de Vitry.jpg|thumb|Trattato ''Ars Nova Musicae'' di Philippe de Vitry]]


Philippe de Vitry nel suo citato ''Ars Nova Musicae'' effettua queste trasformazioni notazionali:
Philippe de Vitry nel suo citato ''Ars Nova Musicae'' effettua queste trasformazioni notazionali:
* Viene aggiunta la ''[[Massima (musica)|maxima]]'' o duplex longa come valore superiore alla ''[[lunga (musica)|longa]]''; poi, come valori inferiori, la ''[[semibrevis]]'' e la ''[[minima]]'';

* La ''brevis'' diventa l'unità di misura di una pulsazione musicale;
* Viene aggiunta la ''maxima'' come valore superiore alla ''longa''; poi, come valori inferiori, la ''semibrevis'' e la ''minima''.
* Nuova concezione del tempo: se il rapporto tra un valore musicale e un altro era di 3, allora si diceva che il tempo era ''rectum'', o ''perfectum''. Se invece il rapporto era 2, si diceva che il tempo era ''àlterum'', o ''imperfectum'';

* La ''brevis'' diventa l'unità di misura di una pulsazione musicale.

* Nuova concezione del tempo: se il rapporto tra un valore musicale e un altro era di 3, allora si diceva che il tempo era ''rectum'', o ''perfectum''. Se invece il rapporto era 2, si diceva che il tempo era ''àlterum'', o ''imperfectum''

* Si cominciano a porre all'inizio del brano le chiavi e i modi.
* Si cominciano a porre all'inizio del brano le chiavi e i modi.


==Forme musicali dell'Ars Nova==
==Composizioni e compositori dell'ars nova francese==
{{C|A parte la definizione di isoritmia (che però non è una "forma musicale"), le altre indicazioni sono discutibili. "Forme fixes" è la brutta traslitterazione di un termine non italiano, e non si usa affatto nella letteratura musicologica; la "chanson" è un termine generico per le stesse forme (ballate, rondelli, lai, virelai), "Musica ficta" non è una forma musicale, e (ahimè) il problema è proprio che le alterazioni - salvo rari casi - NON erano indicate. La frase sulla "disgregazione della grammatica modale" verso la "sensibilità tonale", applicata al XIV secolo, sembra un po' forte.|musica|maggio 2010}}
; [[Isoritmia]]: questo procedimento compositivo, tipicamente francese, consiste nel sovrapporre in maniera ciclica una cellula ritmica, detta ''talea'', ad una cellula melodica, detta ''color''. Tipico nella composizione dei mottetti del '300 è l'uso dell'isoritmia alla voce del ''tenor''.


Il più grande teorico dell{{'}}''ars nova'' è Philippe de Vitry, autore di mottetti in latino e francese (si trattava di composizioni politestuali: una o più voci cantavano in latino, le altre in francese), di argomento soprattutto politico.
; [[Forme fixes]]: con questo termine si designano le strutture tipiche delle musiche da ballo del ‘300; in tali forme musicali la sezione musicale e quella testuale si univano rispettando precise regole fisse proprie di quella forma.


Il più grande musicista francese fu invece [[Guillaume de Machaut]]. Egli compose la ''[[Messe de Notre-Dame]]'' (la prima composta integramente da un unico autore).
; [[Canzone discantica]] o [[Chanson]]: è una pratica compositiva che si viene affermando nel '300 per cui la voce superiore (cantus) porta la melodia mentre le altre fungono da accompagnamento a valori più larghi (le voci erano anche sostituite da strumenti). La composizione di chanson si basava su strutture musicali e testuali prestabilite (forme fixe): rondeau, virelai e ballade.


Machaut comunque non disdegnò la composizione di canzoni discantiche (chanson) a ''formes'' ''fixes'' tipiche del '300 francese: si tratta di lavori in forma di [[rondò|rondeau]], di [[virelai]] e di [[Ballata (musica)|ballade]].
; [[Musica ficta]]: (cioè "falsa musica") Espressione latina adottata dai teorici del '300 per designare la musica che fa uso di note alterate non catalogabili dalla scala diatonica esacordale della solmisazione di [[Guido D'Arezzo]]. Tali note, impiegate sempre più frequentemente, furono indicate mediante i segni di alterazione di [[bemolle]], [[bequadro]] e [[diesis]]; la musica ficta rappresentò l'elemento disgregatore della tradizionale grammatica modale e lo sviluppo della sensibilità tonale.

==Composizioni e compositori dell'Ars Nova francese==

Il più grande teorico dell'Ars Nova è [[Philippe de Vitry]], autore di mottetti in latino e francese (si trattava di composizioni politestuali: una o più voci cantavano in latino, le altre in francese), di argomento soprattutto politico.

