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Moncucco Torinese: differenze tra le versioni

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{{S|centri abitati del Piemonte}}
{{S|centri abitati della città metropolitana di Torino}}
{{Divisione amministrativa
{{Divisione amministrativa
|Nome=Moncucco Torinese
|Nome = Moncucco Torinese
|Panorama=Moncucco panorama.jpg
|Panorama = Moncucco panorama.jpg
|Didascalia=Panorama
|Didascalia = Panorama
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|Grado amministrativo = 3
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|Divisione amm grado 1 = Piemonte
|Stato=ITA
|Divisione amm grado 2 = Asti
|Grado amministrativo=3
|Amministratore locale = Daniele Giuseppe Bargetto
|Divisione amm grado 1=Piemonte
|Partito = Lista civica Bargetto per Moncucco
|Divisione amm grado 2=Asti
|Data elezione = 22/09/2020
|Amministratore locale=Luigi Rigon
|Data istituzione =
|Partito=[[lista civica]] Lista per Moncucco
|Altitudine =
|Data elezione=25-5-2014
|Abitanti = 865
|Data istituzione=
|Note abitanti = [https://demo.istat.it/app/?i=D7B Dato Istat] - Popolazione residente al 31 gennaio 2024.
|Altitudine=
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|Superficie=14.33
|Sottodivisioni = Barbaso, Borelli, Briano, Moglia, Pogliano, Rivalta, Roasine, San Giorgio, San Giuseppe, San Paolo
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|Abitanti=892
|Zona sismica = 4
|Note abitanti=[http://demo.istat.it/bilmens2017gen/index.html Dato Istat] - Popolazione residente al 31 ottobre 2017.
|Gradi giorno = 2821
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|Nome abitanti = moncucchesi
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|Divisioni confinanti=[[Albugnano]], [[Arignano]] (TO), [[Berzano di San Pietro]], [[Castelnuovo Don Bosco]], [[Cinzano]] (TO), [[Marentino]] (TO), [[Mombello di Torino]] (TO), [[Moriondo Torinese]] (TO), [[Sciolze]] (TO)
|Festivo = 20 settembre
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'''Moncucco Torinese''' (''Moncuch'' in [[lingua piemontese|piemontese]]) è un [[Comune (Italia)|comune italiano]] di 892 abitanti della [[provincia di Asti]], in [[Piemonte]], al confine con la [[città metropolitana di Torino]].
'''Moncucco Torinese''' (''Moncuch'' in [[lingua piemontese|piemontese]]) è un [[Comune (Italia)|comune italiano]] di 865 abitanti della [[provincia di Asti]] in [[Piemonte]], al confine con la [[città metropolitana di Torino]].


È sede di un [[castello]], con corte centrale, affiancato da torri e passaggio di ronda conservato. Inserito fra i [[Castelli Aperti]] del [[Basso Piemonte]], ospita il Museo del Gesso. Fu edificato nel [[XIV secolo]], ma ha subito sostanziali modifiche nei secoli successivi.
È sede di un [[castello]], con corte centrale, affiancato da torri e passaggio di ronda conservato. Inserito fra i [[Castelli Aperti]] del [[Basso Piemonte]], ospita il Museo del Gesso. Fu edificato nel [[XIV secolo]], ma ha subito sostanziali modifiche nei secoli successivi.


La chiesa parrocchiale ha una facciata dell'architetto [[Giuseppe Maria Talucchi]] (1810) e l'altare maggiore di [[Filippo Juvarra]].
La chiesa parrocchiale ha una facciata dell'architetto [[Giuseppe Maria Talucchi]] (1810) e l'altare maggiore di [[Filippo Juvarra]].

