Valentino Bruchi: differenze tra le versioni

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Versione delle 22:54, 17 set 2022

Valentino Bruchi assieme a sua moglie Lelli a Piazza del Campo a Siena

Valentino Bruchi (Siena, 1912Siena, 1984) è stato un attore italiano, protagonista del cinema e del teatro dalla metà degli anni '30 fino a gli anni '50.[1]

Biografia

Il padre, Alfredo Bruchi, è provveditore e presidente del Monte dei Paschi di Siena. A 18 anni, nel 1930 con Guido Salvini, ottiene la sua prima scrittura con una paga di 25 lire al giorno, con l'obbligo di provvedere al guardaroba.

Nel 1936 ottiene il suo primo ruolo rilevante nel film Cuor di Vagabondo[2] una coproduzione italo-francese diretto da Jean Epstein e girato negli studi di Tirrenia.[3]

Viene a contatto con Vittorio De Sica e molti altri attori di compagnie teatrali e comincia ad esibirsi con diversi colleghi già affermati.

Nel 1945 al termine del secondo conflitto mondiale si trasferisce a Roma dove si esibisce nello spettcolo A porte chiuse[4] e diviene doppiatore.[5] Come attore per il cinema compare in produzioni tra le quali Cagliostro, I due sergenti, Ladro di donne.[6] Sempre a Roma inizia la sua carriera di aiuto regista[7] e collaboratore per il grande schermo. Lavora con Mervyn LeRoy, Orson Welles, Ladislao Vajda.

Nel 1949 collabora alla sceneggiatura del film Il ladro di Venezia.[8] È aiuto regista di Quo Vadis?

La città di Siena gli conferisce la Lupa d'argento, riservata a quanti portano prestigio alla città.

Muore nel 1984 al termine di una breve malattia.

Vita privata

Era sposato con l'attrice Licia Coletta.

Filmografia

Attore

Seconda unità di regia

Opere

  • Valentino Bruchi, Le profezie di Malachia sui Papi, Siena, Libreria Editrice Ticci.
  • Valentino Bruchi, Comici senesi dei secoli XVI e XVII.
  • Valentino Bruchi, La papera a teatro.
  • Valentino Bruchi, Occhiate in platea, collana Il romanzo mensile, n. 3, Mondadori, marzo 1937.
  • Valentino Bruchi, Passeggiate nel tempo. Vita e confessioni di un attore senese, Pascal Editrice, 2009, ISBN 9788876260636.[9]

Bibliografia

  • Francesca Casulli, Valentino Bruchi, attore "all'antica italiana", nel teatro italiano fra le due guerre (1992)

Note

  1. ^ (EN) Valentino Bruchi - toscanalibri - Il portale della cultura toscana, su www.toscanalibri.it. URL consultato il 17 settembre 2022.
  2. ^ CUOR DI VAGABONDO - Film (1936), su ComingSoon.it. URL consultato il 17 settembre 2022.
  3. ^ Franco Baccarini, Il cinema tra Pisa e Livorno (Press Italia), su pressitalia.net, 18 aprile 2018. URL consultato il 17 settembre 2022.
  4. ^ AMAtI archivio multimediale attori italiani, su memoria-attori.amati.unifi.it. URL consultato il 17 settembre 2022.
  5. ^ Gerardo Di Cola, Le voci del tempo perduto: la storia del doppiaggio e dei suoi interpreti dal 1927 al 1970, Èdicola, 2004, ISBN 978-88-8267-023-8. URL consultato il 17 settembre 2022.
  6. ^ Valentino Bruchi, su Cinematografo. URL consultato il 17 settembre 2022.
  7. ^ Mario Verdone, Drammaturgia e arte totale: l'avanguardia internazionale : autori, teorie, opere, Rubbettino Editore, 2005, ISBN 978-88-498-1082-0. URL consultato il 17 settembre 2022.
  8. ^ Roberto Chiti, Roberto Poppi e Enrico Lancia, Dizionario del cinema italiano: Dal 1945 al 1959, Gremese Editore, 1991, ISBN 978-88-7605-548-5. URL consultato il 17 settembre 2022.
  9. ^ wpseo, Valentino Bruchi, un attore senese raccontato in un libro, su Il Cittadino Online, 18 novembre 2009. URL consultato il 17 settembre 2022.

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