Affricata alveolare sorda: differenze tra le versioni

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Versione delle 03:17, 7 ott 2012

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Affricata alveolare sorda
IPA - numero103 (132)
IPA - testo[[Aiuto:IPA|ʦ ]]
Entity& #678;
SAMPAts
X-SAMPAts
Kirshenbaumts
Ascolto
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L'affricata alveolare sorda è una consonante presente in molte lingue, che nell'alfabeto fonetico internazionale è rappresentata col simbolo [ʦ].

Nell'ortografia dell'italiano tale fono è rappresentato con la lettera Z.

Caratteristiche

La consonante affricata alveolare sorda presenta le seguenti caratteristiche:

Nella fonologia generativa tale fonema è formato dalla sequenza dei tratti: +consonantico, -nasale, -compatto, -grave, -sonoro, -continuo, +stridulo.

In italiano

Nella lingua italiana la consonante /ʦ/, come la sua correlativa sonora /ʣ/, è rappresentata dalla lettera Z.

Si parla perciò, con riferimento all'italiano, rispettivamente di Z sorda (o aspra) e di Z sonora (o dolce): così, si dice per esempio che la parola marzo /'marʦo/[1] si pronuncia con la zeta sorda (o che la zeta di marzo è sorda), mentre garza /'garʣa/[2] (sempre per esempio) ha una zeta sonora.

Il caso della lettera Z è dunque simile a quello delle altre tre lettere E, O e S, ognuna delle quali rappresenta, in italiano, due fonemi distinti la cui distribuzione nelle diverse voci non può esser ricondotta a regole assolute (rispettivamente: l' E aperta, /ɛ/, come in pèsca /'pɛska/ "frutto", e l' E chiusa, /e/, come in pésca /'peska/ "il pescare"; l' O aperta, /ɔ/, come in còlto /'kɔlto/, participio passato del verbo cogliere, e l' O chiusa, /o/, come in cólto /'kolto/, "istruito"; l' S sorda, /s/, come in (io) presento /pre'sɛnto/, voce del verbo presentire, e l' S sonora, /z/, come in (io) presento /pre'zɛnto/, voce del verbo presentare).

In tutt'e quattro questi casi, la differenza tra i due suoni rappresentati in italiano da un'unica lettera ha statuto fonematico: in altre parole, /ɛ/ e /e/, /ɔ/ e /o/, /s/ e /z/, /ʦ/ e /ʣ/ sono, nella lingua italiana, fonemi distinti, perché bastano a distinguere parole diverse, che per il resto hanno pronuncia identica: come appunto nel caso di pèsca e pésca, di còlto e cólto, di presento da presentire e presento da presentare; per le due zeta, sorda e sonora, si può portare l'esempio di razza /'raʦʦa/ "stirpe"[3] e razza /'raʣʣa/ "pesce"[4].

Mentre però nel caso delle due E e delle due O (aperte e chiuse) il numero di coppie minime (o unidivergenti: del tipo di pèsca e pésca o còlto e cólto) è abbastanza alto, nel caso delle due S e delle due Z (sorde e sonore) il rendimento funzionale delle opposizioni fonematiche (/s/ contro /z/ e /ʦ/ contro /ʣ/) è più basso: cioè le coppie unidivergenti sono poche.

Tra l'opposizione fonematica /s/ ~ /z/ e l'altra /ʦ/ ~ /ʣ/ c'è d'altra parte una differenza: la prima (quella delle due S) sussiste solo in posizione intervocalica – cioè tra due vocali nel corpo della parola –, e in tutti gli altri casi l'opposizione è neutralizzata, potendo l'S essere, secondo i casi, solo sorda /s/ oppure solo sonora /z/ (vedi la voce S sorda); nel caso delle due zeta, invece, l'opposizione fonematica non si neutralizza mai: ossia in qualunque posizione e contesto fonetico è sempre possibile la presenza sia d'una Z sorda /ʦ/ sia d'una Z sonora /ʣ/.

