Utente:Simone Serra/Sandbox/B: differenze tra le versioni

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Tra le principali chiese vi sono:
Tra le principali chiese vi sono:
; la '''[[Basilica di San Bernardino]]'''
; la '''[[Basilica di San Bernardino]]'''
:Costruita alla morte di [[San Bernardino da Siena]] ([[1444]]) con finanziamenti di Jacopo di Notar Nanni banchiere, con l'intento di custodirne le spoglie, presenta una splendida facciata rinascimentale opera di [[Nicola Filotesio]], forse ispirata al progetto di [[Michelangelo Buonarroti]] per la facciata di San Lorenzo a [[Firenze]]. Al suo interno, ricostruito dopo il [[Terremoto dell'Aquila del 1703|terremoto]] del [[1703]] in stile barocco, sono il Mausoleo di M. Pereyra Camponeschi e il Mausoleo di San Bernardino (ambedue capolavori della scultura-architettura tardo quattrocentesca aquilana, opera di [[Silvestro dell'Aquila]]). Di notevole interesse l'impianto planimetrico longitudinale a tre navate ad archi a tutto sesto, che all'altezza del la cupola, si dividono, lasciando lo spazio della cupola molto più grande, a impianto ottagonale, e poi il presbiterio, più ristretto, accessibile da arco trionfale, con un monumentale altare marmoreo e con un tabernacolo ritraente il ''Trionfo di San Bernardino tra Cristo e San Giovanni di Capestrano''. Presso la navata centrale si trova il monumentale soffitto ligneo dorato e dipinto, finemente lavorato dal maestro Ferdinando Mosca da Pescocostanzo (1723-27), e sulla controfacciata l'organo ligneo, anch'esso monumentale, intagliato e dorato, opera dei maestri pescolani. La basilica è posta sulla sommità di una monumentale scalinata con nicchie laterali disposte a intervalli regolari, a pochi passi da ''Corso Vittorio Emanuele II'', che conduce alla discesa di via Fortebraccio.
:Costruita alla morte di [[San Bernardino da Siena]] ([[1444]]) con finanziamenti di Jacopo di Notar Nanni banchiere, con l'intento di custodirne le spoglie, presenta una splendida facciata rinascimentale opera di [[Nicola Filotesio]], forse ispirata al progetto di [[Michelangelo Buonarroti]] per la facciata di San Lorenzo a [[Firenze]]. Al suo interno, ricostruito dopo il [[Terremoto dell'Aquila del 1703|terremoto]] del [[1703]] in stile barocco, sono il Mausoleo di M. Pereyra Camponeschi e il Mausoleo di San Bernardino (ambedue capolavori della scultura-architettura tardo quattrocentesca aquilana, opera di [[Silvestro dell'Aquila]]). Di notevole interesse l'impianto planimetrico longitudinale a tre navate ad archi a tutto sesto, che all'altezza del la cupola, si dividono, lasciando lo spazio della cupola molto più grande, a impianto ottagonale, e poi il presbiterio, più ristretto, accessibile da arco trionfale, con un monumentale altare marmoreo e con un tabernacolo ritraente il ''Trionfo di San Bernardino tra Cristo e San Giovanni di Capestrano''. Presso la navata centrale si trova il monumentale soffitto ligneo dorato e dipinto, finemente lavorato dal maestro Ferdinando Mosca da Pescocostanzo (1723-27), e sulla controfacciata l'organo ligneo, anch'esso monumentale, intagliato e dorato, opera dei maestri pescolani. La basilica è posta sulla sommità di una monumentale scalinata con nicchie laterali disposte a intervalli regolari, a pochi passi da ''Corso Vittorio Emanuele'', che conduce alla discesa di via Fortebraccio.


; la '''[[Basilica di Santa Maria di Collemaggio]]'''
; la '''[[Basilica di Santa Maria di Collemaggio]]'''
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; '''[[Palazzo del Convitto]]''' (''Ex Biblioteca Salvatore Tommasi'')
; '''[[Palazzo del Convitto]]''' (''Ex Biblioteca Salvatore Tommasi'')
:Il palazzo fu costruito nell'Ottocento presso il convento di [[San Francesco]] a Palazzo (XIII secolo), ed è posto lungo corso Umberto I all'incrocio con il corso Vittorio Emanuele. Nel 1867 il convento è stato sconsacrato, e nel 1876-78 si sono completati i lavori di trasformazione del convento in sede del Convitto (liceo ginnasio) con biblioteca provinciale, dedicata al filosofo [[Salvatore Tommasi]] (che occupa in gran parte l'area dell'antica chiesa, che aveva la facciata volta su Piazza Palazzo). Altre ali del convento ospitavano la Camera di Commercio e la Cassa di Risparmio; nei primi anni del Novecento c'è stato il completamento dei portici all'altezza dell'incrocio dei due corsi del centro, infatti sono proprio i portici ad arco a tutto sesto a caratterizzare la parte a ovest del corso Vittorio Emanuele, appartenenti sia all'ex monastero Francescano che a Palazzo Federici, prospettante su Piazza Duomo.
:Il palazzo fu costruito nell'Ottocento presso il convento di [[San Francesco]] a Palazzo (XIII secolo), ed è posto lungo corso principe Umberto all'incrocio con il corso Vittorio Emanuele. Nel 1867 il convento è stato sconsacrato, e nel 1876-78 si sono completati i lavori di trasformazione del convento in sede del Convitto (liceo ginnasio) con biblioteca provinciale, dedicata al filosofo [[Salvatore Tommasi]] (che occupa in gran parte l'area dell'antica chiesa, che aveva la facciata volta su Piazza Palazzo). Altre ali del convento ospitavano la Camera di Commercio e la Cassa di Risparmio; nei primi anni del Novecento c'è stato il completamento dei portici all'altezza dell'incrocio dei due corsi del centro, infatti sono proprio i portici ad arco a tutto sesto a caratterizzare la parte a ovest del corso Vittorio Emanuele, appartenenti sia all'ex monastero Francescano che a Palazzo Federici, prospettante su Piazza Duomo.


; '''[[Palazzo del Governo (L'Aquila)|Palazzo del Governo]]'''
; '''[[Palazzo del Governo (L'Aquila)|Palazzo del Governo]]'''
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; '''Palazzo Regio dell'INAIL - Poste e Telegrafi'''
; '''Palazzo Regio dell'INAIL - Poste e Telegrafi'''
:Sono due palazzi amministrativi costruiti rispettivamente fra il 1927 e il 1934. Il palazzo delle Poste è il più antico, costruito in stile liberty nella Piazza Duomo, accanto alla Chiesa delle Anime Sante, seguendo uno stile ancora eclettico che reinterpretava il classicismo greco-romano. Il palazzo dell'Istituto Nazionale Assicurazioni si trova invece in corso Vittorio Emanuele II, all'incrocio con via San Bernardino, ed è in marmo bianco seguendo lo stile razionalista. Ha una struttura rettangolare molto geometrica, senza la tipica torre littoria dell'architettura del regime, e ha un bassorilievo con figure antropomorfe di stampo neoclassico.
:Sono due palazzi amministrativi costruiti rispettivamente fra il 1927 e il 1934. Il palazzo delle Poste è il più antico, costruito in stile liberty nella Piazza Duomo, accanto alla Chiesa delle Anime Sante, seguendo uno stile ancora eclettico che reinterpretava il classicismo greco-romano. Il palazzo dell'Istituto Nazionale Assicurazioni si trova invece in corso Vittorio Emanuele, all'incrocio con via San Bernardino, ed è in marmo bianco seguendo lo stile razionalista. Ha una struttura rettangolare molto geometrica, senza la tipica torre littoria dell'architettura del regime, e ha un bassorilievo con figure antropomorfe di stampo neoclassico.


; '''[[Palazzo Silone]]'''
; '''[[Palazzo Silone]]'''
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; '''[[Quattro Cantoni (L'Aquila)|Quattro Cantoni]]'''
; '''[[Quattro Cantoni (L'Aquila)|Quattro Cantoni]]'''
: Famoso incrocio del Corso Vittorio Emanuele e Corso Umberto I, che raggruppa i quattro palazzi storici
: Famoso incrocio del Corso Vittorio Emanuele e Corso principe Umberto, che raggruppa i quattro palazzi storici
:* [[Palazzo Fibbioni]] (XVII secolo)
:* [[Palazzo Fibbioni]] (XVII secolo)
:* [[Palazzo del Convitto]] (XVIII secolo)
:* [[Palazzo del Convitto]] (XVIII secolo)
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:Assetto longitudinale dell'impianto rinascimentale, ospita la [[Basilica di San Bernardino]], costruita a partire dal 1444. Le architetture più rilevanti sono il palazzo razionalista dell'INA, il Teatro Comunale (XVI secolo), ricostruito in stile liberty, ed all'estremo della via la Porta Leone del XIII secolo. La ''Scalinata'' si trova davanti alla basilica e porta a Piazza Bariscianello, ed è caratterizzata da due ordini di nicchie a grandezza d'uomo. Fino agli anni '60 sulla scalinata i pastori transumanti lasciavano il gregge a pascolare il muschio delle fessure.
:Assetto longitudinale dell'impianto rinascimentale, ospita la [[Basilica di San Bernardino]], costruita a partire dal 1444. Le architetture più rilevanti sono il palazzo razionalista dell'INA, il Teatro Comunale (XVI secolo), ricostruito in stile liberty, ed all'estremo della via la Porta Leone del XIII secolo. La ''Scalinata'' si trova davanti alla basilica e porta a Piazza Bariscianello, ed è caratterizzata da due ordini di nicchie a grandezza d'uomo. Fino agli anni '60 sulla scalinata i pastori transumanti lasciavano il gregge a pascolare il muschio delle fessure.


; '''[[Corso Vittorio Emanuele II (L'Aquila)|Corso Vittorio Emanuele II]]'''
; '''[[Corso Vittorio Emanuele (L'Aquila)|Corso Vittorio Emanuele]]'''
:Arteria principale cittadina, attraversa trasversalmente la città dalla [[Fontana luminosa]] fino a Piazza Duomo dove si unisce con viale Crispi. Affiancata per un lungo tratto da [[portici]], è meta di passeggio e shopping. Tra gli svincoli principali vi è l'incrocio dei ''[[Quattro Cantoni (L'Aquila)|Quattro Cantoni]]'', che portano al corso Umberto e alla Via San Bernardino<ref>{{Cita|Simonetta Ciranna||Ciranna, 2005}}, pag.14-18</ref>. I palazzi storici della via sono il [[Palazzo Fibbioni]] del XVI secolo, il [[Palazzo del Convitto]] (e della Biblioteca) in stile neoclassico, e il Palazzo Ciolina (XVII secolo).
:Arteria principale cittadina, attraversa trasversalmente la città dalla [[Fontana luminosa]] fino a Piazza Duomo dove si unisce con viale Crispi. Affiancata per un lungo tratto da [[portici]], è meta di passeggio e shopping. Tra gli svincoli principali vi è l'incrocio dei ''[[Quattro Cantoni (L'Aquila)|Quattro Cantoni]]'', che portano al corso Umberto e alla Via San Bernardino<ref>{{Cita|Simonetta Ciranna||Ciranna, 2005}}, pag.14-18</ref>. I palazzi storici della via sono il [[Palazzo Fibbioni]] del XVI secolo, il [[Palazzo del Convitto]] (e della Biblioteca) in stile neoclassico, e il Palazzo Ciolina (XVII secolo).
; '''Corso Umberto I'''
; '''Corso principe Umberto'''
: Il corso attuale, che dai Quattro Cantoni porta a Piazza Palazzo, risale al XX secolo. Il corso è composto di alcuni palazzi liberty, e il più interessante al livello architettonico è il Palazzo del Convitto, con i caratteristici portici.
: Il corso attuale, che dai Quattro Cantoni porta a Piazza Palazzo, risale al XX secolo. Il corso è composto di alcuni palazzi liberty, e il più interessante al livello architettonico è il Palazzo del Convitto, con i caratteristici portici.


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; '''[[Piazza del Palazzo (L'Aquila)|Piazza Palazzo]]''' (o "Piazza Sallustio")
; '''[[Piazza del Palazzo (L'Aquila)|Piazza Palazzo]]''' (o "Piazza Sallustio")
:È una piazza alberata posta su ''Corso Umberto I'' contenente al centro la statua di [[Sallustio]], lo storico romano nato ad ''[[Amiternum]]''. Ospita [[Palazzo Margherita (L'Aquila)|Palazzo Margherita]], la sede del [[Comuni italiani|Municipio]], e il Palazzo della Provincia, sede della [[Biblioteca provinciale Salvatore Tommasi]]. Originalmente vi era un castello collegato alle mura, rappresentato oggi dalla medievale Torre Civica.
:È una piazza alberata posta su ''Corso principe Umberto'' contenente al centro la statua di [[Sallustio]], lo storico romano nato ad ''[[Amiternum]]''. Ospita [[Palazzo Margherita (L'Aquila)|Palazzo Margherita]], la sede del [[Comuni italiani|Municipio]], e il Palazzo della Provincia, sede della [[Biblioteca provinciale Salvatore Tommasi]]. Originalmente vi era un castello collegato alle mura, rappresentato oggi dalla medievale Torre Civica.


==== Borgo Rivera ====
==== Borgo Rivera ====
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Nel pieno '700 si registra l'attività del pittore teatino Donato Teodoro, attivo anche nel teramano, il quale dipinse altre tele per il Duomo di San Massimo, poi Bernardino Ciferri per Santa Maria del Suffragio, [[Girolamo Cenatiempo]], attivo dal 1705 al 1740 per il soffitto da dipingere nel cantiere di San Bernardino, sopra gli intagli di [[Ferdinando Mosca]] pescolano (1732), e il veneziano Vincenzo Damini dal 1737 al 1749.
Nel pieno '700 si registra l'attività del pittore teatino Donato Teodoro, attivo anche nel teramano, il quale dipinse altre tele per il Duomo di San Massimo, poi Bernardino Ciferri per Santa Maria del Suffragio, [[Girolamo Cenatiempo]], attivo dal 1705 al 1740 per il soffitto da dipingere nel cantiere di San Bernardino, sopra gli intagli di [[Ferdinando Mosca]] pescolano (1732), e il veneziano Vincenzo Damini dal 1737 al 1749.


La [[Basilica di San Bernardino]] fu decorata dal Maestro Ferdinando Mosca di Pescocostanzo quanto al soffitto nel primo ventennio del '700, e la Basilica di Collemaggio nel [[1715]], sempre dalle maestranze del borgo della [[Majella]], ossia Panfilo Ranalli, subì il restauro dell'interno, con la realizzazione del soffitto a cassettoni lignei. Fu realizzato anche l'''[[Organo della basilica di Santa Maria di Collemaggio all'Aquila]]'' da Luca Neri da [[Leonessa]]. Verso la fine del secolo inoltre venne avviato un piano regolatore che dava più spazio all'attuale ''[[Corso Vittorio Emanuele II (L'Aquila)|Corso Vittorio Emanuele II]]'', che già dal Medioevo costituiva il principale asse viario della città fino al Castello, passando per Piazza Duomo, assieme all'attuale ''Corso Umberto'' ''I''.
La [[Basilica di San Bernardino]] fu decorata dal Maestro Ferdinando Mosca di Pescocostanzo quanto al soffitto nel primo ventennio del '700, e la Basilica di Collemaggio nel [[1715]], sempre dalle maestranze del borgo della [[Majella]], ossia Panfilo Ranalli, subì il restauro dell'interno, con la realizzazione del soffitto a cassettoni lignei. Fu realizzato anche l'''[[Organo della basilica di Santa Maria di Collemaggio all'Aquila]]'' da Luca Neri da [[Leonessa]]. Verso la fine del secolo inoltre venne avviato un piano regolatore che dava più spazio all'attuale ''[[Corso Vittorio Emanuele (L'Aquila)|Corso Vittorio Emanuele]]'', che già dal Medioevo costituiva il principale asse viario della città fino al Castello, passando per Piazza Duomo, assieme all'attuale ''Corso Umberto'' ''I''.


==== Dall'Ottocento a oggi ====
==== Dall'Ottocento a oggi ====
[[File:Fontana luminosa (L'Aquila).jpg|thumb|La ''Fontana Luminosa'', realizzata da Nicola D'Antino]]
[[File:Fontana luminosa (L'Aquila).jpg|thumb|La ''Fontana Luminosa'', realizzata da Nicola D'Antino]]
Nel [[XIX secolo]] fu realizzato il [[Palazzo del Convitto]] presso l'ex convento francescano coi portici sul Corso Vittorio Emanuele e la facciata su Piazza Palazzo, sede della [[Biblioteca provinciale Salvatore Tommasi]], e inoltre fu progettata la facciata della Cattedrale, in [[stile neoclassico]], da [[Giovanni Battista Benedetti (architetto)|Giambattista Benedetti]] (1851). Il progetto tuttavia fu completato negli anni '30 del '900, venendo privato di molti ornamenti del disegno originario, mantenendo comunque i due campanili gemelli, ma non i fregi della facciata e la cupola presso il presbiterio. Al livello di architettura civile, nella metà del [[XIX secolo]] furono costituiti ufficialmente i due principali viali cittadini del Corso Vittorio Emanuele e il Corso Umberto I con le facciata dei palazzi gentilizi Cappa-Cappelli, Gatti, Paone Tatozzi, Lucentini-Bonanni, Quinzi (sede dell'istituto tecnico), Pica Alfieri, e fu realizzato il ''[[Palazzo dell'Emiciclo]]'' in stile classico nel 1888 da Carlo Waldis, sopra l'antico convento dei Cappuccini di San Michele dentro le mura. Quest'ultimo, insieme al [[Palazzo Centi]], rappresenta un vero trionfo dell'arte neoclassica aquilana, e dell'Abruzzo.
Nel [[XIX secolo]] fu realizzato il [[Palazzo del Convitto]] presso l'ex convento francescano coi portici sul Corso Vittorio Emanuele e la facciata su Piazza Palazzo, sede della [[Biblioteca provinciale Salvatore Tommasi]], e inoltre fu progettata la facciata della Cattedrale, in [[stile neoclassico]], da [[Giovanni Battista Benedetti (architetto)|Giambattista Benedetti]] (1851). Il progetto tuttavia fu completato negli anni '30 del '900, venendo privato di molti ornamenti del disegno originario, mantenendo comunque i due campanili gemelli, ma non i fregi della facciata e la cupola presso il presbiterio. Al livello di architettura civile, nella metà del [[XIX secolo]] furono costituiti ufficialmente i due principali viali cittadini del Corso Vittorio Emanuele e il Corso principe Umberto con le facciata dei palazzi gentilizi Cappa-Cappelli, Gatti, Paone Tatozzi, Lucentini-Bonanni, Quinzi (sede dell'istituto tecnico), Pica Alfieri, e fu realizzato il ''[[Palazzo dell'Emiciclo]]'' in stile classico nel 1888 da Carlo Waldis, sopra l'antico convento dei Cappuccini di San Michele dentro le mura. Quest'ultimo, insieme al [[Palazzo Centi]], rappresenta un vero trionfo dell'arte neoclassica aquilana, e dell'Abruzzo.