==Storia==
==Storia==
{{NN|storia|agosto 2018}}
Zona già abitata dai romani dove probabilmente c'era un tempio dedicato a [[Giove (divinità)|Giove]], mentre l'attuale abitato è di origine medievale nato intorno alla pieve di San Giorgio di Vergnano citata nei documenti del [[XIII secolo]] come ''Montis Jovis'' o ''Mons Iovis''. Moncucco è citato per la prima volta come ''Montecuch'' nel diploma che confermava i possedimenti di [[Guglielmo V del Monferrato]] da parte dell'imperatore [[Federico Barbarossa]] emanato a Belforte nel [[1164]]. Nel [[1258]] il signore di Montecucco sottoscrisse una convenzione con il comune di [[Chieri]] per una difesa del suo castello da parte del comune chierese. Nel [[1290]] il castello di Montecucco venne occupato dalle truppe del comune di [[Chieri]] a cui rimase per più di un secolo, fino a quando nel [[1396]] passò sotto il possesso di [[Teodoro II del Monferrato|Teodoro II]] [[Marchesi del Monferrato|marchese del Monferato]]. Nel [[1631]] con [[Trattato di Cherasco]] passò sotto i [[casa Savoia|Savoia]] come parte della [[provincia di Asti]]. Con l'occupazione francese entrò a far parte del [[dipartimento del Tanaro]] nel [[1799]] nella [[Repubblica Piemontese]] e poi dal [[1801]] al [[1805]] nella [[Repubblica Subalpina]] annessa nel [[1802]] all'[[Impero Napoleonico]]. Nel [[1799]] i moncucchesi avevano chiesto inutilmente di essere annessi al [[dipartimento dell'Eridano]] con capoluogo [[Torino]], con la riorganizzazione nel [[1805]] il comune passò sotto il circondario di Asti del [[dipartimento di Marengo]] dove rimase fino alla caduta di [[Napoleone]]. Nel [[1818]] il comune passò sotto la riorganizzata [[provincia di Asti]] che venne nuovamente soppressa e trasformata in circondario della [[provincia di Alessandria]] con il [[decreto Rattazzi]] del ministro dell'interno sardo (nativo di [[Alessandria]]) [[Urbano Rattazzi]]. Nel [[1863]] gli abitanti di Moncucco decisero di aggiungere l'aggettivo 'Torinese' per rimarcare i legami con [[Torino]], nel [[1935]] il comune entrò a far parte della neonata [[provincia di Asti]].
Zona già abitata dai romani dove probabilmente c'era un tempio dedicato a [[Giove (divinità)|Giove]], mentre l'attuale abitato è di origine medievale nato intorno alla pieve di San Giorgio di Vergnano citata nei documenti del [[XIII secolo]] come ''Montis Jovis'' o ''Mons Iovis''. Moncucco è citato per la prima volta come ''Montecuch'' nel diploma che confermava i possedimenti di [[Guglielmo V del Monferrato]] da parte dell'imperatore [[Federico Barbarossa]] emanato a Belforte nel [[1164]].
Nel [[1258]] il signore di Montecucco sottoscrisse una convenzione con il comune di [[Chieri]] per una difesa del suo castello da parte del comune chierese. Nel [[1290]] il castello di Montecucco venne occupato dalle truppe del comune di [[Chieri]] a cui rimase per più di un secolo, fino a quando nel [[1396]] passò sotto il possesso di [[Teodoro II del Monferrato|Teodoro II]] [[Marchesi del Monferrato|marchese del Monferato]]. Nel [[1631]] con [[Trattato di Cherasco]] passò sotto i [[casa Savoia|Savoia]] come parte della [[provincia di Asti]]. Con l'occupazione francese entrò a far parte del [[dipartimento del Tanaro]] nel [[1799]] nella [[Repubblica Piemontese]] e poi dal [[1801]] al [[1805]] nella [[Repubblica Subalpina]] annessa nel [[1802]] all'[[Impero Napoleonico]].<br/>
Nel [[1799]] i moncucchesi avevano chiesto inutilmente di essere annessi al [[dipartimento dell'Eridano]] con capoluogo [[Torino]], con la riorganizzazione nel [[1805]] il comune passò sotto il circondario di Asti del [[dipartimento di Marengo]] dove rimase fino alla caduta di [[Napoleone]]. Nel [[1818]] il comune passò sotto la riorganizzata [[provincia di Asti]] che venne nuovamente soppressa e trasformata in circondario della [[provincia di Alessandria]] con il [[decreto Rattazzi]] del ministro dell'interno sardo (nativo di [[Alessandria]]) [[Urbano Rattazzi]].<br/> Nel [[1863]] gli abitanti di Moncucco decisero di aggiungere l'aggettivo 'Torinese' per rimarcare i legami con [[Torino]] e nel [[1935]] il comune entrò a far parte della neonata [[provincia di Asti]].

