Lina Poletti: differenze tra le versioni

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|PostNazionalità = , femminista, una delle prime donne in Italia a dichiarare apertamente la propria omosessualità
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== Biografia ==
== Biografia ==
Lina (vero nome, Cordula) Poletti è stata una femminista italiana, spesso descritta come bella e ribelle, incline ad indossare abbigliamenti maschili, oggi conosciuta anche per le relazioni lesbiche con [[Sibilla Aleramo]] e [[Eleonora Duse]]. È stata una delle prime donne in Italia a dichiarare apertamente la propria omosessualità.
Nacque a Ravenna, penultima di quattro figlie di una famiglia di piccoli commercianti. Dopo essersi diplomata al liceo, nel 1907 si laureò con [[Giovanni Pascoli]] all'[[Università di Bologna]] con la tesi ''La canzone nella poesia di Carducci'' (custodita nel Fondo Poletti della Biblioteca Classense di Ravenna). Spesso descritta come bella e ribelle, incline ad indossare abbigliamenti maschili, è conosciuta anche per le relazioni con [[Sibilla Aleramo]] e [[Eleonora Duse]]. Sposò Santi Muratori, suo amico d'infanzia, divenuto direttore della Biblioteca Classense e rimasto in carica fino al 1943<ref name=Cenni2007-44>{{cita|Cenni, 2007|p. 44}}.</ref>.


=== Lettere a Sibilla ===
=== Lettere a Sibilla ===
La relazione con l'Aleramo inizia nell'aprile 1908, quando le due donne si conobbero al Congresso Nazionale delle Donne Italiane, condividendo le stesse idee femministe, il rapporto, appassionato e sincero, da entrambe le parti, si concluse dopo un anno; Sibilla Aleramo, dopo l'uscita del suo famoso romanzo "Una donna" continuò a partecipare attivamente al movimento di emancipazione femminile e divenne una delle più famose e lette scrittrici italiane.
La relazione con Aleramo iniziò nell'aprile 1908, quando le due donne si conobbero al [[Congresso nazionale delle donne italiane|Congresso nazionale delle donne italiane (CNDI)]], condividendo le stesse idee [[femministe]]. Conoscendo Lina e innamorandosi di lei, Sibilla abbandonò la sua relazione con [[Giovanni Cena]], scrittore e suo compagno di vita, fino a quel momento. Nelle sue lettere, Aleramo cercò di convincere Poletti della possibilità di amare entrambi nello stesso tempo, ma Lina non accettò il compromesso e la lasciò. Il rapporto, appassionato e sincero, da entrambe le parti, si concluse dopo un anno. [[Sibilla Aleramo]] divenne una delle più note e lette scrittrici italiane.


=== L'incontro con Eleonora Duse ===
La Poletti fu, in anni più recenti, studiata per la sua visione sulla libertà delle relazioni tra i sessi; conoscendo Lina e innamorandosi di lei, Sibilla abbandonò la sua relazione con [[Giovanni Cena]], scrittore e suo compagno di vita, fino a quel momento.
[[File:Lina Poletti.jpg|thumb|upright=0.7|Lina Poletti]]
Lina conobbe quindi [[Eleonora Duse]], attrice tra le più acclamate del suo tempo, che stava attraversando, in quel periodo una crisi creativa; le due viaggiarono molto e vissero insieme a [[Roma]], [[Firenze]], [[Venezia]], dove frequentarono [[Max Reinhardt]], [[Rainer Maria Rilke]], [[Hugo von Hofmannsthal]].


La relazione tra le due fu appassionata, ma tormentata, tanto che dopo due anni terminò con una violenta lite e successivi strascichi legali a proposito della restituzione dei [[manoscritti]] a cui la Poletti stava lavorando, [[Dramma teatrale|drammi teatrali]], che avrebbero dovuto riportare la Duse sulle scene. La conclusione della storia produsse una profonda ferita in entrambe.
Nelle sue lettere, Sibilla Aleramo cerca di convincere la Poletti della possibilità di amare entrambi nello stesso tempo, ma Lina non accetta il compromesso e la lascia.


Alla fine della vicenda con Duse, Lina Poletti si legò alla [[contessa]] [[Eugenia Rasponi]], nobile ravennate e femminista, cugina di [[Gabriella Rasponi Spalletti|Gabriella]]. Le due donne vissero insieme per 40 anni<ref name=Cenni2007-45>{{cita|Cenni, 2007|p. 45}}.</ref>, dal 1918 fino alla morte della contessa, avvenuta nel 1958.
=== L'incontro con Eleonora Duse ===
[[File:Lina Poletti.jpg|thumb|upright=0.6|Lina Poletti]]
Lina conobbe quindi la Duse, attrice tra le più acclamate del suo tempo, che stava attraversando, in quel periodo una crisi creativa, le due viaggiano molto e vivono insieme a Roma, Firenze, Venezia.


