Maria d'Orléans (1865-1909): differenze tra le versioni

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Sentendosi abbandonato dal padre, il giovane Giorgio, in seguito, descrisse alla sua fidanzata, la principessa [[Maria Bonaparte (1882-1962)|Maria Bonaparte]], il profondo attaccamento che sviluppo con lo zio da quel momento in poi. <ref> Bertin, Celia, "A False Happiness", ''Marie Bonaparte: A Life'', New York, Harcourt Brace Jovanovich, 1982, pp. 85–86. ISBN 0-15-157252-6. «From that day, from that moment on, I loved him and I have never had any other friend but him [...] You will love him too, when you meet him.» </ref>
Sentendosi abbandonato dal padre, il giovane Giorgio, in seguito, descrisse alla sua fidanzata, la principessa [[Maria Bonaparte (1882-1962)|Maria Bonaparte]], il profondo attaccamento che sviluppo con lo zio da quel momento in poi. <ref> Bertin, Celia, "A False Happiness", ''Marie Bonaparte: A Life'', New York, Harcourt Brace Jovanovich, 1982, pp. 85–86. ISBN 0-15-157252-6. «From that day, from that moment on, I loved him and I have never had any other friend but him [...] You will love him too, when you meet him.» </ref>

Fu in questa situazione famigliare ed in una relazione così profonda che Maria dovette introdursi; nel [[1907]], quando il principe Giorgio accompagnò la sua sposa a Bernstorff per la prima visita famigliare, Maria si trovò in difficoltà nello spiegare alla nipote acquisita l'intimità che legava zio e nipote. Il legame tra di loro era tanto profondo che al termine di ognuna delle frequenti visite che Giorgio faceva a Bernstorff egli si metteva a piangere, mentre Valdemaro si ammalava; le rispettive mogli dovettero quindi imparare ad avere pazienza e a non intromettersi nei momenti privati dei loro mariti. <ref> Bertin, Celia, "A False Happiness", ''Marie Bonaparte: A Life'', New York, Harcourt Brace Jovanovich, 1982, pp. 96–98. ISBN 0-15-157252-6. </ref>


== Controversie ==
== Controversie ==

Versione delle 18:42, 6 lug 2009

Maria d'Orléans

Maria d'Orléans, il cui nome completo era Maria Amelia Franceca Elena d'Orléans (Richmond upon Thames, 13 gennaio 1865Copenaghen, 4 dicembre 1909), fu una principessa francese per nascita e danese per matrimonio.

Nascita

Maria era la maggiore tra i figli di Roberto d'Orléans, duca di Chartres, a sua volta secondogenito di Ferdinando Filippo d'Orléans e della duchessa Elena di Meclemburgo-Schwerin. Sua madre era invece la principessa Francesca Maria d'Orléans, figlia di Francesco d'Orléans, principe di Joinville e della principessa Francesca di Braganza.

Nata durante il regno in Francia del rivale della sua famiglia, Napoleone III, Maria venne cresciuta in Inghilterra.

Matrimonio

Sposò il principe Valdemaro di Danimarca, il più giovane tra i figli di re Cristiano IX, il 20 ottobre 1885 con una cerimonia civile tenutasi a Parigi e nuovamente, due giorni dopo, al Château d'Eu con cerimonia religiosa. Dopo il matrimonio, Maria rimase cattolica, mentre il marito mantenne la fede luterana; essi aderirono quindi all'accordo dinastico che era d'uso in situazioni simili: i figli maschi sarebbero stati cresciuti nella fede del padre, mentre le femmine nella confessione materna.

La coppia stabilì la propria residenza nel castello di Bernstorff, a Copenaghen, dove Valdemaro era nato; sin dal 1883 il marito di Maria vi aveva vissuto insieme al nipote e figlioccio, principe Giorgio di Grecia, figlio cadetto di Giorgio, fratello maggiore di Valdemaro, divenuto re di Grecia nel 1863. Il Re aveva quindi portato il ragazzo in Danimarca per arruolarlo nella flotta danese e lo consegnò alle cure del fratello Valdemaro, che era un ammiraglio della marina.

Sentendosi abbandonato dal padre, il giovane Giorgio, in seguito, descrisse alla sua fidanzata, la principessa Maria Bonaparte, il profondo attaccamento che sviluppo con lo zio da quel momento in poi. [1]

Fu in questa situazione famigliare ed in una relazione così profonda che Maria dovette introdursi; nel 1907, quando il principe Giorgio accompagnò la sua sposa a Bernstorff per la prima visita famigliare, Maria si trovò in difficoltà nello spiegare alla nipote acquisita l'intimità che legava zio e nipote. Il legame tra di loro era tanto profondo che al termine di ognuna delle frequenti visite che Giorgio faceva a Bernstorff egli si metteva a piangere, mentre Valdemaro si ammalava; le rispettive mogli dovettero quindi imparare ad avere pazienza e a non intromettersi nei momenti privati dei loro mariti. [2]

Controversie

Antenati

Note e bibliografia

Voci correlate

Altri progetti

Collegamenti esterni

  1. ^ Bertin, Celia, "A False Happiness", Marie Bonaparte: A Life, New York, Harcourt Brace Jovanovich, 1982, pp. 85–86. ISBN 0-15-157252-6. «From that day, from that moment on, I loved him and I have never had any other friend but him [...] You will love him too, when you meet him.»
  2. ^ Bertin, Celia, "A False Happiness", Marie Bonaparte: A Life, New York, Harcourt Brace Jovanovich, 1982, pp. 96–98. ISBN 0-15-157252-6.