Maestro di palazzo: differenze tra le versioni

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Il '''Maggiordomo di palazzo''', detto anche Signore di palazzo o Maestro di palazzo (dal latino ''maior domus'', "maggior servitore della casa"), era il [[maggiordomo|funzionario]] che sovrintendeva al palazzo reale (circa VI secolo).
Nella [[Gallia]] [[merovingi]]a e poi in quella [[carolingi]]a il '''maggiordomo di palazzo''', detto anche '''signore di palazzo''' o '''maestro di palazzo''' (in latino ''maior domus'', "maggior servitore della casa"), era il funzionario che sovrintendeva al palazzo reale, all'epoca vero e proprio cuore amministrativo del regno.<ref name = barb>{{cita|Barbero|pag.161|barb}}</ref>


Era il conferimento massimo che un signore [[feudalesimo|feudale]] potesse concedere ad un suo [[vassallo]]: chi ne veniva investito assumeva un potere pari quasi a quello del proprio signore (a volte perfino superiore): ne era il consigliere personale, ne svolgeva le veci in sua assenza, in caso di malattia o di morte (prima dell’investitura del successore) assisteva alle udienze, era capace di valutare i fatti ed assumere decisioni e responsabilità in situazioni di particolare gravità. Quest’incarico di fondamentale importanza alla corte doveva quindi ricadere su di una persona all’altezza, scelta con la massima cura e che godesse della piena ed incondizionata fiducia del proprio Signore.
Chi veniva investito dell'incarico assumeva un potere pari quasi a quello del proprio signore: ne era il consigliere personale, assisteva alle udienze, ne svolgeva le veci in caso di assenza, di malattia, o di morte (in attesa dell'investitura del successore). Grazie a questa grande libertà di azione, con l'andare del tempo i maggiordomi assunsero un potere via via crescente, sia in ambito politico che amministrativo, arrivando ad occuparsi, in vece del sovrano, di tutte le attività politiche e militari, fino in alcuni casi a sostituire lo stesso Re.<ref name = barb/>

Grazie a questa grande libertà di azione, con l'andare del tempo i "maggiordomi" assunsero un potere sempre maggiore, sia di tipo politico che amministrativo, arrivando ad occuparsi, invece del sovrano, di tutte le attività politiche e militari, fino in alcuni casi a sostituire addirittura lo stesso Re.


== Cenni storici ==
== Cenni storici ==
Le prime figure di maggiordomo di palazzo si hanno in Francia: nel [[511]] con la morte di [[Clodoveo I]], che era riuscito a creare il vasto regno dei Franchi Salii nel cuore dell'Europa.
Le prime figure di maggiordomo di palazzo si hanno nel [[511]] con la morte di [[Clodoveo I]], che era riuscito a creare il vasto regno dei Franchi Salii nel cuore dell'Europa.


Fondamentale per l'accrescimento di potere di questa carica fu l'appoggio di [[Pipino di Landen|Pipino il Vecchio]] (maior domus d'Austrasia) che assieme al vescovo di Metz, Arnolfodeterminò la vittoria di Clotario II nella lotta dinastica scatenatasi alla morte di Clotario I (primi decenni del VII secolo). Il matrimonio tra la figlia di Pipino e il figlio di Arnolfo diede così vita alla dinastia dei [[Carolingi]] (altrimenti detti "Arnolfingi" o "Pipinidi"). I discendenti di quest'unione riuscirono a rendere ereditaria la carica di maggiordomo con [[Pipino di Herstal|Pipino di Héristal]], il che consentì loro di accrescere la propria influenza e autorità a scapito di quella del re.
Fondamentale per l'accrescimento della carica fu l'appoggio che [[Pipino di Landen|Pipino il Vecchio]] (''maior domus'' d'Austrasia) diede, assieme al vescovo [[Arnolfo di Metz]]a [[Clotario II]] nella lotta dinastica scatenatasi alla morte di Clotario I (primi decenni del VII secolo). Il matrimonio tra la figlia di Pipino, [[Begga di Andenne|Begga]] e il figlio di Arnolfo [[Ansegiso]], fu la radice della dinastia dei [[Carolingi]]; [[Pipino di Herstal]], discendente di quest'unione, riuscì a rendere ereditaria la carica di maggiordomo.