== Scrittrice ==
A Venezia frequentano [[Max Reinhardt]], [[Rainer Maria Rilke]], [[Hugo von Hoffmansthal]], la relazione tra le due è molto appassionata, ma tormentata, tanto che dopo due anni termina con una violenta lite e successivi strascichi legali a proposito della restituzione dei manoscritti a cui la Poletti stava lavorando, drammi teatrali, che avrebbero dovuto riportare la Duse sulle scene. La conclusione della storia produsse una profonda ferita in entrambe.
Dopo la morte della contessa Rasponi, Lina Poletti continuò la sua attività letteraria, scrivendo ''Il poema della Guerra'' ed alcuni saggi dedicati a [[Dante Alighieri|Dante]], [[Giovanni Pascoli|Pascoli]], [[Giosuè Carducci|Carducci]], continuando ad occuparsi, sia nelle opere che nella sua vita privata, della causa per l'emancipazione della donna. Il [[decadentismo]] [[Gabriele D'Annunzio|dannunziano]] e il [[Classicismo (letteratura)|classicismo]] [[Giosuè Carducci|carducciano]] influenzeranno poi tutti i suoi scritti poetici<ref name=Cenni2007-44/>.


Poletti fu, in anni più recenti, studiata per la sua visione sulla libertà delle relazioni tra i sessi.
Alla fine della vicenda con la Duse, Lina Poletti continuò la sua attività letteraria, scrivendo un Poemetto alla Guerra ed alcuni saggi dedicati a [[Dante]], [[Giovanni Pascoli|Pascoli]], [[Giosuè Carducci|Carducci]], continuando ad occuparsi, sia nelle opere che nella sua vita privata, della causa per l'[[femminismo|emancipazione della donna]].


== Opere ==
== Opere ==
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* ''Discorso per le onoranze agli aviatori di Ravenna'', dicembre 1917
* ''Discorso per le onoranze agli aviatori di Ravenna'', dicembre 1917
* ''Gorizia: 8 agosto 1916''
* ''Gorizia: 8 agosto 1916''

==Note==
<references/>


== Bibliografia ==
== Bibliografia ==
* Sibilla Aleramo, ''Lettere d’amore a Lina'', a cura di A. Cenni, Milano, Savelli, 1982
* Sibilla Aleramo, ''Lucida follia. Lettere d'amore a Lina,'' Introduzione e cura di A. Cenni, Roma, Castelvecchi, 2023 ISBN 978-88-3290-963-0
* Sibilla Aleramo, ''Lettere d'amore a Lina'', a cura di A. Cenni, Milano, Savelli, 19823290-963
* Alessandra Cenni, ''Ritratto di un'Amazzone italiana: Cordula Poletti (1885-1971)'', in AA. VV., ''Fuori della norma: storie lesbiche nell'Italia della prima metà del Novecento'', a cura di N. Milletti e L. Passerini, Torino, Rosenberg & Sellier, 2007 ISBN 88-7011-997-1
* Alessandra Cenni, ''Ritratto di un'Amazzone italiana: Cordula Poletti (1885-1971)'', in Nerina Milletti e Luisa Passerini (a cura di), ''Fuori della norma: storie lesbiche nell'Italia della prima metà del Novecento'', Rosenberg & Sellier, Torino, 2007, pp. 43-71 ISBN 88-7011-997-1
* Alessandra Cenni ''Gli occhi eroici'', Milano, Mursia, 2011 ISBN 978-88-425-4677-1
* Alessandra Cenni, ''Gli occhi eroici'', Milano, Mursia, 2011 ISBN 978-88-425-4677-1
* Alessandra Cenni, ''Poletti Cordula'', ''Voce'' del Dizionario degli Italiani, Treccani


== Voci correlate ==
== Voci correlate ==
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== Collegamenti esterni ==
== Collegamenti esterni ==
{{Collegamenti esterni}}
* [http://www.glbtq.com/arts/duse_e.html Eleonora Duse and Lina Poletti]
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* [http://www.bridgew.edu/SoAS/jiws/May06/ItalianfeminismMiguel.pdf Aleramo "Love Letters to Lina"]
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Lina Poletti

Lina Poletti, pseudonimo di Cordula Poletti (Ravenna, 27 agosto 1885Sanremo, 12 dicembre 1971), è stata una scrittrice italiana, femminista, una delle prime donne in Italia a dichiarare apertamente la propria omosessualità.