=== Simboli ===
Lo stemma del Comune di Moncucco Torinese è stato concesso, insieme al gonfalone municipale, con il decreto del presidente della Repubblica dell'8 gennaio 1999.<ref>{{cita web|titolo= Moncucco Torinese, decreto 1999-01-08 DPR, concessione di stemma e gonfalone |url= http://dati.acs.beniculturali.it/comuni/comuni.detail.html?6703 |accesso= 14 settembre 2021 }}</ref>
{{citazione|[[Semipartito troncato]]: nel primo, d'argento, alle tre fasce ondate di azzurro; nel secondo, bandato, le bande prima, terza, quinta, scaccate di rosso e d’oro di tre file; le bande seconda, quarta, sesta, di azzurro; nel terzo, [[campo di cielo]], al [[Castello (araldica)|castello]] d'oro, murato di nero, merlato alla guelfa, le tre torri merlate di tre, la torre centrale più alta e più larga, le torri laterali finestrate di due di nero [[in fascia]], la torre centrale finestrata con tre finestre male ordinate, dello stesso, esso castello con il fastigio merlato di nove, finestrato con quattro finestre di nero, ordinate in fascia sotto il fastigio, chiuso dello stesso, fondato sulla [[Pianura (araldica)|pianura]] diminuita, di rosso. Sotto lo scudo, su lista bifida e svolazzante di azzurro, il motto, in lettere maiuscole di nero, {{maiuscoletto|Vulnerat non necat}}. Ornamenti esteriori da Comune.}}

Lo stemma riprende i blasoni delle principali famiglie nobili che dominarono il paese nel corso dei secoli: i Signori di Moncucco, i [[Solaro (famiglia)|Solaro]] e i Grisella di Rosignano.<ref>{{cita web|titolo= Stemma e gonfalone |url= https://www.comune.moncucco.asti.it/Home/Guida-al-paese?IDPagina=20265&IDCat=3110 |autore= Comune di Moncucco Torinese |accesso= 14 novembre 2021 }}</ref>


==Società==
==Società==
===Evoluzione demografica===
===Evoluzione demografica===
In cento anni, a partire dall'anno [[1911]], si è assistito ad un dimezzamento dei residenti nel territorio comunale.
In cento anni, a partire dall'anno [[1921]], si è assistito ''ad un dimezzamento'' dei residenti nel territorio comunale.


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== Amministrazione ==
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File:Castello di Moncucco Torinese.JPG|Castello di Moncucco Torinese
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File:Tempietto all'ingresso del paese.JPG|Tempietto all'ingresso del paese
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== Altri progetti ==
== Altri progetti ==
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== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}


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[[Categoria:Moncucco Torinese]]
[[Categoria:Moncucco Torinese| ]]

Versione attuale delle 19:02, 28 mag 2024

Moncucco Torinese
comune
Moncucco Torinese – Stemma
Moncucco Torinese – Veduta
Moncucco Torinese – Veduta
Panorama
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Piemonte
Provincia Asti
Amministrazione
SindacoDaniele Giuseppe Bargetto (Lista civica Bargetto per Moncucco) dal 22-9-2020
Territorio
Coordinate45°04′09″N 7°56′01″E
Altitudine403 m s.l.m.
Superficie14,33 km²
Abitanti865[1] (31-1-2024)
Densità60,36 ab./km²
FrazioniBarbaso, Borelli, Briano, Moglia, Pogliano, Rivalta, Roasine, San Giorgio, San Giuseppe, San Paolo
Comuni confinantiAlbugnano, Arignano (TO), Berzano di San Pietro, Castelnuovo Don Bosco, Cinzano (TO), Marentino (TO), Mombello di Torino (TO), Moriondo Torinese (TO), Sciolze (TO)
Altre informazioni
Cod. postale14024
Prefisso011
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT005070
Cod. catastaleF343
TargaAT
Cl. sismicazona 4 (sismicità molto bassa)[2]
Cl. climaticazona E, 2 821 GG[3]
Nome abitantimoncucchesi
Patronosan Bernardino da Siena
Giorno festivo20 settembre
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Moncucco Torinese
Moncucco Torinese
Moncucco Torinese – Mappa
Moncucco Torinese – Mappa
Mappa di localizzazione del comune di Moncucco Torinese nella provincia di Asti
Sito istituzionale

