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[[File:Double big gulp.jpg|thumb|Una ragazza beve una bibita ]]
[[File:Tumbler of cola with ice.jpg|thumb|Un bicchiere di [[cola (bevanda)|cola]]]]
Una '''bibita''' (in [[lingua inglese|inglese]] '''''soft drink''''') è un tipo di [[bevanda analcolica]] a base di [[acqua|acqua naturale]] o [[acqua gassata]] con [[carbonato di sodio]] (comunemente detta ''soda'') e quasi sempre addizionata ad [[aroma|aromi]] e [[Sostanza pura|sostanze]] [[dolce|dolci]] ([[zucchero]] oppure [[dolcificante|dolcificanti]] o [[fruttosio]]). Tali [[bevande]] possono contenere anche [[caffeina]], [[taurina]] (in particolare le cosiddette ''[[Bevanda energetica|bevande energetiche]]'') e/o [[gomma arabica]] e vengono utilizzate a volte nella preparazione di [[cocktail]].
Una '''bibita''' (in [[lingua inglese|inglese]] '''''soft drink''''') è un tipo di [[bevanda analcolica]] a base di [[acqua|acqua naturale]] o [[acqua gassata]] con [[carbonato di sodio]] (comunemente detta ''soda'') e quasi sempre addizionata ad [[aroma|aromi]] e [[Sostanza pura|sostanze]] [[Dolce (cucina)|dolci]] ([[zucchero]] oppure [[dolcificante|dolcificanti]] o [[fruttosio]]). Tali [[bevande]] possono contenere anche [[caffeina]], [[taurina]] (in particolare le cosiddette ''[[Bevanda energetica|bevande energetiche]]'') e/o [[gomma arabica]] e vengono utilizzate a volte nella preparazione di [[cocktail]].


Tra le bibite rientrano la [[gassosa|gazzosa]], il [[chinotto (bevanda)|chinotto]], l'[[acqua tonica]], le ''[[spuma|spume]]'' all'[[Citrus × sinensis|arancia]], al [[citrus medica|cedro]] o al [[Citrus × paradisi|pompelmo]] e le bibite a base di [[cola (bevanda)|cola]].
Tra le bibite rientrano la [[gassosa|gazzosa]], il [[chinotto (bevanda)|chinotto]], l'[[acqua tonica]], l'[[aranciata]], la [[limonata]], la [[cedrata]], le ''[[spuma|spume]]'' all'[[Citrus × sinensis|arancia]], al [[citrus medica|cedro]] o al [[Citrus × paradisi|pompelmo]], il [[Ginger ale]], il [[Mezzo Mix]], le [[Bevanda energetica|bevande energetiche]] e le bibite a base di [[cola (bevanda)|cola]].


Per il confezionamento è diffusa, oltre alla confezione in lattina, l'imbottigliamento in [[bottiglia|bottiglie]] in [[vetro]] o [[polietilene tereftalato|plastica PET]].
Per il confezionamento è diffusa, oltre alla confezione in lattina, l'imbottigliamento in [[bottiglia|bottiglie]] in [[vetro]] o [[polietilene tereftalato|plastica PET]].
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Le prime bibite non-[[carbonati|carbonate]] ad essere commercializzate nel [[mondo occidentale]] furono preparate nel [[XVII secolo]]. Esse erano composte da acqua e da succo di [[limone]] reso dolce col [[miele]]. Nel [[1676]] una ''Compagnie des Limonadiers'' di [[Parigi]] si assicurò il [[monopolio]] per la vendita di questo tipo di bevande ai passanti assetati ai quali venivano distribuite coppe riempite da piccole damigiane caricate sulle spalle dei venditori ambulanti.
Le prime bibite non-[[carbonati|carbonate]] ad essere commercializzate nel [[mondo occidentale]] furono preparate nel [[XVII secolo]]. Esse erano composte da acqua e da succo di [[limone]] reso dolce col [[miele]]. Nel [[1676]] una ''Compagnie des Limonadiers'' di [[Parigi]] si assicurò il [[monopolio]] per la vendita di questo tipo di bevande ai passanti assetati ai quali venivano distribuite coppe riempite da piccole damigiane caricate sulle spalle dei venditori ambulanti.


