Namárië: differenze tra le versioni

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Il '''Namárië''' (in Quenya "Addio") altrimenti conosciuto come '''Lamento di Galadriel''' è un poema in versi composto dallo scrittore e filologo [[J. R. R. Tolkien]] nella sua lingua artificiale [[Quenya]].
Il '''''Namárië''''' (in [[quenya]] "Addio"), altrimenti conosciuto come '''''Lamento di Galadriel''''', è una poesia in versi composta dallo scrittore e filologo [[J. R. R. Tolkien]] nella sua lingua artificiale [[quenya]].
Composto inizialmente nel [[1931]] è stato poi rimodellato dall'autore in occasione dell'uscita della sua opera più importante [[Il Signore degli Anelli]].
Composto inizialmente nel [[1931]] è stato poi rimodellato dall'autore in occasione dell'uscita della sua opera più importante [[Il Signore degli Anelli]].


==Versione del Signore degli Anelli==
==Versione del Signore degli Anelli==
[[File:Namarie Tengwar.png|thumb|''Namárië'' in lettere [[tengwar]]]]
[[File:Namárië (Galadriel's Lament).ogg|right]]
Questa è la versione "ufficiale" e più conosciuta dell'opera. Contenuta all'interno del VIII capitolo, del secondo libro de [[La Compagnia dell'Anello (romanzo)|La Compagnia dell'Anello]] è probabilmente il testo più famoso e studiato tra i vari testi redatti in quenya<ref>{{cita web|url=http://ardalambion.immaginario.net/ardalambion/namarie.htm|titolo=''Namárië''|autore=Helge Fauskanger|coautore=Gianluca Comastri|accesso=17 febbraio 2012}}</ref>:
[[File:Namarie Tengwar.png|thumb|''Namárië'' in lettere [[tengwar]]|230 px]]
{{citazione|Ah! come oro cadono le foglie al vento,<br />lunghi anni innumerevoli come le ali degli alberi!<br />I lunghi anni sono passati come rapidi sorsi<br />del dolce idromele in alti saloni<br />oltre l'Occidente, sotto le azzurre volte di Varda<br />ove le stelle tremolano<br />alla voce del suo canto, voce sacra di regina.<br />Chi riempirà ora per me la coppa?<br />Per ora la Vampa, Varda, la Regina delle stelle,<br />dal Monte Semprebianco levò le mani come nuvole<br />ed ogni sentiero è immerso nella profonda oscurità;<br />e fuori dalla grigia campagna l'ombra si distende<br />sulle onde spumeggianti poste fra di noi,<br />e la bruma ricopre i gioielli di Calacirya per sempre.<br />Ed ora persa, persa per chi è in Oriente è Valimar!<br />Addio! Forse un giorno troverai Valimar.<br />Anche tu forse un giorno la troverai. Addio!|J.R.R. Tolkien, ''[[La Compagnia dell'Anello (romanzo)#Capitolo VIII 2|La Compagnia dell'Anello, libro II, cap. VIII, pp. 467-468]]''|Ai! laurië lantar lassi súrinen,<br />yéni únótimë ve rámar aldaron!<br />Yéni ve lintë yuldar avánier<br />mi oromardi lissë-miruvóreva<br />Andúnë pella, Vardo tellumar<br />nu luini yassen tintilar i eleni<br />ómaryo airetári-lírinen.<br />Sí man i yulma nin enquantuva?<br />An sí Tintallë Varda Oiolossëo<br />ve fanyar máryat Elentári ortanë<br />ar ilyë tier undulávë lumbulë<br />ar sindanóriello caita mornië<br />i falmalinnar imbë met,<br />ar hísië untúpa Calaciryo míri oialë.<br />Sí vanwa ná, Rómello vanwa, Valimar!<br />Namárië! Nai hiruvalyë Valimar.<br />Nai elyë hiruva. Namárië!|lingua=art|lingua2=it}}
Questa è la versione "ufficiale" e più conosciuta dell'opera. Contenuta all'interno del VIII capitolo, del secondo libro de [[La Compagnia dell'Anello]] è probabilmente il testo più famoso e studiato tra i vari testi redatti in Quenya. Ne [[Il signore degli Anelli]] si ritrova la forma errata "Namarië"<ref>{{cita web|url=http://ardalambion.immaginario.net/ardalambion/namarie.htm|titolo=''Namárië''|autore=Helge Fauskanger|coautore=Gianluca Comastri|accesso=17 febbraio 2012}}</ref>
{{quote|Ah! come oro cadono le foglie al vento, <br />lunghi anni innumerevoli come le ali degli alberi! <br />I lunghi anni sono passati come rapidi sorsi <br />del dolce idromele in alti saloni <br />oltre l'Occidente, sotto le azzurre volte di Varda <br />ove le stelle tremolano <br />alla voce del suo canto, voce sacra di regina. <br />Chi riempirà ora per me la coppa? <br />Per ora la Vampa, Varda, la Regina delle stelle, <br />dal Monte Semprebianco ha sollevato le mani come nuvole <br />ed ogni sentiero è immerso nella profonda oscurità; <br />e fuori dalla grigia campagna l'ombra si distende <br />sulle onde spumeggianti poste fra di noi, <br />e la bruma ricopre i gioielli di Calacirya per sempre. <br />Ed ora persa, persa per chi è in Oriente è Valimar! <br />Addio! Forse un giorno troverai Valimar! <br />Anche tu forse un giorno la troverai! Addio!|J.R.R. Tolkien, ''[[La Compagnia dell%27Anello (romanzo)#Capitolo VIII 2|La Compagnia dell'Anello, libro II, cap. VIII, pp. 467-468]]''|Ai! laurië lantar lassi súrinen, <br />yéni únótimë ve rámar aldaron! <br />Yéni ve lintë yuldar avánier <br />mi oromardi lissë-miruvóreva <br />Andúnë pella, Vardo tellumar <br />nu luini yassen tintilar i eleni <br />ómaryo airetári-lírinen. <br />Sí man i yulma nin enquantuva? <br />An sí Tintallë Varda Oiolossëo <br />ve fanyar máryat Elentári ortanë <br />ar ilyë tier undulávë lumbulë <br />ar sindanóriello caita mornië <br />i falmalinnar imbë met, <br /> ar hísië untúpa Calaciryo míri oialë. <br />Sí vanwa ná, Rómello vanwa, Valimar! <br />Namárië! Nai hiruvalyë Valimar! <br />Nai elyë hiruva! Namárië!|lingua=art|lingua2=it}}


