Smeg: differenze tra le versioni

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Negli [[Anni 1990|anni novanta]] completa l'offerta produttiva inserendo a catalogo anche lavelli, [[Cappa (cucina)|cappe]] d'arredo attraverso l'acquisizione di Apell e i frigoriferi FAB colorati stile anni ‘50 destinati a diventare icone internazionali. Alla collezione FAB si aggiungono presto collaborazioni con numerosi artisti e brand di altri settori quali Veuve Clicquot, Mini, Coca Cola, Disney, Svarowski, Italian Independent e Fiat.
Negli [[Anni 1990|anni novanta]] completa l'offerta produttiva inserendo a catalogo anche lavelli, [[Cappa (cucina)|cappe]] d'arredo attraverso l'acquisizione di Apell e i frigoriferi FAB colorati stile anni ‘50 destinati a diventare icone internazionali. Alla collezione FAB si aggiungono presto collaborazioni con numerosi artisti e brand di altri settori quali Veuve Clicquot, Mini, Coca Cola, Disney, Svarowski, Italian Independent e Fiat.


Smeg negli anni ha diversificato la produzione inserendo nuove divisioni: prodotti per ristorazione professionale, strumentazione per la disinfezione sanitaria, prodotti medicali e refrigerazione professionale. Dalla fine degli [[Anni 1980|anni ottanta]] assume il controllo di "Apell", azienda italiana produttrice di cappe e lavelli.
Consolidata la propria posizione nel settore degli elettrodomestici, Smeg ha ampliato la produzione inserendo nuove divisioni: prodotti per per la ristorazione professionale, strumentazione per il lavaggio, la disinfezione sanitaria e la refrigerazione medicale.


Nel [[2014]] Smeg presenta la collezione dei piccoli elettrodomestici disegnati ma Matteo Bazzicalupo e Raffaella Mangiarotti dello studio [http://www.deepdesign.it/ deepdesign®] . Modelli iconici dalle forme morbide e dimensioni compatte, ispirati alle linee dei frigoriferi FAB.
Nel 2009 vince il Wallpaper award dell'omonima testata, con il design del forno e piano cottura disegnati da Marc Newson.


Nel 2016 Smeg e Dolce&Gabbana presentano il loro primo progetto "Frigoriferi d'arte" realizzando 100 frigoriferi unici dipinti a mano da artisti siciliani.
Nel [[2014]] Smeg presenta la collezione dei piccoli elettrodomestici dalle forme bombate e compatte.

Nel 2016 Smeg e Dolce&Gabbana presentano il loro primo progetto "Frigoriferi d'arte" realizzando 100 frigoriferi dipinti a mano da artisti siciliani, ogni frigorifero è unico e porta la firma dell'artista e il sigillo Dolce&Gabbana. La partnership continua nel 2017 con la collezione dei piccoli elettrodomestici “Sicily my love” e nel 2019 di "Divina Cucina".


Nel 2017 è alla guida dell’azienda la terza generazione dei Bertazzoni: Vittorio, nipote del fondatore e figlio di Roberto, è amministratore delegato<ref name = dati>{{cita web|url=http://www.repubblica.it/economia/affari-e-finanza/2017/07/24/news/smeg_da_piano_al_designer_dei_mac_cos_bertazzoni_ha_colorato_il_bianco-171566910/|titolo=Smeg, da Piano al designer dei Mac, così Bertazzoni ha colorato il bianco|data=24 luglio 2017|accesso=6 febbraio 2018}}</ref>.
Nel 2017 è alla guida dell’azienda la terza generazione dei Bertazzoni: Vittorio, nipote del fondatore e figlio di Roberto, è amministratore delegato<ref name = dati>{{cita web|url=http://www.repubblica.it/economia/affari-e-finanza/2017/07/24/news/smeg_da_piano_al_designer_dei_mac_cos_bertazzoni_ha_colorato_il_bianco-171566910/|titolo=Smeg, da Piano al designer dei Mac, così Bertazzoni ha colorato il bianco|data=24 luglio 2017|accesso=6 febbraio 2018}}</ref>.
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Nel corso del [[2019]] Smeg assume il controllo de "[[La Pavoni]]", storica azienda produttrice di macchine da caffè, con sede a [[San Giuliano Milanese]].
Nel corso del [[2019]] Smeg assume il controllo de "[[La Pavoni]]", storica azienda produttrice di macchine da caffè, con sede a [[San Giuliano Milanese]].