Nel [[XVIII secolo]], la [[scienza]] contribuì notevolmente nella creazione di quelle che sarebbero state poi le moderne [[acque minerali]]. Fu nel [[1767]] che l'inglese [[Joseph Priestley]] per primo scoprì un [[Metodo (filosofia)|metodo]] per [[infusione|infondere]] nell'acqua l'[[anidride carbonica]] così da creare l'[[acqua gassata]]. L'esperimento di Priestley avvenne in una birreria di [[Leeds]].<ref>{{Cita web|autore=Mary Bellis |url= http://inventors.about.com/library/inventors/blJosephPriestley.htm|titolo=Joseph Priestley - Soda Water - Joseph Priestly |editore=Inventors.about.com |data=6 marzo 2009 |accesso=8 giugno 2009}}</ref> Priestley scoprì l'acqua gassata, ovvero il componente della maggior parte dei ''soft drink''<ref name=tt>{{Cita web |url=http://www.truetex.com/priestley-1772-impregnating_water_with_fixed_air.pdf |titolo=Truetex.com |accesso=13 maggio 2011 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170421011559/http://www.truetex.com/priestley-1772-impregnating_water_with_fixed_air.pdf |dataarchivio=21 aprile 2017 |urlmorto=sì }}</ref>. Priestley si rese conto che l'acqua, sebbene trattata, aveva un [[gusto]] gradevole e la offrì agli amici come bibita rinfrescante. Nel [[1772]] lo scienziato pubblicò un trattato intitolato ''Impregnating Water with Fixed Air'' in cui descriveva la [[distillazione]] del cosiddetto ''oil of vitriol'' (''olio di vetriolo'', ovvero [[acido solforico]]) utile per produrre [[gas]] da [[anidride carbonica]] e favorirne la sua dissoluzione in un contenitore nel quale veniva agitata dell'acqua.<ref name=tt/>
Nel [[XVIII secolo]], la [[scienza]] contribuì notevolmente nella creazione di quelle che sarebbero state poi le moderne [[acque minerali]]. Fu nel [[1767]] che l'inglese [[Joseph Priestley]] per primo scoprì un [[Metodo (filosofia)|metodo]] per [[infusione|infondere]] nell'acqua l'[[anidride carbonica]] così da creare l'[[acqua gassata]]. L'esperimento di Priestley avvenne in una birreria di [[Leeds]].<ref>{{Cita web |autore=Mary Bellis |url=http://inventors.about.com/library/inventors/blJosephPriestley.htm |titolo=The discovery of oxygen and Joseph Priestley |editore=Inventors.about.com |data=6 marzo 2009 |accesso=8 giugno 2009 |dataarchivio=28 marzo 2020 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20200328055514/https://www.thoughtco.com/joseph-priestley-profile-1992342 |urlmorto=sì }}</ref> Priestley scoprì l'acqua gassata, ovvero il componente della maggior parte dei ''soft drink''<ref name=tt>{{Cita web |url=http://www.truetex.com/priestley-1772-impregnating_water_with_fixed_air.pdf |titolo=Truetex.com |accesso=13 maggio 2011 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170421011559/http://www.truetex.com/priestley-1772-impregnating_water_with_fixed_air.pdf |dataarchivio=21 aprile 2017 |urlmorto=sì }}</ref>. Priestley si rese conto che l'acqua, sebbene trattata, aveva un [[gusto]] gradevole e la offrì agli amici come bibita rinfrescante. Nel [[1772]] lo scienziato pubblicò un trattato intitolato ''Impregnating Water with Fixed Air'' in cui descriveva la [[distillazione]] del cosiddetto ''oil of vitriol'' (''olio di vetriolo'', ovvero [[acido solforico]]) utile per produrre [[gas]] da [[anidride carbonica]] e favorirne la sua dissoluzione in un contenitore nel quale veniva agitata dell'acqua.<ref name=tt/>


Un altro inglese, John Mervin Nooth, implementò la scoperta di Priestley producendo un'apparecchiatura di uso commerciale destinata alle [[farmacia|farmacie]]. Il chimico svedese [[Torbern Bergman]], poi, inventò a sua volta un apparecchio per la generazione di acqua gassata mediante [[gesso (roccia)|gesso]] e [[acido solforico]]. Con questo sistema si poteva produrre un'imitazione dell'acqua minerale in notevole quantità. Nel tardo [[XVII secolo]], infine, il chimico svedese [[Jöns Jacob Berzelius]] iniziò ad aggiungere aromi (spezie, succhi di frutta e vino) all'acqua gassata.
Un altro inglese, John Mervin Nooth, implementò la scoperta di Priestley producendo un'apparecchiatura di uso commerciale destinata alle [[farmacia|farmacie]]. Il chimico svedese [[Torbern Bergman]], poi, inventò a sua volta un apparecchio per la generazione di acqua gassata mediante [[gesso (roccia)|gesso]] e [[acido solforico]]. Con questo sistema si poteva produrre un'imitazione dell'acqua minerale in notevole quantità. Nel tardo [[XVIII secolo]], infine, il chimico svedese [[Jöns Jacob Berzelius]] iniziò ad aggiungere aromi (spezie, succhi di frutta e vino) all'acqua gassata.


== Caratteristiche ==
== Caratteristiche ==
[[File:Drink-nehi-matchcover.jpg|thumb|upright=0.7|La Nehi è stato un tipico ''soft drink'' in uso negli [[Stati Uniti]] negli [[anni 1920|anni venti]]]]
[[File:Drink-nehi-matchcover.jpg|thumb|upright=0.7|La Nehi è stato un tipico ''soft drink'' in uso negli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]] negli [[anni 1920|anni venti]]]]
Questo tipo di bevande è spesso indicato con nomi differenti, mutuati da quelli in uso sul mercato anglosassone: ''soft drink'', ''pop'', ''soda'', ''coke'', ''soda pop'', ''fizzy drink'', ''tonic'' o ''carbonated beverage''. ''Soft drink'' è il termine più diffuso e utilizzato.
Questo tipo di bevande è spesso indicato con nomi differenti, mutuati da quelli in uso sul mercato anglosassone: ''soft drink'', ''pop'', ''soda'', ''coke'', ''soda pop'', ''fizzy drink'', ''tonic'' o ''carbonated beverage''. ''Soft drink'' è il termine più diffuso e utilizzato.