In ambito pittorico, tra la seconda metà dell'Ottocento e il primo Novecento, all'Aquila si distinse [[Teofilo Patini]] di [[Castel di Sangro]], che già a Napoli era divenuto famoso per le sue tele di denuncia sociale riguardo le misere condizioni degli abitanti delle montagne abruzzesi, per il duro lavoro nei campi, e per le modeste aspettative di vita. Per L'Aquila Patini realizzò le tele di ''[[Bestie da soma]]'' (1886), ''Pulsazioni e palpiti'' (1888), dipinse il soffitto della biblioteca provinciale con ''L'Aquila'' nella forma allegoria dell'uccello rapace, e ''Gloria di San Massimo'' presso il Duomo, andata purtroppo distrutta nel sisma del 2009.
In ambito pittorico, tra la seconda metà dell'Ottocento e il primo Novecento, all'Aquila si distinse [[Teofilo Patini]] di [[Castel di Sangro]], che già a Napoli era divenuto famoso per le sue tele di denuncia sociale riguardo le misere condizioni degli abitanti delle montagne abruzzesi, per il duro lavoro nei campi, e per le modeste aspettative di vita. Per L'Aquila Patini realizzò le tele di ''[[Bestie da soma]]'' (1886), ''Pulsazioni e palpiti'' (1888), dipinse il soffitto della biblioteca provinciale con ''L'Aquila'' nella forma allegoria dell'uccello rapace, e ''Gloria di San Massimo'' presso il Duomo, andata purtroppo distrutta nel sisma del 2009.
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[[File:L'Aquila centro.JPG|thumb|left|Veduta aerea del centro dell'Aquila|214x214px]]
[[File:L'Aquila centro.JPG|thumb|left|Veduta aerea del centro dell'Aquila|214x214px]]
[[File:Mura dell'Aquila 01.JPG|miniatura|[[Mura dell'Aquila#Porta Leoni|Porta Leoni]] ]]
[[File:Mura dell'Aquila 01.JPG|miniatura|[[Mura dell'Aquila#Porta Leoni|Porta Leoni]] ]]
L'Aquila è una [[città di fondazione]]. Il centro storico possiede due strade principali: [[Corso Vittorio Emanuele (L'Aquila)|Corso Vittorio Emanuele]] (direzione nord-sud, che porta a [[Piazza del Duomo (L'Aquila)|Piazza Duomo]]) e Corso Umberto I, che diventa poi Via San Bernardino (direzione est-ovest, che porta all'[[Basilica di San Bernardino|omonima basilica]]).L'incrocio tra queste due vie sono i [[Quattro Cantoni]]. Il centro storico è delimitato dalle [[Mura dell'Aquila|mura cittadine]], risalenti al [[XIII secolo|XIII]] e al [[XIV secolo]], nelle quali si aprono diverse porte; le principali sono [[Mura dell'Aquila#Porta Castello|Porta Castello]] (a nord-est), [[Mura dell'Aquila#Porta Napoli|Porta Napoli]] (a sud), [[Mura dell'Aquila#Porta Rivera|Porta Rivera]] (a ovest) e [[Mura dell'Aquila#Porta Bazzano|Porta Bazzano]] (a est).
L'Aquila è una [[città di fondazione]]. Il centro storico possiede due strade principali: [[Corso Vittorio Emanuele (L'Aquila)|Corso Vittorio Emanuele]] (direzione nord-sud, che porta a [[Piazza del Duomo (L'Aquila)|Piazza Duomo]]) e Corso principe Umberto, che diventa poi Via San Bernardino (direzione est-ovest, che porta all'[[Basilica di San Bernardino|omonima basilica]]).L'incrocio tra queste due vie sono i [[Quattro Cantoni]]. Il centro storico è delimitato dalle [[Mura dell'Aquila|mura cittadine]], risalenti al [[XIII secolo|XIII]] e al [[XIV secolo]], nelle quali si aprono diverse porte; le principali sono [[Mura dell'Aquila#Porta Castello|Porta Castello]] (a nord-est), [[Mura dell'Aquila#Porta Napoli|Porta Napoli]] (a sud), [[Mura dell'Aquila#Porta Rivera|Porta Rivera]] (a ovest) e [[Mura dell'Aquila#Porta Bazzano|Porta Bazzano]] (a est).


==== Il decreto Grande Aquila ====
==== Il decreto Grande Aquila ====

Versione delle 20:48, 17 dic 2020

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Restyling voce L'Aquila

L'Aquila
comune
L'Aquila – Veduta
L'Aquila – Veduta
Panorama della città pochi giorni dopo il terremoto del 2009 (sullo sfondo il Gran Sasso d'Italia)
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Abruzzo
Provincia L'Aquila
Amministrazione
SindacoPierluigi Biondi (FdI) dal 28-6-2017
Territorio
Superficie473,91 km²
Abitanti69 657[2] (31-8-2020)
Densità146,98 ab./km²
FrazioniVedi elenco
Comuni confinantiAntrodoco (RI), Barete, Barisciano, Borgorose (RI), Cagnano Amiterno, Campotosto, Capitignano, Crognaleto (TE), Fano Adriano (TE), Fossa, Isola del Gran Sasso d'Italia (TE), Lucoli, Magliano de' Marsi, Ocre, Pietracamela (TE), Pizzoli, Rocca di Cambio, Rocca di Mezzo, Santo Stefano di Sessanio, Scoppito, Tornimparte
Altre informazioni
Fuso orarioUTC+1
TargaAQ
Cl. sismicazona 2 (sismicità media)[3]
Cl. climaticazona E, 2 514 GG[4]
Nome abitantiaquilani
Patronosan Massimo, sant'Equizio, san Pietro Celestino, san Bernardino da Siena
Giorno festivo10 giugno
PIL(nominale) 1,8 mld [1]
PIL procapite(nominale) 25 708 [1]
MottoImmota Manet
Cartografia
L'Aquila – Mappa
L'Aquila – Mappa
Posizione del comune dell'Aquila nella sua provincia

L'Aquila (IPA: /ˈlakwila/[5], pronuncia, Aquila fino al 1863 e Aquila degli Abruzzi fino al 1939) è un comune italiano di 69 657 abitanti[2], capoluogo dell'omonima provincia e della regione Abruzzo.

I nuclei di Amiternum e Forcona, i principali centri urbani anticamente presenti nella zona dell'odierna L'Aquila, hanno origini sabino-vestine, trovandosi presso il confine dei territori occupati dai due popoli italici. Dopo la caduta dell'Impero romano d'Occidente, nella conca aquilana si formarono diversi piccoli agglomerati urbani, detti castelli, che secondo la leggenda si federarono per la fondazione della nuova città nel 1254. Sotto il dominio asburgico dei secoli XVI-XVII visse un periodo di altalenante crescita economica che sarà però bruscamente interrotta dal terremoto del 1703, che per molti anni riporterà la città nella decadenza. Conobbe infatti un nuovo sviluppo economico e culturale soltanto nell'Ottocento.

Nonostante i forti terremoti del 1461, del 1703 e del 2009, in città è ancora presente un ampio patrimonio storico che mostra un primo strato medievale testimoniato soprattutto dalle mura cittadine, uno rinascimentale che caratterizza numerosi palazzi e chiese e infine il barocco e il neoclassico delle ricostruzioni post sisma settecentesche.

Geografia fisica

Territorio

La Fontana luminosa e il Gran Sasso alle spalle
Lo stesso argomento in dettaglio: Geografia dell'Aquila.

L'Aquila sorge nell'omonima conca, inserita fra le dorsali orientali e centrali dell'Appennino centrale abruzzese, sulle sponde del fiume Aterno a un'altitudine di 721 metri sul livello del mare, che la rende terza tra i capoluoghi di provincia italiani più alti.

Il centro storico sorge su di un altopiano in posizione centrale rispetto alla conca; numerose frazioni sono situate sul declivio o sulla sommità dei colli circostanti, tra le quali Aragno, Roio, Pianola, Bagno, San Giacomo e Collebrincioni. Nel secondo dopoguerra, l'espansione urbanistica si è concentrata nella periferia occidentale della città, in una zona a carattere prevalentemente pianeggiante, estendendosi in maniera disomogenea lungo la direttrice est-ovest seguendo il corso del fiume.

Clima

Lo stesso argomento in dettaglio: Stazione meteorologica dell'Aquila.

In base alle medie climatiche ufficiali 1951-2000 pubblicate dall'ARSSA Abruzzo, relative alla stazione meteorologica del centro storico, la media annua delle temperature minime si attesta a +6,5 °C, la media annua delle massime a +17,3 °C, mentre la temperatura media annua è pari +11,9 °C. La massima assoluta, di +40 °C, è stata rilevata il 27 agosto 1960, mentre l'estremo negativo è di -17,8 °C, registrato il 17 febbraio 1956; inoltre è stato rilevato un -22,3 °C il 16 febbraio 1929[6][7]. Il valore termico più basso registrato nel territorio comunale spetta però alla stazione meteorologica dell'Aeronautica Militare (Italia)[8] situata presso l'Aeroporto dell'Aquila-Preturo, che il giorno 11 gennaio 1985 arrivò a toccare i -23,4 °C[9]. Le precipitazioni sono di 713 mm annui con 92 giorni piovosi, mentre sono 68 i giorni di gelo durante l'anno[10].

Vista del Gran Sasso dal centro cittadino

Origini del nome

Lo stesso argomento in dettaglio: Immota manet.

Quando fu scelto il sito per la fondazione della città, si individuò un luogo chiamato Acquilis o Acculi o anche Acculae, per l'abbondanza delle sorgenti che vi si trovavano. La zona era in una posizione strategica tra i due poli entro i quali doveva nascere il nuovo centro urbano e cioè i due centri di Forcona e Amiternum. Acculi, vicina anche al fiume Aterno, corrisponde all'attuale Borgo Rivera, dove oggi si trova la fontana delle 99 cannelle; al tempo della fondazione vi era in quell'area una chiesa con un monastero, Santa Maria ad Fontes de Acquilis (o de Aquila).

Fu dunque scelto per la nuova città il nome di Aquila, che riprendeva il toponimo già esistente, ma che richiamava anche l'emblema dell'aquila imperiale: secondo il diploma di fondazione attribuito all'Imperatore Corrado IV. Nello stemma della città appare infatti un'aquila. Lateralmente appare la scritta Immota manet e inoltre l'abbreviazione PHS[13].

Il motto "Immota manet" significa "Resta ferma". L'espressione è forse tratta da un verso del poeta latino Virgilio, che attribuisce alla quercia la capacità di radicarsi fortemente e dunque di restare ferma, ben salda. Il PHS è un vero mistero. Alcuni parlano di un errore di trascrizione del cristogramma IHS; altri pensano che significhi "Publica Hic Salus", cioè "qui [c'è] la salute pubblica". Secondo un'altra tesi, PHS starebbe per "post hanc stragem", riferendosi alla rinascita dopo un sisma (dopo la strage, resta ferma, resiste).[14] La città, originariamente chiamata "Aquila", divenne dopo l'unità d'Italia "Aquila degli Abruzzi" e cambiò nuovamente nome durante il regime fascista, acquisendo l'attuale "L'Aquila".

Storia

Lo stesso argomento in dettaglio: Storia dell'Aquila.

Origini

L'anfiteatro romano di Amiternum

La conca aquilana era abitata già nei tempi più antichi. Prima della conquista da parte di Roma, tutta la valle dell'Aterno fu luogo di insediamento per i Sabini e per i Vestini,[15] i cui territori confinavano proprio nel punto dove in futuro sarebbe sorta la città.

Dopo la conquista dei Romani, avvenuta nel III secolo a.C., nella località oggi nota come San Vittorino, venne fondata la città di Amiternum, di cui, ancora oggi si possono visitare i resti di un teatro e di un anfiteatro, testimoni dell'importanza assunta nel tempo dalla città. Qui nacque uno dei maggiori storici romani, Sallustio, fu sede di diocesi insieme alle vicine città di Forcona e Pitinum.[16] In seguito, sopravvissuta alla caduta dell'Impero Romano d'occidente, Amiternum visse un periodo di grande decadenza, fino a essere completamente abbandonata nel X secolo.

Nel frattempo, il territorio aquilano veniva inglobato nel ducato di Spoleto e venne per la prima volta scisso dall'Abruzzo meridionale, che era invece finito sotto il controllo del Ducato di Benevento, con numerose ripercussioni sull'economia della zona. Una delle attività economiche principali delle terre che costituiranno la futura città era, infatti, l'allevamento ovino, che comportava la transumanza, cioè l'annuale spostamento delle greggi, che venivano portate a svernare nel Tavoliere delle Puglie. Con la divisione dell'Abruzzo lo svolgersi della transumanza (come ogni altro tipo di trasporto terrestre) divenne più difficoltoso, provocando la decadenza economica del territorio.

La fontana delle 99 cannelle

La conquista normanna del XII secolo porterà nuovo sviluppo a questi territori e riunificherà tutto l'Abruzzo (conquistato da re Ruggero II tra il 1139 e il 1153), riportando stabilità nella regione. Durante il periodo normanno si assiste, tra l'altro, al fenomeno dell'incastellamento, di cui sono esempi il castello di San Pio delle Camere e il castello di Ocre; quest'ultimo occupava una posizione strategica nella vallata dell'Aterno ed era proprietà dei conti dei Marsi. Un altro importante fattore di sviluppo economico fu la diffusione delle abbazie cistercensi, tra cui quella di Santo Spirito di Ocre.[17]

XIII secolo

Primo Duecento

Nel 1229 gli abitanti di questi castelli si ribellarono al feudalesimo imposto dai baronati normanno-svevi.[18] Dopo essersi rivolti a papa Gregorio IX, ottennero il permesso di fondare la città, ma l'iniziativa non si concretizzò.[18] Gli abitanti ottennero nuovamente il permesso della costruzione di una nuova grande città in funzione anti-feudale,[18] di cui è rimasta testimonianza nel cosiddetto Diploma di Federico II: nel documento conservato, in duplice copia negli archivi cittadini, si esortano i castelli degli antichi contadi di Amiternum e Forcona a unirsi per formare un unico centro.[18][19]

Le vicende della fondazione dell'Aquila sono raccontate da Buccio di Ranallo da Poppleto (autore di una Cronica rimata che narra la storia della città dal 1254 fino al 1362). Importanti testimonianze sulla storia dell'Aquila e del territorio abruzzese sono riportate nei manoscritti dello storico settecentesco Anton Ludovico Antinori.

Secondo la leggenda, i castelli che avrebbero dovuto fondare la città sarebbero dovuti essere 100, ognuno dei quali avrebbe costruito in città una chiesa, una piazza e una fontana. All'ultimo, però, un castello si ritirò e divennero quindi 99: essi fondarono la citta di Aquila come città libera e priva di signori feudali. A ricordo della fondazione, la campana della Torre Civica (la Reatinella) batte ancora oggi 99 rintocchi e il primo grande monumento della città, la fontana delle 99 cannelle, contribuisce ad alimentare questa leggenda.[20]

Un altro mito è quello che legherebbe L'Aquila all'Ordine dei Cavalieri templari. In effetti le architetture religiose della zona aquilana dei secoli XII e XIII presentano spesso numerose iconografie e simbologie riferibili a Crociati o all'Ordine dei Templari: le tracce di questo passato sono state oggetto di ricerche e speculazioni scientifiche (per esempio quelle sulla simbologia della basilica di Collemaggio), anche alla luce del forte legame che Pietro del Morrone, poi papa Celestino V, ebbe con i Templari stessi.[21]

La Basilica di Santa Maria di Collemaggio

Secondo Duecento

Gestita da un podestà e da un libero consiglio, la città ebbe organizzazione autonoma e propri statuti.[22] Contribuirono all'ascesa di Aquila la posizione strategica e la crescente importanza in ambito religioso, suggellata dal trasferimento della sede vescovile da Forcona all'Aquila nel 1257 ad opera di papa Alessandro IV.

Nel 1259, colpevole di essere rimasta fedele alla Chiesa nella contesa tra papato e impero, fu rasa al suolo da Manfredi di Sicilia. Aquila venne ricostruita su autorizzazione di Carlo I d'Angiò, chiamato in soccorso della Chiesa, minacciata dagli Svevi e dalle incursioni dei saraceni, da papa Urbano IV. La città dell'Aquila riconoscente, si sottomise spontaneamente al nuovo conquistatore, riacquistando nel tempo il prestigio e la preminenza precedentemente perduti.[23]

Celestino V

Lo stesso argomento in dettaglio: Perdonanza Celestiniana.

Nel 1288 l'eremita Pietro da Morrone, decise di edificare all'Aquila la basilica di Santa Maria di Collemaggio, autorevole esempio di arte romanica e monumento simbolo della città. Proprio nella basilica, l'eremita venne incoronato papa con il nome di Celestino V il 29 agosto 1294. Nello stesso anno, Celestino emanò una Bolla con la quale concedeva un'indulgenza plenaria e universale a tutta l'umanità. Bolla ancora oggi valida, che anticipò di sei anni l'introduzione dell'anno santo, avvenuta per volere di papa Bonifacio VIII nel 1300 e può essere quindi considerato il primo giubileo della storia. La Bolla Inter sanctorum solemnia di Celestino V, oggi nota come la Bolla della Perdonanza, poneva come condizioni per l'ottenimento del perdono: l'ingresso nella basilica nell'arco di tempo compreso tra le sere del 28 e del 29 agosto di ogni anno e l'essere "veramente pentiti e confessati". La porta di Celestino V, situata sul lato settentrionale della basilica è dunque a tutti gli effetti una Porta santa.[24]

La Porta Santa

Governo della città

Il primo consiglio cittadino fu composto dai sindaci dei vari villaggi e la città non ebbe una propria esistenza giuridica riconosciuta fino al regno di Carlo II di Napoli, che nominò un camerlengo come responsabile dei tributi. Da quel momento, le tasse furono pagate da tutta la città in quanto tale, mentre, in precedenza, erano pagati dai singoli villaggi. Successivamente, il Camerlengo acquisì anche il potere politico, divenendo presidente del consiglio cittadino (che ebbe vari nomi e composizione nel corso dei secoli). La città, autonoma, anche se compresa nel regno di Sicilia, poi regno di Napoli, (salvo un breve periodo in cui fece parte dello Stato Pontificio), fu governata da una diarchia composta dal consiglio e dal capitano regio, cui si aggiunse, nel XIV secolo proprio il conte Pietro Camponeschi che, da privato cittadino, divenne il terzo membro di una nuova triarchia.