Moncucco Torinese (Moncuch in piemontese) è un comune italiano di 865 abitanti della provincia di Asti in Piemonte, al confine con la città metropolitana di Torino.

È sede di un castello, con corte centrale, affiancato da torri e passaggio di ronda conservato. Inserito fra i Castelli Aperti del Basso Piemonte, ospita il Museo del Gesso. Fu edificato nel XIV secolo, ma ha subito sostanziali modifiche nei secoli successivi.

La chiesa parrocchiale ha una facciata dell'architetto Giuseppe Maria Talucchi (1810) e l'altare maggiore di Filippo Juvarra.

Zona già abitata dai romani dove probabilmente c'era un tempio dedicato a Giove, mentre l'attuale abitato è di origine medievale nato intorno alla pieve di San Giorgio di Vergnano citata nei documenti del XIII secolo come Montis Jovis o Mons Iovis. Moncucco è citato per la prima volta come Montecuch nel diploma che confermava i possedimenti di Guglielmo V del Monferrato da parte dell'imperatore Federico Barbarossa emanato a Belforte nel 1164. Nel 1258 il signore di Montecucco sottoscrisse una convenzione con il comune di Chieri per una difesa del suo castello da parte del comune chierese. Nel 1290 il castello di Montecucco venne occupato dalle truppe del comune di Chieri a cui rimase per più di un secolo, fino a quando nel 1396 passò sotto il possesso di Teodoro II marchese del Monferato. Nel 1631 con Trattato di Cherasco passò sotto i Savoia come parte della provincia di Asti. Con l'occupazione francese entrò a far parte del dipartimento del Tanaro nel 1799 nella Repubblica Piemontese e poi dal 1801 al 1805 nella Repubblica Subalpina annessa nel 1802 all'Impero Napoleonico.
Nel 1799 i moncucchesi avevano chiesto inutilmente di essere annessi al dipartimento dell'Eridano con capoluogo Torino, con la riorganizzazione nel 1805 il comune passò sotto il circondario di Asti del dipartimento di Marengo dove rimase fino alla caduta di Napoleone. Nel 1818 il comune passò sotto la riorganizzata provincia di Asti che venne nuovamente soppressa e trasformata in circondario della provincia di Alessandria con il decreto Rattazzi del ministro dell'interno sardo (nativo di Alessandria) Urbano Rattazzi.
Nel 1863 gli abitanti di Moncucco decisero di aggiungere l'aggettivo 'Torinese' per rimarcare i legami con Torino e nel 1935 il comune entrò a far parte della neonata provincia di Asti.

Lo stemma del Comune di Moncucco Torinese è stato concesso, insieme al gonfalone municipale, con il decreto del presidente della Repubblica dell'8 gennaio 1999.[4]

«Semipartito troncato: nel primo, d'argento, alle tre fasce ondate di azzurro; nel secondo, bandato, le bande prima, terza, quinta, scaccate di rosso e d’oro di tre file; le bande seconda, quarta, sesta, di azzurro; nel terzo, campo di cielo, al castello d'oro, murato di nero, merlato alla guelfa, le tre torri merlate di tre, la torre centrale più alta e più larga, le torri laterali finestrate di due di nero in fascia, la torre centrale finestrata con tre finestre male ordinate, dello stesso, esso castello con il fastigio merlato di nove, finestrato con quattro finestre di nero, ordinate in fascia sotto il fastigio, chiuso dello stesso, fondato sulla pianura diminuita, di rosso. Sotto lo scudo, su lista bifida e svolazzante di azzurro, il motto, in lettere maiuscole di nero, Vulnerat non necat. Ornamenti esteriori da Comune.»