Prodotti come le bevande energetiche in uso fra gli [[sport]]ivi e i [[succo di frutta|succhi di frutta]] in genere non sono considerati ''[[soft drink]]'', così come non lo possono essere le bevande calde a base di [[cioccolata]], [[tè]], [[caffè]] e [[latte]] (inclusi [[frullato|frullati]] e [[frappé]]).
Prodotti come le bevande energetiche in uso fra gli [[sport]]ivi e i [[succo di frutta|succhi di frutta]] in genere non sono considerati ''[[soft drink]]'', così come non lo possono essere le bevande calde a base di [[cioccolata]], [[tè]], [[caffè]] e [[latte]] (inclusi [[Frullato (bevanda)|frullati]] e [[frappé]]).


Solitamente servite fredde o a temperatura ambiente, le bibite sono chiamate ''soft drink'' in contrasto con le bevande definite - sempre nel mercato anglosassone - ''hard drink'', ovvero le [[bevanda alcolica|bevande alcoliche]]. Piccole quantità di etanolo, tuttavia, possono essere presenti anche nei ''soft drink'', sebbene il [[titolo alcolometrico]] non possa superare lo 0.5% del volume totale<ref name=ECFE>{{Cita web| cognome =| nome =| titolo =Electronic Code of Federal Regulations| editore =United States Government| data =| url =http://ecfr.gpoaccess.gov/cgi/t/text/text-idx?c=ecfr;sid=33fc0c0194b58b6fe95208945b5c637a;rgn=div5;view=text;node=27%3A1.0.1.1.5;idno=27;cc=ecfr#27:1.0.1.1.5.8.41.1| accesso =25 febbraio 2011| urlmorto =sì| urlarchivio =https://web.archive.org/web/20110613055506/http://ecfr.gpoaccess.gov/cgi/t/text/text-idx?c=ecfr;sid=33fc0c0194b58b6fe95208945b5c637a;rgn=div5;view=text;node=27%3A1.0.1.1.5;idno=27;cc=ecfr#27:1.0.1.1.5.8.41.1| dataarchivio =13 giugno 2011}} Vedi §7.71, paragrafi (e) ed (f).</ref><ref>{{en}} [http://www.alcoholfree.co.uk/article_info.php?articles_id=5 What Is Meant By Alcohol-Free? : The Alcohol-Free Shop] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20120220164849/http://www.alcoholfree.co.uk/article_info.php?articles_id=5 |date=20 febbraio 2012 }}</ref> del prodotto nel caso in cui la bevanda debba essere classificato come analcolica.<ref>''Bangor Daily News'', 8 aprile 2010. {{en}}{{collegamento interrotto|1=[https://www.bangordailynews.com/detail/126224.html Vedi] |date=novembre 2017 |bot=InternetArchiveBot }}</ref>
Solitamente servite fredde o a temperatura ambiente, le bibite sono chiamate ''soft drink'' in contrasto con le bevande definite - sempre nel mercato anglosassone - ''hard drink'', ovvero le [[bevanda alcolica|bevande alcoliche]]. Piccole quantità di [[etanolo]], tuttavia, possono essere presenti anche nei ''soft drink'', sebbene il [[titolo alcolometrico]] non possa superare lo 0.5% del volume totale<ref name=ECFE>{{Cita web| cognome =| nome =| titolo =Electronic Code of Federal Regulations| editore =United States Government| data =| url =http://ecfr.gpoaccess.gov/cgi/t/text/text-idx?c=ecfr;sid=33fc0c0194b58b6fe95208945b5c637a;rgn=div5;view=text;node=27%3A1.0.1.1.5;idno=27;cc=ecfr#27:1.0.1.1.5.8.41.1| accesso =25 febbraio 2011| urlmorto =sì| urlarchivio =https://web.archive.org/web/20110613055506/http://ecfr.gpoaccess.gov/cgi/t/text/text-idx?c=ecfr;sid=33fc0c0194b58b6fe95208945b5c637a;rgn=div5;view=text;node=27%3A1.0.1.1.5;idno=27;cc=ecfr#27:1.0.1.1.5.8.41.1| dataarchivio =13 giugno 2011}} Vedi §7.71, paragrafi (e) ed (f).</ref><ref name="alcoholfree.co.uk">{{en}} {{cita web|url=https://www.alcoholfree.co.uk/community/questions/what-is-meant-by-alcohol-free/ |titolo=What Is Meant By Alcohol-Free? {{!}} The Alcohol-Free Community |editore=Alcoholfree.co.uk |data=20 febbraio 2012 |accesso=26 marzo 2013}}</ref> del prodotto nel caso in cui la bevanda debba essere classificato come analcolica.<ref>{{Cita web|url=https://www.bangordailynews.com/detail/126224.html|titolo=Brewed lemonade stirs up controversy|autore=Jen Lynds|sito=Bangor Daily News|data=30 gennaio 2011|lingua=en|accesso=29 gennaio 2021|urlarchivio=https://archive.today/20120723070429/http://bangordailynews.com/2009/10/21/news/brewed-lemonade-stirs-up-controversy/|dataarchivio=23 luglio 2012}}</ref>