XIV secolo

La città dell'Aquila sorge su un territorio ad alta sismicità, e fin dalla sua fondazione è stata funestata da numerosi e distruttivi eventi tellurici. Il primo terremoto di cui si abbia notizia risale al 13 dicembre 1315.

Un altro forte terremoto si verificò il 9 settembre 1349: si stima che abbia avuto un'intensità pari a magnitudo 6,5 della scala Richter e che abbia prodotto danni valutabili nel X grado della scala Mercalli. Furono sbrecciati e atterrati ampi tratti delle mura cittadine e crollarono moltissime case e chiese. Le vittime furono ottocento[25] e, poiché all'epoca gli abitanti dell'Aquila erano meno di diecimila, si trattò di quasi il 10% della popolazione. La gran polvere che si alzò gravò sulla città per molto tempo, impedendo il salvataggio repentino di coloro che erano stati travolti dalle macerie.[26] La difficile e laboriosa ricostruzione scoraggiò una parte della popolazione, che preferì tornare ai villaggi e castelli dai quali erano venuti i loro avi. Di fronte all'esodo massiccio della popolazione e alla conseguente prospettiva di veder prematuramente cancellata Aquila dalle città del Regno, Camponeschi fece presidiare le mura cittadine e ne fece chiudere con tavoloni di legno le brecce.[25]

La basilica di San Bernardino.
Lo stesso argomento in dettaglio: Guerra dell'Aquila.

Contemporaneamente, le vicende politiche stavano trascinando Aquila verso una sanguinosa guerra. La città, rimasta fedele alla casa reale degli Angiò-Durazzo, venne individuata come obiettivo sensibile durante la guerra contro gli aragonesi. Questi ultimi assoldarono Braccio Fortebraccio da Montone, promettendogli la signoria dell'Aquila nel caso in cui fosse riuscito a prenderla. Dopo un anno di assedio (1423-1424) Aquila, anche se stremata ed esausta, ne uscì vincente: si affrancò così dal potere regio e rafforzò il suo ordinamento sociale che venne liberato dai vincoli feudali, preparandosi così a un periodo di rinascita.

Dal XV secolo al XVII secolo

Il Quattrocento corrisponde all'età d'oro della città dell'Aquila. Terminata la ricostruzione, prosperò grazie ai suoi commerci, specialmente della lana, estendendo le proprie relazioni fino a Firenze, Genova e Venezia e, ancora oltre, in Francia, Paesi Bassi e Germania.

Tenne, a vario titolo, una Zecca della Moneta sin dal 1382, sotto Ludovico d'Angiò,[27] istituzione rinnovata anche dagli Aragonesi e gli Spagnoli, mentre è del 1458 la licenza di istituire l'Università, che nella sua struttura attuale risale al 1952. Nel 1482 Adam Burkardt, allievo di Johannes Gutenberg, vi impiantò una tipografia, assicurando larga diffusione di opere preziose.[28][29]

In questo tempo la città fu famosa anche per la prolungata dimora di tre grandi santi francescani: Bernardino da Siena, Giovanni da Capestrano e Giacomo della Marca. Alla morte del primo, avvenuta in città il 20 maggio 1444, la popolazione chiese e ottenne da papa Eugenio IV il permesso di custodirne le spoglie. Venne così edificata allo scopo la basilica di San Bernardino nel 1472. Le guerre con Rieti, le lotte intestine tra famiglie e i continui terremoti causarono, sul finire del secolo, l'inizio di una nuova decadenza.

Il Portale d'Ingresso del Forte spagnolo con lo stemma di Carlo V

Il 26 novembre 1461 si verificò un nuovo violento sisma di intensità stimata in magnitudo 6,4 della Scala Richter e distruttività pari al X grado della Scala Mercalli. Successivamente alla scossa principale del 26 novembre, seguì una serie di eventi sismici che si protrassero per circa due mesi, con ulteriori forti scosse il 4, il 17 dicembre, 3 e il 4 gennaio successivi. Le fonti riportano della pressoché totale distruzione di Onna, Poggio Picenze, Castelnuovo e Sant'Eusanio Forconese.

Nel frattempo, il Regno di Napoli, e con esso Aquila, era passato agli Aragonesi. Nel 1527 la cittadinanza aquilana si ribellò al nuovo dominatore, provocando l'immediata rappresaglia spagnola. Il viceré Filiberto di Chalons la devastò e la separò dal suo contado. Inoltre, inflisse una multa pesantissima, che superava ogni possibilità degli aquilani e con questo denaro contribuì alla costruzione del Forte spagnolo, sul cui portale campeggia la scritta Ad reprimendam aquilanorum audaciam, ovvero "per la repressione dell'audacia degli aquilani", finalizzato a scoraggiare ogni possibile successiva ribellione. In seguito, la città tentò faticosamente di rialzarsi, ma la sua ripresa venne nuovamente rallentata dai terremoti del 1646 e del 1672.

XVIII secolo

Lo stesso argomento in dettaglio: Terremoto dell'Aquila del 1703.

Nel Settecento la città fu interessata da uno sciame sismico, che culminò con un violentissimo terremoto che, ancora una volta, la rase al suolo. La prima scossa della lunga sequenza si verificò il 14 ottobre 1702, ma la maggiore venne registrata il 2 febbraio del 1703 e si stima che abbia avuto una magnitudo 6,7 della Scala Richter causando devastazioni stimate nel X grado nella Scala Mercalli.

Quasi tutte le chiese e gli edifici pubblici cittadini crollarono o riportarono gravissimi danni.[30].Si stima che nelle varie scosse che colpirono la città, quell'anno siano morte oltre 6 000 persone.[31] Le chiese di San Bernardino (di cui rimasero in piedi solo il coro, la facciata e le mura laterali), San Filippo, il Duomo, San Francesco, Sant'Agostino e tutti i palazzi della città risultarono rasi al suolo oppure pesantemente danneggiati.[32]

Piazza Duomo e Anime Sante
La Basilica di San Bernardino in una incisione di Strafforello Gustavo (1899)

La ricostruzione avvenne in stile barocco. A questo periodo risale la costruzione della Chiesa delle Anime Sante con la cupola del Valadier e degli interni delle basiliche di San Bernardino e Santa Maria di Collemaggio.

La pace di Vienna (1738) pose fine alla dominazione austriaca seguita alla spagnola e verso la fine del secolo la città venne occupata dai francesi napoleonici. Anche questa volta, un'insurrezione provocò la reazione degli occupanti e Aquila venne di nuovo devastata e saccheggiata. In particolare, a questo periodo risale il furto del dipinto dell'Annunciazione di Raffaello Sanzio, contenuto nella Chiesa di San Silvestro e dell'urna contenente le spoglie di San Bernardino, custodita all'interno della basilica omonima.

XIX secolo e XX secolo

Il Risorgimento e il titolo di capoluogo

Durante il Risorgimento gli aquilani parteciparono attivamente ai moti, sotto la guida di Pietro Marrelli, che il 20 novembre del 1860 ospitò all'Aquila, nel Convento di San Giuseppe, Giuseppe Mazzini in persona.[33][34]

Con l'unità d'Italia, fu assegnato alla città il ruolo di capoluogo della regione geografica degli Abruzzi e Molise (fino al 1970 le regioni non esisteranno come ente amministrativo italiano, venendo considerate solamente come regioni statistiche). In quell'occasione il nome della città fu modificato in Aquila degli Abruzzi (1861).

Grande Aquila

Lo stesso argomento in dettaglio: Grande Aquila.

Nel 1927, nell'ambito del riordino provinciale disposto dal regime fascista, vennero istituite le province di Pescara e di Rieti: quest'ultima in massima parte composta dai territori ceduti da parte aquilana dell'intero Circondario di Cittaducale, per un totale di 1362 km² e 70.000 abitanti circa[35], mentre alla provincia pescarese venivano ceduti i comuni di Bussi sul Tirino e Popoli.

Nel 1939 la città, in seguito all'accorpamento di otto piccoli comuni limitrofi voluta dal podestà Adelchi Serena[36] del 1927, prende il definitivo nome di L'Aquila.[37] Nel 1947 Lucoli, dopo essere stato per 20 anni parte del comune aquilano, fu l'unico comune a tornare autonomo, a differenza degli altri sette comuni soppressi che nonostante le proteste degli anni trenta, quaranta e cinquanta, in particolare a Paganica, resteranno parte della città.

I Moti

Lo stesso argomento in dettaglio: Moti dell'Aquila.

Nel 1970 nasce ufficialmente la Regione Abruzzo. La scelta di situare molti assessorati a Pescara provoca numerose reazioni e polemiche in città. Ne seguiranno anche veri e propri disordini e scontri di piazza, i cosiddetti Moti dell'Aquila, prevalentemente guidati e sponsorizzati dai partiti locali di estrema destra del tempo. L'accordo finale riconoscerà alla città il ruolo di capoluogo dell'Abruzzo,[38] mentre Pescara ospiterà diversi uffici ed assesorati regionali (fra cui quelli della sanità, dei trasporti e del turismo) e regolari riunioni di Giunta e Consiglio.

XXI secolo

Lo stesso argomento in dettaglio: Terremoto dell'Aquila del 2009.
Il Palazzo del Governo dopo il sisma, simbolo della distruzione

Il 6 aprile 2009, alle ore 3:32, dopo diversi mesi di lievi scosse localizzate e percepite in tutta la zona dell'aquilano, L'Aquila venne colpita da un terremoto di magnitudo 6.3 Mw (5.9 Ml secondo la scala Richter) e tra l'8º e il 9º grado della Scala Mercalli, con epicentro situato a Roio.[39] Il bilancio finale fu di 309 vittime e oltre 1 500 feriti, mentre la quasi totale evacuazione della città portò a 65 000 il numero degli sfollati. Nei giorni successivi al sisma principale altre forti scosse, pur se di intensità minore, colpirono l'aquilano: una forte scossa di magnitudo 5.6 MW alle ore 19.47 del 7 aprile 2009, una di magnitudo 5.4 MW alle ore 2:52 del 9 aprile 2009 e una di 5.2 MW alle ore 21:38 del 9 aprile 2009.

Il sisma riversò la sua forza sull'abitato e sui paesi limitrofi, tra i quali Onna, Roio, Villa Sant'Angelo, Castelnuovo, Tempera, San Gregorio e Paganica. Il capoluogo stesso presenta crolli anche totali in molte zone e gravissimi danni alla maggior parte degli edifici di valore storico e culturale. Le chiese principali risultarono gravemente danneggiate o quasi completamente crollate. Particolare rilevanza ebbe la mancata resistenza e quindi il danneggiamento talvolta irreversibile della maggioranza degli edifici pubblici, sia antichi che moderni: ad esempio il moderno polo d'Ingegneria, il Palazzo della Prefettura, la Casa dello studente di via XX Settembre, l'ospedale San Salvatore e molti palazzi signorili del Settecento e dell'Ottocento.

Simboli

Lo stesso argomento in dettaglio: Stemma dell'Aquila.

Stemma

«D'argento all'aquila dal volo abbassato di nero, coronata, rostrata, linguata e armata d'oro, accostata alla scritta PHS in capo e IMMOTA MANET ai fianchi»

Gonfalone

«L'ornamento comprende, oltre il civico stemma, le insegne degli storici Quarti di San Marciano, Santa Maria Paganica, San Pietro e Santa Giusta, i quali anticamente designavano anche le parti extra moenia del territorio comunale e che sono eretti a comporre il simbolo dell'unità comunale»

Onorificenze

Titolo di Città - nastrino per uniforme ordinaria

Monumenti e luoghi d'interesse

Lo stesso argomento in dettaglio: Monumenti e luoghi d'interesse dell'Aquila.
I quattro stemmi così come appaiono collocati nel gonfalone (in senso orario a partire dall'angolo in alto a sinistra: San Pietro, Santa Maria, San Marciano, Santa Giusta)

Il centro storico è circondato ancora oggi dalle mura medievali, con le loro numerose porte di accesso. Si suddivide in quattro cosiddetti Quarti, dedicati ai santi patroni dei castelli rappresentanti, ossia Quarto di Santa Giusta, il Quarto di Santa Maria, il Quarto di San Pietro e il Quarto di San Giovanni. Ognuno di questi rioni ha una chiesa simbolica capoquarto, la chiesa di Santa Giusta per il primo, la chiesa di Santa Maria Paganica per il secondo, la chiesa di San Pietro a Coppito per il terzo e la chiesa di San Marciano per l'ultimo.

Cattedrale dei Santi Massimo e Giorgio
Chiesa di Santa Maria del Suffragio
Chiesa di San Pietro a Coppito
Chiesa di Sant'Agostino
Chiesa di San Silvestro
Chiesa di Santa Giusta
Interno dell'Oratorio di Sant'Antonio di Padova
Prospetto della chiesa dei Sette Dolori
Chiesa di Santa Maria della Misericordia

Architetture religiose

Lo stesso argomento in dettaglio: Chiese dell'Aquila.

Centro storico

Le chiese in centro storico ancora attive sono oltre 60, indice del grande numero di chiese che la città ospitava in passato, alcune delle quali distrutte dai terremoti o nel piano regolatore della città degli anni '30. Oltre ai principali edifici del Duomo, della Basilica di Collemaggio, di San Bernardino da Siena, delle quattro chiese capoquartiere sono presenti i monasteri di Sant'Amico, del Corpo di Cristo, di San Basilio, di Santa Chiara e Santa Margherita dei Gesuiti, e restano anche le chiese dei "castelli" situate nelle varie contrade, come l'abbazia di Arischia dedicata a San Benedetto, la chiesa dell'Assunta di Paganica insieme all'eremo di Appari e al monastero delle Clarisse, l'abbazia di San Giovanni di Lucoli, il santuario della Madonna do Roio, la vecchia cattedrale di San Massimo a Civita di Bagno, prima sede della diocesi amiternina, la chiesa santuario di San Michele a San Vittorino, il convento di San Giuliano.

Tra le principali chiese vi sono:

la Basilica di San Bernardino
Costruita alla morte di San Bernardino da Siena (1444) con finanziamenti di Jacopo di Notar Nanni banchiere, con l'intento di custodirne le spoglie, presenta una splendida facciata rinascimentale opera di Nicola Filotesio, forse ispirata al progetto di Michelangelo Buonarroti per la facciata di San Lorenzo a Firenze. Al suo interno, ricostruito dopo il terremoto del 1703 in stile barocco, sono il Mausoleo di M. Pereyra Camponeschi e il Mausoleo di San Bernardino (ambedue capolavori della scultura-architettura tardo quattrocentesca aquilana, opera di Silvestro dell'Aquila). Di notevole interesse l'impianto planimetrico longitudinale a tre navate ad archi a tutto sesto, che all'altezza del la cupola, si dividono, lasciando lo spazio della cupola molto più grande, a impianto ottagonale, e poi il presbiterio, più ristretto, accessibile da arco trionfale, con un monumentale altare marmoreo e con un tabernacolo ritraente il Trionfo di San Bernardino tra Cristo e San Giovanni di Capestrano. Presso la navata centrale si trova il monumentale soffitto ligneo dorato e dipinto, finemente lavorato dal maestro Ferdinando Mosca da Pescocostanzo (1723-27), e sulla controfacciata l'organo ligneo, anch'esso monumentale, intagliato e dorato, opera dei maestri pescolani. La basilica è posta sulla sommità di una monumentale scalinata con nicchie laterali disposte a intervalli regolari, a pochi passi da Corso Vittorio Emanuele, che conduce alla discesa di via Fortebraccio.
la Basilica di Santa Maria di Collemaggio
Basilica romanica, costruita per volere di Pietro da Morrone nel 1288, è stata sede di incoronazione papale ed è sede di un giubileo annuale unico nel suo genere. Nel 1972 è stata sottoposta a un importante restauro con cui si sono eliminate le aggiunte barocche avvenute in seguito al terremoto del 1703 ed è stato riportato alla luce l'originario splendore romanico. Sul lato settentrionale presenta la prima Porta santa costruita al mondo.[24] È considerata uno dei principali esempi di arte romanica della regione, come dimostra la facciata caratterizzata dalle pietre rosse e bianche (originari colori dello stemma aquilano), dai portali tardo romanici a forte strombatura e arco a tutto sesto, e dai rosoni a raggiera con le colonnine finemente lavorate, motivi caratterizzanti delle principali facciate romaniche del centro aquilano. L'interno invece, a tre navate con arcate ogivali, presenta sul pavimento romboidale a bicromia rosso-bianco, tombe di cavalieri e vescovi, oltre a nicchie laterali con affreschi quattrocenteschi di Saturnino Gatti da Tornimparte, e alla cappella laterale dell'altare con il mausoleo di Celestino V (XVI secolo).
la Basilica di San Giuseppe Artigiano (Ex San Biagio d'Amiterno)
Chiesa risalente alla metà del XIV secolo, si trova nel Quarto San Pietro lungo via Sassa, ed è collegata mediante via Roio all'oratorio di San Giuseppe dei Minimi. La chiesa esistente è frutto di una quasi totale ricostruzione della chiesa trecentesca distrutta dal sisma del 1703, notevoli furono le modifiche planimetriche, con la rotazione della facciata verso via Sassa, e il rifacimento seguendo lo stile gesuitico romano. Il 20 maggio 2013 dopo essere stata velocemente restaurata dal sisma del 2009, è stata elevata al rango di basilica minore, la terza della città dopo quelle di Santa Maria di Collemaggio e San Bernardino.[40] La facciata è a capanna tripartita, con un porta le barocco. L'interno a tre navate è squisitamente barocco, con pochi richiami al Medioevo: solamente parte di un affresco quattrocentesco sull'altare, riaffiorato con il terremoto del 2009, e il Monumento a Pietro Lalle Camponeschi (opera di Gualtieri d'Alemagna), dichiarato "Monumento Nazionale". Curiose sono le recenti tele di Giovanni Gasparro, realizzate appositamente per il restauro della chiesa.
il Duomo di San Massimo
Intitolata ai santi Giorgio e Massimo, è la chiesa episcopale dell'Arcidiocesi dell'Aquila. Venne edificata nel XIII secolo e abbattuta dal terremoto del 1703.[41] Successivamente venne restaurata in stile barocco mentre la facciata è in stile neoclassico. Il progetto durò molti anni, e fu aperta al pubblico nel 1734, anche se la costruzione poté dirsi ultimata solamente negli anni 20 del XX secolo.
la Chiesa di Santa Maria del Suffragio (o delle Anime Sante)
Chiesa barocca costruita nel 1713 sul lato più lungo di Piazza Duomo.[42] Presenta una caratteristica facciata concava (terminata nel 1774, con delle nicchie laterali contenenti delle statue di santi) e una piccola cupola, opera del Valadier. Seriamente danneggiata nel terremoto dell'Aquila del 2009 e ripristinata nel 2018-19, è probabilmente oggi il monumento cittadino più conosciuto in relazione al sisma, per la grande visibilità mediatica che ottenne il crollo della cupola centrale. L'interno a navata unica con cupola all'altezza del presbiterio, è decorato in stile tardo barocco romano (opera del Buratti del 1726), con altari laterali a cappella, dedicati a San Giuseppe, Santa Barbara, Sant'Antonio di Padova, San Giovanni Battista.
la Chiesa di Santa Giusta
Chiesa capoquarto del rione storico di San Giorgio, nonché una delle più antiche della città, era inizialmente intitolata a San Giorgio da cui prende il nome l'intero quartiere. La chiesa, eretta nel trecento (dopo il terremoto del 1349), presenta una facciata a conci levigati con coronamento orizzontale, portale romanico e rosone con decorazioni floreali e umane.[43] Tipicità del romanico aquilano per quanto riguarda la facciata, l'impianto è a croce latina con bracci del transetto sporgenti, e tre absidi semicircolari con finestre gotiche; l'interno invece è suddiviso in tre navate, ma in stile tardo barocco, dopo i rifacimenti del XVIII secolo.
la Chiesa di Santa Maria Paganica
Chiesa capoquarto del rione storico di Santa Maria, sorge sul punto più elevato della città[43] e presenta un impianto settecentesco dovuto alla ricostruzione avvenuta dopo il terremoto del 1703. Il terremoto del 2009 ne ha provocato il crollo dell'abside e dell'intera copertura. La chiesa è una delle più grandi della città, di originale conserva la parte bassa dell'esterno con il portale strombato della facciata con il motivo della Madonna col Bambino nella lunetta, e un portale laterale anch'esso strombato nello stile romanico aquilano. La sopraelevazione è del XVIII secolo, con la cupola senza tamburo cilindrica; l'interno prima del 2009 aveva decorazioni sul soffitto di Carlo Patrignai, allievo di Teofilo Patini, è a navata unica, con cappella laterali separate da paraste ioniche.
la Chiesa di San Pietro a Coppito
Chiesa capoquarto del rione storico di San Pietro, sorge nell'omonima piazzetta abbelita da un grazioso fontanile a pianta dodecagonale. Eretta nel XIII secolo, la chiesa è un classico esempio di romanico aquilano, con la facciata a coronameno orizzontale, il portale ricco di decorazione e sovrastato da una finestra circolare e l'adiacente torre campanaria. Più volte danneggiata, nel corso della sua storia, da terremoti e ricostruita, è stata violentemente sfregiata dal terremoto del 2009.[44] Nel 2014 è stata ricostruita la facciata, mentre i lavori di ricostruzione totale sono ancora in corso.
la Chiesa di San Marciano
Chiesa capoquarto di San Giovanni d'Amiterno (o San Marciano), costruita dal castello di Roio durante la Fondazione; dopo il 1703 la chiesa assunse il titolo di parrocchia ufficiale del quartiere, essendo la vecchia chiesa di San Giovanni andata perduta. L'impianto, nonostante i terremoti del 1461 e 1703, si è mantenuto nello stile romanico medievale, simile a quello di Santa Giusta e San Pietro Coppito, con la conservazione del portale romanico a tutto sesto. La facciata è rivestita in pietra bianca e si presenta divisa da cornice marcapiano, incanalata tra lese e tripartita verticalmente nella parte inferiore. Il portale è caratterizzato da capitelli finemente lavorati con in figura gli Evangelisti, l'Adorazione dei Magi. Sulla parte superiore troneggia il rosone centrale; il portale invece ha lunetta affrescata dalla protettrice aquilana della Madonna col Bambino, opera di Silvestro dell'Aquila (XV secolo). L'impianto interno è stato ridotto dopo il terremoto del 1703 a navata unica con diciassette edicole settecentesche.
la Chiesa di San Silvestro
Eretta nella prima metà del XIV secolo nella parte occidentale del Quarto Santa Maria dai castellano di Collebrincioni, e più volte restaurata in seguito a terremoti (1461 e 1703), la chiesa presenta un grande portale romanico a pietre di colore bianco e rosso, analoghe a quelle che ricoprono la facciata di Santa Maria di Collemaggio, sormontato da un grande rosone centrale. All'interno è presente una copia della Visitazione di Raffaello che sostituisce l'originale trafugata dagli spagnoli nel 1655 e oggi al Museo del Prado.[45]
la Chiesa di Santa Maria del Carmine (Santa Maria di Assergi)
Chiesa del XIII secolo eretta dai castellani di Assergi nella parte est del Quarto Santa Maria. La chiesa subì varie modificazioni, e nel 1609 fu retta dalla Congrega della Beata Vergine del Carmelo, da cui il nome attuale, e subì rifacimenti all'interno. Dopo il terremoto del 1703 fu nuovamente modificata con uno schema barocco, che praticamente avvolge tutta la struttura, eccettuata la facciata bassa, che mostra ancora il tipico portale romanico aquilano a forte strombatura.
Interno della Basilica di San Giuseppe
Oratorio dei Minimi in via Roio
Chiesa di San Michele a San Vittorino
Interno del convento di San Giuliano
il Monastero di San Basilio Magno
Si trova nel Quarto Santa Margherita, lungo le mura a nord-ovest del Forte spagnolo, in Piazza San Basilio. Il monastero è documentato già dall'XI secolo, citato nel 112 dal vescovo Dodone di Forcona; nel XIII secolo vi vissero le monache Benedettine e Celestine, che contribuirono a istituire anche una scuola per l'istruzione giovanile. Nel 1493 fu visitato da Giovanna d'Aragona e da Maria Pereyra Camponeschi. L'aspetto attuale è frutto di una ricostruzione quasi totale dopo il terremoto del 1703 ad opera di Rocco Cicchi e di Sabastiano Cipriani (1729-33): ha la struttura a pianta trapezoidale, la chiesa è longitudinale, addossa la facciata al prospetto settecentesco del monastero: è verticale e snella, divisa in due ordini da cornice, con un portale curvilineo schiacciato su mensole e il finestrone superiore. L'interno a navata unica è dominato da archeggiature, e dal lunettone dell'abside con decorazioni marmoree. L'altare marmoreo maggiore ha il timpano spezzato, con raffigurazioni dell'Eterno Padre, Gesù e i santi, mentre le pareti laterali hanno le cantorie decorate a oro.

Frazioni

Chiesa di Santa Giusta fuori le mura (Bazzano)
Eremo della Madonna D'Appari (Paganica)

Nelle frazioni, le maggiori chiese sono:

il Santuario della Madonna d'Appari
Piccolo santuario romanico addossato a una parete rocciosa nella vallata del Gran Sasso, vicino alla frazione di Paganica. Eretto nel XII secolo sul luogo in cui, secondo la leggenda, vi fu l'apparizione della Vergine Maria, è oggi meta di camminate e pellegrinaggi. La struttura è attaccata al massiccio di pietra del Corno Grande, di notevoli dimensioni, e si apre con una struttura rettangolare slanciata, che termina a campanile a vela.
la Chiesa e il convento di San Giuliano
Si trova nella località omonima a nord dell'Aquila, e fu costruito a partire dal 1415 per volere di San Giovanni da Capestrano e San Bernardino. Nel 1703, danneggiato dal terremoto, subì profonde modificazioni all'interno. Nel 1902 fu dichiarato Monumento Nazionale, ospitando una ricca biblioteca di antichi codici medievali. L'esterno presenta una facciata a capanna, con porticato sopra al portale. Il centro della facciata è decorato da rosone, mentre sulla sinistra sorge il piccolo campanile a vela. Il chiostro esterno è rimasto nella forma originale, composto da arcate con contrafforti, e finestre a tutto sesto, attaccate l'una all'altra. Sulle pareti delle mura, all'interno del chiostro, vi sono 18 lunette riguardanti la vita di Giovanni da Capestrano. L'interno a navata unica possiede di originale molti affreschi di Saturnino Gatti (XV secolo).
la Chiesa di San Michele Arcangelo
Importante chiesa romanica dell'XI secolo, si trova in contrada San Vittorino, eretta sopra una cappella preesistente dove venne sepolto il cadavere del vescovo Vittorino di Amiterno. L'edificio, situato a poca distanza dall'antica città sabina di Amiternum, vanta una lunga storia legata al culto di san Vittorino, martire sotto Nerva e sepolto in questo luogo nel V secolo. Furono proprio gli abitanti di Amiternum a edificare in suo onore un santuario la cui presenza, sotto il nome di ecclesia sancti Victorini, è attestata già dall'anno 763 in un documento dell'abbazia di Farfa[46]. Tracce della chiesa di origine altomedievale sono visibili nei resti rinvenuti sotto l'abside e nella zona della cosiddetta chiesa vecchia posta a nord dell'attuale[47], databili tra l'VIII e il IX secolo, periodo in cui fu dedicata all'arcangelo Michele[48].
Abbazia di San Giovanni
Prospetto della chiesa di Santa Maria Assunta di Assergi
la Chiesa di Santa Giusta fuori le mura
Chiesa principale di Bazzano posta nella parte alta, costruita nell'XI secolo presso la piccola grotta dove fu bruciata la martire Santa Giusta da Bazzano nel III secolo. La chiesa ha un impianto interno a tre navate, a forma basilicale, la cui abside termina nella roccia della grotta dove fu martirizzata la santa. Le pareti sono tutte affrescate, risalenti al XIII secolo. La facciata solenne è a capanna suddivisa orizzontalmente da cornici marcapiano, e verticalmente da colonnette, che si intersecano con le marcapiano. Il portale romanico è decorato sulla cornice, affiancato da due piccolissimi rosoni floreali. Il campanile è a vela. I castellani di Bazzano edificarono nel quarto di Santa Giusta, nella città aquilana, la chiesa omonima, dedicata sempre alla santa (XIII-XIV secolo).
l'Abbazia di San Giovanni Battista
Si trova nella località omonima, sopra al centro di Lucoli. Le sue origini risalgono al 1077. A seguito del terremoto del 1703 l'interno dell'abbazia fu trasformato in stile barocco, ma dopo un primo restauro nel 1835 e uno più recente nel 1994, la basilica è tornata al suo originario splendore. Di particolare importanza risultano essere gli affreschi rinvenuti proprio con l'ultimo restauro, attribuiti al De Litio, il chiostro e il portico. All'interno dell'abbazia si può ammirare anche l'organo del Farina (1500), ritenuto essere il più antico d'Abruzzo.
la Chiesa di San Franco (o Santa Maria Assunta)
Parrocchiale del XIII secolo, situata al centro di Assergi, è legata al culto di San Franco Pellegrino, originario di Assergi, a cui sono stati attribuiti poteri taumaturgici. Chiese molto singolare e variegata, costruita sulle stesse mura del centro fortificato, il cui fenomeno di fusione è molto ben visibile guardando l'abside. La struttura rettangolare è a capanna tripartita, con un rosone centrale nella facciata a raggi, molto simile a quello della Basilica di Collemaggio. L'interno a tre navate è di gusto rinascimental-barocco.
il Santuario di San Pietro della Ienca
Piccola chiesa nel territorio di Assergi, del XIII secolo, resa celebre dalla visita pastorale di Papa Giovanni Paolo II. La chiesetta è molto robusta e compatta, a pianta rettangolare, costruita in pietra, a navata unica. La facciata è preceduta da un piccolo giardino con fontanile di pietra per l'abbeveratoio delle pecore, e con una statua di bronzo di San Giovanni Paolo II.

Architetture civili

Palazzi

Lo stesso argomento in dettaglio: Palazzi dell'Aquila.
Camera di Commercio - Palazzo del Convitto
Incrocio dei Quattro Cantoni (Corso Vittorio Emanuele)
Emiciclo
Palazzo Centi
Palazzetto dei Nobili
Palazzo Pica Alfieri
Palazzo Margherita
Palazzo Lucentini Bonanni (restauro 2015)
Palazzo Fibbioni (restauro 2014)
Casa di Buccio di Ranallo
Palazzo Camponeschi, ex Collegio dei Gesuiti di Santa Margherita
Palazzo Margherita (Palazzo del Comune)
Si trova in Piazza del Palazzo, detta anche Piazza Sallustio. Le origini risalgono al 1294, quando vi era il cosiddetto "Palazzo di Giustizia o del Capitano", ospitante il Capitano che amministrava giuridicamente la città[49]. La torre medievale è pre-trecentesca, sebbene la struttura attuale risalga alla costruzione definitiva del 1310. Nel 1596 la regina Margherita d'Austria si recò all'Aquila, e ordinò all'architetto Girolamo Pico Fonticulano di ricostruire il palazzo in stile rinascimentale. Il palazzo conseguentemente assunse grande importanza, divenendo prima sede della provincia e poi del comune nel XIX secolo, quando la provincia si spostò in piazza San Marco. Danneggiato dal terremoto dell'Aquila del 2009, è rimasto puntellato fino al 2016, quando sono iniziati i lavori di ricostruzione.
Palazzetto dei Nobili
Si trova in Piazza Santa Margherita, prospiciente il Palazzo Camponeschi. Sorge sul preesistente Palazzo della Camera; ampliato dal 1601 dall'architetto Giulio de Spazzina in direzione di piazza Santa Mrgherita, per la volontà della Congregazione dei Nobili. Il palazzo fu riedificato dopo il terremoto del 1703, nel periodo 1708-1715, ed era la sede dove venivano eletti i camerlenghi fino all'abolizione del feudalesimo. Esso è decorato da una intonacatura color arancio, e da una fontana posta all'entrata.
Palazzo dell'Esposizione (o dell'Emiciclo)
Il Palazzo dell'Esposizione, meglio conosciuto come "Emiciclo" per la forma a esedra della facciata, venne realizzato nel 1888 da Carlo Waldis sul luogo in cui sorgeva il convento di San Michele Arcangelo, nella zona degli orti a sud del Quarto Santa Giusta, presso Porta Napoli. Ha ospitato le principali mostre ed esposizioni cittadine prima di diventare sede del Consiglio Regionale. Il porticato, realizzato con dodici colonne doriche che sostengono un soffitto semplice, si conclude alle estremità con due edicole; inoltre è suddiviso nel mezzo da un corpo principale a balconata, con doppie colonne doriche. Il corpo superiore presenta un finestrone centrale, affiancato da due finestre laterali; al di sopra di queste ultime sono visibili due cavità semisferiche contenenti rispettivamente i busti di Bacco e Cerere.
Palazzo Centi
Il palazzo di stile barocco, sito in Piazza Santa Giusta di fronte all'omonima chiesa, venne edificato nel 1776 da Loreto Cicchi di Pescocostanzo ed è caratterizzato da una balconata di sei colonne in stile borromiano sovrastante il portale. Dal 2003 è sede della Presidenza della Regione Abruzzo. Tuttavia per i danni del terremoto del 2009, con i lavori di adeguamento dell'Emiciclo, il Consiglio della Regione dal 2'18 torna a svolgersi in questo palazzo, mentre l'attuale è in attesa di restauro. Il palazzo rispecchia uno degli esempi meglio riusciti di architettura tardo barocca aquilana.
Palazzo Pica Alfieri
Realizzato nel 1685 lungo via Andrea Bafile (anticamente via Roma), venne completamente restaurato in seguito al terremoto del 1703. Sorge su Piazza Santa Margherita e anch'esso porta in facciata una balconata barocca sorretta da quattro colonne. Ludovico Alfiero lo acquistò nel 1685, trasformandolo con lo stile barocco aquilano, rappresentato dall'artista Francesco Fontana. Si trova in piazza Santa Mrgherita, lungo via Roma; ha facciata principale tripartira, opera di Pietro Paolo Porani (1726), ed è caratterizzata da balconata sorretta da quattro colonnette, che sovrasta i due portali di ingresso.
Palazzo Ardinghelli
Venne realizzato in Piazza Santa Maria di Paganica, su progetto dopo il terremoto del 1703, dall'architetto Francesco Fontana[50], ma edificato solamente tra il 1732 e il 1743 sul luogo di un vecchio complesso di impronta rinascimentale. Dopo la morte del proprietario Filippo Ardinghelli, i lavori si interruppero, e vennero completati in falso barocco. Esso si trova in via Santa Maria Paganica, volto frontalmente verso la chiesa, con un grande balcone sul piano superiore della facciata. Nei primi anni del Novecento è stata aggiunta la loggia centrale con doppia scalinata. Dopo i lavori di restauro a causa del sisma del 2009, dovrebbe ospitare una sede distaccata del Museo MAXXI.
Palazzo del Convitto (Ex Biblioteca Salvatore Tommasi)
Il palazzo fu costruito nell'Ottocento presso il convento di San Francesco a Palazzo (XIII secolo), ed è posto lungo corso principe Umberto all'incrocio con il corso Vittorio Emanuele. Nel 1867 il convento è stato sconsacrato, e nel 1876-78 si sono completati i lavori di trasformazione del convento in sede del Convitto (liceo ginnasio) con biblioteca provinciale, dedicata al filosofo Salvatore Tommasi (che occupa in gran parte l'area dell'antica chiesa, che aveva la facciata volta su Piazza Palazzo). Altre ali del convento ospitavano la Camera di Commercio e la Cassa di Risparmio; nei primi anni del Novecento c'è stato il completamento dei portici all'altezza dell'incrocio dei due corsi del centro, infatti sono proprio i portici ad arco a tutto sesto a caratterizzare la parte a ovest del corso Vittorio Emanuele, appartenenti sia all'ex monastero Francescano che a Palazzo Federici, prospettante su Piazza Duomo.
Palazzo del Governo
La struttura risale al XIII secolo ed era la sede del monastero degli Agostiniani, attaccato alla chiesa omonima rivolta in Piazza San Marco (il Palazzo prospetta su Piazza della Repubblica), benché sia stata completamente ricostruita da Giovan Battista Contini dopo il terremoto del 1703. I lavori iniziarono nel 1707 e durarono fino al 1730. La facciata del palazzo è caratterizzata da un colonnato che sorregge l'architrave con la scritta "Palazzo del Governo". Il terremoto del 2009 ha gravemente danneggiato la struttura, diventata uno sei simboli del sisma. Dopo la ricostruzione della facciata nel 2012, i lavori sono ancora in fase di consolidamento.
Palazzo Regio dell'INAIL - Poste e Telegrafi
Sono due palazzi amministrativi costruiti rispettivamente fra il 1927 e il 1934. Il palazzo delle Poste è il più antico, costruito in stile liberty nella Piazza Duomo, accanto alla Chiesa delle Anime Sante, seguendo uno stile ancora eclettico che reinterpretava il classicismo greco-romano. Il palazzo dell'Istituto Nazionale Assicurazioni si trova invece in corso Vittorio Emanuele, all'incrocio con via San Bernardino, ed è in marmo bianco seguendo lo stile razionalista. Ha una struttura rettangolare molto geometrica, senza la tipica torre littoria dell'architettura del regime, e ha un bassorilievo con figure antropomorfe di stampo neoclassico.
Palazzo Silone
Si trova nella zona periferica aquilana, nella frazione di Pettino; edificato tra il 1990 e il '98, ospita molti uffici della Regione Abruzzo, in particolare dopo il terremoto che ha reso inagibili le altre sedi cittadine. Esso è intitolato allo scrittore marsicano Ignazio Silone. È caratterizzato da tre corpi di fabbrica, di cui due paralleli a via Leonardo Da Vinci, ad altezze diverse, e uno ortogonale posto sul fianco orientale; in facciata l'edificio si presenta a vetrata continua curvilinea, intersecata da due setti in laterizio. Il palazzo dispone di otto livelli per un'altezza massima di oltre 30 metri che lo rende uno degli edifici più alti in città.
Ex mattatoio (Museo Nazionale d'Abruzzo - MUNDA)
Il mattatoio fu costruito nel Borgo Rivera, poco distante dalla chiesa di San Vito (XIII sec), nel 1934 e affacciato sul piazzale dell 99 cannelle. Il mattatoio fu successivamente abbandonato dopo gli anni '60, e recuperato in seguito al sisma del 2009, e usato come nuova sede momentanea del MUNDA: il Museo Nazionale d'Abruzzo dal dicembre 2015. La struttura è un complesso di casette contigue a capanna di colore ceruleo.