==Versione originale dell'opera==
==Versione originale dell'opera==
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La versione originale dell'opera redatta, come già detto nel 1931 è tuttavia in una forma incompleta e non pienamente matura della lingua, conosciuta generalmente come [[Qenya]]
La versione originale dell'opera redatta, come già detto nel 1931 è tuttavia in una forma incompleta e non pienamente matura della lingua, conosciuta generalmente come [[Qenya]]


{{quote|Ah! Come oro cadono le foglie al vento.<br/>Lunghi anni innumerevoli come le ali degli alberi<br/>Voi, per molti anni, siete scappati nelle terre.<br/>In Occidentente, senza prati,<br />Varda dalle volte chiodi di garofano le onde,<br/>le anime delle foglie sono assetate<br/>Enlentári Varda da Oiolossë,<br />Tintalle delle ali gialle e poi alzate<br/>Su tutti i percorsi vennero veramente molte onde nere <br/>provenienti da un paese grigio<br/>sotto i gioielli indossati da Valimar|J.R.R. Tolkien, ''[[The History of The Lord of the Rings|The Treason of Isengard, pp. 284-285]]|''Ai! laurie lantar lassi sūrinen''<br />inyalemīne rāmar aldaron''<br />inyali ettulielle turme mārien<br />anduniesse la mīruvōrion<br />Varda telūmen falmar kīrien<br />laurealassion ōmar mailinon.<br />''Elentāri Vardan Oiolossëan<br />Tintallen māli ortelūmenen<br />arkandavā-le qantamalle tūlier<br />e falmalillon morne sindanōrie<br />no mīrinoite kallasilya Valimar.|lingua=art|lingua2=it}}
{{citazione|Ah! Come oro cadono le foglie al vento.<br />Lunghi anni innumerevoli come le ali degli alberi<br />Voi, per molti anni, siete scappati nelle terre.<br />In Occidente, senza prati,<br />Varda dalle volte chiodi di garofano le onde,<br />le anime delle foglie sono assetate<br />Enlentári Varda da Oiolossë,<br />Tintalle delle ali gialle e poi alzate<br />Su tutti i percorsi vennero veramente molte onde nere<br />provenienti da un paese grigio<br />sotto i gioielli indossati da Valimar|J.R.R. Tolkien, ''[[The History of The Lord of the Rings|The Treason of Isengard]]'', pp. 284-285|''Ai! laurie lantar lassi sūrinen''<br />inyalemīne rāmar aldaron''<br />inyali ettulielle turme mārien<br />anduniesse la mīruvōrion<br />Varda telūmen falmar kīrien<br />laurealassion ōmar mailinon.<br />''Elentāri Vardan Oiolossëan<br />Tintallen māli ortelūmenen<br />arkandavā-le qantamalle tūlier<br />e falmalillon morne sindanōrie<br />no mīrinoite kallasilya Valimar.|lingua=art|lingua2=it}}