Nacque a Ravenna, penultima di quattro figlie di una famiglia di piccoli commercianti. Dopo essersi diplomata al liceo, nel 1907 si laureò con Giovanni Pascoli all'Università di Bologna con la tesi La canzone nella poesia di Carducci (custodita nel Fondo Poletti della Biblioteca Classense di Ravenna). Spesso descritta come bella e ribelle, incline ad indossare abbigliamenti maschili, è conosciuta anche per le relazioni con Sibilla Aleramo e Eleonora Duse. Sposò Santi Muratori, suo amico d'infanzia, divenuto direttore della Biblioteca Classense e rimasto in carica fino al 1943[1].

Lettere a Sibilla

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La relazione con Aleramo iniziò nell'aprile 1908, quando le due donne si conobbero al Congresso nazionale delle donne italiane (CNDI), condividendo le stesse idee femministe. Conoscendo Lina e innamorandosi di lei, Sibilla abbandonò la sua relazione con Giovanni Cena, scrittore e suo compagno di vita, fino a quel momento. Nelle sue lettere, Aleramo cercò di convincere Poletti della possibilità di amare entrambi nello stesso tempo, ma Lina non accettò il compromesso e la lasciò. Il rapporto, appassionato e sincero, da entrambe le parti, si concluse dopo un anno. Sibilla Aleramo divenne una delle più note e lette scrittrici italiane.

L'incontro con Eleonora Duse

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Lina Poletti

Lina conobbe quindi Eleonora Duse, attrice tra le più acclamate del suo tempo, che stava attraversando, in quel periodo una crisi creativa; le due viaggiarono molto e vissero insieme a Roma, Firenze, Venezia, dove frequentarono Max Reinhardt, Rainer Maria Rilke, Hugo von Hofmannsthal.

La relazione tra le due fu appassionata, ma tormentata, tanto che dopo due anni terminò con una violenta lite e successivi strascichi legali a proposito della restituzione dei manoscritti a cui la Poletti stava lavorando, drammi teatrali, che avrebbero dovuto riportare la Duse sulle scene. La conclusione della storia produsse una profonda ferita in entrambe.

Alla fine della vicenda con Duse, Lina Poletti si legò alla contessa Eugenia Rasponi, nobile ravennate e femminista, cugina di Gabriella. Le due donne vissero insieme per 40 anni[2], dal 1918 fino alla morte della contessa, avvenuta nel 1958.

Dopo la morte della contessa Rasponi, Lina Poletti continuò la sua attività letteraria, scrivendo Il poema della Guerra ed alcuni saggi dedicati a Dante, Pascoli, Carducci, continuando ad occuparsi, sia nelle opere che nella sua vita privata, della causa per l'emancipazione della donna. Il decadentismo dannunziano e il classicismo carducciano influenzeranno poi tutti i suoi scritti poetici[1].

Poletti fu, in anni più recenti, studiata per la sua visione sulla libertà delle relazioni tra i sessi.

  • Stazio nella Divina Commedia: conferenza letta da Cordula Poletti nella Sala di Dante in Ravenna il 3 maggio 1931
  • La celebrazione ravennate di Giovanni Pascoli, 1924
  • Il 33. canto del Paradiso letto nella sala di Dante in Ravenna da Cordula Poletti il 9 maggio 1920, 1923
  • La fabbrica dei mobili Rasponi a Santarcangelo di Romagna, 1921
  • Il cipressetto della rocca a Santarcangelo di Romagna, 1919
  • Il poema della Guerra, 1918
  • Discorso per le onoranze agli aviatori di Ravenna, dicembre 1917
  • Gorizia: 8 agosto 1916
  1. ^ a b Cenni, 2007, p. 44.
  2. ^ Cenni, 2007, p. 45.
  • Sibilla Aleramo, Lucida follia. Lettere d'amore a Lina, Introduzione e cura di A. Cenni, Roma, Castelvecchi, 2023 ISBN 978-88-3290-963-0
  • Sibilla Aleramo, Lettere d'amore a Lina, a cura di A. Cenni, Milano, Savelli, 19823290-963
  • Alessandra Cenni, Ritratto di un'Amazzone italiana: Cordula Poletti (1885-1971), in Nerina Milletti e Luisa Passerini (a cura di), Fuori della norma: storie lesbiche nell'Italia della prima metà del Novecento, Rosenberg & Sellier, Torino, 2007, pp. 43-71 ISBN 88-7011-997-1
  • Alessandra Cenni, Gli occhi eroici, Milano, Mursia, 2011 ISBN 978-88-425-4677-1
  • Alessandra Cenni, Poletti Cordula, Voce del Dizionario degli Italiani, Treccani

Voci correlate

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Collegamenti esterni

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