Fontane

Diverse le fontane presenti nel capoluogo e nelle numerose frazioni:

Fontana delle 99 cannelle (o della Rivera)
È probabilmente il monumento più identitario della città. Costruita nel 1272 nell'area della Rivera, è opera dell'architetto Tancredi da Pentima[51]. In origine, la fontana era più semplice e aveva meno cannelle. Nel corso dei secoli è stata più volte rimaneggiata e ampliata, con l'aggiunta di nuovi lati, la sostituzione di conci corrosi dagli elementi atmosferici, del rivestimento in pietra bianca e rosa, la ricostruzione di altri mascheroni, la selciatura e, infine, la chiusura a cancellata.
Fontana luminosa
Creata da Nicola D'Antino nel 1934 all'ingresso del corso Vittorio Emanuele dal piazzale del Castello, è una fontana a pianta circolare con al centro due nudi femminili in bronzo sorreggenti la caratteristica "conca abruzzese". Il piedistallo in marmo ha i tipici caratteri geomtrici del razionalismo e in origine aveva i fasci littori.
Fontana Vecchia
Sono le due fontane poste alle estremità di Piazza Duomo. Risalgono al XIV secolo, ma la forma attuale risale al restauro di Nicola D'Antino (1929-32). Alla base sono formate da una vasca circolare, con al centro una vasca più piccola, da basamento a due statue di bronzo raffiguranti due uomini che con un catino versano l'acqua.
Fontana del Nettuno (o del Tritone)
Fu realizzata nel 1881 come opera di riqualificazione postunitaria del corso Vittorio Emanuele II, presso la Piazza Regina Margherita di Savoia. La statua centrale del Nettuno è in terracotta, dipinta in bronzo, posta su un basamento a roccia, inserita in una nicchia dove scorre l'acqua. La facciata monumentale dove si trova tale nicchia è una parte della vecchia chiesa di San Francesco a Palazzo, demolita nel 1876 per costruire il Palazzo del Convitto e della biblioteca provinciale.

Altro

Strade e piazze

Costa Masciarelli

Tra le maggiori strade dell'Aquila ci sono:

Costa Masciarelli
Vicolo medievale che si sviluppa sul costolone più ripido del centro storico, quello che va da Piazza Duomo a Collemaggio. È caratterizzato da palazzi medievali, antichi portali, scorci e scalinate di assoluto valore artistico che lo rendono uno dei posti più belli e interessanti della città.
Quattro Cantoni
Famoso incrocio del Corso Vittorio Emanuele e Corso principe Umberto, che raggruppa i quattro palazzi storici
Via Fortebraccio
Strada del centro storico, al confine tra Quarto San Giorgio e Quarto Santa Maria. La strada di aspetto rinascimentale è intitolata a Braccio da Montone, il capitano di ventura che assediò la città nel 1424 durante la Guerra dell'Aquila. Sorgono in questa strada il Palazzo Alfieri (XV secolo), il Palazzo Romanelli (XVI secolo), e l'accesso medievale dalle mura di Porta Bazzano (XIII secolo). La caratteristica principale è la Piazza Bariscianello che sta esattamente ai piedi della scalinata di San Bernardino (XV secolo).
Via San Bernardino e Scalinata
Assetto longitudinale dell'impianto rinascimentale, ospita la Basilica di San Bernardino, costruita a partire dal 1444. Le architetture più rilevanti sono il palazzo razionalista dell'INA, il Teatro Comunale (XVI secolo), ricostruito in stile liberty, ed all'estremo della via la Porta Leone del XIII secolo. La Scalinata si trova davanti alla basilica e porta a Piazza Bariscianello, ed è caratterizzata da due ordini di nicchie a grandezza d'uomo. Fino agli anni '60 sulla scalinata i pastori transumanti lasciavano il gregge a pascolare il muschio delle fessure.
Corso Vittorio Emanuele
Arteria principale cittadina, attraversa trasversalmente la città dalla Fontana luminosa fino a Piazza Duomo dove si unisce con viale Crispi. Affiancata per un lungo tratto da portici, è meta di passeggio e shopping. Tra gli svincoli principali vi è l'incrocio dei Quattro Cantoni, che portano al corso Umberto e alla Via San Bernardino[52]. I palazzi storici della via sono il Palazzo Fibbioni del XVI secolo, il Palazzo del Convitto (e della Biblioteca) in stile neoclassico, e il Palazzo Ciolina (XVII secolo).
Corso principe Umberto
Il corso attuale, che dai Quattro Cantoni porta a Piazza Palazzo, risale al XX secolo. Il corso è composto di alcuni palazzi liberty, e il più interessante al livello architettonico è il Palazzo del Convitto, con i caratteristici portici.
Via XX Settembre
È uno slargo parallelo le mura, realizzato nel primo '900, che parte dalla via di Porta Napoli, e giunge fino alla via del Complesso di San Domenico. La parte del viale di Porta Napoli è caratterizzata dalla storica via di accesso, realizzata per Ferdinando II, e dalla chiesa di Santa Chiara.

Tra le maggiori piazze, vi sono:

Piazza Duomo (o "del Mercato")
La piazza maggiore della città, ospita dal 1303 il mercato cittadino. Su di essa si affacciano molti dei monumenti aquilani, fra cui la Cattedrale dei Santi Massimo e Giorgio, la Chiesa delle Anime Sante ed il palazzo Arcivescovile.
Il palazzo delle Poste e Telegrafi, in stile liberty, fu inaugurato nel 1922, mentre il palazzo Federici, confinante con il corso Vittorio Emanuele, ha alla base i caratteristici portici comunali.
Piazza Palazzo (o "Piazza Sallustio")
È una piazza alberata posta su Corso principe Umberto contenente al centro la statua di Sallustio, lo storico romano nato ad Amiternum. Ospita Palazzo Margherita, la sede del Municipio, e il Palazzo della Provincia, sede della Biblioteca provinciale Salvatore Tommasi. Originalmente vi era un castello collegato alle mura, rappresentato oggi dalla medievale Torre Civica.

Borgo Rivera

Il borgo risale al XIII secolo, quando fu costruita la Fontana delle 99 cannelle, lungo le mura di Porta della Rivera. Il rione è caratterizzato dunque dalla piazza della fontana, e da un piccolo tempio cristiano, la Chiesa di San Vito della Rivera. Nel 1934 circa fu costruito nella zona il mattatoio. La porta Rivera, semplice arco di pietra a tutto sesto, fa da ingresso al borgo.

Architetture militari

Il Castello Cinquecentesco (Forte spagnolo)
Porta Leoni

L'elenco riporta solamente le fortezze militari e le mura della città, ma esempi di architettura medievali si hanno anche nei "castelli di Assergi, con la torre civica e le mura, nella torre di San Vittorino, nel colle castello di Pescomaggiore, nel borgo fortificato di Camarda, nel Palazzo Dragonetti di Pizzoli, nella chiesa fortificata di Santa Mara del Presepe di Paganica, sorta sopra il castello antico.

Forte spagnolo (Castello Cinquecentesco)
La fortezza, tuttora cinta da fossato, si trova posta nella parte settentrionale della città, a ridosso delle mura. Costruita dagli spagnoli, è una struttura a pianta quadrata con quattro bastioni agli angoli. È sede del Museo nazionale d'Abruzzo. La realizzazione è iniziata nel 1534 e terminata nel 1567, su progetto di Pedro Luis Escrivà[53]. Per la costruzione furono demolite le storiche Porta Paganica e Porta Barisciano, con l'edificazione della nuova Porta Castello. La fortezza non fu mai usata in azioni militari. La struttura è composta da nucleo centrale quadrato, con quattro bastioni angolari a forma di lanceolata, collegati da cortine. Il materiale è travertino, con ampio fossato, per cui la struttura è collegata a terra da un ponte in pietra presso l'accesso principale. Il grande portale è in pietra bianca, con sopra lo stemma dell'aquila bicipite, simbolo della Casa d'Asburgo. Il parco del castello fu realizzato negli anni '30.
Torre civica
È la torre simbolo del Palazzo Margherita. Fu costruita intorno al 1254 con la fondazione della città, e poi riedificata nel 1310, per il palazzo del capitano Francesco Di Crescenzo. Nel 1374 vi fu costruito uno dei primi orologi pubblici del Regno di Napoli[senza fonte]. Durante la costruzione del Palazzo voluto da Margherita d'Austria nel XVI secolo, la torre rimase inalterata nello stile, tranne uno stemma collocato in ricordo di Giuseppe Garibaldi, e degli stemmi riguardanti il regno di Svevia e di Carlo V. Sopra al cornicione vi è una lanterna centrale con la campana che suona l'ora.
Il Torrione
Gli studiosi ipotizzano che la struttura possa essere parte di una tomba romana del I secolo, oppure un pilastro di un antico acquedotto medievale del XIII secolo[54]. Il cosiddetto "Torrione" è comunque un lembo di una torre con alla base camera funebre. Si trova nel moderno rione omonimo, in via Cardinale Mazzarino. Il terremoto del 2009 ha fatto crollare 5 dei 15 metri di altezza della struttura.
Cinta muraria
Nel 1276, a poco più di vent'anni dalla seconda fondazione della città, vennero realizzate le mura che ancora oggi cingono il centro cittadino. Sono state più volte rimaneggiate e restaurate nel corso dei secoli, con l'aggiunta di porte (quelle originali sono dodici), lo spostamento di alcuni tratti (come nel XVI secolo per far posto al Forte spagnolo e la demolizione di altri (nel Novecento con la creazione dell'area degli impianti sportivi e il Quartiere Eritrea).

Siti archeologici

Amiternum
Nella località di San Vittorino, a pochi chilometri dall'Aquila, si trovano i resti dell'antica città di Amiternum[55]. Tra i più interessanti vi è un anfiteatro del I secolo d.C., un teatro di età augustea e una villa di tarda età imperiale, con mosaici e affreschi. Vi sono inoltre resti di terme e di un acquedotto risalenti anch'essi all'età di Augusto; vicino all'abitato di San Vittorino, nel sottosuolo della chiesa di San Michele Arcangelo, si possono poi visitare le catacombe paleocristiane.
Forcona
Presso la frazione Civita di Bagno sono state ritrovate mura e terme di una città tardo romana e longobarda (IV secolo - VIII secolo), che nel primo medioevo era di rilevante importanza per la presenza della prima Cattedrale di San Massimo, di cui oggi si conservano ampi resti (le tre absidi, le colonne centrali, le mura del perimetro e il campanile.

Aree naturali

La piana di Campo Imperatore in inverno
Parco del Gran Sasso e Monti della Laga
Esteso parco nazionale costituito intorno al massiccio del Gran Sasso, meta ambita da turisti, naturalisti, escursionisti e sportivi d'ogni genere. Comprende anche parte del territorio del comune aquilano. Sul versante aquilano sorge l'altipiano di Campo Imperatore, caratterizzato da laghetti meteoritici e da una notevole diversità di flora e di fauna; è raggiungibile tramite una moderna funivia e ospita un'importante stazione sciistica comprendente 15 km di piste per lo sci alpino e oltre 60 km per lo sci nordico.
Tratturo L'Aquila-Foggia
Detto anche "Tratturo Magno", è il più grande tratturo italiano, usato dai pastori transumanti per il viaggio in Puglia fino alla fiera di Foggia del mercato della dogana. Il percorso è un lungo sentiero sterrato di 244 km che i pastori percorrevano a partire da settembre, partendo dalla Basilica di Santa Maria di Collemaggio (la fiera del bestiame si teneva nella piazza del Forte spagnolo), per poi scendere alla contrada Sant'Elia, oggi divenuto quartiere moderno della città. Il tratturo prosegue fuori la città in direzione della conca di Navelli, scendendo lungo il fiume Aterno fino a Chieti, deviando successivamente verso il mare lungo il pendio della val di Sangro, traversando Vasto, Termoli e infine Foggia. Il tratturo a San Pio delle Camere si incontrava con il tratturo di Centurelle, mentre a Lanciano col tratturo di Cupello, che partiva dalla chiesa di Santa Maria Iconicella, giungendo alle porte del borgo vastese. Il tratturo aquilano in certe ricorrenze è ancora percorso perché in buona parte conservato, ed è in corso un piano di riqualificazione culturale.
Ingresso al Parco del Sole, presso Collemaggio

Tre sono le aree verdi principali della città:

  • il "Parco del Sole", il parco maggiore, dinanzi la Basilica di Collemaggio, nella zona sud della città;
  • il "Parco del Castello", intorno al Forte spagnolo, con all'interno un'area giochi per bambini;
  • "Piazza d'Armi", nella periferia ovest, che comprende anche alcuni impianti sportivi, come la pista d'atletica.
Pinete e Parco naturale di Monteluco
Nel territorio del comune sono presenti quattro pinete che si inerpicano rispettivamente su Monte Luco (Pineta di Roio)[56], sopra al convento di San Giuliano (Pineta di San Giuliano), sui tornanti del Passo delle Capannelle (Pineta di Arischia/Pizzoli), la Pineta di Pesco Croce e quella del Colle Cerasitto (le due Pinete di Bagno). Le prime tre hanno subito danni negli anni 2000 a causa di incendi boschivi dolosi e hanno alcuni itinerari escursionistici che le attraversano. A queste si aggiunge il Parco di Monte Luco, intorno la contrada di Colle di Roio, composto da un boschetto che circonda il Palazzo della Facoltà di Ingegneria dell'Università.
Parco del Vera
Area protetta di circa 30 ettari costituita intorno alle sorgenti del fiume Vera e attigua al centro abitato della frazione aquilana di Tempera. Il parco presenta un percorso pedonale e ciclabile che dalla frazione porta direttamente alle sorgenti, risalendo il corso del fiume.

Società

Evoluzione demografica

L'ultimo dato, aggiornato al 31 dicembre 2018, attesta a 69.478[2] gli abitanti residenti del Comune dell'Aquila.

Abitanti censiti[57]

Etnie e minoranze straniere

Secondo i dati ISTAT al 1 di gennaio 2015 la popolazione straniera residente era di 4 605 persone. Le nazionalità maggiormente rappresentate in base alla loro percentuale sul totale della popolazione residente erano:

  • Romania 1.602 2,2%

Lingue e dialetti

Lo stesso argomento in dettaglio: Dialetto aquilano, Dialetto sabino e Dialetti d'Abruzzo.

Il dialetto della città dell'Aquila, così come quelli di tutta la parte occidentale della provincia, si distingue nettamente dai restanti dialetti abruzzesi, inserendosi nel gruppo aquilano del dialetto sabino, appartenente ai dialetti italiani mediani. Tratto qualificante di questo gruppo dialettale è la conservazione delle vocali finali atone. In particolare nel dominio reatino-aquilano, area tradizionalmente conservativa, viene tuttora mantenuta la distinzione fra -o e -u finali, a seconda dell'originaria matrice latina: ad esempio all'Aquila si ha cavaju per "cavallo" (latino: caballus), ma scrio per "io scrivo" (latino: scribo).

Religione

Perdonanza Celestiniana

Lo stesso argomento in dettaglio: Perdonanza Celestiniana.
Manoscritto originale della Bolla del Perdono

La Perdonanza Celestiniana si svolge ogni anno nei giorni del 28 e 29 agosto. Il nome Perdonanza deriva dalla Bolla del Perdono che Papa Celestino V emanò dall'Aquila alla fine di settembre del 1294.

Sei anni prima della bolla di Papa Bonifacio VIII, che istituiva l'anno santo ufficiale della Chiesa, all'Aquila era nato il Giubileo per festeggiare la Bolla; un Giubileo che, per un giorno, si ripete ogni anno. La bolla è oggi conservata nella cappella blindata della torre del Palazzo Comunale[58]. Gli antichi statuti civici vollero che, proprio perché erano stati i cittadini a proteggere il prezioso documento, fosse l'autorità civile a indire la Festa del Perdono, rispettando, comunque, il dettato di papa Celestino. E ancora oggi è il sindaco del capoluogo abruzzese a leggere la bolla del Pontefice, poco prima dell'apertura della porta santa della basilica di Collemaggio da parte di un cardinale designato dalla Santa Sede.

Processione del Cristo Morto

La processione del Cristo Morto all'Aquila è una delle tradizioni cristiane più antiche della città. Nel 1954 l'artista Remo Brindisi e padre Fedele Brindisi realizzarono 16 dei 20 simulacri che vengono ancora oggi portati in processione. L'inizio del percorso parte della basilica di San Bernardino, attraversando le vie principali del centro, e ogni anno il feretro di Gesù deposto è scortato da varie associazioni di medici, chirurghi, avvocati, insieme ai quattro stendardi dei Quarti storici, sotto la musica del Misere del teatino Saverio Selecchy, che viene intonato anche nella processione che si tiene a Chieti, con 200 cantori. Dopo il terremoto del 2009, per motivi di sicurezza, il percorso tradizionale della processione è cambiato, e solitamente vengono effettuate le tappe via San Bernardino, corso Vittorio Emanuele, Piazza Duomo, via Indipendenza, via Battisti, corso Federico II, corso Vittorio Emanuele, via san Bernardino, rientro in basilica.
Le origini della processione risalgono al XVI secolo, quando si svolse per la prima volta nell'anno 1505-1506, come descritto nelle Memorie istoriche della Città dell'Aquila di Emidio Mariani, quando la Confraternita di San Leonardo fece realizzare le figure per la celebrazione. Nei secoli successivi le varie confraternite della città disputarono annualmente il percorso da fare e chi avrebbe dovuto scortare il feretro, fino a vere e proprie liti, con emanazione di editti. Il rito ebbe termine nel 1768, proibito da re Ferdinando IV di Borbone per questioni di ordine pubblico, e solo nel 1954 per interessamento dei Frati Minori di San Bernardino il rito venne ripristinato.