In Questa versione Tolkien per indicare le vocali lunghe utilizza i tradizionali [[macron]] al posto dei più utilizzati [[accento acuto|accenti acuti]]. Questa versione del Namárië è relativamente "frammentaria", diversa rispetto a quella "ufficiale" e scritta in un qenya primitivo e di difficile traduzione.<ref>{{cita web|url=http://ardalambion.immaginario.net/ardalambion/corpus.htm|titolo=Il Corpus quenya - I: Campioni di "qenya"|autore=Helge Fauskanger|accesso=10 febbraio 2012}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.jrrvf.com/~glaemscrafu/texts/namarie%28preparatoire%29-a.htm|titolo=Qenya - Galadriel's lament, preparatory version|accesso=11 febbraio 2012}}</ref>
In questa versione Tolkien per indicare le vocali lunghe utilizza i tradizionali [[Macron (segno diacritico)|macron]] al posto dei più utilizzati [[Accento acuto|accenti acuti]]. Questa versione del Namárië è relativamente "frammentaria", diversa rispetto a quella "ufficiale" e scritta in un qenya primitivo e di difficile traduzione.<ref>{{cita web|url=http://ardalambion.immaginario.net/ardalambion/corpus.htm|titolo=Il Corpus quenya - I: Campioni di "qenya"|autore=Helge Fauskanger|accesso=10 febbraio 2012}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.jrrvf.com/~glaemscrafu/texts/namarie%28preparatoire%29-a.htm|titolo=Qenya - Galadriel's lament, preparatory version|accesso=11 febbraio 2012|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120126130300/http://www.jrrvf.com/~glaemscrafu/texts/namarie(preparatoire)-a.htm|dataarchivio=26 gennaio 2012}}</ref>


==Altre versioni==
==Altre versioni==
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Ad anni dalla morte dell'autore molti linguisti ed esperti si sono cimentati nella traduzione del Namárië nelle altre lingue ideate da Tolkien, in particolare sono state create le versioni in [[Sindarin]] e in [[Telerin]].<ref>{{cita web|url=http://www.elvish.org/gwaith/navaer.htm|titolo=''Namárië'' in Sindarin|autore=Ryszard Derdzinski|accesso=16 marzo 2012}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.elvish.org/gwaith/telerin_velasco.htm|titolo=''Namárië'' in Telerin|autore=Vicente S. Velasco|accesso=16 marzo 2012}}</ref>
Ad anni dalla morte dell'autore molti linguisti ed esperti si sono cimentati nella traduzione del Namárië nelle altre lingue ideate da Tolkien, in particolare sono state create le versioni in [[Sindarin]] e in [[Telerin]].<ref>{{cita web|url=http://www.elvish.org/gwaith/navaer.htm|titolo=''Namárië'' in Sindarin|autore=Ryszard Derdzinski|accesso=16 marzo 2012}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.elvish.org/gwaith/telerin_velasco.htm|titolo=''Namárië'' in Telerin|autore=Vicente S. Velasco|accesso=16 marzo 2012}}</ref>