Le più diffuse bibite sono, oltre alle già citate cole, spume e gassose, la [[limonata]] e l'[[aranciata]], oltre alle bibite a base di [[Limetta|lime]], la ''root beer'' (un particolare tipo di [[birra]] gassata diffusa in [[Nordamerica]]), la ''grape soda'', la ''cream soda'' a base di [[vanillina]], il [[ginger ale]], il ''[[punch (bevanda)|punch]]'' a base di frutta da servire freddo e senza alcool (''[[Delaware Punch]]''), lo ''squash'' a base di [[sciroppo]] di [[frutta]], lo ''[[Julmust]]''.
Le più diffuse bibite sono, oltre alle già citate cole, spume e gassose, la [[limonata]] e l'[[aranciata]], oltre alle bibite a base di [[Limetta|lime]], la ''root beer'' (un particolare tipo di [[birra]] gassata diffusa in [[Nordamerica]]), la ''grape soda'', la ''cream soda'' a base di [[vanillina]], il [[ginger ale]], il ''[[punch (bevanda)|punch]]'' a base di frutta da servire freddo e senza alcool (''[[Delaware Punch]]''), lo ''squash'' a base di [[sciroppo]] di [[frutta]], lo ''[[Julmust]]''.


== Effetti sulla salute ==
== Effetti sulla salute ==
{{Disclaimer|medico}}
Il consumo eccessivo di bibite zuccherate è associato ad [[obesità]]<ref name="Malik, Schulze, & Hu (2006)">{{Cita pubblicazione|cognome=Malik |nome=V.S. |cognome2=Schulze |nome2=M.B. |cognome3=Hu |nome3=F.B.|anno=2006|titolo=Intake of sugar-sweetened beverages and weight gain: a systematic review|rivista=American Journal of Clinical Nutrition |volume=84 |numero=2|url=http://www.ajcn.org/cgi/reprint/84/2/274|pagine=274–28|pmid=16895873}}</ref><ref name="Vartanian, Schwartz, & Brownell (2007)">{{Cita pubblicazione|cognome=Vartanian |nome=L.R. |cognome2=Schwartz |nome2=M.B. |cognome3=Brownell |nome3=K.D.|anno=2007|titolo=Effects of soft drink consumption on nutrition and health: a systematic review and meta-analysis|rivista=American Journal of Public Health |volume=97 |numero=4 |pagine=667–675|url=http://www.ajph.org/cgi/reprint/97/4/667.pdf|doi=10.2105/AJPH.2005.083782|pmid=17329656|pmc=1829363}}</ref>, [[diabete mellito]] di tipo 2, [[carie dentaria]] e bassi livelli [[nutrizione|nutrizionali]].<ref name="Vartanian, Schwartz, & Brownell (2007)"/> Studi sperimentali tendono a sostenere un ruolo causale per le bibite analcoliche zuccherate in rapporto a questi malanni<ref name="Malik, Schulze, & Hu (2006)"/><ref name="Vartanian, Schwartz, & Brownell (2007)"/> anche se ciò è messo in dubbio da altri ricercatori<ref name="Gibson (2008)">{{Cita pubblicazione|nome=Sigrid |cognome=Gibson|anno=2008|titolo=Sugar-sweetened soft drinks and obesity: a systematic review of the evidence from observational studies and interventions|rivista=Nutrition Research Reviews |volume=21 |pagine=134–147|doi=10.1017/S0954422408110976|pmid=19087367|numero=2}}</ref><ref>{{Cita pubblicazione|cognome=Wolff |nome=E. |cognome2=Dangsinger |nome2=M.L.|anno=2008 |titolo=Soft drinks and weight gain: How strong is the link?|rivista=Medscape Journal of Medicine |volume=10 |numero=8 |pagine=189|url=http://www.pubmedcentral.nih.gov/articlerender.fcgi?tool=pubmed&pubmedid=18924641}}</ref>. È da intendere che le bevande ''edulcorate'' comprendono tanto quelle che utilizzano lo [[sciroppo]] di [[mais]] ad alto contenuto di [[fruttosio]], così come quelli che usano [[saccarosio]]. Molte bibite contengono ingredienti che sono essi stessi fonte di preoccupazione: la [[caffeina]], se consumata in eccesso, è causa del favorimento di stati di [[ansia]] e disturbi del [[sonno]].<ref>BBC [http://news.bbc.co.uk/1/hi/health/2638277.stm Fizzy drinks 'affect children's sleep'] 8 gennaio 2003</ref>
Il consumo eccessivo di bibite zuccherate è associato ad [[obesità]]<ref name="Malik, Schulze, & Hu (2006)">{{Cita pubblicazione|cognome=Malik |nome=V.S. |cognome2=Schulze |nome2=M.B. |cognome3=Hu |nome3=F.B.|anno=2006|titolo=Intake of sugar-sweetened beverages and weight gain: a systematic review|rivista=American Journal of Clinical Nutrition |volume=84 |numero=2|url=http://www.ajcn.org/cgi/reprint/84/2/274|pagine=274–28|pmid=16895873}}</ref><ref name="Vartanian, Schwartz, & Brownell (2007)">{{Cita pubblicazione|cognome=Vartanian |nome=L.R. |cognome2=Schwartz |nome2=M.B. |cognome3=Brownell |nome3=K.D.|anno=2007|titolo=Effects of soft drink consumption on nutrition and health: a systematic review and meta-analysis|rivista=American Journal of Public Health |volume=97 |numero=4 |pagine=667–675|url=http://www.ajph.org/cgi/reprint/97/4/667.pdf|doi=10.2105/AJPH.2005.083782|pmid=17329656|pmc=1829363}}</ref>, [[diabete mellito]] di tipo 2, [[carie dentaria]] e bassi livelli [[nutrizione|nutrizionali]].<ref name="Vartanian, Schwartz, & Brownell (2007)"/> Studi sperimentali tendono a sostenere un ruolo causale per le bibite analcoliche zuccherate in rapporto a questi malanni<ref name="Malik, Schulze, & Hu (2006)"/><ref name="Vartanian, Schwartz, & Brownell (2007)"/> anche se ciò è messo in dubbio da altri ricercatori<ref name="Gibson (2008)">{{Cita pubblicazione|nome=Sigrid |cognome=Gibson|anno=2008|titolo=Sugar-sweetened soft drinks and obesity: a systematic review of the evidence from observational studies and interventions|rivista=Nutrition Research Reviews |volume=21 |pagine=134–147|doi=10.1017/S0954422408110976|pmid=19087367|numero=2}}</ref><ref>{{Cita pubblicazione|cognome=Wolff |nome=E. |cognome2=Dangsinger |nome2=M.L.|anno=2008 |titolo=Soft drinks and weight gain: How strong is the link?|rivista=Medscape Journal of Medicine |volume=10 |numero=8 |pagine=189|url=http://www.pubmedcentral.nih.gov/articlerender.fcgi?tool=pubmed&pubmedid=18924641}}</ref>. È da intendere che le bevande ''edulcorate'' comprendono tanto quelle che utilizzano lo [[sciroppo]] di [[mais]] ad alto contenuto di [[fruttosio]], così come quelli che usano [[saccarosio]]. Molte bibite contengono ingredienti che sono essi stessi fonte di preoccupazione: la [[caffeina]], se consumata in eccesso, è causa del favorimento di stati di [[ansia]] e disturbi del [[sonno]].<ref>BBC [http://news.bbc.co.uk/1/hi/health/2638277.stm Fizzy drinks 'affect children's sleep'] 8 gennaio 2003</ref>