Il più grande musicista francese fu invece [[Guillaume de Machaut]] (1300-1377). Egli compose la ''[[Messa]] di [[Notre-Dame]]'' (la prima composta integramente da un unico autore).

Machaut comunque non disdegnò la composizione di canzoni discantiche (chanson) a forme fixes tipiche del '300 francese: si tratta di lavori in forma di [[rondò|rondeau]], di [[virelai]] e di [[ballata|ballade]].


==Tecniche compositive francesi==
==Tecniche compositive francesi==
In Francia, tutte queste composizioni vengono elaborate secondo tecniche contrappuntistiche molto complesse e raffinate come:
In Francia, tutte queste composizioni vengono elaborate secondo tecniche contrappuntistiche molto complesse e raffinate come:


* l<nowiki>'</nowiki>''[[hoquetus]]'', detta anche tecnica "a singhiozzo": una voce tace quando l'altra canta e viceversa.
* l{{'}}''[[hoquetus]]'', detta anche tecnica "a singhiozzo": una voce tace quando l'altra canta e viceversa.
* la ''[[caccia (musica)| caccia]]'', in cui una voce ripete in ritardo ciò che l'altra voce ha appena cantato (tecnica del [[canone (musica)|canone]]).
* la ''chace'', in cui una voce ripete in ritardo ciò che l'altra voce ha appena cantato (tecnica del [[canone (musica)|canone]]).
* il ''[[chiasmo]]'', in cui due voci si scambiano, incrociandosi, due motivi.
* il ''chiasmo'', in cui due voci si scambiano, incrociandosi, due motivi.
* il ''[[canone cancrizzante]]'' (o ''retrogrado'') in cui una voce canta la melodia dell'altra voce partendo dalla fine (all'indietro): l'esempio più famoso il brano "La mia fine è il mio inizio e il mio inizio è la mia fine" di Machaut.
* il ''[[canone cancrizzante]]'' (o ''retrogrado'') in cui una voce canta la melodia dell'altra voce partendo dalla fine (all'indietro): l'esempio più famoso il brano ''Ma fin est mon commencement'' di Machaut.


==Forme e composizioni dell'Ars Nova italiana==
==Forme e composizioni dell'ars nova italiana==


Rispetto all'Ars Nova francese, la forma italiana risulta più semplice e meno contrappuntisticamente intricata.
Rispetto all{{'}}''ars nova'' francese, la forma italiana risulta più semplice e meno contrappuntisticamente intricata.


* [[mottetto]]: questa forma non ebbe gran diffusione. Si ricordano tre mottetti scritti da [[Marchetto da Padova]], uno di [[Jacopo da Bologna]] e altri frammenti di mottetti composti in onore di dogi veneziani.
* [[mottetto]]: questa forma non ebbe gran diffusione. Si ricordano tre mottetti scritti da [[Marchetto da Padova]], uno di [[Jacopo da Bologna]] e altri frammenti di mottetti composti in onore di dogi veneziani.
* [[madrigale]]: è un componimento a ''forme fixe'', strofico; era solitamente a due voci. Importanti autori di madrigali sono [[Giovanni da Cascia]], Piero, [[Jacopo da Bologna]].
* [[Caccia (musica)|caccia]]: a tre voci, nei suoi testi si presentano scene di caccia, gare, giochi all'aperto, mercato.
* [[Ballata (musica)|ballata]]: è una ''forme fixe'' monodica destinata ad accompagnare danze collettive; per questo ogni stanza (''strofa'') viene divisa in due piedi (o ''mutazioni''), intonati su uno stesso motivo. Il maggior esponente di questo genere fu [[Francesco Landini]] di [[Firenze]].


==Strumenti musicali durante l'ars nova==
* [[madrigale]]: è un componimento a forme fixe, strofico; era solitamente a due voci. Importanti autori di madrigali sono [[Giovanni da Cascia]], Piero, [[Jacopo da Bologna]].

* [[Caccia (musica)| caccia]]: a tre voci, nei suoi testi si presentano scene di caccia, gare, giochi all'aperto, mercato.

* [[ballata]]: è una forme fixe monodica destinata ad accompagnare danze collettive; per questo ogni stanza (''strofa'') viene divisa in due piedi (o ''mutazioni''), intonati su uno stesso motivo. Il maggior esponente di questo genere fu [[Francesco Landini]] di [[Firenze]].