{{quote|Ai! glaureai dantai lassi thúrinen,<br />Iéni únótimai be rámai gallaio!<br />Iéni be lintai iullai avaniei,<br />mi orobardi lisse-limpeo<br />Andúne pella, Baradiso tellumei<br />nu luini iasei tintilai i élni<br />óma rio gairitário lírinen.<br />Sí man i iulma nin empantuba?<br />An sí Tintalle, Baradis Oiolosse<br />be spaniai mát ria Élni-tári ortane,<br />ar iliai tiei undulábe dumbule;<br />ar thindinorielo caita mornie<br />i falmalinai imbe met, ar híthie,<br />untúpa Calacirio míri oiale.<br />Sí vanua ná, Rómelo vanua, Bar-Balai!<br />Namagrie! Na i hirubadie Bar-Balai!<br />Nai e-die hiruba. Namagrie!|Ryszard Derdzinski, ''Il lamento di Galadriel'' in Sindarin; Vicente S. Velasco, ''Il lamento di Galadriel'' in Telerin|Nae! Be-vall dannar lais na-húl,<br />ínath arnediad bin revail gelaidh!<br />Ínath 'wannanner be yllath gelig<br />e-viruvor velui<br />ned bair erchail athan Annûn,<br />di-rynd luin Elbereth ias elenath thiliar<br />na-'lír lam dîn aer a brand.<br />Man adbannatha hi ylf anim?<br />Dan hi Elbereth Gilthoniel orthant<br />cammad în od Uilos<br /> bin fain a dúath dadlemmir lonnath phain;<br /> a fuin eth thindor caeda<br />na-falvath immen dad<br />a hith doba vírath e Girith Galad an-uir.<br /> Gwannen hi Dor Belain, gwannen o Thrûn!<br />Navaer! Dor Belain hirithar aen allen|<br />Allen hirithar aen. Navaer!|lingua=art|lingua2=art}}
{{citazione|Ai! glaureai dantai lassi thúrinen,<br />Iéni únótimai be rámai gallaio!<br />Iéni be lintai iullai avaniei,<br />mi orobardi lisse-limpeo<br />Andúne pella, Baradiso tellumei<br />nu luini iasei tintilai i élni<br />óma rio gairitário lírinen.<br />Sí man i iulma nin empantuba?<br />An sí Tintalle, Baradis Oiolosse<br />be spaniai mát ria Élni-tári ortane,<br />ar iliai tiei undulábe dumbule;<br />ar thindinorielo caita mornie<br />i falmalinai imbe met, ar híthie,<br />untúpa Calacirio míri oiale.<br />Sí vanua ná, Rómelo vanua, Bar-Balai!<br />Namagrie! Na i hirubadie Bar-Balai!<br />Nai e-die hiruba. Namagrie!|Ryszard Derdzinski, ''Il lamento di Galadriel'' in Sindarin; Vicente S. Velasco, ''Il lamento di Galadriel'' in Telerin|Nae! Be-vall dannar lais na-húl,<br />ínath arnediad bin revail gelaidh!<br />Ínath 'wannanner be yllath gelig<br />e-viruvor velui<br />ned bair erchail athan Annûn,<br />di-rynd luin Elbereth ias elenath thiliar<br />na-'lír lam dîn aer a brand.<br />Man adbannatha hi ylf anim?<br />Dan hi Elbereth Gilthoniel orthant<br />cammad în od Uilos<br />bin fain a dúath dadlemmir lonnath phain;<br />a fuin eth thindor caeda<br />na-falvath immen dad<br />a hith doba vírath e Girith Galad an-uir.<br />Gwannen hi Dor Belain, gwannen o Thrûn!<br />Navaer! Dor Belain hirithar aen allen|<br />Allen hirithar aen. Navaer!|lingua=art|lingua2=art}}


==Note==
==Note==


{{references}}
<references/>


==Bibliografia==
==Bibliografia==


*{{Cita libro|autore = J.R.R. Tolkien|curatore = [[Christopher Tolkien]]|altri = traduzione di [[Francesco Saba Sardi|F. Saba Sardi]], illustrazioni di T. Nasmith|titolo = [[Il Silmarillion]]|editore = Bompiani|città = Milano|anno = [[2004]]|edizione = |pagine = 446|id = ISBN 978-88-452-3293-0}}
*{{Cita libro|autore = J.R.R. Tolkien|curatore = [[Christopher Tolkien]]|traduttore = [[Francesco Saba Sardi|F. Saba Sardi]]|altri = illustrazioni di T. Nasmith|titolo = [[Il Silmarillion]]|editore = Bompiani|città = Milano|anno = 2004|pagine = 446|ISBN = 978-88-452-3293-0}}
*{{en}} John Ronald Reuel Tolkien, Christopher Tolkien, ''[[The History of The Lord of the Rings|The Treason of Isengard]]'', HarperCollins, 2002, ISBN 0-261-10220-6
*{{en}} John Ronald Reuel Tolkien, Christopher Tolkien, ''[[The History of The Lord of the Rings|The Treason of Isengard]]'', HarperCollins, 2002, ISBN 0-261-10220-6