Restano controverse invece le valutazioni sugli effetti in rapporto alla salute dello sciroppo di mais ad alto fruttosio e dei [[dolcificante|dolcificanti]] artificiali. Il [[benzoato di sodio]] è stato studiato come una possibile causa di danni al [[DNA]] e come causa di [[ipercinesi|iperattività]]. Altre sostanze hanno effetti negativi sulla salute, ma sono presenti in quantità talmente piccole che sono probabilmente ininfluenti a determinare un sostanziale rischio per la salute.
Restano controverse invece le valutazioni sugli effetti in rapporto alla salute dello [[sciroppo di mais]] ad alto fruttosio e dei [[dolcificante|dolcificanti]] artificiali. Il [[benzoato di sodio]] è stato studiato come una possibile causa di danni al [[DNA]] e come causa di [[ipercinesi|iperattività]]. Altre sostanze hanno effetti negativi sulla salute, ma sono presenti in quantità talmente piccole che sono probabilmente ininfluenti a determinare un sostanziale rischio per la salute.


Nel [[1998]], il Center for Science in the Public Interest ha pubblicato un rapporto sui possibili danni alla salute prodotti dai ''soft drink'' intitolato ''Liquid Candy: How Soft Drinks are Harming Americans' Health''. La relazione ha esaminato le [[Statistica|statistiche]] relative al consumo dei soft drink, in particolare da parte dei più giovani, e le conseguenze sulla salute, incluse le malattie che possono riguardare il [[cuore]]. Ha inoltre esaminato commercializzazione di bevande analcoliche e formulato varie raccomandazioni volte a ridurre, o quantomeno a contenere, il consumo di ''soft drink''.<ref>Michael F Jacobson PhD, ''[https://www.cspinet.org/new/pdf/liquid_candy_final_w_new_supplement.pdf Liquid Candy: How Soft Drinks are Harming Americans' Health]'', (CSPI, Washington DC 1998; 2nd Ed. 2005).</ref>
Nel [[1998]], il Center for Science in the Public Interest ha pubblicato un rapporto sui possibili danni alla salute prodotti dai ''soft drink'' intitolato ''Liquid Candy: How Soft Drinks are Harming Americans' Health''. La relazione ha esaminato le [[Statistica|statistiche]] relative al consumo dei soft drink, in particolare da parte dei più giovani, e le conseguenze sulla salute, incluse le malattie che possono riguardare il [[cuore]]. Ha inoltre esaminato commercializzazione di bevande analcoliche e formulato varie raccomandazioni volte a ridurre, o quantomeno a contenere, il consumo di ''soft drink''.<ref>Michael F Jacobson PhD, ''[https://www.cspinet.org/new/pdf/liquid_candy_final_w_new_supplement.pdf Liquid Candy: How Soft Drinks are Harming Americans' Health]'', (CSPI, Washington DC 1998; 2nd Ed. 2005).</ref>


