Milizia per la difesa antiaerea territoriale: differenze tra le versioni

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==Organizzazione==
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L'arruolamento degli ufficiali veniva effettuato tra gli ufficiali di [[artiglieria]] del [[Regio Esercito]] non soggetti alla mobilitazione in caso di guerra; la truppa era costituita da volontari esenti da obblighi militari, giovani non ancora chiamati alla leva, da personale delle classi anziane, da mutilati e reduci della [[Grande Guerra]] e da ciechi impiegati, per il loro udito affinato, all'ascolto agli aerofoni. Il personale utilizzava, sulla normale divisa delle [[Camicia nera|CC.NN.]], uno specifico fregio sul copricapo e, sul bavero, le fiamme nere filettate dal colore giallo arancio tradizionale dell'[[arma di artiglieria]], con i fascetti littori in luogo delle [[stellette militari|stellette]] delle Regie Forze Armate. Il personale, normalmente in congedo, veniva periodicamente richiamato in servizio per l'addestramento e per le manifestazioni del [[Regime fascista|Regime]]. Per la disciplina dipendeva dal "Comando Generale della [[Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale]]", per l'addestramento e per l'impiego dai Comandi di [[Corpo d'armata|Corpo d'Armata]] o di Isola. In caso di [[mobilitazione]], o quando sia necessario per la sicurezza dello [[Stato]], la milizia passava alle dipendenze del [[Ministero della Guerra]], agli ordini del [[Comando Supremo]].
L'arruolamento degli ufficiali veniva effettuato tra gli ufficiali di [[artiglieria]] del [[Regio Esercito]] non soggetti alla mobilitazione in caso di guerra; la truppa era costituita da volontari esenti da obblighi militari, giovani non ancora chiamati alla leva, da personale delle classi anziane, da mutilati e reduci della [[Grande Guerra]] e da ciechi impiegati, per il loro udito affinato, all'ascolto agli aerofoni. Il personale, normalmente in congedo, veniva periodicamente richiamato in servizio per l'addestramento e per le manifestazioni del [[Regime fascista|Regime]]. Per la disciplina dipendeva dal "Comando Generale della [[Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale]]", per l'addestramento e per l'impiego dai Comandi di [[Corpo d'armata|Corpo d'Armata]] o di Isola. In caso di [[mobilitazione]], o quando sia necessario per la sicurezza dello [[Stato]], la milizia passava alle dipendenze del [[Ministero della Guerra]], agli ordini del [[Comando Supremo]].

==Uniforme==
Il personale della MACA vestiva l'[[Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale#Uniforme|uniforme grigioverde della MVSN]], con gambali in cuoio nero e bandoliera di cuoio marrone. Si distingueva per le filettature gialle arancio dei fregi e delle controspalline<ref>[http://www.regioesercito.it/uniformi/unimilizia35.htm Regolamento uniformi della MVSN.]</ref>. Le [[mostrina|fiamme]] nere sul bavero erano anch'esse filettate del giallo arancio tradizionale dell'[[arma di artiglieria]], con i fascetti littori in luogo delle [[stellette militari|stellette]] delle Regie Forze Armate. I copricapi della specialità erano il [[fez]] nero ed il berretto rigido, mentre i reparti MDICAT di frontiera usavano il [[Alpini#Il_cappello|cappello alpino]] senza [[nappina]] e senza penna (la cosiddetta "vedova").

Il personale utilizzava, sulla normale divisa delle [[Camicia nera|CC.NN.]], uno specifico fregio sul copricapo e,

Il [[fregio]] era costituito da un fascio littorio su due cannoni incrociati sormotanto dalla [[stella d'Italia]]. Nel tondino nero posto sotto ai cannoni era riportato il numerale romano del reparto.


==Organigramma MACA: 1940==
==Organigramma MACA: 1940==

Versione delle 20:55, 12 nov 2013

Milizia per la difesa antiaerea territoriale
Descrizione generale
Attiva1927 - 1943
NazioneBandiera dell'Italia Italia
ServizioMilizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale
Ruoloartiglieria
Dimensione85.000 (1940)
ColoriNero
Battaglie/guerreGuerra d'Etiopia
Seconda guerra mondiale
Reparti dipendenti
22 legioni metropolitane e 4 legioni coloniali (1939)
Voci su unità militari presenti su Wikipedia

La Milizia per la difesa antiaerea territoriale (DICAT), fu istituita con Regio decreto legge del 18 febbraio 1930, ed aveva il compito di predisporre, in tempo di pace, e di attuare in tempo di guerra unitamente alle unità contraeree delle altre forze armate, la difesa del paese da attacchi aerei nemici.