==Strumenti musicali durante l'Ars Nova==


I manoscritti musicali dell'epoca non riportano alcuna indicazione degli strumenti da usare. Le fonti letterarie, le opere teoriche e soprattutto l'iconografia (miniature, dipinti e sculture) del XIV secolo attestano una larga diffusione dei seguenti strumenti:
I manoscritti musicali dell'epoca non riportano alcuna indicazione degli strumenti da usare. Le fonti letterarie, le opere teoriche e soprattutto l'iconografia (miniature, dipinti e sculture) del XIV secolo attestano una larga diffusione dei seguenti strumenti:
* [[Organo portativo]]
* [[Organo portativo]]
* [[Liuto]]
* [[Salterio (musica)|Salterio]]
* [[Salterio (strumento musicale)|Salterio]]
* [[Viella]]
* [[Viella]]
* [[Tromba]]
* [[Tromba]]
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* [[Campane]]
* [[Campane]]


nonché di vari tipi di strumenti a percussione. Il [[cornetto]], strumento molto rinomato nei secoli XVI e XVII, figura in un dipinto di [[Taddeo Gaddi]] del 1335, ma non si hanno evidenze di un suo diffuso utilizzo fino alla fine del XV secolo.
Nonché di vari tipi di strumenti a percussione. Il [[cornetto (strumento musicale)|cornetto]], strumento molto rinomato nei secoli XVI e XVII, figura in un dipinto di [[Taddeo Gaddi]] del [[1335]], ma non si hanno evidenze di un suo diffuso utilizzo fino alla fine del [[XV secolo]].


== Bibliografia ==
==Collegamenti esterni==
* F. Alberto Gallo, ''La polifonia nel medioevo'', 1991, EDT, ISBN 978-88-7063-100-5
* {{en}} [http://www.malaspina.org/home.asp?topic=./search/details&lastpage=./search/results&ID=963 Philippe de Vitry - biografia]
* M. Carrozzo, C. Cimagalli, ''Storia della musica occidentale'', Armando Editore, 2008, ISBN 88-7144-696-8
* C. Fiore, ''Questa fanciulla, amor, fallami pia: madrigale e ballata nel Trecento'', in ''Il contributo italiano alla storia del pensiero. Musica'', a cura di Sandro Cappelletto, Treccani, Roma: Istituto della Enciclopedia italiana, 2018, pp. 88-97, ISBN 978-88-12-00089-0

== Voci correlate ==
* [[Ars antiqua]]
* [[Marchetto da Padova]]
* [[Philippe de Vitry]]
* [[Codice Rossi]]
* [[Codice Squarcialupi]]


==Altri progetti==
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==Collegamenti esterni==
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[[ja:アルス・ノーヴァ]]
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[[nl:Ars Nova]]
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[[no:Ars nova]]
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[[ru:Ars nova]]
[[sk:Ars nova]]
[[sl:Ars nova]]
[[sv:Ars nova]]

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Disambiguazione – Se stai cercando altri significati, vedi Ars nova (disambigua).

Nella storia della musica, l'ars nova (latino per tecnica nuova) è quel periodo convenzionale della musica medievale trecentesca caratterizzato da un sistema di notazione ritmico-musicale nuovo rispetto a quello dei secoli precedenti.

Lo studioso tedesco Hugo Riemann utilizzò il termine ars nova per indicare l'intera produzione polifonica del XIV secolo, caratterizzata da una serie di caratteri innovativi - non solo notazionali ma anche stilistici - che comparvero quasi contemporaneamente in Francia e in Italia. Pur ritenendo che le innovazioni stilistiche avessero avuto origine in Italia e fossero state accolte in Francia subito dopo (ipotesi non accolta da studiosi successivi), Riemann mutuò il termine dal trattato di Philippe de Vitry intitolato Ars Nova Musicae, nel quale l'autore, contrapponendo la musica del suo tempo a quella delle generazioni precedenti, esaminava minutamente, più che le nuove forme musicali, i nuovi sistemi di notazione che esse avevano comportato. Altro teorico importante del periodo, autore del trattato Musica practica e fautore dell'ars nova, fu Johannes de Muris.

In contrapposizione al termine ars nova si usa indicare come ars antiqua o ars vetus la produzione polifonica dei secoli XII-XIII.

Ars nova in Italia

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La fioritura musicale avvenuta in Italia (in particolare nelle corti di Verona, Milano e nella Firenze comunale) nella seconda metà del Trecento viene chiamata ars nova per le analogie con la musica d'oltralpe, anche se manca nel passato italiano una corrispondente ars antiqua. Nel caso italiano, l'ars nova è un fenomeno culturale d'élite, come si evince dalla forma più praticata: il madrigale di argomento cavalleresco e cortese.