==Collegamenti esterni==
==Collegamenti esterni==
*{{cita web|http://ardalambion.immaginario.net/ardalambion/namarie.htm|Namárië su Ardalambion}}
*{{cita web|1=http://www.jrrvf.com/~glaemscrafu/texts/namarie%28preparatoire%29-a.htm|2=Galadriel's lament, preparatory version|lingua=en|accesso=15 marzo 2012|dataarchivio=26 gennaio 2012|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120126130300/http://www.jrrvf.com/~glaemscrafu/texts/namarie(preparatoire)-a.htm|urlmorto=sì}}
*{{cita web|http://www.jrrvf.com/~glaemscrafu/texts/namarie-a.htm|Namárië|lingua=en}}
*{{cita web|http://www.elvish.org/gwaith/telerin_velasco.htm|Alatarielo Nainie (Namárië in Telerin)|lingua=en}}
*{{cita web|http://www.elvish.org/gwaith/alatarielotelerin.htm|Alantarielo Nainie Mistalonnese (Namárië in Telerin, altra versione)|lingua=en}}
*{{cita web|http://www.elvish.org/gwaith/navaer.htm|Naergon Galadriel (Namárië in Sindarin)|lingua=en}}


{{Terra di Mezzo}}
*[http://ardalambion.immaginario.net/ardalambion/namarie.htm Namárië su Ardalambion]
*{{en}} [http://www.jrrvf.com/~glaemscrafu/texts/namarie%28preparatoire%29-a.htm Galadriel's lament, preparatory version]
*{{en}} [http://www.jrrvf.com/~glaemscrafu/texts/namarie-a.htm Namárië]
*{{en}} [http://www.elvish.org/gwaith/telerin_velasco.htm Alatarielo Nainie (Namárië in Telerin)]
*{{en}} [http://www.elvish.org/gwaith/alatarielotelerin.htm Alantarielo Nainie Mistalonnese (Namárië in Telerin, altra versione)]
*{{en}} [http://www.elvish.org/gwaith/navaer.htm Naergon Galadriel (Namárië in Sindarin)]


{{portale|lingue artificiali|Tolkien}}
{{Portale|lingue artificiali|Tolkien}}


[[Categoria:Quenya]]
[[Categoria:Quenya]]
[[Categoria:Opere di J. R. R. Tolkien sulla Terra di Mezzo]]

Versione attuale delle 20:44, 5 mag 2021

Voce principale: Quenya.
"Ah! come oro cadono le foglie al vento,
lunghi anni innumerevoli come le ali degli alberi!"

Il Namárië (in quenya "Addio"), altrimenti conosciuto come Lamento di Galadriel, è una poesia in versi composta dallo scrittore e filologo J. R. R. Tolkien nella sua lingua artificiale quenya. Composto inizialmente nel 1931 è stato poi rimodellato dall'autore in occasione dell'uscita della sua opera più importante Il Signore degli Anelli.

Versione del Signore degli Anelli

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Namárië in lettere tengwar

Questa è la versione "ufficiale" e più conosciuta dell'opera. Contenuta all'interno del VIII capitolo, del secondo libro de La Compagnia dell'Anello è probabilmente il testo più famoso e studiato tra i vari testi redatti in quenya[1]:

(ART)

«Ai! laurië lantar lassi súrinen,
yéni únótimë ve rámar aldaron!
Yéni ve lintë yuldar avánier
mi oromardi lissë-miruvóreva
Andúnë pella, Vardo tellumar
nu luini yassen tintilar i eleni
ómaryo airetári-lírinen.
Sí man i yulma nin enquantuva?
An sí Tintallë Varda Oiolossëo
ve fanyar máryat Elentári ortanë
ar ilyë tier undulávë lumbulë
ar sindanóriello caita mornië
i falmalinnar imbë met,
ar hísië untúpa Calaciryo míri oialë.
Sí vanwa ná, Rómello vanwa, Valimar!
Namárië! Nai hiruvalyë Valimar.
Nai elyë hiruva. Namárië!»

(IT)

«Ah! come oro cadono le foglie al vento,
lunghi anni innumerevoli come le ali degli alberi!
I lunghi anni sono passati come rapidi sorsi
del dolce idromele in alti saloni
oltre l'Occidente, sotto le azzurre volte di Varda
ove le stelle tremolano
alla voce del suo canto, voce sacra di regina.
Chi riempirà ora per me la coppa?
Per ora la Vampa, Varda, la Regina delle stelle,
dal Monte Semprebianco levò le mani come nuvole
ed ogni sentiero è immerso nella profonda oscurità;
e fuori dalla grigia campagna l'ombra si distende
sulle onde spumeggianti poste fra di noi,
e la bruma ricopre i gioielli di Calacirya per sempre.
Ed ora persa, persa per chi è in Oriente è Valimar!
Addio! Forse un giorno troverai Valimar.
Anche tu forse un giorno la troverai. Addio!»