Tradizione e folclore

Oltre alle sopracitate Perdonanza e processione del Cristo Morto, sono altre ricorrenze tradizionali del capoluogo:

  • La festa patronale di San Massimo: si celebra il 10 giugno, e ricorda il santo patrono Massimo di Aveia (oggi Fossa), venerato da sempre in città, quando nel 1256 le sue reliquie furono traslate nella Cattedrale di San Massimo in Piazza Duomo. Dopo il terremoto del 2009, le celebrazioni si sono spostate nella Basilica di San Giuseppe Artigiano.
  • La festa compatronale di San Bernardino: si celebra il dal 19 al 21 maggio, nella Basilica. Si tratta principalmente di una festa prettamente religiosa che prevede pellegrinaggi nel sepolcro del santo, e la sfilata processionale per le vie del quartiere.
  • La festa di Sant'Agnese: il giorno di sant'Agnese (21 gennaio) c'è la festa delle Malelingue. Negli ultimi anni è diventato anche un evento mediatico, con un convegno al quale hanno partecipato anche numerosi uomini politici.

Istituzioni, enti e associazioni

L'Aquila è sede delle seguenti istituzioni:

Qualità della vita

Secondo la classifica sulla qualità della vita delle città capoluogo di provincia operata dal Sole24Ore nel 2020, L'Aquila è la città abruzzese nella quale si vive meglio; a livello nazionale è la quarantunesima.[59]

Cultura

Biblioteche

Nel territorio comunale sono presenti i seguenti archivi e biblioteche[60]:

  • Archivio di Stato
  • Biblioteca dell'Agenzia Regionale per la Promozione Culturale
  • Biblioteca Arcivescovile "Cardinale Carlo Confalonieri"
  • Biblioteca della Camera di Commercio
  • Biblioteca del Club Alpino Italiano
  • Biblioteca del Consiglio Regionale d'Abruzzo "Ignazio Silone"
  • Biblioteca del Convento di San Bernardino
  • Biblioteca del Convento di Santa Chiara
  • Biblioteca del Convento di San Giuliano
  • Centro Documentazione Ambientale L'Aquila (Biblioteca, Emeroteca)
  • Biblioteca della Deputazione di Storia "Anton Ludovico Antinori"
  • Biblioteca della Giunta Regionale "Benedetto Croce"
  • Biblioteca provinciale Salvatore Tommasi
  • Biblioteca dei Salesiani
  • Biblioteca San Pio X
  • Biblioteca della Scuola Superiore Guglielmo Reiss Romoli
  • Mediateca Regionale "Giovanni Tantillo"
  • Mediateca del Museo Sperimentale d'Arte Contemporanea
  • Sistema Bibliotecario dell'Università dell'Aquila

Ricerca

Laboratori Nazionali del Gran Sasso

Lo stesso argomento in dettaglio: Laboratori Nazionali del Gran Sasso.

Di grande rilievo internazionale sono i laboratori dell'Istituto nazionale di fisica nucleare (INFN) e realizzati sotto il massiccio omonimo con una copertura di roccia di oltre 1400 metri, dove vengono realizzate importanti ricerche nel settore della fisica delle particelle. Tra gli esperimenti qui svolti si possono annoverare quelli sui decadimenti rari o quelli sulle particelle di materia oscura provenienti dall'universo. La struttura ha collaborazioni permanenti con centri in Germania, Giappone, Stati Uniti e con il CERN di Ginevra.

Società Italiana della Scienza e dell’Ingegneria (SIdSI)

Lo stesso argomento in dettaglio: Società Italiana della Scienza e della Ingegneria.

All’interno del polo universitario di Roio dell’Università, è situata la sede operativa della Società Italiana della Scienza e dell’Ingegneria (SIdSI), istituto che si occupa di ricerca e divulgazione scientifica.[61]

Scuole

Nel territorio comunale sono presenti le seguenti scuole medie superiori:

  • Liceo "Domenico Cotugno" (liceo classico, linguistico, scienze umane, scienze umane economico-sociale), musicale, convitto)
  • Istituto d'istruzione superiore "Andrea Bafile" (liceo scientifico nuovo ordinamento, liceo scientifico scienze applicate)
  • Liceo artistico "Fulvio Muzi"
  • Istituto d'istruzione superiore "Amedeo d'Aosta" (liceo scientifico opzione scienze applicate, istituto tecnico settore tecnologico)
  • Istituto d'istruzione superiore "Savoia-Rendina" (istituto tecnico settore economico e settore tecnologico)
  • Istituto d'istruzione superiore "Ottavio Colecchi" (istituto tecnico settore tecnologico, istituto professionale)
  • Istituto professionale "Leonardo da Vinci"

Università

Università degli Studi dell'Aquila

Lo stesso argomento in dettaglio: Università degli studi dell'Aquila.

L'Aquila è sede di una Università, la più antica d'Abruzzo, e conta oltre sedicimila iscritti. Comprende sette dipartimenti:

  • Ingegneria civile, edile - architettura e ambientale
  • ingegneria e scienze dell'informazione e Matematica
  • Ingegneria industriale e dell'informazione e dell'Economia
  • Medicina clinica, sanità pubblica, scienze della vita e dell'ambiente
  • Scienze cliniche applicate e biotecnologiche
  • Scienze fisiche e chimiche
  • Scienze umane

L'Università è sede della laurea magistrale di Eccellenza Europea in Ingegneria matematica[62]. L'attività di ricerca viene svolta attraverso i dipartimenti e due centri di eccellenza: il CETEMPS (Centro di Eccellenza per l'integrazione di tecniche di Telerilevamento e Modellistica numerica per la Previsione di eventi Meteorologici Severi)[63] e il DEWS (Design Methodologies for Embedded controllers, Wireless interconnect and System-on-a-chip)[64].

Nel 1994 L'Aquila è fra le otto città fondatrici dell'Unione degli universitari[65] ad oggi il più grande sindacato universitario italiano.

Interno della sede dell'Accademia

Accademia di Belle Arti

Lo stesso argomento in dettaglio: Accademia di belle arti dell'Aquila.

La città è sede di un ateneo pubblico dedicato all'alta formazione artistica. Fondata nel 1970, per circa vent'anni l'Accademia ha trovato spazio all'interno di Palazzo Carli Benedetti, in pieno centro storico, prima di essere trasferita nella moderna struttura di Via Leonardo Da Vinci progettata da Paolo Portoghesi.

L'Accademia dispone di 7 facoltà (Pittura, Scenografia, Decorazione, Scultura, Restauro, Grafica e Fotografia) articolati in un triennio di base e un conseguente biennio specialistico suddiviso in quattro indirizzi (Arti visive, Grafica, Decorazione e Restauro); comprende inoltre una scuola di formazione per i docenti.

Osservatorio astronomico di Campo Imperatore, presso Assergi

Istituto Superiore di Scienze Religiose

Lo stesso argomento in dettaglio: Istituto superiore di scienze religiose.

Dal 1979 è presente in città un ateneo privato collegato alla facoltà di Teologia della Pontificia Università Lateranense di Roma che ha come scopo la formazione dei fedeli all'arricchimento della propria vita cristiana e alla loro partecipazione all'evangelizzazione. L'istituto prevede una laurea di primo livello e una magistrale in Scienze Religiose suddivise in quattro indirizzi: pedagogico-didattico, pastorale-liturgico, bioetica e beni culturali. Gestisce inoltre la Biblioteca "Carlo Confalonieri".

Conservatorio Alfredo Casella

Lo stesso argomento in dettaglio: Conservatorio Alfredo Casella.

Nato nel 1967 come sezione staccata del Conservatorio di Santa Cecilia, l'Istituto ottenne l'anno dopo il riconoscimento giuridico e la piena autonomia didattica, prendendo il nome di Alfredo Casella, uno dei protagonisti del rinnovamento musicale italiano, fondatore con D'Annunzio e Malipiero della Corporazione delle Nuove Musiche, la sezione italiana della Società Internazionale di Musica Contemporanea. Nella sua storia quarantennale, il Conservatorio aquilano ha tenuto fede ai propositi e all'ispirazione dei suoi fondatori (Macarini Carmignani, Guaccero, Razzi) che, nel pieno della contestazione studentesca, intesero indicare nuovi itinerari musicali senza traumatiche rotture col passato e in intelligente apertura al futuro[66].

Gran Sasso Science Institute

Lo stesso argomento in dettaglio: Gran Sasso Science Institute.

Il Gran Sasso Science Institute è una scuola superiore universitaria a statuto speciale, nata nel 2012 come istituto di ricerca e di alta formazione dottorale dipendente dall'INFN, stabilizzata e resa autonoma nel 2016.[67]. Il Rettore del GSSI è il professor Eugenio Coccia.

Altre strutture di formazione

Sede del "Gran Sasso Science Institute" nel Palazzo dell'ex GIL

Musei

Museo nazionale d'Abruzzo

Lo stesso argomento in dettaglio: Museo nazionale d'Abruzzo.

Uno dei principali poli museali d'Abruzzo è il Museo nazionale d'Abruzzo, con sede nel cinquecentesco Forte spagnolo. Attualmente il Forte è inagibile, la sede provvisoria è il l'ex mattatoio comunale sito in Borgo Rivera, nei pressi della Fontana delle 99 cannelle.[72][73] Il museo è diviso in una sezione archeologica, che comprende i reperti archeologici rinvenuti durante gli scavi di Amiternum e Peltuinum, una sezione artistica, una sezione di oreficeria e, infine, una piccola sezione di arte contemporanea. Simbolo del museo è lo scheletro di un Archidiskodon Meridionalis Vestinus, un gigantesco animale di epoca preistorica simile a un mammut.

Casa museo Signorini Corsi

Lo stesso argomento in dettaglio: Casa museo Signorini Corsi.

A pochi passi dal corso, lungo Via Patini si trova questo caratteristico museo che comprende un'importante collezione di mobili, dipinti e monete rinascimentali custodite all'interno di quella che era la casa di una delle più influenti famiglie aquilane. Il museo si costituì nel 1967 l'avvocato Luigi Signorini Corsi consegnò al Comune la sua collezione d'opere d'arte con la sola condizione che non venisse modificata la localizzazione in modo da costituire un tipico esempio di appartamento di rappresentanza aquilano. Tra i dipinti si segnalano Madonna con il bambino e San Giovannino di stretto ambito leonardesco, la Natività con fuga in Egitto attribuibile al Botticelli e Martirio di San Lorenzo di Battistello Caracciolo.

La Madonna di Fossa, conservata nel Museo Nazionale

Museo archeologico di Santa Maria dei Raccomandati

Lo stesso argomento in dettaglio: Museo archeologico di Santa Maria dei Raccomandati.

Ha sede nell'ex convento che dà su Corso Vittorio Emanuele e ospita un'importante collezione archeologica. All'interno del complesso si trova la chiesa di Santa Maria dei Raccomandati[74], ricostruita nel 1825, contenente un affresco cinquecentesco della Madonna. Restaurato a partire dal 1997 e mai aperto ufficialmente, il museo negli ultimi anni ha svolto le funzioni di spazio espositivo, spesso utilizzato dall'amministrazione per importanti mostre temporanee.

Museo sperimentale d'arte contemporanea

Lo stesso argomento in dettaglio: Museo sperimentale d'arte contemporanea.

Meglio noto con l'acronimo MuSpAC, raccoglie opere e organizza mostre permanenti di artisti contemporanei di levatura internazionale. La sua sede storica è in via Paganica, in pieno centro storico, ma dal 2009 si è trasferito temporaneamente in via Ficara[75].

Museo di Scienze Naturali e Umane

Situato nella località di San Giuliano (a qualche km dall'Aquila), è articolato in diverse sezioni con esemplari di fauna e flora abruzzese, fossili e reperti archeologici.

Museo delle ceramiche

Il recente restauro del complesso conventuale di San Domenico ha permesso il ritrovamento e il recupero di una notevole quantità di materiali ceramici cronologicamente compresi tra il duecento (epoca di fondazione della città) e il novecento. L'esposizione documenta la fitta rete di contati commerciali e culturali intessuta dai monaci domenicani.

Arte

Lo stesso argomento in dettaglio: Abruzzo § Storia dell'arte e Arte in Abruzzo.

Epoca romana e pre-romanica

Il nucleo antico della zona aquilana era Amiternum, città romana dei Sabini situata in località San Vittorino. L'architettura della città risale al I secolo a.C., quando venne dotata di un vasto complesso di monumenti, come terme, anfiteatri e ville[76]. Aveva impianto ortogonale, su cui passava la via Salaria da Roma, e la via Cecilia in mezzo al centro urbano. L'anfiteatro ha un chiaro stile imperiale, molto simile al Colosseo, così le ville e il teatro alla greca.

Mascheroni della fontana delle 99 cannelle, opera del 1272 di Tancredi di Pentima

Presso la frazione si trova la chiesa di San Michele Arcangelo, risalente all'VIII secolo, proprietà originario dell'abbazia di Farfa. Si tratta di uno dei rari esempi di arte pre-romanica del territorio aquilano, assieme alla primitiva Cattedrale di San Massimo a Forcona, in località Civita di Bagno. La chiesa ha uno strato originale, che consta in catacombe cristiane, dove fu martirizzato il vescovo Vittorino di Amiterno; mentre la chiesa superiore ha connotazioni duecentesche, con affreschi trecenteschi. Ha pianta a croce latina.

La Cattedrale primaziale di San Massimo si trova nell'antica città vestina di Forcona, di cui resta un complesso termale di età imperiale del I secolo. La chiesa ha pianta rettangolare con tre absidi esterne, e imponente torre campanaria. L'interno era a tre navate, con colonne ricavate dai templi romani.

Il Medioevo e il Rinascimento

La città nuova di Aquila fu fondata, secondo le cronache di Buccio di Ranallo, nel 1254, avente dunque uno stile prettamente duecentesco e medievale. Delle primitive chiese poco rimane, poiché ricostruita in gran parte nel 1349 dopo un grave terremoto. Anche della Basilica di Santa Maria di Collemaggio, una delle più antiche chiese aquilane, risalente al 1288, si sa solo che fu costruita da artisti provenienti da Sulmona, dalla Badia Morronese. Nel restauro post-terremoto operò l'artista Giovanni da Sulmona, che pose le basi del gotico aquilano, ritenuto il più rappresentativo della regione[77]. Sostanzialmente lo stile usato nel XIII secolo per le primitive chiese aquilane, come San Pietro Coppito - Santa Maria Paganica - Santa Giusta - San Silvestro - San Marciano e infine la Cattedrale dei Santi Massimo e Giorgio, fu il romanico per la facciata bianca, in pietra del Gran Sasso, caratterizzata da un semplice portale in lunetta affrescata e un rosone a raggi.

Soffitto ligneo della Basilica di San Bernardino, realizzato dopo il sisma del 1703

Gli interni furono nella maggior parte cambiati dopo il terremoto del 1349, caratterizzati da un impianto gotico a tre navate con colonnati ad arcate a sesto acuto, e pareti affrescate, come dedotto dai primi restauri post-sisma 2009 nella chiesa di San Pietro a Coppito.

L'arte medievale locale, al livello scultoreo, si concentrò sulla realizzazione di statue votive in legno dipinto, specialmente Madonne col Bambino, molte delle quali custodite nel MUNDA (Museo Nazionale d'Abruzzo). Nel XV secolo a cavallo tra Medioevo e Rinascimento fu operativo il pittore Saturnino Gatti, affrescatore di molte chiese aquilane e del circondario; mentre lo scultore Silvestro dell'Aquila realizzò nel Duomo il Sepolcro del Cardinale Amico Agnifili, unico elemento non distrutto dal terremoto del 1703.

Lo stile gotico abbracciò anche le architetture civili aquilane, come la Casa di Jacopo di Notar Nanni, il Palazzetto dei Nobili in Piazza Santa Margherita e le Cancelle presso la Piazza Duomo. Di rilevanza sono anche le Mura dell'Aquila, composte dalle originali porte gotiche, le più rilevanti Porta Leoni, Porta Tione e Porta Rivera. Nel 1272, come principale opera pubblica aquilana, fu costruita la Fontana delle 99 cannelle da Tancredi de Pentima, in puro stile gotico, celebrando la leggenda dei 99 castelli fondatori della città nei relativi mascheroni.

Dopo la morte in città di San Bernardino da Siena, si costruì la seconda importante basilica cittadina, realizzata nel 1524 da Cola dell'Amatrice in stile rinascimentale, con interno tardo-barocco post 1703, realizzato dal maestro Ferdinando Mosca di Pescocostanzo, di gusto napoletano. Nel 1517 fu completato l'imponente mausoleo di Celestino V da Girolamo Pittoni. La maggior parte delle chiese aquilane risentì dello stile rinascimentale, specialmente la chiesa di Santa Maria Paganica e il complesso di San Domenico, anche se successivi interventi vennero effettuati dopo la distruzione del 1703. Al livello di architettura civile l'epoca rinascimentale fu molto proficua grazie all'operato di Margherita d'Austria; di simbolico fu costruito il Forte spagnolo (Castello Cinquecentesco) nel 1534 dall'architetto Pedro Luis Escrivà, con la demolizione di una parte delle mura medievali e del vecchio castello. Alcune porte, come la Porta Bazzano in particolare, furono restaurate secondo il gusto attuale, con l'aggiunta dello stemma del casato austriaco. Fu ricostruito quasi completamente anche il Palazzo Margherita, in origine Palazzo del Capitano, conservando l'antica torre dell'orologio medievale.

Per quanto concerne l'architettura civile, furono realizzati il Palazzo Farinosi Branconi della famiglia Branconio, il Palazzo Fibbioni, il Palazzo Carli Benedetti e il Palazzo Porcinari nel 1574.

