Latino di Carlo Orsini: differenze tra le versioni
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Era figlio di [[Carlo Orsini]] capostipite del ramo di Bracciano e di Paola Gironima, forse una [[Orsini]] del ramo di Tagliacozzo<ref>v. P. Pavan, ''Latino Orsini'' in Dizionario Biografico degli Italiani</ref>. Era nipote del cardinale [[Giordano Orsini (cardinale 1405)|Giordano Orsini]]. |
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Si laureò in ''[[In utroque iure|utroque jure]]''. Nel [[1438]] divenne [[Arcidiocesi di Sant'Angelo dei Lombardi-Conza-Nusco-Bisaccia|vescovo di Conza]] e un anno dopo [[Arcidiocesi di Trani-Barletta-Bisceglie|arcivescovo di Trani]]. [[Papa Niccolò V]] lo elevò a [[cardinale|cardinale presbitero]] il 4 dicembre [[1448]], |
Si laureò in ''[[In utroque iure|utroque jure]]''. Nel [[1438]] divenne [[Arcidiocesi di Sant'Angelo dei Lombardi-Conza-Nusco-Bisaccia|vescovo di Conza]] e un anno dopo [[Arcidiocesi di Trani-Barletta-Bisceglie|arcivescovo di Trani]]. [[Papa Niccolò V]] lo elevò a [[cardinale|cardinale presbitero]] il 4 dicembre [[1448]], assegnandogli il [[Santi Giovanni e Paolo (titolo cardinalizio)|titolo dei Santi Giovanni e Paolo]]. Nel [[1450]] divenne [[Arcidiocesi di Urbino-Urbania-Sant'Angelo in Vado|arcivescovo di Urbino]], rimanendo in carica fino al [[1452]]. Ricevette anche la [[commenda]] dell'[[Abbazia di Farfa]], alla quale rinunciò nel [[1477]] in favore del nipote [[Cosma Orsini]], così come, nel medesimo anno, rinunciò alla commenda del [[Abbazia di San Salvatore Maggiore|Monastero benedettino di San Salvatore]] in [[Rieti]] in favore dell'altro nipote [[Giovanni Battista Orsini (cardinale)|Giovanni Battista Orsini]]. Nel frattempo divenne anche [[amministratore apostolico]] dell'[[Arcidiocesi di Bari-Bitonto|arcidiocesi di Bari e Canosa]], carica che mantenne fino al [[1472]]. Durante le guerre contro gli [[Impero ottomano|Ottomani]] fu nominato membro della commissione per la flotta papale (dicembre [[1455]]). Sotto il pontificato di [[Papa Pio II|Pio II]] divenne legato papale ''a latere'' per ricevere il giuramento del [[Regno di Napoli|re di Napoli]] [[Ferdinando I di Napoli|Ferdinando I]], incoronato il 4 febbraio [[1459]] a [[Barletta]]. |
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Lasciato il titolo cardinalizio dei Santi Giovanni e Paolo, fu nominato cardinale vescovo di [[sede suburbicaria di Albano|Albano]] dal [[1465]] al [[1468]] e quindi cardinale vescovo di [[sede suburbicaria di Frascati|Frascati]] dal 1468 al 1477. Dal [[1468]] al [[1472]] fu anche amministratore apostolico della [[diocesi di Polignano]]. |
Lasciato il titolo cardinalizio dei Santi Giovanni e Paolo, fu nominato cardinale vescovo di [[sede suburbicaria di Albano|Albano]] dal [[1465]] al [[1468]] e quindi cardinale vescovo di [[sede suburbicaria di Frascati|Frascati]] dal 1468 al 1477. Dal [[1468]] al [[1472]] fu anche amministratore apostolico della [[diocesi di Polignano]]. |
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Esponente di primo piano della fazione [[Guelfi e ghibellini|guelfa]] tradizionalmente rappresentata a Roma dalla propria famiglia, partecipò attivamente ai conclavi del [[conclave del 1455|1455]] e del [[conclave del 1458|1458]] per evitare di far convergere i voti sul suo avversario [[Prospero Colonna (cardinale XV secolo)|Prospero Colonna]], contribuendo all'elezione di [[Papa Callisto III|Callisto III]] e [[Papa Pio II|Pio II]]. Durante il [[conclave del 1471]] non riuscendo a far convergere la maggioranza dei voti sulla sua candidatura, indirizzò i propri consensi su Francesco Della Rovere che uscito eletto prese il nome di [[Papa Sisto IV|Sisto IV]], da cui in riconoscimento del suo appoggio ebbe la prestigiosa nomina di [[Camerlengo (Chiesa cattolica)|camerlengo]] ([[1471]]) e nel [[1472]] fu nominato [[Arcidiocesi di Taranto|arcivescovo di Taranto]]; rimanendo fedele consigliere e arbitro di gran parte degli affari curiali del pontefice, fino alla morte avvenuta dopo quasi trenta anni di cardinalato nella sua residenza di [[Monte Giordano]], dove lo stesso Sisto IV si era recato con parte del [[Collegio cardinalizio|Sacro Collegio]] a visitarlo tenendovi [[Concistoro]]<ref>v. P. Pavan, ''Latino Orsini'' in Dizionario Biografico degli Italiani; [[Gaetano Moroni]], ''[[Dizionario di erudizione storico-ecclesiastica]]'', vol. XLIX, p. 168, alla voce, vol. XV, p.194.</ref>. Fu sepolto nella chiesa del convento di [[Chiesa di San Salvatore in Lauro|San Salvatore in Lauro]] a Roma che lui aveva fatto edificare.<br> |