Lo stemma riprende i blasoni delle principali famiglie nobili che dominarono il paese nel corso dei secoli: i Signori di Moncucco, i Solaro e i Grisella di Rosignano.[5]

Evoluzione demografica

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In cento anni, a partire dall'anno 1921, si è assistito ad un dimezzamento dei residenti nel territorio comunale.

Abitanti censiti[6]

Amministrazione

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Lista Civica Sindaco (Italia) /sindaco/ "2019" "In carica"
Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
1971 1992 Domenico Casalegno lista civica sindaco
1992 1995 Giovanni Crosetto lista civica sindaco
1995 1999 Giovanni Crosetto lista civica sindaco II mandato
1999 2004 Gianpaolo Fassino lista civica sindaco
2004 2009 Gianpaolo Fassino lista civica sindaco II mandato
2009 2014 Nicola Grande lista civica sindaco
2014 2019 Luigi Rigon lista civica sindaco

Galleria d'immagini

[modifica | modifica wikitesto]
  1. ^ Dato Istat - Popolazione residente al 31 gennaio 2024.
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  4. ^ Moncucco Torinese, decreto 1999-01-08 DPR, concessione di stemma e gonfalone, su dati.acs.beniculturali.it. URL consultato il 14 settembre 2021.
  5. ^ Comune di Moncucco Torinese, Stemma e gonfalone, su comune.moncucco.asti.it. URL consultato il 14 novembre 2021.
  6. ^ Statistiche I.Stat - ISTAT;  URL consultato in data 28-12-2012.
  • Borello Monica, Fassino Gianpaolo, L'eclettismo di un ingegnere civile tra '800 e '900. Giacinto Tosi e i portici della piazza di Moncucco, in «I Quaderni di Muscandia», n. 7 (2006), pp. 137–163.
  • Bosco Carlo, Anche a Gassino sventolava il Tricolore (1848-1918). Cronaca e storia in Gassino e dintorni negli anni del Risorgimento Italiano, Torino, Scaravaglio, 2012.
  • Cappellino Marina, Moncucco Torinese. Vergnano - Chiesa di San Giorgio, in Tra Gotico e Neogotico. Le chiese parrocchiali astigiane, a cura di Vittorio Croce, Asti, Cassa di risparmio di Asti, 2012, p. 257.
  • Le colline della tradizione. Il Piemonte rurale nelle fotografie di don Emilio Bellino parroco di Cinzano (1890-1920), a cura di Gianpaolo Fassino, Cinzano, Comune di Cinzano, 2015.
  • Eydoux Ermanno, Fassino Gianpaolo, Il territorio di Moncucco Torinese tra le più antiche attestazioni e la toponomastica anteriore, in «Rivista di storia, arte e archeologia per le province di Alessandria e Asti», CIII (1994), pp. 63–81.
  • Fassino Gianpaolo, Moncucco Torinese. Chiesa di San Giovanni Battista, in Tra Gotico e Neogotico. Le chiese parrocchiali astigiane, a cura di Vittorio Croce, Asti, Cassa di risparmio di Asti, 2012, pp. 255–256.
  • Fassino Gianpaolo, La riedificazione della chiesa parrocchiale di Moncucco. Note in margine al bicentenario (1810-2010), in «Rivista di storia, arte, archeologia per le province di Alessandria e Asti», CXX (2011), fasc. 2, pp. 85–92.
  • Pedroni Daniela, Ambivalenza funzionariale e signorile nel Duecento: i "domini" di Moncucco, avvocati della chiesa di Torino e castellani di Rivoli, in «Bollettino storico-bibliografico subalpino», 103 (2005), pp. 39–152.

Altri progetti

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Collegamenti esterni

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Controllo di autoritàVIAF (EN241254908 · GND (DE7641141-2
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