San Bernardino (torrente)

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San Bernardino
Stato{{{nazione}}}
Divisione 1Italia
Lunghezza12,5 km
Portata media4 m³/s
Bacino idrografico132,35 [1] km²
NasceVal Grande
SfociaLago Maggiore a Verbania

Il San Bernardino è un torrente, della provincia del Verbano Cusio Ossola, immissario del lago Maggiore sulla sponda Piemontese.

L'origine del suo nome è dovuta ad un convento di francescani, eretto nel 1483 ed ora non più esistente, presso la foce del fiume, tra Intra e Pallanza.[1]

Idrografia

Nasce in Val Grande, dall'unione del rio Valgrande e del rio Pogallo (in località Ponte Casletto); il suo bacino imbrifero corrisponde alla val Grande ed alla val Pogallo ed il suo percorso, compreso quello dei sui affluenti, è contraddistinto da profonde forre ed orridi.

Si immette nel lago Maggiore a Verbania, dove divide i centri abitati di Pallanza ed Intra. Attraversa i comuni di San Bernardino Verbano (che dal fiume prende il nome), Cossogno, Verbania.


Usi industriali

Il fiume è stato utilizzato, fino agli inizi del '900 per il trasporto, tramite fluitazione, del legname tagliato in Val Grande e Val Pogallo, attività praticata intensamente nei secoli passati.
Le sue acque servirono anche per il procedimento di sbiancamento delle tele prodotte dalle vicine industrie tessili.
Il San Bernardino fu utilizzato in passato sfruttando l'energia idrica per le fabbriche che sorgevano lungo il suo corso.
Nel 1892 a Cossogno fu costruita, su iniziativa di Carlo Sutermeister, industriale verbanese, la prima centrale idroelettrica d'Italia con distribuzione d'energia[1], che serviva, oltre alle fabbriche della zona, anche gli abitati di Intra, Pallanza ed altre località limitrofe. In seguito fu costruita la centrale di Rovegro; attualmente sono tre gli impianti idroelettrici in funzione sul fiume.

Usi ricreativi

Dal punto di vista sportivo c'è la possibilità di praticare la discesa di alcuni tratti in canoa fluviale.
Per quanto riguarda l'aspetto puramente ricreativo, a dispetto della temperatura da torrente alpino, durante l'estate è frequentato per la balneazione, specialmente in località Santino.
È praticata la pesca, permessa solo per la trota fario ed al di fuori delle riserve del parco.

Note

  1. ^ a b c Teresio Valsesia, Val Grande, ultimo paradiso, Verbania, Alberti Editore, 1985, 8872450047.