Nel 2020 l'azienda conta 19 filiali in Francia, Regno Unito, Belgio, Spagna, Germania, Olanda, Paesi scandinavi, Portogallo, USA, Russia, Sud Africa, Ucraina; Australia, Kazakistan, Polonia, Messico, Hong Kong, Singapore e Cina, cui si aggiunge un network di distributori nei principali mercati dei cinque continenti.
La sede – progettata dall’architetto Guido Canali – ha ricevuto nel 2012 la Menzione d’Onore del Premio “medaglia d’Oro all’Architettura Italiana” della Triennale di Milano. Il progetto ha inoltre ricevuto il Premio Domotica nel 2007 per la gestione intelligente dei consumi e per l’esempio di sviluppo sostenibile e nel 2008 il Premio Dedalo e Minosse alla committenza di architettura.


== Note ==
== Note ==

Versione delle 14:19, 1 giu 2021

Smeg
Logo
Logo
StatoBandiera dell'Italia Italia
Forma societariaSocietà per azioni
Fondazione1948
Sede principaleGuastalla
Persone chiave
SettoreElettrodomestici
Fatturato720 milioni di (2020)
Dipendenti2.600 (2020)
Slogan«Tecnologia che arreda»
Sito webwww.smeg.com

Smeg è un’azienda italiana produttrice di elettrodomestici con sede a Guastalla, in provincia di Reggio Emilia.

Storia

File:Cucina smeg.jpg
Una cucina Smeg

Fondata nel 1948 da Vittorio Bertazzoni come azienda di smalteria e lavorazione metalli, l'azienda Smeg conserva nell'acronimo Smalterie Metallurgiche Emiliane Guastalla il ricordo dell'attività inizialmente svolta.

Nel  tempo, il  marchio  si è  consolidato  come sinonimo di elettrodomestici ad alto contenuto estetico e tecnologico.

Già negli anni cinquanta alla lavorazione dei metalli si affianca la produzione dei primi elettrodomestici per la cottura. Nel 1956 presenta “Elisabeth”, una delle prime cucine a gas dotate di accensione automatica, valvola di sicurezza nel forno e programmatore di cottura[1].

Negli anni sessanta le lavabiancheria aprono la produzione della gamma lavaggio, che sfocerà nel 1970 in una anteprima mondiale: la lavastoviglie Niagara da 60cm con una capienza di 14 coperti. Nel 1971 l'azienda inizia la produzione di piani cottura e forni da incasso, prodotti su cui l'azienda ha costruito la propria storia. A partire dallo stesso periodo Smeg avvia storiche collaborazioni con architetti e designer di fama mondiale come Franco Maria Ricci, Guido Canali, Mario Bellini, Renzo Piano e Marc Newson.

E' proprio Franco maria Ricci che nel 1977 disegna il logo di Smeg interpretando alcuni degli elementi distintivi dei primi prodotti Smeg in una sintesi che richiama la forma dell'infinito matematico.

Negli anni novanta completa l'offerta produttiva inserendo a catalogo anche lavelli, cappe d'arredo attraverso l'acquisizione di Apell e i frigoriferi FAB colorati stile anni ‘50 destinati a diventare icone internazionali. Alla collezione FAB si aggiungono presto collaborazioni con numerosi artisti e brand di altri settori quali Veuve Clicquot, Mini, Coca Cola, Disney, Svarowski, Italian Independent e Fiat.

Consolidata la propria posizione nel settore degli elettrodomestici, Smeg ha ampliato la produzione inserendo nuove divisioni: prodotti per per la ristorazione professionale, strumentazione per il lavaggio, la disinfezione sanitaria e la refrigerazione medicale.

Nel 2014 Smeg presenta la collezione dei piccoli elettrodomestici disegnati ma Matteo Bazzicalupo e Raffaella Mangiarotti dello studio deepdesign® . Modelli iconici dalle forme morbide e dimensioni compatte, ispirati alle linee dei frigoriferi FAB.

Nel 2016 Smeg e Dolce&Gabbana presentano il loro primo progetto "Frigoriferi d'arte" realizzando 100 frigoriferi unici dipinti a mano da artisti siciliani.

Nel 2017 è alla guida dell’azienda la terza generazione dei Bertazzoni: Vittorio, nipote del fondatore e figlio di Roberto, è amministratore delegato[2].

Nel corso del 2019 Smeg assume il controllo de "La Pavoni", storica azienda produttrice di macchine da caffè, con sede a San Giuliano Milanese.

Nel 2020 l'azienda conta 19 filiali in Francia, Regno Unito, Belgio, Spagna, Germania, Olanda, Paesi scandinavi, Portogallo, USA, Russia, Sud Africa, Ucraina; Australia, Kazakistan, Polonia, Messico, Hong Kong, Singapore e Cina, cui si aggiunge un network di distributori nei principali mercati dei cinque continenti.

Note

  1. ^ Ci vediamo a cena, in La Cucina Italiana, novembre 2009.
  2. ^ Smeg, da Piano al designer dei Mac, così Bertazzoni ha colorato il bianco, su repubblica.it, 24 luglio 2017. URL consultato il 6 febbraio 2018.

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