In ragione dei loro effetti sulla salute, la legislazione di alcuni paesi prevede l'applicazione di una [[tassa sulle bibite zuccherate]] (spesso denominata ''Soda Tax''), volta a disincentivarne il consumo e ad andare a coprire in parte le maggiori spese per il sistema sanitario da esso derivanti<ref>{{cita news|autore=F. Benincasa|url=https://www.lastampa.it/2011/08/30/societa/la-francia-tassa-le-bevande-zuccherate-6U6zhclwjLVr4xonHNDKUL/pagina.html|titolo=La Francia tassa le bevande zuccherate|pubblicazione=La Stampa.it|data=20 agosto 2011|accesso=19 novembre 2018}}</ref><ref>{{cita news|autore=L. Cuppini|url=https://www.corriere.it/salute/nutrizione/16_ottobre_11/studio-usa-multinazionali-soft-drink-donazioni-contrastare-tassa-bevande-gassate-26ce7964-8fb0-11e6-a48d-80f1fedf0a64.shtml|titolo=Studio Usa: dalle multinazionali dei
In ragione dei loro effetti sulla salute, la legislazione di alcuni paesi prevede l'applicazione di una [[tassa sulle bibite zuccherate]] (spesso denominata ''Soda Tax''), volta a disincentivarne il consumo e ad andare a coprire in parte le maggiori spese per il sistema sanitario da esso derivanti<ref>{{cita news|autore=F. Benincasa|url=https://www.lastampa.it/2011/08/30/societa/la-francia-tassa-le-bevande-zuccherate-6U6zhclwjLVr4xonHNDKUL/pagina.html|titolo=La Francia tassa le bevande zuccherate|pubblicazione=La Stampa.it|data=20 agosto 2011|accesso=19 novembre 2018|dataarchivio=19 novembre 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20181119214306/https://www.lastampa.it/2011/08/30/societa/la-francia-tassa-le-bevande-zuccherate-6U6zhclwjLVr4xonHNDKUL/pagina.html|urlmorto=sì}}</ref><ref>{{cita news|autore=L. Cuppini|url=https://www.corriere.it/salute/nutrizione/16_ottobre_11/studio-usa-multinazionali-soft-drink-donazioni-contrastare-tassa-bevande-gassate-26ce7964-8fb0-11e6-a48d-80f1fedf0a64.shtml|titolo=Studio Usa: dalle multinazionali dei
soft drink donazioni per contrastare
soft drink donazioni per contrastare
la tassa sulle bevande gassate|pubblicazione=Corriere.it|data=11 ottobre 2016|accesso=19 novembre 2018}}</ref>.
la tassa sulle bevande gassate|pubblicazione=Corriere.it|data=11 ottobre 2016|accesso=19 novembre 2018}}</ref>.

== Curiosità ==
{{curiosità}}
Un particolare poco conosciuto è dato dal fatto che un tempo un'industria che si occupava con un'apposita branca aziendale dell'imbottigliamento di bevande era la [[RKO Pictures]], colosso della [[cinema]]tografia.


== Note ==
== Note ==
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== Voci correlate ==
== Voci correlate ==
* [[Sinalco]]
* [[Sinalco]]
* [[Bibite dell'India]]


== Altri progetti ==
== Altri progetti ==
{{interprogetto|commons_etichetta=soft drink|q=Bibita|q_etichetta=bibite|q_preposizione=sulle|commons_preposizione=sui}}
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== Collegamenti esterni ==
== Collegamenti esterni ==
{{collegamenti esterni}}
* {{Collegamenti esterni}}
* {{en}} [https://web.archive.org/web/20060823154129/http://www.ameribev.org/schools/State%20Regulations.pdf ''State Laws & Regulations Governing Beverage Sales in Schools''], American Beverage Association (PDF)
* {{en}} [https://web.archive.org/web/20060823154129/http://www.ameribev.org/schools/State%20Regulations.pdf ''State Laws & Regulations Governing Beverage Sales in Schools''], American Beverage Association (PDF)
*{{en}} [https://archive.is/20120709144243/http://downtoearth.org.in/search/node/pesticides%20in%20coke ''Pesticides in Coke''], Centre for Science and Environment
*{{en}} [https://archive.today/20120709144243/http://downtoearth.org.in/search/node/pesticides%20in%20coke ''Pesticides in Coke''], Centre for Science and Environment
* {{en}}[https://www.usatoday.com/news/health/2005-08-16-soda-schools_x.htm ''Beverage group: Pull soda from primary schools''], ''[[USA Today]]'', August 17, 2005
* {{en}}[https://www.usatoday.com/news/health/2005-08-16-soda-schools_x.htm ''Beverage group: Pull soda from primary schools''], ''[[USA Today]]'', August 17, 2005
* {{en}} [https://web.archive.org/web/20160303191836/http://www.boston.com/yourlife/health/fitness/articles/2006/05/04/after_soda_ban_nutritionists_say_more_can_be_done/ ''After soda ban nutritionists say more can be done''], ''[[Boston Globe]]'', 4 maggio 2006
* {{en}} [https://web.archive.org/web/20160303191836/http://www.boston.com/yourlife/health/fitness/articles/2006/05/04/after_soda_ban_nutritionists_say_more_can_be_done/ ''After soda ban nutritionists say more can be done''], ''[[Boston Globe]]'', 4 maggio 2006