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Grazie al matrimonio della nipote [[Clarice Orsini|Clarice]], figlia della sorella Maddalena, andata in sposa a [[Lorenzo de' Medici]] (1468-1469), questi ultimi poterono ottenere con l'inizio del pontificato di [[Sisto IV]], l'amministrazione delle decime papali e le due famiglie Orsini e Medici, strinsero un'alleanza famigliare destinata a durare nei secoli successivi. |
Grazie al matrimonio della nipote [[Clarice Orsini|Clarice]], figlia della sorella Maddalena, andata in sposa a [[Lorenzo de' Medici]] (1468-1469), questi ultimi poterono ottenere con l'inizio del pontificato di [[Papa Sisto IV|Sisto IV]], l'amministrazione delle decime papali e le due famiglie Orsini e Medici, strinsero un'alleanza famigliare destinata a durare nei secoli successivi. |
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Avuti in eredità dal padre i feudi di Mentana, Selci e Palombara, in gioventù aveva avuto un figlio, [[Paolo Orsini (1460-1503)|Paolo]], legittimato in punto di morte con il consenso di Sisto IV a succedere nel patrimonio del padre e al comando di milizie pontificie durante i pontificati di Sisto IV e Innocenzo VIII; è il medesimo ''Pagolo''<ref>Niccolò Machiavelli, ''[https://books.google.it/books?id=G3JdAAAAcAAJ&printsec=frontcover&hl=it&source=gbs_ge_summary_r&cad=0#v=onepage&q&f=false| Descrizione del modo tenuto dal Duca Valentino nello ammazzare Vitellozzo Vitelli, Oliverotto da Fermo, il Signor Pagolo e il duca di Gravina Orsini]'', 1503</ref> strangolato nel gennaio 1503 a [[Città della Pieve]] nella [[strage di Senigallia]], per ordine di [[Cesare Borgia]], da cui discese il ramo degli Orsini di [[Mentana]] e di [[Amatrice]]. |
Avuti in eredità dal padre i feudi di Mentana, Selci e Palombara, in gioventù aveva avuto un figlio, [[Paolo Orsini (1460-1503)|Paolo]], legittimato in punto di morte con il consenso di Sisto IV a succedere nel patrimonio del padre e al comando di milizie pontificie durante i pontificati di Sisto IV e Innocenzo VIII; è il medesimo ''Pagolo''<ref>Niccolò Machiavelli, ''[https://books.google.it/books?id=G3JdAAAAcAAJ&printsec=frontcover&hl=it&source=gbs_ge_summary_r&cad=0#v=onepage&q&f=false| Descrizione del modo tenuto dal Duca Valentino nello ammazzare Vitellozzo Vitelli, Oliverotto da Fermo, il Signor Pagolo e il duca di Gravina Orsini]'', 1503</ref> strangolato nel gennaio 1503 a [[Città della Pieve]] nella [[strage di Senigallia]], per ordine di [[Cesare Borgia]], da cui discese il ramo degli Orsini di [[Mentana]] e di [[Amatrice]]. |
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Latino Orsini cardinale di Santa Romana Chiesa | |
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Incarichi ricoperti |
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Nato | 1411 a Roma |
Ordinato presbitero | in data sconosciuta |
Nominato arcivescovo | 10 marzo 1438 da papa Eugenio IV |
Consacrato arcivescovo | in data sconosciuta |
Creato cardinale | 20 dicembre 1448 da papa Niccolò V |
Deceduto | 11 agosto 1477 a Roma |
Latino Orsini (Roma, 1411 – Roma, 11 agosto 1477[1]) è stato un cardinale italiano della Chiesa cattolica, nominato da papa Niccolò V.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Era figlio di Carlo Orsini capostipite del ramo di Bracciano e di Paola Gironima, forse una Orsini del ramo di Tagliacozzo[2]. Era nipote del cardinale Giordano Orsini.