Verso il 1377 l'ars nova francese e italiana erano ormai strettamente intrecciate: nella notazione di Marchetto da Padova, per esempio, si inseriscono le figure ritmiche di Philippe de Vitry (come spiegato più avanti nel paragrafo Il cambiamento della notazione musicale), la ballata diventata a 2 voci sostituisce quasi completamente il madrigale.

Il cambiamento della notazione musicale

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Trattato Ars Nova Musicae di Philippe de Vitry

Philippe de Vitry nel suo citato Ars Nova Musicae effettua queste trasformazioni notazionali:

  • Viene aggiunta la maxima o duplex longa come valore superiore alla longa; poi, come valori inferiori, la semibrevis e la minima;
  • La brevis diventa l'unità di misura di una pulsazione musicale;
  • Nuova concezione del tempo: se il rapporto tra un valore musicale e un altro era di 3, allora si diceva che il tempo era rectum, o perfectum. Se invece il rapporto era 2, si diceva che il tempo era àlterum, o imperfectum;
  • Si cominciano a porre all'inizio del brano le chiavi e i modi.

Composizioni e compositori dell'ars nova francese

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Il più grande teorico dell'ars nova è Philippe de Vitry, autore di mottetti in latino e francese (si trattava di composizioni politestuali: una o più voci cantavano in latino, le altre in francese), di argomento soprattutto politico.

Il più grande musicista francese fu invece Guillaume de Machaut. Egli compose la Messe de Notre-Dame (la prima composta integramente da un unico autore).

Machaut comunque non disdegnò la composizione di canzoni discantiche (chanson) a formes fixes tipiche del '300 francese: si tratta di lavori in forma di rondeau, di virelai e di ballade.

Tecniche compositive francesi

[modifica | modifica wikitesto]

In Francia, tutte queste composizioni vengono elaborate secondo tecniche contrappuntistiche molto complesse e raffinate come:

  • l'hoquetus, detta anche tecnica "a singhiozzo": una voce tace quando l'altra canta e viceversa.
  • la chace, in cui una voce ripete in ritardo ciò che l'altra voce ha appena cantato (tecnica del canone).
  • il chiasmo, in cui due voci si scambiano, incrociandosi, due motivi.
  • il canone cancrizzante (o retrogrado) in cui una voce canta la melodia dell'altra voce partendo dalla fine (all'indietro): l'esempio più famoso il brano Ma fin est mon commencement di Machaut.

Forme e composizioni dell'ars nova italiana

[modifica | modifica wikitesto]

Rispetto all'ars nova francese, la forma italiana risulta più semplice e meno contrappuntisticamente intricata.

  • mottetto: questa forma non ebbe gran diffusione. Si ricordano tre mottetti scritti da Marchetto da Padova, uno di Jacopo da Bologna e altri frammenti di mottetti composti in onore di dogi veneziani.
  • madrigale: è un componimento a forme fixe, strofico; era solitamente a due voci. Importanti autori di madrigali sono Giovanni da Cascia, Piero, Jacopo da Bologna.
  • caccia: a tre voci, nei suoi testi si presentano scene di caccia, gare, giochi all'aperto, mercato.
  • ballata: è una forme fixe monodica destinata ad accompagnare danze collettive; per questo ogni stanza (strofa) viene divisa in due piedi (o mutazioni), intonati su uno stesso motivo. Il maggior esponente di questo genere fu Francesco Landini di Firenze.

Strumenti musicali durante l'ars nova

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I manoscritti musicali dell'epoca non riportano alcuna indicazione degli strumenti da usare. Le fonti letterarie, le opere teoriche e soprattutto l'iconografia (miniature, dipinti e sculture) del XIV secolo attestano una larga diffusione dei seguenti strumenti:

Nonché di vari tipi di strumenti a percussione. Il cornetto, strumento molto rinomato nei secoli XVI e XVII, figura in un dipinto di Taddeo Gaddi del 1335, ma non si hanno evidenze di un suo diffuso utilizzo fino alla fine del XV secolo.

  • F. Alberto Gallo, La polifonia nel medioevo, 1991, EDT, ISBN 978-88-7063-100-5
  • M. Carrozzo, C. Cimagalli, Storia della musica occidentale, Armando Editore, 2008, ISBN 88-7144-696-8
  • C. Fiore, Questa fanciulla, amor, fallami pia: madrigale e ballata nel Trecento, in Il contributo italiano alla storia del pensiero. Musica, a cura di Sandro Cappelletto, Treccani, Roma: Istituto della Enciclopedia italiana, 2018, pp. 88-97, ISBN 978-88-12-00089-0

Voci correlate

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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