Versione originale dell'opera

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La versione originale dell'opera redatta, come già detto nel 1931 è tuttavia in una forma incompleta e non pienamente matura della lingua, conosciuta generalmente come Qenya

(ART)

«Ai! laurie lantar lassi sūrinen
inyalemīne rāmar aldaron
inyali ettulielle turme mārien
anduniesse la mīruvōrion
Varda telūmen falmar kīrien
laurealassion ōmar mailinon.
Elentāri Vardan Oiolossëan
Tintallen māli ortelūmenen
arkandavā-le qantamalle tūlier
e falmalillon morne sindanōrie
no mīrinoite kallasilya Valimar.»

(IT)

«Ah! Come oro cadono le foglie al vento.
Lunghi anni innumerevoli come le ali degli alberi
Voi, per molti anni, siete scappati nelle terre.
In Occidente, senza prati,
Varda dalle volte chiodi di garofano le onde,
le anime delle foglie sono assetate
Enlentári Varda da Oiolossë,
Tintalle delle ali gialle e poi alzate
Su tutti i percorsi vennero veramente molte onde nere
provenienti da un paese grigio
sotto i gioielli indossati da Valimar»

In questa versione Tolkien per indicare le vocali lunghe utilizza i tradizionali macron al posto dei più utilizzati accenti acuti. Questa versione del Namárië è relativamente "frammentaria", diversa rispetto a quella "ufficiale" e scritta in un qenya primitivo e di difficile traduzione.[2][3]

Altre versioni

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Ad anni dalla morte dell'autore molti linguisti ed esperti si sono cimentati nella traduzione del Namárië nelle altre lingue ideate da Tolkien, in particolare sono state create le versioni in Sindarin e in Telerin.[4][5]

(art
Allen hirithar aen. Navaer!
)

«Nae! Be-vall dannar lais na-húl,
ínath arnediad bin revail gelaidh!
Ínath 'wannanner be yllath gelig
e-viruvor velui
ned bair erchail athan Annûn,
di-rynd luin Elbereth ias elenath thiliar
na-'lír lam dîn aer a brand.
Man adbannatha hi ylf anim?
Dan hi Elbereth Gilthoniel orthant
cammad în od Uilos
bin fain a dúath dadlemmir lonnath phain;
a fuin eth thindor caeda
na-falvath immen dad
a hith doba vírath e Girith Galad an-uir.
Gwannen hi Dor Belain, gwannen o Thrûn!
Navaer! Dor Belain hirithar aen allen»

(ART)

«Ai! glaureai dantai lassi thúrinen,
Iéni únótimai be rámai gallaio!
Iéni be lintai iullai avaniei,
mi orobardi lisse-limpeo
Andúne pella, Baradiso tellumei
nu luini iasei tintilai i élni
óma rio gairitário lírinen.
Sí man i iulma nin empantuba?
An sí Tintalle, Baradis Oiolosse
be spaniai mát ria Élni-tári ortane,
ar iliai tiei undulábe dumbule;
ar thindinorielo caita mornie
i falmalinai imbe met, ar híthie,
untúpa Calacirio míri oiale.
Sí vanua ná, Rómelo vanua, Bar-Balai!
Namagrie! Na i hirubadie Bar-Balai!
Nai e-die hiruba. Namagrie!»

  1. ^ Helge Fauskanger, Gianluca Comastri, Namárië, su ardalambion.immaginario.net. URL consultato il 17 febbraio 2012.
  2. ^ Helge Fauskanger, Il Corpus quenya - I: Campioni di "qenya", su ardalambion.immaginario.net. URL consultato il 10 febbraio 2012.
  3. ^ Qenya - Galadriel's lament, preparatory version, su jrrvf.com. URL consultato l'11 febbraio 2012 (archiviato dall'url originale il 26 gennaio 2012).
  4. ^ Ryszard Derdzinski, Namárië in Sindarin, su elvish.org. URL consultato il 16 marzo 2012.
  5. ^ Vicente S. Velasco, Namárië in Telerin, su elvish.org. URL consultato il 16 marzo 2012.

Collegamenti esterni

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