Si laureò in utroque jure. Nel 1438 divenne vescovo di Conza e un anno dopo arcivescovo di Trani. Papa Niccolò V lo elevò a cardinale presbitero il 4 dicembre 1448, assegnandogli il titolo dei Santi Giovanni e Paolo. Nel 1450 divenne arcivescovo di Urbino, rimanendo in carica fino al 1452. Ricevette anche la commenda dell'Abbazia di Farfa, alla quale rinunciò nel 1477 in favore del nipote Cosma Orsini, così come, nel medesimo anno, rinunciò alla commenda del Monastero benedettino di San Salvatore in Rieti in favore dell'altro nipote Giovanni Battista Orsini. Nel frattempo divenne anche amministratore apostolico dell'arcidiocesi di Bari e Canosa, carica che mantenne fino al 1472. Durante le guerre contro gli Ottomani fu nominato membro della commissione per la flotta papale (dicembre 1455). Sotto il pontificato di Pio II divenne legato papale a latere per ricevere il giuramento del re di Napoli Ferdinando I, incoronato il 4 febbraio 1459 a Barletta.
Nel 1463 fu nominato arciprete della Basilica di San Giovanni in Laterano, carica che tenne fino alla morte.
Lasciato il titolo cardinalizio dei Santi Giovanni e Paolo, fu nominato cardinale vescovo di Albano dal 1465 al 1468 e quindi cardinale vescovo di Frascati dal 1468 al 1477. Dal 1468 al 1472 fu anche amministratore apostolico della diocesi di Polignano.
Esponente di primo piano della fazione guelfa tradizionalmente rappresentata a Roma dalla propria famiglia, partecipò attivamente ai conclavi del 1455 e del 1458 per evitare di far convergere i voti sul suo avversario Prospero Colonna, contribuendo all'elezione di Callisto III e Pio II. Durante il conclave del 1471 non riuscendo a far convergere la maggioranza dei voti sulla sua candidatura, indirizzò i propri consensi su Francesco Della Rovere che uscito eletto prese il nome di Sisto IV, da cui in riconoscimento del suo appoggio ebbe la prestigiosa nomina di camerlengo (1471) e nel 1472 fu nominato arcivescovo di Taranto; rimanendo fedele consigliere e arbitro di gran parte degli affari curiali del pontefice, fino alla morte avvenuta dopo quasi trenta anni di cardinalato nella sua residenza di Monte Giordano, dove lo stesso Sisto IV si era recato con parte del Sacro Collegio a visitarlo tenendovi Concistoro[3]. Fu sepolto nella chiesa del convento di San Salvatore in Lauro a Roma che lui aveva fatto edificare.
Grazie al matrimonio della nipote Clarice, figlia della sorella Maddalena, andata in sposa a Lorenzo de' Medici (1468-1469), questi ultimi poterono ottenere con l'inizio del pontificato di Sisto IV, l'amministrazione delle decime papali e le due famiglie Orsini e Medici, strinsero un'alleanza famigliare destinata a durare nei secoli successivi.
Avuti in eredità dal padre i feudi di Mentana, Selci e Palombara, in gioventù aveva avuto un figlio, Paolo, legittimato in punto di morte con il consenso di Sisto IV a succedere nel patrimonio del padre e al comando di milizie pontificie durante i pontificati di Sisto IV e Innocenzo VIII; è il medesimo Pagolo[4] strangolato nel gennaio 1503 a Città della Pieve nella strage di Senigallia, per ordine di Cesare Borgia, da cui discese il ramo degli Orsini di Mentana e di Amatrice.
Conclavi
[modifica | modifica wikitesto]Latino Orsini partecipò come cardinale a quattro conclavi:
- conclave del 1455, quando fu eletto Callisto III
- conclave del 1458, quando fu eletto Pio II
- conclave del 1464, quando fu eletto Paolo II
- conclave del 1471, quando fu eletto Sisto IV
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Stefano Infessura lo dice morto il 21 agosto in Diarium Urbis Romae
- ^ v. P. Pavan, Latino Orsini in Dizionario Biografico degli Italiani
- ^ v. P. Pavan, Latino Orsini in Dizionario Biografico degli Italiani; Gaetano Moroni, Dizionario di erudizione storico-ecclesiastica, vol. XLIX, p. 168, alla voce, vol. XV, p.194.
- ^ Niccolò Machiavelli, Descrizione del modo tenuto dal Duca Valentino nello ammazzare Vitellozzo Vitelli, Oliverotto da Fermo, il Signor Pagolo e il duca di Gravina Orsini, 1503
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Gaetano Moroni, Dizionario di erudizione storico-ecclesiastica vol 49, p. 168
- Paola Pavan, Latino Orsini, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 79 (vers. cartacea).
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Opere di Latino di Carlo Orsini, su MLOL, Horizons Unlimited.
- (EN) David M. Cheney, Latino di Carlo Orsini, in Catholic Hierarchy.
- (EN) Salvador Miranda, ORSINI, Latino, su fiu.edu – The Cardinals of the Holy Roman Church, Florida International University.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 37846251 · ISNI (EN) 0000 0000 1893 5841 · CERL cnp00475223 · GND (DE) 124244599 |
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