Il Barocco e la ricostruzione dopo il 1703

Giulio Cesare Bedeschini, San Massimo d'Aveia nelle vesti di arcivescovo, 1613 ca., Museo Nazionale d'Abruzzo all'Aquila

Durante l'epoca barocca, continuò lo sviluppo urbano al livello architettonico, con la costruzione di nuovi palazzi. Per quanto concerne l'arte cristiana, fu ampiamente restaurata la Chiesa di Sant'Agostino, anche se nel 1710 sarà nuovamente ricostruita da Giovanbattista Contini, assieme alla chiesa delle Anime Sante in Piazza Duomo, all'epica San Giuseppe dei Minimi.

Il Palazzo Pica Alfieri (XVIII secolo)

Dopo il grave terremoto dell'Aquila del 1703, gran parte del patrimonio edilizio cittadino andò distrutto o fortemente danneggiato. La ricostruzione di tutte le chiese, perlopiù all'interno, avvenne sotto un aspetto barocco. Sebastiano Cipriani nel 1711 si occupò della ricostruzione della Cattedrale, andata completamente distrutta dopo il terremoto, anche se il progetto della facciata fino al XX secolo rimase incompiuto, venendo sbrigativamente terminato nel 1933. L'attività artistica, in città, proprio per la grave distruzione tellurica, poté riprendere avvio con i tipici sperimentalismi napoletani e romani dell'architettura, come può dimostrarsi il caso del rifacimento totale della chiesa di Sant'Agostino nel 1710 ad opera di Giovan Battista Contini, con l'impianto ellittico, o la chiesa del Suffragio in Piazza Duomo. Nel 1583 si era stabilito in città Giulio Cesare Bedeschini, allievo del Cigoli, capostipite di una famiglia di pittori che col fratello Giambattista e col figlio Francesco tennero aperta una bottega molto viva all'Aquila per tutto il XVII secolo. Di Giulio Cesare famose sono le tele all'interno del Duomo dei Quattro Santi Patroni de L'Aquila, poi si hanno opere di Baccio Ciarpi, seguace di Caravaggio e maestro di Pietro da Cortona, conservate nella chiesa di San Silvestro (Battesimo di Costantino, 1617), nel Duomo e nella chiesa di Santa Giusta. Si ricordano ancora Giacomo Farelli, pittore di ambito napoletano, che nel 1676 affrescò l'interno del santuario della Madonna di Roio, poi Carlo Ruther, imitatore del Rubens, che dipinse le tele della Basilica di Collemaggio.

Bestie da soma di Teofilo Patini (1886)

Nel pieno '700 si registra l'attività del pittore teatino Donato Teodoro, attivo anche nel teramano, il quale dipinse altre tele per il Duomo di San Massimo, poi Bernardino Ciferri per Santa Maria del Suffragio, Girolamo Cenatiempo, attivo dal 1705 al 1740 per il soffitto da dipingere nel cantiere di San Bernardino, sopra gli intagli di Ferdinando Mosca pescolano (1732), e il veneziano Vincenzo Damini dal 1737 al 1749.

La Basilica di San Bernardino fu decorata dal Maestro Ferdinando Mosca di Pescocostanzo quanto al soffitto nel primo ventennio del '700, e la Basilica di Collemaggio nel 1715, sempre dalle maestranze del borgo della Majella, ossia Panfilo Ranalli, subì il restauro dell'interno, con la realizzazione del soffitto a cassettoni lignei. Fu realizzato anche l'Organo della basilica di Santa Maria di Collemaggio all'Aquila da Luca Neri da Leonessa. Verso la fine del secolo inoltre venne avviato un piano regolatore che dava più spazio all'attuale Corso Vittorio Emanuele, che già dal Medioevo costituiva il principale asse viario della città fino al Castello, passando per Piazza Duomo, assieme all'attuale Corso Umberto I.

Dall'Ottocento a oggi

File:Fontana luminosa (L'Aquila).jpg
La Fontana Luminosa, realizzata da Nicola D'Antino

Nel XIX secolo fu realizzato il Palazzo del Convitto presso l'ex convento francescano coi portici sul Corso Vittorio Emanuele e la facciata su Piazza Palazzo, sede della Biblioteca provinciale Salvatore Tommasi, e inoltre fu progettata la facciata della Cattedrale, in stile neoclassico, da Giambattista Benedetti (1851). Il progetto tuttavia fu completato negli anni '30 del '900, venendo privato di molti ornamenti del disegno originario, mantenendo comunque i due campanili gemelli, ma non i fregi della facciata e la cupola presso il presbiterio. Al livello di architettura civile, nella metà del XIX secolo furono costituiti ufficialmente i due principali viali cittadini del Corso Vittorio Emanuele e il Corso principe Umberto con le facciata dei palazzi gentilizi Cappa-Cappelli, Gatti, Paone Tatozzi, Lucentini-Bonanni, Quinzi (sede dell'istituto tecnico), Pica Alfieri, e fu realizzato il Palazzo dell'Emiciclo in stile classico nel 1888 da Carlo Waldis, sopra l'antico convento dei Cappuccini di San Michele dentro le mura. Quest'ultimo, insieme al Palazzo Centi, rappresenta un vero trionfo dell'arte neoclassica aquilana, e dell'Abruzzo.

In ambito pittorico, tra la seconda metà dell'Ottocento e il primo Novecento, all'Aquila si distinse Teofilo Patini di Castel di Sangro, che già a Napoli era divenuto famoso per le sue tele di denuncia sociale riguardo le misere condizioni degli abitanti delle montagne abruzzesi, per il duro lavoro nei campi, e per le modeste aspettative di vita. Per L'Aquila Patini realizzò le tele di Bestie da soma (1886), Pulsazioni e palpiti (1888), dipinse il soffitto della biblioteca provinciale con L'Aquila nella forma allegoria dell'uccello rapace, e Gloria di San Massimo presso il Duomo, andata purtroppo distrutta nel sisma del 2009.

Nel primo '900 la Basilica di Santa Maria di Collemaggio dovette subire restauri sulla facciata per un crollo dovuto al terremoto di Avezzano del 1915; sempre nello stesso anno fu costruita la Villa Silvestrella dalla famiglia Palitti, in stile neogotico e liberty, e sempre intorno a questi anni iniziò a popolarsi la piana del Campo di Fossa a sud del Corso Federico II, con villette in stile eclettico e rievocativo, sino alla costruzione di palazzi di rappresentanza negli anni del Ventennio, come l'ex Casa del Balilla, la Casa della Giovane Italiana, e la chiesa parrocchiale di Cristo Re (1935).

Durante il fascismo L'Aquila ebbe un nuovo sviluppo edilizio e monumentale di stampo razionalista. Nel 1927, a fianco della Chiesa delle Anime Sante, fu costruito in stile liberty il Palazzo delle Poste e Telegrafi, nel 1928 veniva inaugurato nella villa pubblica il Monumento ai caduti di Nicola D'Antino, nel 1934 sempre da questo artista fu realizzato il suo capolavoro della Fontana Luminosa, collocata davanti all'ingresso al corso Vittorio Emanuele, in stile razionalista e rievocativo, ispirato alla tradizione abruzzese delle donne che raccolgono l'acqua con la conca di rame. Sempre dal D'Antino furono restaurati i due efebi del complesso della Fontana Vecchia di Piazza Duomo. Altri architetti come Achille Pintonello e Vincenzo Di Nanna nel 1937 modificarono l'ingresso al corso, con la costruzione di due palazzi di architettura simile: la Casa del Combattente e il Palazzo Leone. Presso il corso Vittorio Emanuele fu realizzato il Palazzo INA. Fuori la città invece fu inaugurata la Palestra della Piscina Comunale.

Gli anni sessanta e settanta furono caratterizzati da un cospicuo restauro dello storico patrimonio aquilano, principalmente religioso. L'architetto Mario Moretti si occupò di "smantellare" l'apparato barocco post-sisma 1703 di quasi tutte le chiese medievali aquilane, meno il Duomo e Sant'Agostino, per cercare di recuperare l'originalità gotica. Tali interventi a Collemaggio, Santa Giusta, San Silvestro, San Pietro Coppito e a San Domenico destarono proteste per la distruzione della pur originale arte barocca, come soffitti a cassettoni lignei e stucchi.
Dopo il terremoto dell'Aquila del 2009, l'opera principale e rappresentativa del segno della ricostruzione sono la Cappella delle Vittime del 2009 e l'Auditorium del Parco, presso il Castello, realizzato da Renzo Piano nel 2012.

Piazza Palazzo, già Piazza del Municipio, e monumento a Gaio Sallustio Crispo

Teatro

Teatro Comunale

La struttura principale teatrale aquilana è il teatro comunale presso la Basilica di San Bernardino (in origine "Teatro Vittorio Emanuele"), realizzato tra il 1857 e il 1872, seguito dal Ridotto del Teatro comunale, un piccolo foyer attiguo questa struttura, dal moderno "Auditorium del Parco" di Renzo Piano del 2012 per ospitare eventi e concerti.

L'attività teatrale cittadina si poggia sul Teatro Stabile d'Abruzzo (TSA), uno dei 18 teatri stabili italiani. Fondato nel 1963 da Luciano Fabiani, Errico Centofanti, Giuseppe Giampaola, inizialmente col nome di Teatro Stabile dell'Aquila. Attualmente il TSA è diretto da Giorgio Pasotti.

Il Teatro Stabile d'Innovazione L'Uovo (con sede nell'ex chiesa di San Filippo Neri) invece si rivolge particolarmente a un pubblico giovanile e ai ragazzi, con una produzione della propria compagnia e con una stagione teatrale con attori d'avanguardia e comici. L'attività si svolge nel Teatro San Filippo, chiesa riadattata a sala teatrale.

Auditorium del Parco

Altre istituzioni stabili sono l'Associazione Teatrale Abruzzese e Molisana (ATAM), che propone una sua stagione e distribuisce spettacoli nelle sale minori delle due regioni, e la compagnia TeatroZeta, dal 2011 riconosciuta dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali come compagnia di produzione. In Piazza San Marco ha sede, invece, il Teatro Sant'Agostino, spazio amatoriale spesso a ingresso libero in cui opera spesso la Retrobottega dei Guitti, associazione teatrale interamente formata da studenti universitari. Questo teatro, anch'esso ricavato da una chiesa sconsacrata, è stato fortemente colpito nel terremoto del 2009, e parte di esso è caduto sulla Prefettura, causandone la distruzione.

Si ricordano infine ulteriori compagnie teatrali la compagnia "Il Draghetto", il Teatro Dedalus e "Il piccolo resto".

I teatri all'Aquila sono:

  • Teatro Comunale, Piazza del Teatro*
  • Teatro Sant'Agostino, Piazza San Marco*
  • Teatro San Filippo, Via Cavour*
  • Ridotto del Teatro Comunale
  • Gran TeatroZeta Parco delle Arti, Via Rodolfo Volpe

*attualmente inagibile

Cinema

La città dell'Aquila è protagonista nella pellicola La roccia incantata (1950) di Giulio Morelli, con Dina Sassoli, tratta da un soggetto di Cesare Zavattini. I luoghi delle riprese e dell'ambientazione sono stati il centro, di cui sono visibili la Piazza Duomo, il corso Vittorio Emanuele (portici del Convitto Nazionale), la fontana delle 99 cannelle, la scalinata monumentale di San Bernardino, alcune chiese (Santa Maria Paganica e San Silvestro), e il sagrato di Santa Maria di Collemaggio; mentre altri luoghi sono stati il santuario della Madonna di Roio, Campo Imperatore e Assergi, il paese della protagonista della storia, di cui sono stati girate ampie panoramiche del centro, e della piazza principale con la chiesa dell'Assunta.

Altri film girati all'Aquila e dintorni sono stati L'orizzonte degli eventi (2005) di Daniele Vicari con Valerio Mastandrea, girato e ambientato nei Laboratori Nazionali del Gran Sasso, L'amore non basta (2007), in parte girato all'Aquila, e poi dopo il terremoto del 2009 i documentari Draquila - L'Italia che trema (2010) di e con Sabina Guzzanti e Il giorno della Shoah (2009) di Pasquale Squitieri con Giorgio Albertazzi. Nel 2017, il regista abruzzese Davide Cavuti dirige il documentario Preghiera[78] con Lino Guanciale, Michele Placido, Edoardo Siravo, Paola Gassman, Ugo Pagliai, [79] ispirato al progetto Vitae sempre di Cavuti. Nel 2019, il documentario L'Aquila, 03:32 - La generazione dimenticata, di Simona Ercolani e Felice Cappa, con Lino Guanciale e la egia di Dario Acoeclla. Sempre nel 2019, esce per la Rai la serie tv L'Aquila - Grandi speranze per la regia di Marco Risi, che narra le vicende di alcune famiglie aquilane colpite dal terremoto del 2009.

Il primo evento dedicato al cinema in città fu il Cineforum Primo Piano, fondato da Gabriele Lucci a metà degli anni settanta. Nel 1981, sempre per opera di Lucci, nacque l'Istituto Cinematografico dell'Aquila, ente stabile di produzione e diffusione della cultura cinematografica in Italia e all'estero.

Con la manifestazione "Una Città in Cinema", per anni grandi professionisti del cinema mondiale hanno portato la loro esperienza e le loro abilità all'Aquila, radunandosi nella kermesse incentrata sull'aspetto tecnico del cinema. Contando su tali esperienze, nei primi anni novanta, Gabriele Lucci ha promosso la fondazione dell'Accademia Internazionale per le Arti e le Scienze dell'Immagine, scuola di alta formazione di livello universitario, nata con il concorso dell'Istituto Cinematografico, della Regione Abruzzo e del Comune dell'Aquila, che all'insegnamento di docenti ha associato grandi professionisti del cinema e della comunicazione multimediale.

Rocca Calascio, usata come set di Ladyhawke (1985)

L'Istituto Cinematografico, chiamato "La Lanterna Magica", custodisce inoltre un prezioso fondo culturale, la "Cineteca dell'Aquila", con un patrimonio di circa 1.500 pellicole, talune copie uniche o assai rare, richieste dai festival di tutto il mondo, dagli Istituti Italiani di Cultura, da enti e associazioni che operano in campo culturale nel settore cinematografico. È attiva presso l'ente anche una mediateca, con 15.000 titoli tra video, libri, pubblicazioni e riviste in campo cinematografico, con un servizio in convenzione regionale che mediamente raggiunge i 500 prestiti al giorno. Il 21 dicembre l'Istituto Cinematografico propone l'iniziativa Notte Noir, un programma di eventi nella notte più lunga dell'anno.

Le due istituzioni citate hanno sede nel Palazzo dell'Immagine, nel Parco di Collemaggio, e costituiscono un vero e proprio centro dell'immagine multimediale e audiovisiva. Nel complesso è inoltre insediata l'Abruzzo Film Commission, ente fondato dal Comune dell'Aquila e dalle più importanti istituzioni stabili cittadine, per la promozione dell'Abruzzo, dei suoi centri storici, del suo patrimonio ambientale e delle sue valenze naturali, come set per le produzioni cinematografiche, televisive e pubblicitarie.

Musica

In città opera il Conservatorio Alfredo Casella, nato come sede staccata del celebre Santa Cecilia di Roma, ma poi resosi autonomo, che dal 1967 unisce all'attività didattica l'organizzazione di concerti nel territorio. Il conservatorio aveva la sua sede storica di fianco alla basilica Santa Maria di Collemaggio; dopo il terremoto la scuola è stata collocata in una struttura temporanea in Via Francesco Savini.

Ennio Morricone, cittadino onorario dell'Aquila

Da 60 anni è inoltre presente in città la Società Aquilana dei Concerti Bonaventura Barattelli, diretta per molti anni dal compositore aquilano Nicola Costarella, e che nelle sue numerose stagioni ha spesso ospitato concerti di artisti internazionali.

Operano in città anche i Solisti Aquilani, gruppo cameristico, e l'Istituzione Sinfonica Abruzzese.

Le altre associazioni del territorio sono:

  • L'Associazione Musicale "Corale L'Aquila", coro polifonico a quattro voci miste, con esperienza decennale e un repertorio musicale molto vasto e diversificato;
  • L'Associazione Musicale Corale Novantanove, interprete di polifonia sacra e profana;
  • L'Associazione Musicale "Schola Cantorum San Sisto", con un repertorio dagli albori della polifonia sacra e profana a brani rinascimentali e con oltre trent'anni di attività corale;
  • L'insieme vocale aquilano "Le Cantrici di Euterpe" che si dedicano all'esecuzione filologica della musica antica
  • Il Coro Cappella Ars Musicalis, per sole voci femminili, con un repertorio classico e tradizionale;
  • Il Coro Gran Sasso, per voci miste, con mezzo secolo di attività e con numerosi concerti all'attivo;
  • Il Coro della Portella, per sole voci maschili, particolarmente vocato al canto popolare e alpino.

Gli auditorium presenti all'Aquila sono:

  • Auditorium del Castello, Via Benedetto Croce*
  • Auditorium della Guardia di Finanza, Piazza VI Aprile
  • Teatro Comunale, Piazza del Teatro*
  • Ridotto del Teatro Comunale
  • Auditorium del Parco, Viale delle Medaglie d'oro
  • Auditorium "Casella"

*attualmente inagibile

Cucina

Lo stesso argomento in dettaglio: Cucina abruzzese.
Antipasto tipico

La tradizione gastronomica aquilana è molto legata alla cucina di montagna e alla tradizione culinaria abruzzese.

I primi piatti si distinguono per l'uso di formati di pasta tipici dell'Abruzzo come i "maccheroni alla chitarra"[80], i ravioli, le "fregnacce" (pasta sfoglia tagliata male), accompagnati da sughi della tradizione in genere a base di salsa di pomodoro e carne di agnello o con brodi vegetali o di pollo. Tipico primo piatto dell'area dell'aquilano sono gli "anellini alla pecoraia", una pasta a forma di anello servita con una salsa di pomodoro e vegetali vari a cui si aggiunge la ricotta di pecora. Eredità della cucina povera sono i piatti a base di legumi come le "sagne" servite con ceci o fagioli oppure le lenticchie e le patate.

Le carni usate per cucinare sughi e secondi sono legate alla tradizione pastorale dell'Abruzzo: quindi sono molto usate le carni ovine. Ricetta tipica aquilana è quella della pecora alla cottora. Non mancano, ovviamente, gli arrosticini, peraltro diffusi anche nel resto della regione.

La zona di Navelli, ai margini della conca aquilana, è inoltre famosa sin dal Medioevo per la produzione di una eccellente qualità di zafferano, importato dagli spagnoli nel XVI secolo[81], che ha ottenuto recentemente la certificazione DOP.

Rinomata anche per la produzione dolciaria di torroni (qui hanno sede numerose aziende storiche del settore) e delle tipiche Ferratelle, dolci fatti con stampi in metallo dal tipico disegno a rombi in rilievo.