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Un bicchiere di cola

Una bibita (in inglese soft drink) è un tipo di bevanda analcolica a base di acqua naturale o acqua gassata con carbonato di sodio (comunemente detta soda) e quasi sempre addizionata ad aromi e sostanze dolci (zucchero oppure dolcificanti o fruttosio). Tali bevande possono contenere anche caffeina, taurina (in particolare le cosiddette bevande energetiche) e/o gomma arabica e vengono utilizzate a volte nella preparazione di cocktail.

Tra le bibite rientrano la gazzosa, il chinotto, l'acqua tonica, l'aranciata, la limonata, la cedrata, le spume all'arancia, al cedro o al pompelmo, il Ginger ale, il Mezzo Mix, le bevande energetiche e le bibite a base di cola.

Per il confezionamento è diffusa, oltre alla confezione in lattina, l'imbottigliamento in bottiglie in vetro o plastica PET.

Un bicchiere di cola

Le prime bibite non-carbonate ad essere commercializzate nel mondo occidentale furono preparate nel XVII secolo. Esse erano composte da acqua e da succo di limone reso dolce col miele. Nel 1676 una Compagnie des Limonadiers di Parigi si assicurò il monopolio per la vendita di questo tipo di bevande ai passanti assetati ai quali venivano distribuite coppe riempite da piccole damigiane caricate sulle spalle dei venditori ambulanti.

Nel XVIII secolo, la scienza contribuì notevolmente nella creazione di quelle che sarebbero state poi le moderne acque minerali. Fu nel 1767 che l'inglese Joseph Priestley per primo scoprì un metodo per infondere nell'acqua l'anidride carbonica così da creare l'acqua gassata. L'esperimento di Priestley avvenne in una birreria di Leeds.[1] Priestley scoprì l'acqua gassata, ovvero il componente della maggior parte dei soft drink[2]. Priestley si rese conto che l'acqua, sebbene trattata, aveva un gusto gradevole e la offrì agli amici come bibita rinfrescante. Nel 1772 lo scienziato pubblicò un trattato intitolato Impregnating Water with Fixed Air in cui descriveva la distillazione del cosiddetto oil of vitriol (olio di vetriolo, ovvero acido solforico) utile per produrre gas da anidride carbonica e favorirne la sua dissoluzione in un contenitore nel quale veniva agitata dell'acqua.[2]

Un altro inglese, John Mervin Nooth, implementò la scoperta di Priestley producendo un'apparecchiatura di uso commerciale destinata alle farmacie. Il chimico svedese Torbern Bergman, poi, inventò a sua volta un apparecchio per la generazione di acqua gassata mediante gesso e acido solforico. Con questo sistema si poteva produrre un'imitazione dell'acqua minerale in notevole quantità. Nel tardo XVIII secolo, infine, il chimico svedese Jöns Jacob Berzelius iniziò ad aggiungere aromi (spezie, succhi di frutta e vino) all'acqua gassata.

Caratteristiche

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La Nehi è stato un tipico soft drink in uso negli Stati Uniti negli anni venti

Questo tipo di bevande è spesso indicato con nomi differenti, mutuati da quelli in uso sul mercato anglosassone: soft drink, pop, soda, coke, soda pop, fizzy drink, tonic o carbonated beverage. Soft drink è il termine più diffuso e utilizzato.

Prodotti come le bevande energetiche in uso fra gli sportivi e i succhi di frutta in genere non sono considerati soft drink, così come non lo possono essere le bevande calde a base di cioccolata, , caffè e latte (inclusi frullati e frappé).

Solitamente servite fredde o a temperatura ambiente, le bibite sono chiamate soft drink in contrasto con le bevande definite - sempre nel mercato anglosassone - hard drink, ovvero le bevande alcoliche. Piccole quantità di etanolo, tuttavia, possono essere presenti anche nei soft drink, sebbene il titolo alcolometrico non possa superare lo 0.5% del volume totale[3][4] del prodotto nel caso in cui la bevanda debba essere classificato come analcolica.[5]

Le più diffuse bibite sono, oltre alle già citate cole, spume e gassose, la limonata e l'aranciata, oltre alle bibite a base di lime, la root beer (un particolare tipo di birra gassata diffusa in Nordamerica), la grape soda, la cream soda a base di vanillina, il ginger ale, il punch a base di frutta da servire freddo e senza alcool (Delaware Punch), lo squash a base di sciroppo di frutta, lo Julmust.