Nel [[732]], [[Carlo Martello]], maestro di palazzo e figlio di Pipino di Heristal, sconfisse i [[musulmano|musulmani]] venuti da [[al-Andalus]] nella [[battaglia di Poitiers (732)|battaglia di Poitiers]]; l'episodio fu ricordato come un'impresa eroica che fermò l'avanzata dei musulmani in Europa. Si trattò, invece, con ogni probabilità, di una delle numerosissime scaramucce tra l'esercito franco e alcuni predoni stanziati sui Pirenei; questi erano soliti compiere scorribande, furti e ladrerie, ed il più delle volte agivano indisturbati. L'episodio contribuì ad accrescere il prestigio militare ed il potere di Carlo, che malgrado non avesse mai ottenuto il titolo di re, ebbe maggior potere di tutti i sovrani franchi dell'epoca. Il suo potere marcò i primi passi della linea carolingia. Gli succedette il figlio [[Pipino il Breve]], riconosciuto dal re longobardo come suo pari e la cui investitura avvenne il 28 luglio [[754]] per mano del vescovo di [[Magonza]], in nome di [[papa Zaccaria]].
Nel [[732]] [[Carlo Martello]], maggiordomo di palazzo e figlio di Pipino di Herstal, sconfisse i [[musulmano|musulmani]] venuti da [[al-Andalus]] nella [[battaglia di Poitiers (732)|battaglia di Poitiers]]; l'episodio contribuì ad accrescere il prestigio militare ed il potere di Carlo, che malgrado non avesse mai ottenuto il titolo di re, ebbe maggior potere di tutti i sovrani franchi dell'epoca. Il suo potere marcò i primi passi della linea carolingia. Gli succedette il figlio [[Pipino il Breve]], riconosciuto dal re longobardo come suo pari e la cui investitura avvenne il 28 luglio [[754]] per mano del vescovo di [[Magonza]], in nome di [[papa Zaccaria]].


Pipino il Breve depose nel 751 l'ultimo esponente dei Merovingi, Childerico III, al quale furono addirittura tagliati i lunghi capelli, simbolo di forza tra i Franchi, prima di venire rinchiuso nell'abbazia di [[Abbazia di San Bertino|Saint-Bertin]].
Pipino il Breve depose nel 751 l'ultimo esponente dei Merovingi, [[Childerico III]], al quale furono tagliati i lunghi capelli, simbolo di forza tra i Franchi, prima di venire rinchiuso nell'[[abbazia di San Bertino]].


==Maggiordomi di palazzo di Austrasia==
==Maggiordomi di palazzo di Austrasia==
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* [[Grimoaldo II]] ([[708]]-[[714]]), anche maggiordomo di Neustria
* [[Grimoaldo II]] ([[708]]-[[714]]), anche maggiordomo di Neustria
* dal [[708]] il titolo fu tenuto dal maggiordomo di Neustria.
* dal [[708]] il titolo fu tenuto dal maggiordomo di Neustria.

== Note ==
<references/>

== Bibliografia ==
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== Voci correlate ==
== Voci correlate ==
*[[Ciambellano (titolo)]]
*[[Camerlengo]]


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Versione delle 16:07, 15 set 2013

Nella Gallia merovingia e poi in quella carolingia il maggiordomo di palazzo, detto anche signore di palazzo o maestro di palazzo (in latino maior domus, "maggior servitore della casa"), era il funzionario che sovrintendeva al palazzo reale, all'epoca vero e proprio cuore amministrativo del regno.[1]

Chi veniva investito dell'incarico assumeva un potere pari quasi a quello del proprio signore: ne era il consigliere personale, assisteva alle udienze, ne svolgeva le veci in caso di assenza, di malattia, o di morte (in attesa dell'investitura del successore). Grazie a questa grande libertà di azione, con l'andare del tempo i maggiordomi assunsero un potere via via crescente, sia in ambito politico che amministrativo, arrivando ad occuparsi, in vece del sovrano, di tutte le attività politiche e militari, fino in alcuni casi a sostituire lo stesso Re.[1]

Cenni storici

Le prime figure di maggiordomo di palazzo si hanno nel 511 con la morte di Clodoveo I, che era riuscito a creare il vasto regno dei Franchi Salii nel cuore dell'Europa.

Fondamentale per l'accrescimento della carica fu l'appoggio che Pipino il Vecchio (maior domus d'Austrasia) diede, assieme al vescovo Arnolfo di Metz, a Clotario II nella lotta dinastica scatenatasi alla morte di Clotario I (primi decenni del VII secolo). Il matrimonio tra la figlia di Pipino, Begga e il figlio di Arnolfo Ansegiso, fu la radice della dinastia dei Carolingi; Pipino di Herstal, discendente di quest'unione, riuscì a rendere ereditaria la carica di maggiordomo.

Nel 732 Carlo Martello, maggiordomo di palazzo e figlio di Pipino di Herstal, sconfisse i musulmani venuti da al-Andalus nella battaglia di Poitiers; l'episodio contribuì ad accrescere il prestigio militare ed il potere di Carlo, che malgrado non avesse mai ottenuto il titolo di re, ebbe maggior potere di tutti i sovrani franchi dell'epoca. Il suo potere marcò i primi passi della linea carolingia. Gli succedette il figlio Pipino il Breve, riconosciuto dal re longobardo come suo pari e la cui investitura avvenne il 28 luglio 754 per mano del vescovo di Magonza, in nome di papa Zaccaria.

Pipino il Breve depose nel 751 l'ultimo esponente dei Merovingi, Childerico III, al quale furono tagliati i lunghi capelli, simbolo di forza tra i Franchi, prima di venire rinchiuso nell'abbazia di San Bertino.

Maggiordomi di palazzo di Austrasia

Maggiordomi di palazzo di Neustria

Maggiordomi di palazzo di Burgundia

Note

  1. ^ a b Barbero, pag.161

Bibliografia

  • Alessandro Barbero, Chiara Frugoni, Dizionario del Medioevo, 6ª ed., Roma-Bari, Laterza, 2011, ISBN 978-88-420-6373-2ISBN non valido (aiuto).

Voci correlate