I prodotti tipici locali e del circondario aquilano, anticamente legati all'agricoltura, all'allevamento, alla pastorizia delle zone limitrofe, che tutt'oggi in parte sopravvivono, sono[82]:

Eventi

Gli eventi che si tengono all'Aquila sono:

  • il Mercato Europeo: si tiene in Piazza Duomo dal 18 al 20 maggio, con varie esposizioni internazionali.
  • il Festival della Partecipazione: si tiene dal 17 al 10 luglio nell'Auditorium di Renzo Piano, con conferenze, interviste, concerti, spettacoli vari.
  • la "Future Web Conference": si tiene tutti gli anni tra maggio e giugno)[83], un evento gratuito di un giorno in cui vengono presentate le ultime novità nello sviluppo delle tecnologie per il web.
  • L'Aquila Jazz: si tiene nei primi giorni di settembre nel centro storico, oppure nel piazzale della Basilica di Collemaggio, con serate di concerti che vedono impegnati artisti internazionali.

Geografia antropica

Urbanistica

Lo stesso argomento in dettaglio: Urbanistica dell'Aquila.

Centro storico

Veduta aerea del centro dell'Aquila
Porta Leoni

L'Aquila è una città di fondazione. Il centro storico possiede due strade principali: Corso Vittorio Emanuele (direzione nord-sud, che porta a Piazza Duomo) e Corso principe Umberto, che diventa poi Via San Bernardino (direzione est-ovest, che porta all'omonima basilica).L'incrocio tra queste due vie sono i Quattro Cantoni. Il centro storico è delimitato dalle mura cittadine, risalenti al XIII e al XIV secolo, nelle quali si aprono diverse porte; le principali sono Porta Castello (a nord-est), Porta Napoli (a sud), Porta Rivera (a ovest) e Porta Bazzano (a est).

Il decreto Grande Aquila

Lo stesso argomento in dettaglio: Grande Aquila.

Nel 1927, il governo fascista abolì 8 comuni e li incorporò al comune di Aquila degli Abruzzi: Arischia, Bagno, Camarda, Lucoli, Paganica, Preturo, Roio e Sassa. A questi, si aggiunge la frazione di San Vittorino, fino ad allora parte del comune di Pizzoli. Nel 1939 il comune assume la denominazione finale L'Aquila. Nel 1947, Lucoli è l'unico dei comuni soppressi a tornare comune autonomo.

Sviluppo moderno dei nuovi quartieri

Negli anni sessanta e settanta, in particolare dopo l'apertura della A24, che collegava la città a Roma, L'Aquila conosce una'importante espansione urbanistica, soprattutto nella periferia ovest del capoluogo, l'odierna Pettino, e successivamente intorno al centro storico. I nuovi quartieri furono il Torrione, presso il Forte spagnolo e Torretta, nei pressi del cimitero comunale. Ai piedi di Monteluco di Roio, furono costruite le sedi della facoltà di economia e di ingegneria dell'Università. Nei pressi di Preturo c'è l'Aeroporto di L'Aquila-Parchi, .

Dopo il terremoto dell'Aquila del 2009, le zone di Pettino e Preturo furono individuate dal piano d'emergenza come terreno per la ricostruzione di un nuovo centro, con la collaborazione del Progetto C.A.S.E. La nuova zona Peep aquilana dunque si è sviluppata nel territorio di Pettino, con l'apertura di numerosi alberghi, centri commerciali e l'inaugurazione del nuovo Ospedale San Salvatore.

Suddivisioni storiche

Lo stesso argomento in dettaglio: Quarti dell'Aquila.

I Quarti sono la suddivisione del centro storico che risale alla fondazione della città. Ogni Quarto fa riferimento al castello che l'ha fondato ed è caratterizzato da una sua bandiera, da uno stemma in scudetto sannitico e da un colore. I Quarti sono:

Costa Masciarelli, del quarto San Giorgio

Suddivisioni amministrative

L'Aquila è suddivisa in 12 consigli territoriali di partecipazione, ognuno dei quali è retto da un Presidente e da un Consiglio:[84]

  • I - L'Aquila Centro
  • II - Roio
  • III - Sassa
  • IV - Preturo
  • V - Coppito-Pettino
  • VI - Arischia
  • VII - Torrione
  • VIII - S. Barbara-Pile
  • IX - Camarda
  • X - Paganica
  • XI - Bagno
  • XII - Pianola

Frazioni

Lo stesso argomento in dettaglio: Frazioni dell'Aquila.
Piazza Umberto I a Paganica

La città possiede 49 frazioni.[85] Le principali sono: Arischia, Bagno, Camarda, Paganica Preturo, Roio e Sassa, ovvero i comuni soppressi nel 1927.

Economia

Lo stesso argomento in dettaglio: Economia dell'Abruzzo.
File:Palazzo regione abruzzo.JPG
Palazzo Ignazio Silone, sede della Regione Abruzzo

Nella seconda metà del XX secolo L'Aquila, come il resto della regione, è passata da un'economia tradizionalmente agricola allo sviluppo del commercio e del turismo, soprattutto invernale. Grazie alla presenza di numerosi enti e al ruolo amministrativo che la città ricopre, è particolarmente sviluppato il settore pubblico. A partire dalla metà degli anni 2000 e poi a seguito del terremoto del 2009 la città ha subito un deciso impulso alla modernizzazione, specie nelle periferie ovest ed est, con realizzazione di centri commerciali, strade a scorrimento veloce ed i nuovi nuclei abitativi temporanei post emergenza. Tali nuove sistemazioni urbanistiche hanno provocato numerose critiche della cittadinanza: i nuovi nuclei abitativi, sorti per lo più in zone periferiche o interamente agricole della città sono spesso privi di tutti i servizi che caratterizzavano la precedente vita cittadina dei residenti, che come nuovo punto di riferimento quotidiano hanno potuto rivolgersi solo ai centri commerciali, acuendo nella popolazione il senso di perdita, non solo materiale ma anche delle precedenti convenzioni sociali[86][87][88].

Industrie

L'Aquila è stata sede di un polo industriale ed elettronico che nel momento del suo massimo sviluppo, durante gli anni settanta, con la sola Italtel ha dato lavoro a 5000 dipendenti (la metà circa donne).[89]

Tra il finire degli anni settanta e gli anni ottanta l'area ha attratto anche l'industria farmaceutica (Sanofi-Aventis, Dompè e Menarini), inoltre, nella zona di Bazzano, sono sorti i siti industriali di Scoppito-Sassa Scalo, Genzano-Pile e Bazzano-San Demetrio ne' Vestini che hanno richiamato aziende come Intecs e Thales Alenia Space.

Con la fine dell'IRI il polo ha perso importanza per l'economia cittadina e questo ha spostato l'occupazione sempre più verso il settore del terziario pubblico.

Terziario

Nel settore pubblico, L'Aquila esercita il ruolo amministrativo di capoluogo dell'omonima provincia e di capoluogo di regione. È inoltre sede dell'Università dell'Aquila.

Turismo

Lo stesso argomento in dettaglio: Turismo in Abruzzo.

Il settore turistico ha vissuto, negli ultimi anni, una netta ripresa. Si divide principalmente in una parte culturale, legata al patrimonio artistico e architettonico della città, e una sportivo-naturalistica, legata agli sport montani e l'escursionismo.

Scorci del centro storico

Per il suo carattere medievale e per il gran numero di chiese e palazzi storici, il centro dell'Aquila riceve la maggior parte delle presenze turistiche della zona: tra i monumenti più visitati vi sono la Basilica di Santa Maria di Collemaggio, la Basilica di San Bernardino e il Forte spagnolo, sede del Museo nazionale d'Abruzzo.

Nei dintorni dell'Aquila è presente inoltre l'area archeologica della città romano-sabina di Amiternum, di cui è possibile osservare i resti tra cui un teatro e un anfiteatro di età augustea.

A seguito del recente terremoto i centri storici dell'Aquila e dei borghi circostanti sono stati dapprima chiusi e, successivamente, parzialmente riaperti: i principali monumenti della zona rimangono inaccessibili ai non addetti con notevoli conseguenze per l'economia locale. Parallelamente, si è però assistito al fenomeno del turismo da terremoto, legato all'effetto dei danni del terremoto sugli edifici della città, causato anche dall'amplificazione che l'evento ha avuto sui media nazionali e internazionali. Nel 2014 è stata riaperta la Basilica di San Bernardino e nel dicembre 2015 il MUNDA (Museo Nazionale d'Abruzzo), presso la fontana delle 99 cannelle.

Altro flusso turistico è invece legato alle attrattività naturalistiche dell'area. Nel comprensorio aquilano infatti insistono il Parco nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, il Parco naturale regionale Sirente-Velino e il Parco territoriale attrezzato delle Sorgenti del Fiume Vera. Nei dintorni della città si trovano inoltre il Lago Sinizzo e le Grotte di Stiffe, grotta geologicamente attiva ma aperta ai turisti; più distante dall'Aquila è il Lago di Campotosto che d'inverno si presenta spesso completamente ghiacciato. Nella zona vi sono diverse aree verdi come la Pineta di Roio e quella di San Giuliano (parzialmente distrutta da un grave incendio nel 2007). L'area è inoltre un polo di attrattivo per gli sport invernali: gli impianti di Campo Imperatore, Campo Felice e, più distanziata, Ovindoli che insieme costituiscono il comprensorio sciistico delle Tre Nevi, sono una nota meta turistica con presenze da tutte le regioni del centro Italia.

Infrastrutture e trasporti

Strade

Piazza Duomo

Le principali arterie di collegamento stradale sono:

Il centro storico dell'Aquila era quasi interamente zona a traffico limitato prima del terremoto del 2009, mentre poi, nelle zone aperte al transito, è diventato accessibile alle autovetture.

Ferrovie

Stazione dell'Aquila

La città è attraversata dalla linea ferrovia Terni – Sulmona, a binario unico e non elettrificata.

Le stazioni nel territorio comunale sono:

Fra il 1922 e il 1935 operò anche la Ferrovia L'Aquila-Capitignano, pensata anche per una prosecuzione verso Teramo, ma mai completata. Era anche in progetto il collegamento con Roma, ma anche questo non venne mai realizzata. L'infrastruttura prevedeva altre tre stazioni nel territorio del comune dell'Aquila: quella di testa, nei pressi della stazione RFI, è stata restaurata e riconvertita a sede dell'Archivio di Stato mentre le altre due, nelle località di Coppito e San Vittorino, sono tuttora presenti seppur abbandonate.

Aeroporti

A L'Aquila c'è l'Aeroporto dei Parchi "Giuliana Tamburro", come aeroporto di aviazione generale. In precedenza lo scalo era aperto anche ai voli commerciali.

Mobilità urbana

I trasporti pubblici sono gestiti dall'AMA (Azienda mobilità aquilana), con sede e capolinea nel Terminal di Collemaggio. Le principali linee urbane hanno partenza dal Terminal stesso, che ospita anche il principale parcheggio cittadino, disposto su tre livelli sotterranei. Dal terminal si può raggiungere piazza Duomo mediante un sistema di tappeti mobili sotterranei.

Metropolitana di superficie

Nel tentativo di limitare il traffico privato di automobili tra il centro e la zona ovest, era in costruzione una linea di ferrovia metropolitana di superficie che avrebbe dovuto collegare l'Ospedale e l'Università, siti in Coppito, con il centro cittadino. L'esecuzione del progetto subì vari ritardi sia per problemi legati alla progettazione che al tracciato. La metropolitana dell'Aquila sarebbe dovuta passare per viale della Croce Rossa, la Fontana Luminosa fino al parcheggio di Collemaggio.[90]

Amministrazione

Lo stesso argomento in dettaglio: Sindaci dell'Aquila ed Elezioni comunali all'Aquila.
La torre di Palazzo Margherita vista da Piazza Duomo

I sindaci eletti direttamente dai cittadini, a partire dal 1994, sono stati:

Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
26 giugno 1994 7 giugno 1998 Antonio Carmine Centi Partito Democratico della Sinistra Sindaco
7 giugno 1998 29 maggio 2007 Biagio Tempesta Forza Italia Sindaco Secondo mandato dal 28 maggio 2002
29 maggio 2007 28 giugno 2017 Massimo Cialente DS-SD-PD Sindaco Secondo mandato dal 22 maggio 2012
28 giugno 2017 in carica Pierluigi Biondi Fratelli d'Italia Sindaco

Gemellaggi

L'Aquila è gemellata con:

Sport

Lo stadio Gran Sasso d'Italia-Italo Acconcia

Calcio

Lo stesso argomento in dettaglio: L'Aquila Calcio 1927.

La squadra di calcio locale, L'Aquila Calcio 1927, nota semplicemente come L'Aquila Calcio, venne fondata nel 1927. Nel 1934 è stata la prima formazione abruzzese a conquistare la partecipazione al campionato di Serie B. Dopo molti anni tra i dilettanti, la squadra aquilana nel 1998 è tornata tra i professionisti e vi è rimasta fino al 2004, quando è stata radiata. Ripartita dal campionato regionale di Eccellenza, la squadra raggiunse nuovamente la Lega Pro nel 2013, ma dopo due campionati in cui sfiorò la zona playoff la squadra retrocedette nel 2016 in Serie D. Dal 1933 al 2016 ha giocato le sue partite interne allo Stadio Tommaso Fattori, per poi trasferirsi nel nuovo Stadio Gran Sasso d'Italia-Italo Acconcia.

Nell'estate del 2018 fu ufficializzata la mancata iscrizione al successivo campionato di Serie D per problemi finanziari, e la compagine societaria si sciolse. Nello stesso anno una nuova società ha rilevato la squadra, che oggi partecipa nel campionato regionale di Eccellenza.

Lo stadio Tommaso Fattori

Rugby

Lo stesso argomento in dettaglio: L'Aquila Rugby 1936.

La squadra di Rugby a 15 locale, L'Aquila Rugby Club, venne fondata nel 1936 grazie a Tommaso Fattori costituendosi come Polisportiva L'Aquila Rugby, e partecipò nel 1948 al campionato italiano di I divisione. Nel 1951 venne promossa per la prima volta in Serie A e nel 1967 conquistò il suo primo scudetto. Con 55 partecipazioni nella massima serie, 5 scudetti, 2 coppe Italia e numerosi trofei di livello giovanile, fu la principale società rugbystica abruzzese. La squadra si è sciolta nell'estate del 2018 rinunciando all'iscrizione per il campionato successivo[100].

Altre squadre del circondario proseguono la tradizione sportiva cittadina: la Gran Sasso Rugby fondata negli anni duemila milita attualmente in Serie A-2, mentre la Polisportiva Paganica Rugby disputa il campionato di serie C pur vantando trascorsi in Serie A e B. La CUS L'Aquila Rugby invece è stata rifondata nel 2011 da alcuni ex-giocatori in collaborazione con alcuni studenti universitari.

Impianti della Funivia del Gran Sasso

Atletica leggera

Tra gli altri sport praticati in città spicca l'atletica leggera, in cui sono emersi numerosi atleti vincitori di titoli italiani, come Concetta Milanese, 7 volte campionessa italiana di getto del peso femminile, Fabio Andreassi, velocista campione italiano nella staffetta 4×100 metri, Gianni Lolli, velocista campione italiano juniores nei 100 m.

Lo stadio di atletica di Piazza d'Armi è stato riaperto, dopo le interruzioni dovute al sisma del 2009, il 14 maggio 2014, prendendo il nome di Stadio Isaia Di Cesare, tecnico sportivo aquilano[101].

Sport invernali, escursionismo e alpinismo

Nel Parco nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, a circa 20 km dall'Aquila in località Campo Imperatore a 2200 sul livello del mare, è situato un importante complesso turistico e sciistico, noto come Campo Imperatore, rifugio in cui il 26 luglio 1943 fu portato Benito Mussolini che vi trascorse 48 giorni di prigionia. Ancora oggi sono a disposizione dei visitatori gli alloggi di prigionia del Duce. In provincia vi sono numerose stazioni sciistiche, fra le quali le più note Campo Felice e Ovindoli, nel Parco naturale regionale Sirente-Velino.

Rifugi in alta montagna

Ciclismo

All'Aquila aveva sede fino al 2012 la formazione ciclistica Acqua & Sapone[102]. Il comprensorio aquilano è stato inoltre più volte tappa del Giro d'Italia:

Edizione Tappa Percorso km Vincitore di tappa
1914 Bari > L'Aquila 428,0 Bandiera dell'Italia Luigi Lucotti
1924 Foggia > L'Aquila 304,3 Bandiera dell'Italia Giuseppe Enrici
1935 Porto Civitanova > L'Aquila 171,0 Bandiera dell'Italia Gino Bartali
1936 Campobasso > L'Aquila 204,5 Bandiera dell'Italia Gino Bartali
1950 15ª Perugia > L'Aquila 185,0 Bandiera dell'Italia Giancarlo Astrua
1954 Napoli > L'Aquila 252,0 Bandiera della Svizzera Carlo Clerici
1965 Perugia > L'Aquila 180,0 Bandiera dell'Italia Guido Carlesi
1971 Pescasseroli > Gran Sasso[103] 198,0 Bandiera della Spagna Vicente López Carril
1985 14ª Frosinone > Gran Sasso[103] 195,0 Bandiera dell'Italia Franco Chioccioli
1989 Roma > Gran Sasso[103] 179,0 Bandiera della Danimarca John Carlsen
1999 Pescara > Gran Sasso[103] 253,0 Bandiera dell'Italia Marco Pantani
2005 Celano > L'Aquila 215,0 Bandiera dell'Italia Danilo Di Luca
2010 11ª Lucera > L'Aquila 262,0 Bandiera della Russia Evgenij Vladimirovič Petrov
2019 Vasto > L'Aquila 185,0 Bandiera della Spagna Pello Bilbao

Pattinaggio

La città ha una grande tradizione nel pattinaggio di velocità, disciplina in cui ha dato i natali a tre campioni del mondo: Corrado Ruggeri (1968), Armando Capannolo (2002) e Gregory Duggento (2006). Principali impianti della città sono il Palazzetto dello sport e il complesso sportivo "Verdeaqua".

Nel settembre del 2004 L'Aquila ha ospitato insieme a Sulmona e Pescara i Campionati Mondiali di Pattinaggio, a cui hanno preso parte 46 rappresentative nazionali.

Equitazione

Piergiorgio Bucci, cavaliere vice-campione europeo e due volte campione italiano nella disciplina del salto ostacoli, è aquilano di Paganica e ha iniziato la sua carriera agonistica nel Centro Ippico Saint Just di Paganica e nel Circolo Ippico Aterno dell'Aquila.

Altri sport

Tra le altre società sportive operano in città la CUS Pallamano L'Aquila, attualmente in Serie B, e L'Aquila Basket che milita nel campionato di serie C1.

Sono inoltre presenti dei campi da golf in località Santi di Preturo.

Note

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Bibliografia

Voci correlate

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