Storia

Questa specialità della MVSN nasce il 16 aprile 1927 con la denominazione di Milizia artiglieria contraerei; dal 1930 venne ridenonominata Milizia per la Difesa Aerea Territoriale, abbreviata nell'acronimo MDAT, poi in Milizia per la Difesa Controaerea Territoriale, abbreviato prima in MDCAT, poi in MDICAT. Nel 1935 era articolata su 14 Legioni e 10 Coorti autonome, poste alle dipendenze, insieme alla Milizia per la difesa costiera (M. DACOS), dell'Ispettorato, poi "Comando della M. Di.C.A.T. e da Cos.". La milizia partecipa alla Guerra d'Etiopia fornendo il personale per tutte le batterie sommeggiate da 65/17 in forza alle Legioni CC.NN., mentre diverse migliaia di sue Camicie Nere combatterono come fanti nei battaglioni CC.NN. Nel 1939 il comando assunse il nome di "Comando Milizie Controaerei ed Artiglieria Marittima" e la MDICAT venne riorganizzata su 5 Comandi di gruppo di Legioni DICAT con a disposizione 22 Legioni in Patria e 4 nelle colonie, ognuna delle quali armava un certo numero di batterie sparse sul territorio dell'Impero. La MDICAT, che al 10 giugno 1940, data dell'entrata in guerra inquadrava 85.000 uomini, cambio per l'ultima volta denominazione in Milizia Artiglieria Contro Aerei, MACA nel codice telegrafico. Per tutta la durata della seconda guerra mondiale, la milizia difese accanitamente il territorio nazionale dalle incursioni alleate, in collaborazione con la Regia Aeronautica.

Organizzazione

L'arruolamento degli ufficiali veniva effettuato tra gli ufficiali di artiglieria del Regio Esercito non soggetti alla mobilitazione in caso di guerra; la truppa era costituita da volontari esenti da obblighi militari, giovani non ancora chiamati alla leva, da personale delle classi anziane, da mutilati e reduci della Grande Guerra e da ciechi impiegati, per il loro udito affinato, all'ascolto agli aerofoni. Il personale, normalmente in congedo, veniva periodicamente richiamato in servizio per l'addestramento e per le manifestazioni del Regime. Per la disciplina dipendeva dal "Comando Generale della Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale", per l'addestramento e per l'impiego dai Comandi di Corpo d'Armata o di Isola. In caso di mobilitazione, o quando sia necessario per la sicurezza dello Stato, la milizia passava alle dipendenze del Ministero della Guerra, agli ordini del Comando Supremo.

Uniforme

Il personale della MACA vestiva l'uniforme grigioverde della MVSN, con gambali in cuoio nero e bandoliera di cuoio marrone. Si distingueva per le filettature gialle arancio dei fregi e delle controspalline[1]. Le fiamme nere sul bavero erano anch'esse filettate del giallo arancio tradizionale dell'arma di artiglieria, con i fascetti littori in luogo delle stellette delle Regie Forze Armate. I copricapi della specialità erano il fez nero ed il berretto rigido, mentre i reparti MDICAT di frontiera usavano il cappello alpino senza nappina e senza penna (la cosiddetta "vedova").

Il personale utilizzava, sulla normale divisa delle CC.NN., uno specifico fregio sul copricapo e,

Il fregio era costituito da un fascio littorio su due cannoni incrociati sormotanto dalla stella d'Italia. Nel tondino nero posto sotto ai cannoni era riportato il numerale romano del reparto.

Organigramma MACA: 1940

Bibliografia

  • Attilio Teruzzi. La Milizia delle Camicie Nere. Milano, Mondadori, 1939.
  • Lucas-G. De Vecchi. Storia delle unità combattenti della M.V.S.N. 1923-1943. Roma, Giovanni Volpe Editore, 1976.
  • Indro Montanelli. L'Italia in camicia nera. Milano, Rizzoli, 1976.
  • Lucio Ceva. Storia delle Forze Armate in Italia. Torino, UTET Libreria, 1999.
  • Giorgio Vecchiato, Con romana volontà. Marsilio, 2005
  • Emilio Gentile, Fascismo. Storia e interpretazione, 2002
  • Carlo Rastrelli, Un esercito in camicia nera, Storia Militare n.129 giugno 2004

Voci correlate

Collegamenti esterni