Effetti sulla salute

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Il consumo eccessivo di bibite zuccherate è associato ad obesità[6][7], diabete mellito di tipo 2, carie dentaria e bassi livelli nutrizionali.[7] Studi sperimentali tendono a sostenere un ruolo causale per le bibite analcoliche zuccherate in rapporto a questi malanni[6][7] anche se ciò è messo in dubbio da altri ricercatori[8][9]. È da intendere che le bevande edulcorate comprendono tanto quelle che utilizzano lo sciroppo di mais ad alto contenuto di fruttosio, così come quelli che usano saccarosio. Molte bibite contengono ingredienti che sono essi stessi fonte di preoccupazione: la caffeina, se consumata in eccesso, è causa del favorimento di stati di ansia e disturbi del sonno.[10]

Restano controverse invece le valutazioni sugli effetti in rapporto alla salute dello sciroppo di mais ad alto fruttosio e dei dolcificanti artificiali. Il benzoato di sodio è stato studiato come una possibile causa di danni al DNA e come causa di iperattività. Altre sostanze hanno effetti negativi sulla salute, ma sono presenti in quantità talmente piccole che sono probabilmente ininfluenti a determinare un sostanziale rischio per la salute.

Nel 1998, il Center for Science in the Public Interest ha pubblicato un rapporto sui possibili danni alla salute prodotti dai soft drink intitolato Liquid Candy: How Soft Drinks are Harming Americans' Health. La relazione ha esaminato le statistiche relative al consumo dei soft drink, in particolare da parte dei più giovani, e le conseguenze sulla salute, incluse le malattie che possono riguardare il cuore. Ha inoltre esaminato commercializzazione di bevande analcoliche e formulato varie raccomandazioni volte a ridurre, o quantomeno a contenere, il consumo di soft drink.[11]

In ragione dei loro effetti sulla salute, la legislazione di alcuni paesi prevede l'applicazione di una tassa sulle bibite zuccherate (spesso denominata Soda Tax), volta a disincentivarne il consumo e ad andare a coprire in parte le maggiori spese per il sistema sanitario da esso derivanti[12][13].

  1. ^ Mary Bellis, The discovery of oxygen and Joseph Priestley, su inventors.about.com, 6 marzo 2009. URL consultato l'8 giugno 2009 (archiviato dall'url originale il 28 marzo 2020).
  2. ^ a b Truetex.com (PDF). URL consultato il 13 maggio 2011 (archiviato dall'url originale il 21 aprile 2017).
  3. ^ Electronic Code of Federal Regulations, su ecfr.gpoaccess.gov, United States Government. URL consultato il 25 febbraio 2011 (archiviato dall'url originale il 13 giugno 2011). Vedi §7.71, paragrafi (e) ed (f).
  4. ^ (EN) What Is Meant By Alcohol-Free? | The Alcohol-Free Community, su alcoholfree.co.uk, 20 febbraio 2012. URL consultato il 26 marzo 2013.
  5. ^ (EN) Jen Lynds, Brewed lemonade stirs up controversy, su Bangor Daily News, 30 gennaio 2011. URL consultato il 29 gennaio 2021 (archiviato dall'url originale il 23 luglio 2012).
  6. ^ a b V.S. Malik, M.B. Schulze e F.B. Hu, Intake of sugar-sweetened beverages and weight gain: a systematic review, in American Journal of Clinical Nutrition, vol. 84, n. 2, 2006, pp. 274–28, PMID 16895873.
  7. ^ a b c L.R. Vartanian, M.B. Schwartz e K.D. Brownell, Effects of soft drink consumption on nutrition and health: a systematic review and meta-analysis (PDF), in American Journal of Public Health, vol. 97, n. 4, 2007, pp. 667–675, DOI:10.2105/AJPH.2005.083782, PMC 1829363, PMID 17329656.
  8. ^ Sigrid Gibson, Sugar-sweetened soft drinks and obesity: a systematic review of the evidence from observational studies and interventions, in Nutrition Research Reviews, vol. 21, n. 2, 2008, pp. 134–147, DOI:10.1017/S0954422408110976, PMID 19087367.
  9. ^ E. Wolff e M.L. Dangsinger, Soft drinks and weight gain: How strong is the link?, in Medscape Journal of Medicine, vol. 10, n. 8, 2008, p. 189.
  10. ^ BBC Fizzy drinks 'affect children's sleep' 8 gennaio 2003
  11. ^ Michael F Jacobson PhD, Liquid Candy: How Soft Drinks are Harming Americans' Health, (CSPI, Washington DC 1998; 2nd Ed. 2005).
  12. ^ F. Benincasa, La Francia tassa le bevande zuccherate, in La Stampa.it, 20 agosto 2011. URL consultato il 19 novembre 2018 (archiviato dall'url originale il 19 novembre 2018).
  13. ^ L. Cuppini, Studio Usa: dalle multinazionali dei soft drink donazioni per contrastare la tassa sulle bevande gassate, in Corriere.it, 11 ottobre 2016. URL consultato il 19 novembre 2018.

Voci correlate

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