È importante notare che in italiano la consonante /ʦ/, così come la sonora corrispondente /ʣ/ (e come le altre tre consonanti /ʎ/, /ʃ/ e /ɲ/), in posizione intervocalica è sempre intensa (rafforzata) e lunga, cioè ha quella pronuncia che nella nostra lingua corrisponde di regola alle consonanti doppie.

Sicché, anche se l'ortografia italiana distingue in posizione intervocalica, per motivi storici, una -z- scempia e una -zz- doppia, a tale differenza grafica non corrisponde nessuna differenza di pronuncia: la zeta intervocalica, che sia scritta scempia o doppia, che sia sorda o sonora, si pronuncia sempre e comunque intensa, cioè come se fosse scritta doppia.

Per esempio, vizi (plurale del sostantivo vizio /'viʦʦjo/) e vizzi ("avvizziti": plurale maschile dell'aggettivo vizzo /'viʦʦo/) hanno la stessa pronuncia /'viʦʦi/; azione si pronuncia /at'ʦjone/[5], azalea /aa'lɛa/[6]. (Nella trascrizione fonetica o fonematica le affricate intense si rappresentano col raddoppiamento della sola componente occlusiva – nel caso nostro, tʦ, dʣ; altri preferiscono usare il simbolo dell'allungamento, cioè i due punti: ʦː, ʣː; altri ancora raddoppiano l'intero segno dell'affricata: ʦʦ, ʣʣ.)

La regola della pronuncia sempre intensa della -Z- intervocalica vale anche in fonetica sintattica, cioè quando la Z si trovi all'inizio d'una parola che sia preceduta (senza una pausa) da un'altra parola terminante per vocale: lo zio Zaccaria /lo t'ʦio akka'ria/, uno zero /uno d'ʣɛro/, la zeta sorda e la zeta sonora /la d'ʣɛta 'sorda e lla d'ʣɛta so'nɔra/[7].

Altre lingue

Esperanto

In esperanto tale fono è reso con la grafia <c>:

  • ceceo "mosca tse-tse" [ʦe'ʦeo]

Rumeno

In lingua rumena tale fono è reso con la grafia <ţ>:

  • fraţi "fratelli" ['fraʦi]

Tedesco

In lingua tedesca tale fono è reso con la grafia <z>:

  • Zehn "dieci" [ʦeːn]

Albanese

In lingua albanese tale fono è reso con la grafia <c>:

  • cimbidh [ʦimbið]

Ceco

In lingua ceca tale fono è reso con la grafia <c>:

  • co "cosa" [ʦo]

Croato

In lingua croata tale fono è reso con la grafia <c>:

  • Karlovac ['karlovaʦ]

Polacco

In lingua polacca tale fono è reso con la grafia <c>:

  • cebula "cipolla" [ʦɛ'bula]

Slovacco

In lingua slovacca tale fono è reso con la grafia <c>:

  • Václav ['vaːʦlaf]

Sloveno

In lingua slovena tale fono è reso con la grafia <c>:

  • Wrocław ['vrɔʦwaf]

Ungherese

In lingua ungherese tale fono è reso con la grafia <c>:

  • cica ['ʦiʦa]

Russo

In lingua russa tale fono è reso <ц> nell'alfabeto cirillico: [senza fonte]

Bielorusso

In lingua bielorussa tale fono è reso <ц> nell'alfabeto cirillico: [senza fonte]

Bulgaro

In lingua bulgara tale fono è reso <ц> nell'alfabeto cirillico: [senza fonte]

Serbo

In lingua serba tale fono è reso <ц> nell'alfabeto cirillico: [senza fonte]

Ucraino

In lingua ucraina tale fono è reso <ц> nell'alfabeto cirillico: [senza fonte]

Ebraico

In lingua ebraica tale fono è reso <צ> nell'alfabeto ebraico: [senza fonte]

Pashto

In lingua pashto: [senza fonte]

  • ? "quattro" [ʦa'lor]

Note

Collegamenti esterni

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